Mio tributo a Mike Oldfield

Strumenti musicali, tecniche e tecnologia del suono; inserzioni e richieste/offerte di collaborazioni; domande e risposte per addetti ai lavori.

Mio tributo a Mike Oldfield

Postby Duke59 » 07 Feb 2016, 14:23

Per ora la parte 1 di 4. [:)]

https://youtu.be/EpqExl-oW_U

Man mano seguiranno le altre 3 ... se ce la faccio a finirle, ovviamente [:D]
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Re: Mio tributo a Mike Oldfield

Postby highinfidelity » 11 Feb 2016, 08:07

Bravo Duke, che "tombino" ti sei fatto!!! [8D] Veramente un bel lavoro!

Cos'hai usato per fare il filmatino in split screen, qualche bel softwarino gratuito? [:p]
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Re: Mio tributo a Mike Oldfield

Postby Salmacis » 11 Feb 2016, 10:33

Spettacolare, complimenti! [/:-|] [8:-x]
- Le ho lette le FAQ, tranquilla.
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Re: Mio tributo a Mike Oldfield

Postby Duke59 » 11 Feb 2016, 19:32

highinfidelity wrote:Bravo Duke, che "tombino" ti sei fatto!!! [8D] Veramente un bel lavoro!

Cos'hai usato per fare il filmatino in split screen, qualche bel softwarino gratuito? [:p]


In realtà sto usando la versione trial di VEGAS PRO 13 (validità 30 giorni)
http://www.sonycreativesoftware.com/vegasproedit
E' un software che trovo molto intuitivo.

Una volta scaduta la trial probabilmente mi accontenterò di acquistare una versione "inferiore" ed economica ma comunque efficace dello stesso programma http://www.sonycreativesoftware.com/moviestudiope a cui ormai mi sono affezionato (avevo già usato in precedenza trial di altre versioni di Vegas).

Tanto per dare un'idea della sproporzione estrema del tempo che mi è stato necessario alla realizzazione della parte audio rispetto a quella video a grandi linee l'impegno necessario è stato questo:

per la parte audio ci sono voluti alcuni mesi di lavoro quasi giornaliero (ovviamente nei ritagli di tempo extralavoro) per tirare giù armonie e melodie delle 4 parti di Platinum (alcune delle quali abbastanza ostiche per le mie limitate abilità), trovare timbri e sonorità perlomeno adeguate, ri-arrangiare alcune parti che non mi piacevano inserendo alcune variazioni, allungando o accorciando, registrare gli strumenti suonati veramente (chitarra, piano, basso synth e tastiere varie) programmare la batteria e qualche piccola sequenza di abbellimento. Infine mixare il tutto [:0] .

Per la parte video invece in un paio di week end ho completato le parti 1 e 4 (risuonando tutte le parti per davvero, non in playback anche se poi la traccia audio che accompagna il video è rimasta quella preprodotta in modo accurato in precedenza con Cubase).

Nei prossimi fine settimana realizzerò anche le parti video 2 e 3 e poi le posterò in sequenza ... infine mi prenderò un po' di riposo ... prima del prossimo progetto [:D]

Salmacis wrote:Spettacolare, complimenti! [/:-|] [8:-x]


Grazie mille! La musica di Oldfield (sia quello più introverso degli esordi che quello pop degli anni del successo nelle classifiche) ha profondamente influenzato il mio modo di concepire cosa sia la musica e sentivo di dovergli qualcosa almeno a livello simbolico.

I motivi per cui ho scelto proprio Platinum (che non è certo il suo lavoro meglio riuscito) sono questi

1) volevo entrare nella struttura di questa strana suite divisa in 4 parti che sembrano non avere nulla in comune l'una con l'altra e vederla dal di dentro. Per farlo davvero l'unico modo era quello di "vivisezionarla" e suonarla. Oldfield componeva con una forte componente matematica (tutta la musica è ANCHE matematica ma nel caso di Oldfield la sua personalità ai limiti dell'autismo ha esasperato molto questo aspetto) e - ad esempio - è stato divertente (almeno per me [:D] ) ritrovare nelle varie parti di Platinum sequenze armoniche riprese pari pari da Incantations, uguali eppure quasi irriconoscibili (parlo sempre per me, ovviamente).

2) Platinum segna il punto di passaggio di Oldfield dalle lunghe suite strumentali pop-folk-rock-sinfoniche a una musica più immediata e facilmente accessibile. Inoltre - cosa non meno importante - questa suite anno 1979 segna anche l'uscita di Oldfield da una lunga crisi esistenziale-famigliare-personale che perdurava sin dalla sua adolescenza e - senza entrare nei dettagli delle cose - in ciò ho sempre visto alcune similitudini con mie vicende personali.

