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Volete parlare d'attualita', di sport o di argomenti che non hanno a che fare con i Genesis? Fatelo qui. Educazione e basso profilo sono obbligatori.

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Postby Salmacis » 15 Nov 2006, 06:50

ooooh,vedete che serve sempre avere amici colti come voi??[:D]
visto che più volte avete affermato di volere tanto bene alla vostra salmacina adorata...DIMOSTRATEMELO!!![:D]ho bisogno del vostro aiuto.
proprio ieri sera è iniziato il mio corso di tecniche narative,molto bello,molto interessante e istruttivo.già iniziamo però coi compiti a casa!![X-P][:D][:D]
quello che devo fare per il prossimo incontro è scrivere un'introduzione,solo quella.è già un casino,perchè 1)odio scrivere per imposizione e 2)in genere scrivo le mie intro sulla base della storia che seguirà,e non così "campate in aria"[:-!]
ad ogni modo ho già qualche ideuzza,ma c'è un altro dettaglio...e qui entrate in gioco voi[:D]...
questa intro dev'essere una semplice scena di vita quotidiana,ma va "resa letteraria";in altre parole dev'essere una specie di cover di una qualche intro famosa,tipo "nel mezzo del cammin di nostra vita",tanto per intenderci.quello di cui ho bisogno da parte vostra è una serie di intro (il primo rigo o il primo periodo della prima pagina) con relativo titolo dell'opera e nome dell'autore di libri che vi sono piaciuti molto,sempre famosi,che hanno fatto la storia della letteratura "moderna" (non ve ne andate al dolce stil novo insomma[:D],mi bastano '800-'900).non è necessario che facciate chissà quali ricerche,sicuramente avete letto opere che vi son piaciute molto e che avete a casa:me le citate e mi riportate le prime parole,quando avete tempo e se vi va[;)]ma cmq entro martedì prossimo.
vi ringrazio tantissimo[8:-x]!baci[;)]
ps:per raist che non c'è mai quando mi serve:[X-P][X-P][X-P][:D]
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- Quindi il tuo ignorarle bellamente è intenzionale?
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Postby Zeppelin » 15 Nov 2006, 09:05

"Lo studio era pervaso dal sontuoso profumo felle rose e, quando la brezza estiva frusciava lievemente tra gli alberi del giardino, dalla porta aperta penetrava l'intenso effluvio dei lillà o la più delicata fragranza delle rose canine..."

Oscar Wilde - Il Ritratto Di Dorian Grey

Ma va bene così Salmacis???[:-I]
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Postby cymbaline » 15 Nov 2006, 11:16

ciao salma, bentornata!![;)][:)]

tanto per cominciare, visto che sono al lavoro, questo link ti porta agli incipit di ogni tempo e paese (santo google...[:D][;)])

http://www.incipitario.com/

fammi sapere se ti è stato utile![:)] poi casomai ti citerò quelli che ho letto e piacciono a me[;)]

ciaooo
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Postby cymbaline » 15 Nov 2006, 11:43

l'incipit di un capolavoro del 900:

"Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti. Lo. Li. Ta.
Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita."

Nabokow
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Postby cymbaline » 15 Nov 2006, 11:49

l'incipit di un libro che amo profondamente, Cronache marziane di Ray Bradbury:

"Fino a un istante prima era ancora inverno nell'Ohio, le porte chiuse, i vetri delle finestre ricoperti di brina, stalattiti di ghiaccio a frangia d'ogni tetto, bimbi che sciavano sui pendii, massaie dondolanti come grandi orsi neri nelle loro pellicce sulle vie gelate.
E a un tratto una lunga onda tiepida era passata sulla cittadina. Una marea d'aria calda, quasi che qualcuno avesse lasciato aperta la porta di una panetteria. Il calore pulsava tra le casette, i cespugli, i ragazzi. Le stalattiti di ghiaccio si distaccavano, rovinose, e, in frantumi, si scioglievano rapidamente."
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Postby cymbaline » 15 Nov 2006, 11:56

molto bello pure quello di Cime tempestose (1847) di Emily Brontë:

