Joe Ely - Live cactus!

Date sfogo alla vostra arte letteraria commentando gli album piu' interessanti che avete ascoltato di recente.

Joe Ely - Live cactus!

Postby The Knife » 18 Feb 2009, 07:19

Riporto qui una recensione letta sull'ultimo live di Joe Ely, un artista americano a cui ho accennato nell'elenco prodotto nel topic assoli di chitarra elettrica. Per chi ama il genere texmex e la chitarra proposta con vigoria e virtuosismo, vi consoglio di provarlo!!! Magari partendo proprio da qui.[;)]

JOE ELY Live cactus! Rack ‘Em Records 2008


1. UP ON THE RIDGE
2. SLOW YOU DOWN
3. BECAUSE OF THE WIND
4. ALL JUST TO GET TO YOU
5. MISS BONNIE AND MR. CLYDE
6. LETTER TO LAREDO
7. WHERE IS MY LOVE
8. RANCHES AND RIVERS
9. ALL THAT YOU NEED
10. WIND'S GONNA BLOW YOU AWAY
11. MAYBE SHE'LL FIND ME
12. I'M A THOUSAND MILES FROM HOME
13. WHITE FREIGHTLINER BLUES



Articolo di: Maurizio Pratelli Del 28/03/08
I pochi che hanno avuto la fortuna di assistere al suo improvvisato show in quel di Brienno la scorsa estate, sul lago di Como, e i molti che lo hanno visto in concerto nello stesso periodo a Osnago, non potranno fare a meno di questo splendido live di Joe Ely.
Un disco straordinario che riporta all’essenzialità le canzoni di un artista che ha contribuito a scrivere alcune pagine fondamentali della storia della musica americana di confine. Quel tipico suono border, tra Messico e Texas, è qui vivo come non mai, trascinato dai caldi soffi di uno straordinario Joel Guzman, che lo accompagna in ogni brano di questo album.
Una dopo l’altra, come piccole nuvole di sabbia nel deserto, scorrono una serie di canzoni bellissime. Tutto funziona davvero a meraviglia. “Slow You Down” è perfetta, gli inserti di Guzman cesellano un quadro sonoro che incanta con la sua severa, e sincera, semplicità. “Up On The Ridge”, il brano che apre il disco, rivela subito quanto bene funzioni questa coppia, quanto sappia colorare con due soli strumenti acustici tutto il disco. “Because in The Wind, sorretta a lungo dalla voce di Ely, davvero in forma in questo tour, è un piccolo gioiello che Guzman accarezza con delicatezza. I suoi sbuffi di accordion sono gentili come il suo sorriso; Joel ha un modo di interpretare il suo strumento, e in generale la musica, che non può non colpire chi lo sente e lo vede suonare. La sua passione è contagiosa ed il primo a subire il suo fascino spontaneo è proprio Joe Ely, che al suo fianco riacquista quel vigore sonoro che recentemente sembrava solo appannato. “Letter to Laredo”, canzone che conosciamo bene, dava il titolo nel 1995 all’ultimo grande disco in studio di Ely, diventa qui una piccola suite in cui i due fraseggiano a meraviglia entusiasmando il pubblico del Cactus Cafè di Austin.
Impossibile non citare anche “Wind’s Gonna Blow You Away” di Butch Hancock, con un po’ di nostalgia per i Flatlanders di “More a Legend Than a Band” e “White Freighliner Blues” di Townes Van Zandt che ospita alla voce il giovane Ryan Bingham di “Mescalito”.
La voce e la chitarra di Ely sono perfette, e gli strumenti di Guzman, le italianissime fisarmoniche Dino Baffetti, pungono con straordinaria leggerezza. Senza dolore, restano nel cuore come le spine dei cactus.
chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso.
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