3) Era alla mia portata tecnica di chitarrista e tastierista. In Tubular Bells o Ommadawn invece ci sono alcune parti strumentali del tutto al di là delle mie capacità esecutive. [:-!]
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Re: Mio tributo a Mike Oldfield

Postby highinfidelity » 12 Feb 2016, 09:39

Grazie della spiegazione, interessante! Concordo che suonare di persona un brano musicale e decifrarne la partitura sono entrambe pratiche che consentono di apprezzarne la finezza o l'originalita' ad un livello superiore a quello dell'ascolto puro e semplice. Nonostante abbia qualche limitata capacita' per il primo aspetto e praticamente nulla per il secondo, non ho problemi ad ammettere che e' cosi'. C'e' poco da fare: saper solo ascoltare e' un grosso limite. Difatti desidererei tanto possedere anche studi musicali accademici seri, ma temo che ormai se ne riparlera' nella mia prossima vita. [':-|]

Alla fine, comunque, mi tieni sulle spine riguardo la suite tetrapartita di Platinum: hai trovato il legame che cercavi tra i suoi quattro movimenti? [:-I]
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Re: Mio tributo a Mike Oldfield

Postby Salmacis » 12 Feb 2016, 11:32

Duke: un ottimo punto di vista, e di certo invogli ad ascoltare Oldfield anche coloro che non l'hanno mai ascoltato [:)]

high: quanto sono d'accordo... Vorrei tanto saper suonare e addirittura comporre... Sarà per la prossima vita sì!
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Re: Mio tributo a Mike Oldfield

Postby intermediario » 12 Feb 2016, 20:10

Ottimo, molto bravo! [/:-|]
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Re: Mio tributo a Mike Oldfield

Postby Duke59 » 28 Feb 2016, 22:09

Ecco la parte 2 di Platinum, che mi ha dato non poche difficoltà sia nel ricostruire gli accordi della seconda metà, sia per la parte solista di chitarra che - sebbene all'ascolto appaia scorrevole e "facile" - all'inizio sembrava davvero fuori dalla mia portata.
Ma lavorandoci a velocità crescente per un po' di tempo alla fine ce l'ho fatta a raggiungere un risultato che spero sia accettabile.

https://youtu.be/iAmNTQfoWOY

La parte 4 è già pronta (audio e video) ma necessita di alcuni piccoli ritocchi nel missaggio, per la parte 3 sto terminando il video.
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Re: Mio tributo a Mike Oldfield

Postby Duke59 » 29 Feb 2016, 22:52

Ecco la parte 4 (la 3 dovrei metterla su youtube il prossimo w/e [:D] )

https://youtu.be/nLaL-qR-WDI
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Re: Mio tributo a Mike Oldfield

Postby highinfidelity » 01 Mar 2016, 13:21

Bravo, bravo Duke! Che pazienza hai avuto ad arrivare fino in fondo!

Bisogna dire che e' un esercizio utile guardare i tuoi filmati: vedere la strumentazione scomposta sui sotto-schermi aiuta a figurarsi mentalmente le varie parti che compongono l'insieme orchestrale, e anche a percepire l'importanza armonica di alcuni dettagli che al solo ascolto tendono a finire sepolti o a passare inascoltati (magari anche perche' si fatica a tenere l'attenzione sempre desta su suite cosi' lunghe).

Non mi stupisce che le partiture del buon Mike ti abbian dato filo da torcere: e' proprio una sua caratteristica quella di suonare apparentemente senza pathos e senza sforzo delle parti che sono in realta', almeno a tratti, un esercizio di prestidigitazione! [;)]

Spero che alla fine mi svelerai se hai trovato delle chiavi d'unione che uniscono tra loro le quattro parti di Platinum! [;)]
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Re: Mio tributo a Mike Oldfield

Postby Duke59 » 01 Mar 2016, 20:27

highinfidelity wrote:Spero che alla fine mi svelerai se hai trovato delle chiavi d'unione che uniscono tra loro le quattro parti di Platinum! [;)]


Certamente. Raccontare agli altri le cose è il miglior modo per chiarire i propri pensieri [:D]

Prima però devo ancora terminare la parte 3 [O:-)]
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Re: Mio tributo a Mike Oldfield

Postby Duke59 » 06 Mar 2016, 09:38

E anche la parte 3 è terminata [:)]

https://youtu.be/36q587Uz57Y

Di tutte le 4 parti è quella che ho modificato di più rispetto all'originale. Questa tra l'altro è la parte che mette più in evidenza questo strano (per Oldfield) feel da disco music [:0] misto allo swing .

PS: ovviamente nel frattempo ho corretto alcune cose delle altre 3 parti già finite e ho scoperto solo dopo che un video su You tube non può essere sostituito da un altro [V] per cui - anche dopo che avrò caricato i video rivisti e corretti - gli URL postati in precedenza punteranno comunque per sempre ai "vecchi" video. [':-|] L'unica soluzione che Youtube suggerisce è quella di inserire annotazioni nel vecchio video che rimandano al nuovo. [&:-S]
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Re: Mio tributo a Mike Oldfield

Postby Duke59 » 08 Mar 2016, 22:32

Ecco i link definitivi alle 4 parti

part 1: https://youtu.be/EpqExl-oW_U
part 2: https://youtu.be/frNZ2txU09E
part 3: https://youtu.be/36q587Uz57Y
part 4: https://youtu.be/P8VpyAsyt5E

Questo il riassunto sul perchè della scelta proprio di questi brani di Oldfield

EDIT: per errore avevo copiato una parte del testo in inglese (quella messa su youtube a corredo dei video) anzichè l'originale in italiano. Rimedio ora.

======

Questo è il mio tentativo di coverizzare "Platinum" la strana suite di Oldfield del 1979.

