Le Orme & friends Live 14 Ottobre 2023

Date sfogo alla vostra arte letteraria commentando gli album piu' interessanti che avete ascoltato di recente.

Le Orme & friends Live 14 Ottobre 2023

Postby Duke59 » 17 Oct 2023, 19:56

Sabato 14 Ottobre ho assistito alla prima data ufficiale del tour Le Orme & friends al teatro di Legnano.

Prima degli headliners si sono esibiti due gruppi "giovani" ("Le folli arie" e i "Tal Neunde")
che compaiono anche nel nuovo album "Le Orme & friends" come autori di un brano a testa.

Così- come giudizio basato sul primissimo ed unico ascolto - ho trovato il primo gruppo (batteria, basso, chitarra acustica 12 corde e voce, chitarra elettrica) un poco piatto (non me ne vogliano), anche se impeccabile nell'esecuzione. A mio avviso la struttura dei loro brani è troppo lineare e, oserei dire, a tratti monotona, anche se ogni tanto impreziosita da qualche piacevole solista di chitarra elettrica.

Ecco qui la loro canzone "Salto nel buio" che compare anche sull'album delLe Orme (in versione "ormizzata")

https://youtu.be/Ja_BLC8-SNw

Invece - sempre come primissima impressione - mi hanno trasmesso molta più adrenalina ed interesse i "Tal Neunder" o Neunde (batteria, basso, tastiere, chitarra elettrica, acustica e voce). Il gruppo è stato capace di riscaldare il pubblico, anche per via di un'esecuzione molto intensa, con la batterista che pestava come un'anima dannata e il chitarrista cantante che saltava, danzava e si contorceva con mosse azzeccate. Anche la struttura dei loro pezzi era sufficientemente varia, con alternanza tra arpeggi e parti quasi hard rock. Ottima anche l'estensione vocale del cantante, capace tanto di prendere acuti come di cantare sui toni bassi. Molto piacevoli.

Questo il brano dei Tal Neunder filmato proprio nella serata di Legnano. Questo pezzo si trova anch'esso sull'album delLe Orme in versione "ormizzata". Davvero bravi!

https://youtu.be/35dkO9QMNHQ?


Dopo i supporter è stato il turno delLe Orme e l'attuale formazione a quattro del gruppo

Michi dei Rossi: batteria,
Michele Bon: Minimoog, tastiera polivalente e organo, computer e ammenicoli vari
Aligi Pasqualetto: tastiera polivalente e Minimoog,
Luca Sparagna: basso, chitarra acustica a 12 corde e voce solista

ha dato il via allo show vero e proprio.

Così come previsto dal programma della serata, consegnato a tutti gli spettatori all'ingresso, il concerto risultava diviso in due parti nette: la prima parte con l'esecuzione della suite "Il leone e la bandiera", presumibilmente tratta dal nuovo album, più altri brani sempre del nuovo album, più un misterioso "Prog Garden Medley" (?). Poi Intervallo. La seconda parte sarebbe stata infine destinata all'esecuzione di brani storici del gruppo.

Non conoscendo nulla della recente produzione delLe Orme durante l'esecuzione dei brani nuovi non sono stato in grado di seguire il filo nè di capire dove iniziassero e finissero i vari segmenti/canzoni; questo anche perchè il nuovo frontman Luca Sparagna si è limitato a cantare e suonare senza mai presentare i pezzi.

Mi sono perciò affidato ad una valutazione complessiva basata completamente sull'impressione istantanea. Il gruppo sebbene affiatato, mi è sembrato patire il fatto che fosse la prima data ufficiale del tour e ho trovato i musicisti leggermente rigidi. I brani comunque sono stati molto piacevoli, costituiti da una sapiente alternanza tra parti melodiche, tempi dispari, arpeggi di 12 corde e galoppate strumentali dove ogni tanto riecheggiavano echi emersoniani per merito dell'ottimo lavoro all'organo di Michele Bon. Unici problemini tecnici hanno riguardato la voce, che a volte si perdeva sotto gli strumenti, e il Minimoog di Michele Bon che a volte risultava (ahimè) del tutto inudibile.

Ad un certo punto si sono aggiunti al gruppo gli storici componenti del gruppo Tony Pagliuca e Tolo Marton. Pagliuca con la sua bianchissima capigliatura (77 anni) si è sistemato dietro una tastiera polivalente situata sul ripiano sopraelevato accanto alla batteria (un tempo il buon Tony si circondava di tastiere varie, ma ormai sin dal 1990 quel ruolo è passato a Michele Bon) mentre Tolo Marton si è posizionato nella parte sinistra del palco, dove erano già pronti ampli e pedali effetti per la sua chitarra.

La formazione a sei ha suonano altre canzoni del nuovo album, piacevoli e molto più tranquille e pop rispetto alla parte totalmente progressive precedente.

Poi viene annunciato l'intervallo senza la prevista esecuzione del misterioso "Prog Garden Medley" con la partecipazione di Lino Vairetti (ex voce degli Osanna).

