Di quando in quando torno a segnalarvi alcune interessanti ristampe dal vastissimo repertorio del rock progressivo italiano. E' il turno di Acqua Fragile (1973), primo disco del complesso omonimo, ristampato dalla Sony e distribuito dalla "solita" BTF.
So che esistono esemplari di questo disco (forse solo la prima stampa?) apribili in quattro, sebbene personalmente non ne abbia mai vista una:
Naturalmente dimenticatevela: il disco e' stato ristampato ad anta apribile, con i due riquadri "di sotto" stampati all'interno, in 2^ e 3^ di copertina. E questo forse c'era da attenderselo. La Sony pero', per qualche ragione, ha anche massacrato la classica etichetta italiana "Numero Uno", e ha stampato il disco con un'etichetta verde pisello praticamente vuota. Solo in un'angolino si trova una microscopica scritta "Numero Uno". Forse sarebbe meglio che di queste ristampe non si occupassero le grandi majors, ma le consuete aziende artigianali mosse da autentica passione per i dischi.
Per chi non lo sapesse, Acqua Fragile e' cantato in lingua inglese da Bernardo Lanzetti - una delle migliori voci del progressive italiano - che entrera' in seguito nella Premiata Forneria Marconi. Come di consueto, la scelta della lingua straniera ebbe l'effetto di frenare la diffusione del disco in Italia e contemporaneamente di non favorirne le vendite all'estero. Il primo lato del disco puo' essere considerato in sostanza un omaggio ai grandi nomi del progressive inglese del periodo. Il brano d'apertura, Morning Comes, ricalca passo-passo la struttura della "nostra" The Musical Box, con tanto di duelli chitarra-organo, devo dire meno riusciti di quelli tra Banks e Hackett anche per una certa approssimazione nell'incisione. In Comic Strips gli Acqua Fragile si calano invece nei panni dei Gentle Giant e dei loro tipici ritmi intrecciati su sonorita' canterburiane. L'ottima voce di Lanzetti, che molti collegano alla rochezza di Peter Gabriel o al vibrato di Roger Chapman (entrambe le somiglianze sono ben percepibili) e' sempre in primissimo piano, forse persino un po' troppo rispetto agli strumenti del complesso, ma certamente caratterizza fortemente questo disco rispetto al mare magnum del progressive tricolore. Curioso, poi, trovare un brano come Science Fiction Suite, dove il complesso crea intrecci vocali in stile Crosby, Stills, Nash & Young; fuori genere rispetto al resto del materiale dunque, pero' indicativo delle notevoli abilita' non solo strumentali ma anche canore dei musicisti (fatto, quest'ultimo, assai raro nel progressive nostrano).
Il disco e' anche acquistabile per corrispondenza qui.
Scusate l'immagine-francobollo ma non e' stato messo a disposizione niente di meglio!