Dopo la pubblicazione dell'ultima sua opera symphonic-folk-rock "Incantations", Oldfield ebbe un cambiamento quasi completo sia nella sua vita che nella sua musica. Dopo essere emerso come una persona diversa da un intenso seminario di "Exegesis", Oldfield iniziò infatti a scrivere e registrare musica più estroversa.

Come prima cosa egli registrò "Guilty" un veloce brano strumentale radio-friendly basato sulle armonie di "Incantations" - e poi compose e registrò "Platinum" , il suo unico album con alcuni elementi di musica swing e il primo a presentare influenze disco (Platinum part 2-3-4 ).

Ho sempre avuto una strana fascinazione per questo album, e quando recentemente ho appreso i retroscena della sua genesi la mia fascinazione è aumentata. Così ho deciso di imparare l'intera suite e suonarla.

Potete sentire qui i risultati. Non è perfetta e non mi sono sempre attenuto strettamente all'originale, ma spero che vi piaccia.

=====

Appena possibile arriverà l'analisi "musicale" della suite fatta da un musicante ignorante o quasi di teoria musicale (ovvero il sottoscritto [:D] .
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Re: Mio tributo a Mike Oldfield

Postby highinfidelity » 16 Mar 2016, 09:01

Ed ecco che la nave e' entrata in darsena! [/:-|] Bravo Duke, hai avuto una bella costanza! [8D]

Mi sono divertito a seguirti! La parte 3 purtroppo causa guasti vari l'ho dovuta vedere da un vecchio PC con un ritardo pazzesco tra video e audio, non dico nulla sulla piacevolezza del risultato... Diciamo che mi sono "concentrato molto sulla musica"! [:D]

Come gia' detto, attendo con vivo interesse la tua analisi su cio' che hai riscontrato imparando l'intera suite ed eseguendola integralmente. [:-I]

(PS: credo che YouTube impedisca di sostituire un video per evitare che i commenti siano attribuiti ad un video che non e' piu' quello visionato originariamente - metti che uno sostituisca un documentario con un pornazzo... La cosa migliore credo sia cancellare del tutto le vecchie versioni dei video, mi pare che quello si possa fare).
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Re: Mio tributo a Mike Oldfield

Postby Duke59 » 05 Apr 2016, 07:49

Come promesso ecco la mie note, del tutto personali ed opinabili, relative alla strana suite "PLATINUM", composizione particolare all'interno della copiosa produzione musicale di Oldfield.

Quanto già scritto - che è comunque la parte più lunga - arriva solo fino ad Airborne (parte 1).

Nelle pause della ripitturazione del mio appartamento [:D] terminerò di mettere insieme i restanti appunti sulle parti 2-3- e 4

GENESI DI PLATINUM

Prima di tutto occorrre inquadrare la particolare genesi di Platinum.

Platinum nacque all'indomani della "rinascita psicologica" sperimentata da Oldfield nel corso di un seminario di Exegesis (per avere un'idea di che cosa fosse Exegesis potete leggere qui https://en.wikipedia.org/wiki/Exegesis_(group)

A leggere dai commenti delle persone che all'epoca orbitavano intorno ad Oldfield è evidente che il cambiamente lasciò decisamente tutti di stucco.

Da persona introversa, timida, impaurita, complessata e silenziosa quale Oldfield era sempre stato, egli diventò nel giro di tre giorni (la durata del seminario) una persona nuova: estroversa, ciarliera, intraprendente fino al punto da diventare invadente e a volte persino intimidatoria nei confronti degli altri.

Appena terminato il seminario [Giugno 1978] Oldfield faticò a terminare la composizione delle ultime parti di "Incantations" perchè il cambiamento aveva generato in lui la frenesia di fare tutto ciò che fino a quel momento non aveva avuto il coraggio di fare: cambiò casa, decise di prendere il brevetto da pilota, si sposò e cominciò a vivere aggredendo la vita, anzichè nascondendosi come aveva fatto fino a quel momento.

Ma soprattutto cominciò a rilasciare interviste ai giornali e decise di andare in tour - decisioni che lasciarono Richard Branson allibito (e al tempo stesso estasiato) in quanto per anni il creatore e manager della casa discografica Virgin aveva cercato di convincere Oldfield a fare entrambe le cose senza riuscirci.

Più delle parole valgono le immagini

questo è il Mike Oldfield pre-trasformazione, quello timido, fricchettone, sognatore, poetico e perennemente infelice


Image

mentre questo è l'Oldfield post-trasformazione: deciso, sicuro di sè, combattivo e a volte quasi dittatoriale, certamente meno infelice.


Image

La foto gli fu scattata dall'amico e fotografo Trevor Key sulla spiaggia Cala Pregonda dell'isola di Minorca nell'Agosto 1978, circa due mesi dopo il seminario e finì sulla copertina di "Incantations".

Tra la fine del 1978 e l'inizio del 1979 anche la vita artistica di Oldfield entrò in un vortice turbinoso in quanto Mike aveva deciso di scollarsi di dosso l'immagine di musicista "palloso" e "vecchio stile" (erano infatti gli anni in cui il punk aveva commercialmente scavato la fossa a tutto ciò che andava oltre i proverbiali tre accordi).

