A me il soul e l'r&b non piacciono. Questo lo metto subito in chiaro.
La musica della Motown non mi è mai interessata, gli anni '60 non mi sono mai andati giù, l'andamento canzonettaro e scanzonato non fa per me ecc.
Questo per dire che già ascoltando l'album per la prima volta sono partito con tutti i pregiudizi del mondo, e quando si parte con tali premesse credo che il giudizio finale non possa essere per forza di cose positivissimo.
A me il progetto di cover anni '60 già non convinceva e l'ho ripetuto più volte, anche se per giudicare bisogna ascoltarli i dischi, e quello ho fatto.
Phil questo tipo di musica ce l'ha nel sangue, si sente, chi conosce la sua discografia solista se ne accorge subito: un esempio su tutti si può avere ascoltando "Heatwave". Impossibile per me non provare a cantarci su "Shout out, shout it out, shout loud, ooo" (Heat on the street, da But seriously).[:-I]
Se però nei suoi dischi solisti questa passione si unisce a brani dall'impatto più pop-rock, in questo album invece abbiamo un r&b duro e puro, non se ne esce, o piace o non piace. A me non piace.
Non è un caso che già dai primi ascolti i brani che mi abbiano colpito di più siano quelli meno scanzonati, meno allegrotti, dove secondo me Phil offre una prova "gustosa", che dopo le tante parole sul suo conto sinceramente non mi sarei aspettato.
Prendiamo la title track, impossibile non rimanere indifferenti: Phil da il meglio di se e da al pezzo uno spessore che davvero fa venire in mente i vecchi tempi (quelli di Face value per intenderci).[8:-x]
Altro brano (quello che mi piace di più) molto molto gradevole è "Blame It On The Sun", dove ancora una volta la prova vocale di Phil mi sembra molto convincente (ascoltare il ritornello soprattutto).[:)]
"Never Dreamed You'd Leave In Summer" ha quel gusto alla "Why can't it wait till morning" che la rende familiare e perfetta per la vocalità di Phil, così come "Standing in the Shadows of Love" e "Girl" si distinguono tra i pezzi più allegrotti per una bella interpretazione del nosto Phil.[:)]
Il resto non mi dice nulla, o quasi. Molti pezzi non riesco proprio ad ascoltarli, altri mi sono indifferenti, però di una cosa sono sicuro: la cosa che rende belli i pezzi che mi piacciono di più è la voce di Phil, e anche i pezzi che trovo indigeribili hanno come unica nota positiva proprio la sua ugola (Something About You). Non è più quello di un tempo, ma riesce nel miracoloso intento di nobilitare dei pezzi che mai mi sarei sognato di ascoltare, sui quali avevo dei pregiudizi immensi, eppure sono riuscito a trovare dei pezzi che mi piacciono. Per me è un mezzo miracolo, un mezzo miracolo compiuto da un artista che dice di volersi ritirare.
I brani suonano bene, sono impeccabili, a mio avviso Phil suona molto più naturale e a suo agio di quanto le sue interviste lascino intendere, l'unico (insormontabile) difetto è che questa musica a me non piace.[V]
Per curiosità dopo aver ascoltato Going Back ho messo su "Mirrorball", "Listening wind" e "My body is a cage", così (come si dice) a sfregio[:D], per vedere l'effetto che fa.
Purtroppo mi ha fatto un buon effetto: quei tre brani hanno una magia tutta particolare che Going back non ha in nessun brano, e non è qualcosa legata a Phil o a Peter.
Sono dei brani ben costruiti, dei quali apprezzo già gli originali, in più cantati da una delle mie voci preferite. Peccato che il resto (a parte Apres moi) sia troppo troppo noioso.
Scratch my back e Going back però sono due album incomparabili, diversissimi, lo si capisce proprio ascoltamdoli in successione: condividono soltanto il fatto di essere due album di cover, e il non avermi convinto (per motivi diversissimi e in modo diverso) fino in fondo.
Insomma a sto giro sto con i Gabrieliani[:D], mi piace di più il progetto di Peter (non è un confronto, è solo espressione di quanto purtroppo io preferisca un certo tipo di musica ad un altro), anche se per me (e qui fatemi fare per una volta il talebano[:D]) l'ultimo vero grande album della famiglia Genesis sapete qual'è, e chi ce lo ha gentilmente concesso.[:D]
No, perchè con questa diatriba millenaria tendiamo sempre a dimenticarcelo[:D]
Quanto a Phil mi sa che non posso neanche dire "sarà per la prossima", purtroppo, mi auguro che non sarà così, perchè lo dico sinceramente Going Back è un buon prodotto per l'intento che si prefigge e nel suo genere non sfigura affatto (capisco perfettamente che chi ama questo tipo di musica lo trovi godibilissimo, e secondo me è un grande passo in avanti rispetto a Testify).
Mi dispiacerebbe moltissimo se tutto finisse qui, anche se sto parlando di un album che non mi esalta affatto: tutto è cominciato con Phil, in quel lontanissimo (per me) 1993 con la cassetta di Both sides, quando ancora di musica sapevo meno di zero.[:(]
Non metto nessun voto, mi limito soltanto a dire: grazie lo stesso Phil.[:)]