Dopo l'intervallo è comparso sul palco solo soletto Tolo Marton che ci ha suonato un pezzo per chitarra intitolato "Valzette" (questa volta il titolo è stato annunciato).

Il pezzo l'ho trovato bellissimo. Una composizione in 3/4 per chitarra elettrica suonata con tecnica della mano destra classica e l'inserimento dosato di effetti quali saturazione e chorus. Veramente bello. Del resto Tolo Marton è un noto rocker/bluesman che può vantare di aver vinto il primo premio al Jimi Hendrix festival di Seattle del 1998 (e chi abbia ascoltato l'album delle Orme "Smogmagica" del 1975 sa bene come egli sia capace di far cantare o all'occorrenza anche sferragliare la sua chitarra).

Dopo questa bella esibizione viene annunciato Lino Vairetti, ex Osanna che, accompagnato dalle Orme, canta una versione semiacustica di alcuni brani iconici del Prog italiano.
Ecco svelato il mistero del "Prog Garden Medley"!.

E così si parte con un pezzo degli Osanna che confesso di non conoscere ma che ho trovato piacevole e cantato ottimamente da Vairetti. Sono seguiti poi "Gioco di bimba" delle stesse Orme, "Non mi rompete" del Banco per poi finire con "Impressioni di Settembre" della PFM (brano su cui purtroppo il Minimoog di Michele Bon ha continuato ad essere a volume bassissimo eccettuata l'ultima ripetizione prima del finale). La voce di Vairetti è potente e calda e i brani sono stati eseguiti bene, in modo anche coinvolgente, ma non riesco a non pensare ad una specie di "effetto karaoke" di cui, personalmente, avrei anche fatto a meno.

Bene, archiviato il Medley, (che ha riscosso comunque molto successo tra il pubblico) è arrivato finalmente il momento che più attendevo e che sul programma dello spettacolo era titolato come "Grandi successi" + bis a richiesta.

Il gruppo è partito con una canzone che dapprima ho stentato a riconoscere salvo poi rendermi conto che si trattava di una robusta ed accelerata versione Rock blues (cantata in inglese da Tolo Marton) di "Amanti di città", uno dei brani presenti su "Smogmagica". Il pezzo presente sull'album era ironico e cantato con le voci modificate tipo "Chipmunk Alvin Superstar" e la sua anima rock blues era stata decisamente occultata; nella versione di Sabato scorso invece è emersa l'anima più "sporca" del pezzo che lo ha trasformato in una canzone aggressiva e piacevole.

Poi è stata la volta della splendida "Los Angeles", il suggestivo brano che apriva "Smogmagica" e che alterna parti sognanti e progressive a lancinanti schitarrate del buon Marton.

Ho sentito un vuoto
Dentro di me
Ed un senso di paura
Mentre il buio delle nuvole
Era ancora intorno a me

Poi all'improvviso, sotto di me
Un oceano di luci
Così tante in una volta sola
Non le avevo viste mai

(il pezzo mi piace talmente che per chi non lo conoscesse metto il link alla versione
originale tratta da Smogmagica del 1975)

https://youtu.be/qJbcammNuxk

A "Los Angeles" sono seguiti "Amico di ieri", che fu il singolo trainante di "Smogmagica", "Canzone d'amore" - che segnò l'ingresso nel gruppo del bravissimo e compianto Germano Serafin - chitarrista e violinista tanto classico quanto rock - che prese il posto di Tolo Marton; a seguire "Vedi Amsterdam" e "Regina al Troubadour" (da "Verità nascoste").

Poi ci sono stati momenti di cazzeggio sul palco in cui è sembrato che i musicisti discutessero quali brani suonare. Oibò .. siamo già ai Bis su richiesta? Dopo qualche confabulazione il gruppo ha intonato la storica "Sguardo verso il cielo". Finito quello c'è stato un altro po' di cazzeggio sul palco e sembrava che lo show fosse effettivamente terminato, ma dopo alcuni minuti i musicisti si sono rimessi agli strumenti per eseguire "Figure di cartone", dove purtroppo il minimoog di Michele Bon - che ha un ruolo predominante nel pezzo - ancora è risultato poco udibile. Peccato. Come ultimo pezzo viene eseguito "Collage" che conclude la serata.

Lo show mi è piaciuto ma esco avendo ancora appetito. Sono infatti mancati diversi brani storici del gruppo: "Sospesi nell'incredibile", "Ritorno al nulla", "La solitudine che protegge il mondo", "Cemento armato", "Una dolcezza nuova", "La porta chiusa", "India", "Maggio", "Insieme al concerto", "In Ottobre", "Verità nascoste", "Sera" ... più moltissimi altri, inclusi alcune gemme degli album classicheggianti-acustici "Florian" e "Piccola rapsodia dell'ape".

Se la prima parte dello show è stata compatta e con una direzione precisa, nella seconda parte mi è parso fosse subentrata una certa dispersione che ha allungato i tempi. Inoltre l'omaggio agli altri gruppi (di cui, ripeto, avrei tranquillamente fatto a meno) ha giocoforza ridotto lo spazio a disposizione per i brani storici delLe Orme. Peccato. Avrei desiderato di più, ma non posso dirmi scontento della bella serata.