Riferendosi a quel periodo scrive Oldfield nella sua autobiografia:

[...]
"Non lo capivo ma sentivo che avrei dovuto imparare a parlare un linguaggio musicale più popolare. Dovevo cambiare completamente il modo in cui pensavo alla musica, per aggiornarlo in qualche modo. Non avevo altra scelta se non piegarmi al vento e adattarmi. Il miglior modo di farlo, decisi, era viaggiare.[...]


E nel concreto la svolta musicale avvenne proprio grazie ad un viaggio.

Continua infatti Oldfield:

[...]
Una delle cose incredibili che Richard [Branson] fece per me dopo il seminario fu quella di invitarmi a New York per visitare i nuovi uffici della Virgin. Fu un viaggio formidabile. Volammo con il Concorde, il che fu un'esperienza notevole. In nessun modo avrei potuto farlo prima del seminario: a malapena riuscivo ad andare a fare la spesa sotto casa, figuriamoci andare a New York volando a due volte la velocità del suono!
Così poi mentre pensavo a che tipo di album fare come prossima cosa, riflettei sul fatto di tornare a New York, noleggiare un buon studio di registrazione e ingaggiare i migliori session man che potevo. Pensai che avremmo potuto sperimentare con alcune idee e vedere che cosa ne sarebbe uscito fuori.
[...]


Detto fatto Oldfield noleggia gli studi Electric Lady Land di New York e con una serie di session man inizia a provare nuove idee.

[...]
Uno dei primissimi pezzi che registrammo a New York [NOTA: più o meno nel periodo Dicembre 1978-Gennaio 1979] si intitolava "Guilty" [...] Quando tornai alla Virgin [a Londra] e lo feci sentire a Simon Draper egli rimase completamente sbalordito dal cambiamento della mia musica, da Incantations a questa cosa. Chiesi a Steve Winwood di suonare un po' di tastiere sulla parte finale e poi lo facemmo uscire come singolo [Aprile 1979]. La cosa successiva che seppi è che ero finito a Top of the Pops! E a quei tempi era un risultato ragguardevole [...]


"Guilty" è il primo brano in cui il "nuovo" Oldfield viene allo scoperto musicalmente. Si tratta di uno strumentale da discoteca molto gradevole e frizzante, costruito sulle armonie di Incantations - ma con tempo più veloce - che ottenne immediato successo.

Nel pezzo è presente un solo verso vocale che ripete "I'm guilty", forse in riferimento agli insegnamenti di Exegesis secondo cui ognuno è al 100% artefice del proprio destino e non deve biasimare gli altri per i propri problemi.

Dal primo tour in assoluto di Oldfield [Marzo 1979 - Maggio 1979] sarebbe poi stato registrato l'album "Exposed". Quel tour vide Oldfield in giro per l'Europa con un'orchestra, un coro e un ensamble rock a presentare le sue composizioni: Tubular bells, Hergest Ridge, Ommadawn, Incantations nonchè anche il nuovissimo e assai diverso "Guilty".

Il tour fu un successo dal punto di vista musicale, ma si rivelò un disastro economico di portata colossare (500.000 sterline di passivo, a Oldfield e alla Virgin occorreranno anni per recuperarli) e si svolse all'insegna di forti e continue tensioni, spesso causate dalla nuova personalità acquisita da Oldfield.

Mike infatti iniziò a manifestare atteggiamenti al limite del dittatoriale: alcuni orchestrali vennero licenziati perchè non sorridevano abbastanza durante gli show, ragazze del coro vennero reclutate più in base all'aspetto fisico che alla loro capacità di cantare, disaccordi su amplificazione e mixing portarono a litigi, agli orchestrali non venne detto che gli show venivano registrati in modo da non pagar loro i diritti sulla vendita dell'album che ne sarebbe stato ricavato, gli orchestrali scoprirono solo dopo qualche settimana che avevano per legge diritto ad un riposo dopo tot ore di lavoro "in trasferta" e cominciarono a pretendere di poter volare a casa ogni tot giorni, e questo fece lievitare ulteriormente le già forti spese del tour, ecc...

Come afferma Phil Beer, polistrumentista che partecipò a quel tour: "Exegesis lo aveva liberato da alcune delle sue paure di perdere il controllo, ma aveva esasperato la sua capacità di esercitarlo".

Finito il tour Oldfield torna a New York agli Electric Lady Land Studios nell'estate del 1979. Ed è qui a New York, negli studi di registrazione superattrezzati che furono di Jimi Hendrix, che Platinum prende finalmente forma.

Dice Oldfield

[...]
Fu un gran divertimento, ma anche un duro lavoro. Mi basai molto sulle idee proposte da alcuni dei musicisti; la musica divenne maggiormente jazz-rock, sincopata, e usava tecniche come anticipare o posticipare il beat, creando uno stile "swingato". Queste erano cose che non mi veniva spontaneo fare, ma imparai come farle e le portai avanti, perchè al tempo ciò veniva considerato "figo" e alla moda.
[...]


Non è nemmeno da trascurare il fatto che in quel momento Oldfield avesse necessità di creare un prodotto commercialmente più "appetibile" per risolvere i problemi finanziari creati dal dispendioso tour appena concluso. Questo secondo me contribuisce (anche) a spiegare l'inclusione di ritmiche "disco" in alcune parti dell'album. Non so dire se Platinum parte 2 e parte 3 (le parti della suite con ritmiche ballabili) e "Punkadiddle" (altra composizione presente sull'album teoricamente ballabile anche se con ritmica più spinta a circa 150 BPM) abbiamo avuto successo nelle discoteche dell'epoca, ma sono propenso a pensare di si.

