recensione del tributo a the lamb...

Date sfogo alla vostra arte letteraria commentando gli album piu' interessanti che avete ascoltato di recente.

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Postby genesisforever » 05 Jan 2009, 10:16

Ciò che non ci uccide ci rende più forti.
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Postby highinfidelity » 05 Jan 2009, 10:21

Sposto nel reparto recensioni.
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Postby Dalex_61 » 13 Jan 2009, 14:29

Ho finalmente ascoltato questo tribute e posso dire la mia, per quello che vale. Non sono un amante dei "remake", ma neppure li rifiuto a priori. Meno male, perché questa volta mi sarei perso un gran bel disco.

Premesso che l'originale resta l'originale (e come premessa non è affatto... originale!) il doppio CD concepito da Nick D'Virgilio & friends riesce in un'impresa difficile come quella di mantenere il giusto equilibrio tra fedeltà alla partitura e libertà d'interpretazione. La strada scelta è il rispetto assoluto della musica "scritta" e una buona dose d'inventiva nella scelta della strumentazione.

Una piccola orchestra di fiati e archi si aggiunge all'ottima voce e alla batteria secca e nervosa di Nick, al basso di Dave Martin, alle chitarre di Don Carr, al piano, fisarmonica e compagnia di Jeff Taylor.

Sulle prime, la sparizione delle tastiere a suono lungo mi aveva terrorizzato: che ne sarà del classico del prog? Come hanno osato? E invece, mio malgrado, ammetto che l'effetto è gradevole. Archi e fiati coprono la gamma di suoni delle tastiere banksiane, con l'aiuto di qualche bel coro in stile talora gospel talora lirico (ci si mettono in quindici a fare le veci di Tony!!) e conferendo al disco una personalità sua, un po' più americana, relativamente moderna, senza eccedere con gli accenti funky.

Si sente l'amore dei musicisti - quasi l'adorazione - per le vecchie care quattro facciate viniliche dell'Agnello, ma anche la voglia di giocarci un po' sopra. Tra le pagine più riuscite: una scintillante "The Lamb Lies down on Broadway" in apertura, un'atmosferica "Cuckoo Cocoon", una travolgente "In The Cage", una "Grand Parade" con gospel, il vaudeville di "Counting out Time", la magia di "The Carpet Crawlers", che Nick D'Virgilio canta con il cuore e su un bel tappeto di piano e archi, la riuscita accoppiata chitarra/archi di "The Chamber of 32 Doors", una versione quasi acustica di "The Lamia", una fascinosa e classicheggiante "Silent Sorrow in Empty Boats" con coro da brividi, la fantasia di "The Colony of Slippermen" e - manco a dirlo - una "The Light Dies down on Broadway" che va dritta al cuore.

Insomma, se vi va di comprare un tribute, questo ne vale assolutamente la pena. Per altri simili tentativi concluderei dicendo che la grande musica resiste alle peggiori violenze, per questo oso affermare che i bei dischi non finiscono mai di stupire.
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Postby highinfidelity » 14 Jan 2009, 04:40

Interessante... [:-I]

Fa un po' sorridere, nella recensione metallara, l'aggettivo "seminale" accostato all'album d'arrivo e non piu' ritorno dei Genesis. Visto il sito da cui promana, comunque, mi sarei atteso una stroncatura totale globale; sono positivamente stupito.
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Postby The Knife » 15 Jan 2009, 09:18

Ottimo Dalex[^] Concordo su tutti i fronti...con 'In the cage' , 'The Lamia' e 'Carpet' veramente ad alto livello.[;)]
chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso.
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Postby genesisforever » 19 Jan 2009, 10:22

http://www.loudvision.it/musica-recensi ... -2542.html

un'altra recensione...vedi che i genesis se li ricordano tutti!
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Postby brandnewtune » 19 Jan 2009, 11:53

Solo a me non piacciono le trombe in the Lamb... (stile Paperlate)
:-((((
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Postby Dalex_61 » 19 Jan 2009, 13:36

In linea di principio non amo neanch'io i fiati sui brani dei Genesis, Brandnewtune. In questo caso, però, trovo che siano stati inseriti con buon gusto e in tonalità che si avvicinano alle tastiere originali. [:)]
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