Per finire due note di colore.

Prima dell'inizio un signore, che probabilmente dev'essere il manager del gruppo, ha spiegato come è nato il progetto Orme & friends cui hanno collaborato anche parecchi artisti noti (Gianni Nocenzi e Bernardo Lanzetti, tanto per citarne solo un paio). Ad un certo punto ha fatto un chiaro riferimento al grande assente della serata, ovvero Aldo Tagliapietra - fondatore, bassista, compositore e voce solista delLe Orme dal 1966 al 2009 - affermando che erano stati invitati TUTTI a partecipare al progetto ma che "qualcuno" non si è nemmeno degnato di rispondere.

Per la cronaca Aldo Tagliapietra è attualmente in tour con un suo gruppo con il quale ripropone i pezzi storici delLe Orme. E' una vicenda un po' amara (ma le vicende umane a volte lo sono) che ricorda un po' quanto accaduto ai New Trolls, più volte divisi in tronconi separati.

Infine durante i saluti prima del "bis" un episodio minimo ma simpatico: i musicisti messi in fila uno accanto all'altro stavano ringraziando il pubblico con il rituale inchino collettivo quando Tolo Marton - che sul palco ci sta come fosse un alieno capitato lì per caso - si è sbilanciato, ha inciampato ed è finito lungo a terra quasi portandosi appresso il povero Pagliuca. Niente di serio, ovviamente; ma ciò dimostra che anche i miti della chitarra sono umani.
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Re: Le Orme & friends Live 14 Ottobre 2023

Postby highinfidelity » 18 Oct 2023, 10:44

Uh, bravo Duke che hai "tolto la polvere" dall'angolo delle "rece", fortemente richiesto da alcuni anni addietro ma poi sempre sottoutilizzato. [;)]

Grazie per il vivace e dettagliato resoconto della serata, soprattutto considerato che non credo avrò occasione di andare a sentirli (però alcuni anni fa avevo sentito Dei Rossi quand'era venuto a Torino). Percepisco il tuo desiderio di far sloggiare a pedate il mixerista per provvedere personalmente a ricalibrare il volume di questo benedetto minimoog. Queste sono cose veramente inspiegabili, a parer mio. Al primo assolo della prima serata di una nuova tournée va bene, può anche capitare. Ma che dopo due ore di concerto la situazione sia sempre la stessa, è indice che c'è qualcuno dietro gli slider che deve andare a cercarsi rapidamente un altro lavoro.

La situazione che si è venuta a creare (Tagliapietra vs resto del mondo) oltre che i New Trolls di casa nostra ricorda moltissimo le tristi vicende dei Pink Floyd. È un vero peccato perché, come spesso capita con i complessi, il risultato finale non è pari solo alla somma dei singoli fattori, ma si avvicina piuttosto al loro prodotto. L'idea di rinverdire il proprio repertorio cercando collaborazioni di per sé è intelligente (lo sta facendo ad esempio, con risultati strabilianti, anche Robert Plant) ma in questo caso sembra tradire una chiara carenza di abilità compositive, che evidentemente si trovavano altrove. Dall'altro lato, Tagliapietra esce regolarmente con dei dischi piacevoli e dignitosi, con liriche interessanti, ma che però non si avvicinano nemmeno lontanamente alle meraviglie che ci aveva fatto ascoltare con Le Orme.

Peccato, non so cosa dire. [:|] Personalmente, se avessi ricevuto dagli Dei doni di questa portata (cosa che purtroppo non è), mi sentirei in dovere di restituire al mondo quanto l'Olimpo mi diede in sorte, anche a costo di sacrificare la mia vita personale, la mia ambizione personale, il mio quieto vivere, la "libertà d'esprimermi" a tutti i costi. Ma vedo che questo non accade praticamente mai coi musicisti; men che meno in ambito rock, dove l'egotismo sembra regnare sovrano. [':-|]
<< Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolìo di un violino? >>
(Luigi Russolo, Intonarumorista. 1913.)
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Re: Le Orme & friends Live 14 Ottobre 2023

Postby rkive » 18 Oct 2023, 16:57

Grazie per la recensione! [:)]

Interessante questa suite "Il leone e la bandiera", perché nel sito ufficiale FB non c'era.

Dopo La Via Della Seta, ancora una suite dedicata a Venezia? [:-I]
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Re: Le Orme & friends Live 14 Ottobre 2023

Postby rkive » 20 Oct 2023, 15:44

Si, la suite che apre l'album è un omaggio a Venezia, alla sua storia, alla sua arte e alla sua bellezza.

"Ouverture" - 2:57
"Acqua di Luna" - 4:25
"Ferro e fuoco" - 4:29
"Lucciole di vetro" - 5:59
"L'alba della partenza" - 4:36
"Rosa dei venti" - 4:54
"Caigo" - 7:23

Non è un'idea originale, però in fondo è la città dove è nato Michi Dei Rossi. [8:-x]
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