E da queste session semi improvvisate con musicisti americani nasce l'essenza di Platinum, che è lontana chilometri dallo stile cui Oldfield ci aveva abituati fino a quel momento.

Occore qui sottolineare che - al di là che Platinum ci piaccia o meno - è impossibile non riconoscere a questa suite una freschezza, una gioia ed una vitalità finora del tutto assenti dalle composizioni di Oldfield. Questo fatto, unito ad una produzione spettacolare con suoni cristallini, e al modo in cui buona parte delle idee sono nate nel corso di sessioni live con altri musicisti (esperienza che non mi risulta che Oldfield abbia poi ripetuto in seguito) fa di Platinum un caso molto particolare nell'ambito della produzione di questo artista.

(continua)
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Re: Mio tributo a Mike Oldfield

Postby highinfidelity » 05 Apr 2016, 13:17

Caspita che pezzone Duke! Interessantissimo! In effetti dovrei proprio leggere l'autobiografia di Oldfield, che gia' alcuni anni fa mi avevi consigliato... [/:-|]

Attendo con ansia il seguito, sempre che tu sopravviva alla tinteggiatura della casa... [:D]
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Re: Mio tributo a Mike Oldfield

Postby Duke59 » 05 Apr 2016, 22:17

Sono sopravissuto ai lavori casalinghi ... almeno per oggi [:D] e il seguito era già pronto per cui ecco.

PLATINUM 1 - Airborne

Questa parte è quella maggiormente in linea con le precedenti composizioni di Oldfield. La struttura del pezzo infatti riprende da Incantations, composto nei due anni precedenti, il susseguirsi ciclico delle tonalità, anche se in modo meno rigido.

Se ascoltiamo l'inizio di Incantations parte 1 (una composizione che trovo superlativa) notiamo che il pezzo decolla quasi istantaneamente con il flauto che esegue per due volte una bella melodia che s'incunea attravero dodici tonalità che si succedono per salti di quinta.

Come nota a margine, da quel che ricordo di aver letto in qualche intervista che ora non saprei recuperare, lo stesso Tony Banks due anni prima si era cimentato in un'impresa simile componendo "One for the vine" (che è del 1976 mentre Incantions uscì nel 1978). Anche "One for the vine" attraversa - se non ricordo male - 12 diverse tonalità (dovrei verificare il numero esatto ma richiederebbe tempo che al momento non ho), ma lo fa in modo più tradizionale, senza switchare continuamente da una all'altra come avviene in Incantations o in misura molto più ridotta in Airborne.

Il continuo cambio delle tonalità avviene seguendo il noto circolo delle quinte

https://it.wikipedia.org/wiki/Circolo_delle_quinte

Nella composizione di Oldfield il movimento sul cerchio delle tonalità è in senso antiorario e parte dal DO#

Come se non bastassero i continui cambi di tonalità anche il tempo non resta fermo: l'inizio di Incantations vede alternarsi continuamente battute di 6/8 ad altre di 5/8 (oppure lo si può considerare scritto in 11/8 , ai fini pratici è lo stesso).

La sequenza completa del giro di tonalità di Incantantions dovrebbe essere questa

6/8 DO# - 5/8 LAb - 6/8 Mib - 5/8 SIb - 6/8 FA - 5/8 DO - 6/8 SOL - 5/8 RE - 6/8 LA
- 5/8 MI - 6/8 SI - 5/8 FA# ---> per poi riprendere il giro daccapo.

Qui potete vedere e sentire un'esemplificazione audio/video della sequenza delle tonalità e dei cambi di tempo di Incantations parte 1 scritta con un software per notazione musicale.

https://youtu.be/ecg2WVkdBRo

Oldfield scrive nella sua autobiografia di aver dovuto lavorare per mesi e mesi, scrivendo e correggendo continuamente al fine di creare una melodia "circolare" che fosse piacevole e che riuscisse ad inserirsi in modo degno all'interno questo ripetersi ciclico di tonalità.

Alla fine ci riuscì e a mio parere il risultato fu davvero notevole.

Se già non lo conoscete (o se non lo ricordate) lo potete ascoltare qui

https://youtu.be/e0qrRmiFRWI?t=47s

Venendo ad Airborne, se analizziamo la struttura armonica dell'inizio del pezzo troviamo alcune cose che si rifanno parzialmente alla struttura di Incantations

Ecco uno schema audio/video della struttura iniziale di Airborne

https://youtu.be/rYQBj0MshIQ

Anche qui abbbiamo un susseguirsi ciclico di tonalità che si ripete, anche se in quantità minore e in modo meno rapido ed insistito rispetto ad incantations.

LAmin - FA - DO# - LAmagg - FA

Questa sequenza la troviamo nell'inizio di clavinet con la clean guitar, poi viene ripetuta altre due volte nel corso del primo solista di chitarra. Questo solista fatto di frasette brevi e spezzate lo possiamo etichettare come Tema 1 di Airborne.

Questa stessa sequenza di tonalità in alternanza tornerà alla fine del pezzo, ma la melodia finale sarà diversa.

