RARE BIRD - "EPIC FOREST"

Date sfogo alla vostra arte letteraria commentando gli album piu' interessanti che avete ascoltato di recente.

RARE BIRD - "EPIC FOREST"

Postby aorlansky60 » 09 Sep 2009, 06:23

Questo che sto per recensire si è rivelato come la più piacevole sorpresa da svariati anni a questa parte per quanto mi riguarda in campo pop&rock:


"EPIC FOREST" - RARE BIRD - 1972


l'ho scovato poco tempo fa in un ripiano di un negozio, classico "fondo di magazzino" dimenticato dal tempo e dalla gente, coperto e sepolto da un ammucchiata di altri CD più o meno inutili...

non conoscevo nulla a livello musicale di questa band, salvo il fatto che è stata attiva nei primi anni 70, e faceva parte dell'orbita Charisma... forse proprio quest'ultima particolarità mi ha spinto ad acquistarlo, sapendo che i "talent-scouts" Charisma del tempo erano particolarmente sensibili ad un certo tipo di musica...

a casa è stata semplicemente come un "coup de foudre", folgorazione sulla via di Damasco!!! [:0]

Immaginatevi un tessuto di voci alla "Crosby, Stills & Nash" con la base di una architettura strumentale "a la
FAMILY - TRAFFIC" e non siete molto lontani da quello che hanno realizzato qui in questo splendido album.

Classico sound progressivo anni 70, con basso pulsante sempre presente, ma soprattutto la ricerca di una attenta e continua armonia musicale nei brani che mi ha colpito oltre ad un uso delle voci particolarmente curato.

il disco inizia con il brano "Baby listen", inizialmente sorretto da un bel basso dal fraseggio continuo e chitarra ritmica, ma a sorprendere è quando arriva la voce, che mi sembra quella di STEVIE WINWOOD per tonalità sui registri alti e potenza! Il brano muta dalla strofa cambiando il tempo ed accelerando a tutto gas in un bridge strumentale irresistibile, chitarra-basso-batteria che poi riprende anche alla fine come coda, un inizio a dir poco splendido, ma il bello deve ancora venire.

il secondo brano "Hey man" si rivela essere quasi come una ballata tipica di Crosby Stills & Nash, con inizio arpeggiato di chitarra acustica dalla quale prende il via una voce incredibilmente suadente e delicata nelle strofe, alla quale subentra una voce in falsetto a sostegno (potrebbe essere stata raddoppiata in sede di registrazione) che rivela un uso particolarmente attento proprio delle voci, mentre i ritornelli sono sostenuti da un coro a due(o tre)voci più ruvide e potenti, una splendida ballata folk-rock! Nell'ultimo ritornello, a ricordarci che i RARE BIRD erano una band progressive, subentra e si innalza un organo a sostenere orchestralmente quelle voci, altro finale da brividi!

il terzo brano "House in the city" potrebbe rivelarsi più interlocutorio dopo una partenza del genere, ma invece si tratta di un altra splendida e melodica ballata quasi introspettiva e malinconica, per morbidezza ed armonie, sia nelle strofe che nei ritornelli... anche qui uno splendido corollario di cori a due/tre voci... in particolare un intreccio di voce bassa + falsetto appena accennato, a volte proprio irresistibile. Per come è stato curato questo brano nella produzione finale, esso si rivela essere come un piccolo capolavoro nel suo genere, imho.

il quarto brano è quello che dà il titolo all'album e si rivela essere quello più spettacolare musicalmente fino a quel momento; è piuttosto lungo(una decina di minuti nella migliore tradizione prog) e praticamente suddiviso in tre parti:
la prima è una classica struttura cantata strofa-ritornello veloce sostenuta da chitarra e basso, alla fine della quale si apre la seconda parte strumentale più lenta, incredibilemente ariosa ed ispirata, condotta da elettrica solista che si appoggia su arpeggi di acustica, il tutto sorretto dal basso sempre presente ma mai fuori luogo od oltre il dovuto, perfettamente a condire quella parte musicalmente così delicata... qui per certi versi mi hanno ricordato i migliori FOCUS, quelli di "Moving Waves" quando non tendono a gioggioneggiare eccessivamente "a la ELP"... questa parte strumentale è talmente bella che si vorrebbe non finire mai, poi negli ultimi due minuti evolve poco a poco in un armonia diversa ed un coro a tre voci maestoso che ne costituisce la fine, che mi ricorda particolarmente la "Knocking on heavens door" Dylaniana di due anni dopo...

quello che stupisce è l'alta qualità costante mantenuta anche nel resto dell'album fino alla fine... in particolare nel lungo brano conclusivo (10 minuti) "You are lost", altra epica cavalcata prog...

questa recensione spero vi faccia venire la voglia di conoscere questo splendido album, che tra l'altro mi è stato confermato essere fuori catalogo da tempo, quindi quella che ho avuto trovandolo è stata proprio una bella fortuna (comunque ormai TUTTO QUANTO è reperibile "in giro", voi sapete cosa intendo dire...)[;)]
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...
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