Notevole il break tipicamente oldfieldiano in 5/4 che s'inserisce benissimo al termine del Tema 1 prima del passaggio alla fase successiva della composizione. Eccolo:

https://youtu.be/IBxHGmG7EsI

Curiosità
Mentre riguardavo gli appunti sparsi su Platinum e Incantations presi nei mesi scorsi, mi è sembrato di individuare l'esistenza di una piccola similitudine della struttura armonica dell'inizio di Airborne con quella dell'inizio di Behind the lines dei Genesis.

A dirla tutta oltre che similitudini tra i due pezzi musicali ci sono anche molte differenze; ad esempio la differenza nell'uso delle note al basso: nel pezzo dei Genesis infatti il basso resta fermo su un vigorosissimo DO, mentre nel pezzo di Oldfield all'interno di ogni tonalità il basso cambia tra la nota base e la sua quinta (o dominante).

Comunque per togliermi la curiosità ho provato ad accostare la sequenza degli accordi dell'inizio di Behind the lines ad uno dei segmenti ripetitivi dell'inizio di Airborne trasportato in DO, così da avere tutto nella stessa tonalità.

Questo è il curioso risultato che ho ottenuto.

https://youtu.be/vRvsN5WxwCo

Ma torniamo ad Airborne. Arrivati al min 2:30 (del pezzo originale, non della mia cover), dopo un ben udibile "salto" di tonalità (nello specifico da LA minore a LAb maggiore) ci si ferma sul LAb maggiore.

https://youtu.be/0wSGGB_V3tk?t=2m28s

E qui - minuto 2:42 circa - sentiamo una prima grossa novità nel suono di Oldfield post viaggio in USA: un gruppo di ottoni e sax che punteggia con accordi swingati la melodia distesa condotta da chitarra e synth, che potremmo chiamare Tema 2.

Ricordo ancora lo shock che ebbi sentendo quel ta-ta-ta tata-taaaa. A quel che so in nessuno degli album successivi Oldfield inserirà più elementi swing; questa è una delle altre caratteristiche che rendono Platinum unico.

Il largo andamento del Tema 2 porta ad uno strano break molto distorto e cadenzato che subito apre ad un piacevole nuovo tema di sapore campestre condotto da un "piffero" synth cui poco più avanti si unirà pure la chitarra elettrica: il Tema 3 di Airborne

https://youtu.be/0wSGGB_V3tk?t=3m15s

Questo Tema 3 viaggia in modo tradizionale sulla tonalità di RE e nel suo "chorus" (che passa nelle tonalità di SOl e LA) ci presenta alcuni stacchi molto accentati in levare assai efficaci. Siamo comunque tornati di nuovo in un territorio famigliare - privo di swing - e possiamo rilassarci e goderci la simpatica melodia.

Terminato il Tema 3 la batteria si ferma e ricompare lo switch di tonalità già sentito in apertura: LAmin - FA - DO# - LAmagg - FA sul quale la chitarra esegue ancora una melodia puntata - che potremmo chiamare Tema 4 - questa volta con andamento chiaramente conclusivo.
E dopo essere passato di nuovo per il riff oldfieldiano in 5/4 Airborne chiude su un momento di sospensione ( un FA4 ).

Pezzo notevole, in cui compare il vecchio Oldfield ma si preannunciano le cose nuove che già si agitano sotto la cenere. Sospetto che questa parte fosse già stata abbozzata prima che Oldfield si recasse a New York per chiudersi in sala con gli altri musicisti e lavorare su Platinum.

La cosa affascinante di Airborne è che ci descrive una metamorfosi in atto. All'inizio infatti (la parte di clean guitar sul clavinet) sembra che abbiamo di fronte ancora il vecchio Mike, ma già al minuto 2'42" la melodia si allarga e sottovoce si annuncia il pulsare (per il momento ancor tenue) dello swing.

Il nuovo Mike si appresta a spiccare il volo verso altri lidi musicali e questo pezzo è il vero anello di congiunzione tra ciò che era ieri e ciò che sarà domani. Ancor più del riuscito ma tronco esperimento di "Guilty", che era slegato tanto dal passato quanto da ciò che sarebbe stato il futuro.

EDIT: Airborne significa "portato dall'aria", "in volo", oltre che "aerotrasportato"; e guarda caso proprio nel 1979 Oldfield prese il brevetto da pilota aereo. Questo mi induce a pensare che il titolo non fosse stato scelto a caso. Nella prima parte della suite infatti MIke decolla da un ibrido costruito sui resti delle armonie di Incantations e vola verso i ritmi disco-swing di Platinum 2 (Platinum) e Platinum 3 (Charleston).

(continua)
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Re: Mio tributo a Mike Oldfield

Postby highinfidelity » 06 Apr 2016, 08:24

Mannaggia Duke... Ho da un mese circa problemi SERI coi vari computer e il risultato e' che non posso sentire nulla in cuffia o in cassa (ne approfitto per dirti che questa e' la ragione per cui per ora non mi sono ancora "filato" le tue proposte musicali nella sezione "Rock progressivo e non"). Quanto scrivi comunque e' interessantissimo e spero di poter apprezzare molto presto anche gli ausili audio/video che hai preparato. Materiale - non lo dico certo per piaggeria - degno di una tesi di laurea.

Aggiungo solo una noticina a margine, e non per puntiglio ma solo perche' so che desideri comprendere a fondo il significato di questo brano nella discografia - e piu' in generale nella vita - di Oldfield. E' la seguente: airborne ha un significato piu' ampio di aviotrasportato, anzi si puo' dire che quel particolare significato sia solo una sfaccettatura secondaria del suo significato piu' ampio. Etimologicamente la parola airborne aggettiva un oggetto che e' sostenuto dall'aria, e che come tale - in senso lato - "e' in volo". Non la si usa solo in aviazione (guardacaso grande passione di Oldfield...) ma anche in senso traslato in molte locuzioni, la piu' usata delle quali a mio parere e' to become airborne. Per esempio quando in conseguenza di un incidente in formula 1 una macchina prende addirittura il volo, si dice che la macchina del pilota tal-dei-tali "became airborne". Lascio a te elucubrare sulle correlazioni metaforiche (e non) che tutto questo potrebbe avere con la vita di Oldfield.
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Re: Mio tributo a Mike Oldfield

Postby Duke59 » 07 Apr 2016, 07:17

Grazie della segnalazione; ho riverificato e corretto il punto.

Per il resto i video sono su yotube e restano disponibili senza limiti di tempo.

Ora torno alla pitturazione.
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Re: Mio tributo a Mike Oldfield

Postby Duke59 » 12 Jun 2016, 11:55

Riprendo e concludo - anche se con fortissimo ritardo - l'analisi di Platinum con le restanti parti 2-3-4. In realtà appunti e videotablature erano già pronti da tempo ma fino ad oggi non avevo avuto tempo per riorganizzarli e chiudere questa mia esposizione.

Eravamo arrivati all'inizio della Parte 2 della "suite".

Platinum Parte 2 si divide in due sezioni completamente diverse tra loro, che per chiarezza chiamerò parte 2A e parte 2B.

La parte 2A è armonicamente molto scarna in quanto si sviluppa sulla tonalità di Mib minore su soli tre accordi: MIbm7 - Sibm7 e Labm7.

Il tempo è palesemente influenzato dalla Disco Music con la cassa in quattro e il rullante quadrato, anche se presenta un feel swingato sul charleston al momento appena percettibile ma che nella parte 2B assume poi maggior rilevanza.

La melodia della parte 2A di base è un arpeggio sulle note dei tre accordi MIbm7 - Sibm7 e Labm7 ed è tutta in terzine. A livello chitarristico non presenta difficoltà estreme, ma io personalmente ho avuto seri problemi nel riuscire a suonarla in modo fluido [&:-S] . La cosa mi ha stupito perchè all'ascolto questo pezzo mi sembrava scorrevolissimo e "facile"; del resto le mie capacità di chitarrista sono quelle che sono [':-|] . Se qualche chitarrista più bravo di me volesse cimentarsi nel pezzo, ho pubblicato (su richiesta di un paio di persone) la tablatura di questa parte a velocità rallentata.

melodia a velocità rallentata https://youtu.be/lmSZQAkrZJs
melodia più accompagnamento a velocità reale https://youtu.be/pcAl8tTfbIU
(NOTA: la notazione degli accordi sul pentagramma utilizza i # anzichè i b per cui il MIbm7 appare come RE#m7, il SIbm7 come LA#m7 e il LAbm7 come SOL#m7 )
Dalle pagine di Youtube è possibile scaricare anche i pdf delle tablature

Venendo alla parte 2B le cose si complicano un po', la struttura armonica diventa più ricca, l'atmosfera assume un'identità palesemente swingata (con tanto di accordi punteggiati da una sezione fiati) e passando per varie tonalità si susseguono frequenti cambi di accordi.

La melodia in questa seconda fase del pezzo è più complessa e arzigogolata rispetto a quella della prima. All'ascolto mi sembrava difficile sia da decifrare che da suonare ma in realtà, pur essendo più complicata rispetto alla sezione 2A, l'ho trovata paradossalmente meno ostica.

Questa linea melodica sale e scende, seguendo l'andamento a tratti quasi imprevedibile dell'armonia. Se la linea melodica della parte 2A si può definire "piacevole e accattivante", questa della parte 2B io la definirei "sorprendente". Un ottimo lavoro di cesello compositivo.

Se qualcuno si volesse cimentare, ecco le tablature per la parte 2B

melodia a velocità rallentata https://youtu.be/U9XnfPAbOy0
melodia più accompagnamento a velocità reale https://youtu.be/NdhjuvE1rZU
(NOTA: anche in questo caso la notazione degli accordi sul pentagramma utilizza i # anzichè i b per cui il MIbm7 appare come RE#m7, ecc.. ecc... )
Dalle pagine di Youtube è possibile scaricare i pdf delle tablature

Dopo la proposizione del tema 2B il pezzo ripete una volta la parte 2A, questa volta modificando leggermente la melodia-arpeggio che viene affidata alla voce di Oldfield che si produce (sull'album) in alcuni vocalizzi du-ba-di-da dum dum di dubbio gusto [:D] ; io per la mia cover ho preferito usare la sezione fiati e lasciar perdere la mia voce [:D] . Dopo questo recupero della parte 2A il pezzo torna sulla 2B, e questa volta con la sezione fiati a tutto gas. E qui la parte 2 si chiude per lasciare spazio alla parte 3.

La prima volta che ascoltai la Parte 3, sottotitolata Charleston, non ci volevo credere: ma è Oldfield questo? Il pezzo è dominato dalla sezione fiati e da un basso molto insistente; la ritmica anche qua è in stile disco music sempre con forti contaminazioni swingate. Interessante l'arrangiamento di ottoni e legni, che intrecciano armonie ispirate alle musiche da ballo degli anni '20. Questo intreccio armonico non era (per me) facile da replicare per cui ho fatto quanto potevo con il mio VST emulatore di ottoni.

Nella mia versione ho preferito aprire "Charleston" con basso e batteria, e lasciar entrare la sezione "fiati" leggermente dopo. Di tutte la parti questa è quella che ho alterato di più rispetto all'originale; in pratica ho mantenuto la parte di basso e batteria (davvero easy e piacevoli) e la melodia principale, modificando praticamente tutto il resto. [>:-D]

La parte 4, sottotitolata North Star, è l'arrangiamento olfieldiano di una composizione del famoso compositore contemporaneo minimalista Philip Glass.

In un'intervista Oldfield raccontò di aver incontrato Philip Glass e di avergli chiesto il permesso di registrare una propria versione di un suo pezzo. La scelta di Oldfield cadde su "North Star", una composizione di Glass pubblicata nel 1977.

Qui potete sentire il brevissimo brano originale di Glass https://youtu.be/1errNYAhUfc

Oldield prese il pezzo di Glass, vi aggiunse alcune modulazioni armoniche, del tutto assenti nell'originale, una ritmica serrata ed una melodia. Il risultato è un pezzo con un interessante crescendo, che parte piano con un ritmato giro armomico Lab-Sib-DOm-MIb-SIb-DOm7 punteggiato da chitarre stoppate, passando poi per la proposizione del tema con una chitarra acustica, indi per l'entrata della batteria e del tema riproposto dall'elettrica, giungendo infine all'entrata del maestoso coro finale ripreso con poche varianti da Glass, che chiude il pezzo insieme ad una chitarra fortemente distorta.

Nella mia versione di "Platinum 4 - North Star" ho aggiunto un'intro "eterea" che riprende il tema della parte 1. Poi verso il finale ho inserito una modulazione che porta il finalissimo un tono più sopra a quello dell'originale. [:)]

Realizzare questa cover mi ha impegnato parecchio, e mi ha costretto a studiare e ristudiare, incidere-cancellare-reincidere mille volte alcune parti di chitarra e di tastiera che inizialmente risultavano per me impossibili da eseguire (vedi ad esempio l'intro di clavinet, da suonarsi come fosse un bongo [:0] , o il solista di chitarra della parte 2A, per me ostacolo davvero complicato da superare - mi ci sono voluti mesi di esercizi per riuscire a farcela).

Ovviamente tutto sarebbe perfettibile, a partire dall'esecuzione, per arrivare al mixing, alle scelte timbriche, all'arrangiamento vero e proprio. Come spiegano quelli esperti non è mai una buona idea suonare-mixare-postprodurre la propria musica facendo tutto da sè, in quanto si perde obiettività e a volte ci si focalizza su un elemento a discapito degli altri; se poi ci aggiungiamo pure le riprese e il montaggio video ... [J-,] Ma le circostanze erano tali da non permettermi un approccio più professionale.

Come attrezzatura ho utilizzato un pc Intel I7 (lo stesso che uso per le mie animazioni amatoriali); Cubase 8 con vari plugin VST (molti free altri no); scheda audio Focusrite Scarlett 2i2; chitarra elettrica Ibanez Kiko p10; chitarra acustica Ibanez; microfono Rode NT-1 , pseudo-master keyboard Casio. Un setup amatoriale.

Archiviato Platinum ora posso passare ad altro. In questo momento mi sto divertendo a studiare ritmiche metal con accordature tipo "drop D" (sesta corda abbassata a Re) e a scribacchiare pezzi più "pesanti". [>:-D]

Sono curioso di vedere che ne verrà fuori [:)]
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Re: Mio tributo a Mike Oldfield

Postby highinfidelity » 13 Jun 2016, 12:14

Grazie Duke, e di nuovo bravo! Pensa che io, dopo tutto questo lungo discorso, mi ero semplicemente riproposto di risentire Platinum e... non l'ho ancora fatto! Puoi quindi capire quanta poca impressione mi faccia il tuo ritardo nel concludere la dissertazione! [:D] Tra parentesi ho anche una recensione dei Def Leppard "pending" da credo un paio di mesi...

La mia morale, comunque, e' che troppo spesso queste opere raffinate hanno trascurato di mettere i propri destinatari (gli ascoltatori) in grado di comprenderne appieno il loro valore, soprattutto tecnico. Ci sono molti ascoltatori di orecchio fino, ma solo in minima parte sono persone che hanno potuto frequentare il conservatorio e afferrare certe finezze tecniche e teoriche. Negli anni '70 c'era un po' l'abitudine d'inserire delle note interne di presentazione, ma in larga parte erano delle mezze baggianate. Il risultato e' che dopo questa tua spiegazione il giro d'accordi iniziale di Platinum, che mi era sempre sembrata una progressione "strana" e un po' (tanto) tirata per i capelli, appare ora come un raffinato esperimento. Saranno minimo 20 anni che possiedo quel disco, possibile venirlo a sapere solo ora? [':-|]
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