"1801
Ritorno adesso da una visita al mio padrone di casa: l'unico vicino con il quale avrò a che fare. Magnifico paese, questo. Credo che in tutta l'Inghilterra non avrei potuto trovare un luogo così discosto da ogni rumore mondano. Un vero paradiso del perfetto misantropo: e il signor Heathcliff ed io siamo fatti apposta per dividerci tanta solitudine. Ma che bel tipo, costui! Certo non immaginava quale calore di simpatia sentissi in cuore per lui mentre, avvicinandomi a cavallo, vedevo i suoi occhi neri muoversi, pieni di sospetto, sotto le sopracciglia, e le sue dita sprofondarsi ancor più, con un gesto di risoluta diffidenza, nel panciotto, all'annuncio del mio nome.
-Il signor Heathcliff?- chiesi.
Un cenno del capo fu la sua risposta."
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Postby Duke of Mar » 15 Nov 2006, 15:30

Ritengo l'incipit di Neuromante di William Gibson meritevole di citazione (soprattutto il primo periodo)

Il cielo sopra il porto aveva il colore della televisione sintonizzata su un canale morto.
- Non è com'ero abituato. - Case lo sentì dire da qualcuno, mentre si faceva largo tra la calca, a gomitate, per infilarsi nella porta dello Chat. - È come se all'improvviso il mio corpo fosse affamato di droga, affamato da morire.
Era la voce d'uno di quei disperati che pullulavano abitualmente in quei quartieri multiformi e caotici chiamati in gergo "Sprawl". Il Chatsubo era un bar per espatriati professionisti: potevate berci per un'intera settimana senza mai sentire due sole parole in giapponese.
"Ripples never come back"

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Postby Rael » 15 Nov 2006, 15:43

Da "L'amico ritrovato" di Fred Uhlman:

Entrò nella mia vita nel febbraio del 1932 e non ne è mai più uscito.
Da allora è passato più di un quarto di secolo,più di novemila giorni,sconnessi e tediosi,resi inutili da un senso di fatica inutile,di lavoro senza speranza: giorni e anni,tanti dei quali morti come foglie secche di un albero morto.
Ricordo il giorno e l'ora in cui per la prima volta posai gli occhi su questo ragazzo che sarebbe stato fonte della mia più grande felicità e della mia più grande disperazione.Accadde due giorni dopo il mio sedicesimo compleanno,alle tre del pomeriggio di una giornata grigia,scura dell'inverno tedesco.
"No,non sono un genio.Sono incasinato.Sono merdoso come tutti gli altri e sono anche meraviglioso,come tutti gli altri.Credo che il duro lavoro e l'impegno producano tanto quanto il talento".
PG intervistato da Armando Gallo
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Postby Zeppelin » 15 Nov 2006, 16:21

Bello l'amico ritrovato!!! Proprio un bel libro!![^][;)]
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Postby Salmacis » 16 Nov 2006, 05:43

grazie,siete mitici[8:-x][8:-x][8:-x][8:-x]continuate pure,alla fine farò una selezione[;)]

un grazie particolare a giuly per il link e il saluto[;)][:)]
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Postby highinfidelity » 16 Nov 2006, 06:43

Ciao Salmacina! L'incipit piu' geniale che abbia mai letto e' dei miei concittadini Fruttero & Lucentini (scrittori peraltro geniali e coltissimi in sé) ed e' tratto da "La donna della domenica". Trovo arditissima l'inversione tra il presente storico e l'uso del trapassato remoto, una vera finezza con la quale i due danno prova di grande scienza letteraria (tutto il libro e' stupendo, se ti interessa leggerlo).

IL MARTEDI' DI GIUGNO IN CUI (questo e' il titolo, arditissimo anch'esso)

Il martedì di giugno in cui fu assassinato, l'architetto Garrone guardò l'ora molte volte. Aveva cominciato aprendo gli occhi nell'oscurità fonda della sua camera, dove la finestra ben tappata non lasciava filtrare il minimo raggio. Mentre la sua mano, maldestra per impazienza, risaliva lungo le anse del cordoncino cercando l'interruttore, l'architetto era stato preso dalla paura irragionevole che fosse tardissimo, che l'ora della telefonata fosse già passata. Ma non erano ancora le nove, aveva visto con stupore; per lui, che di solito dormiva fino alle dieci e oltre, era un chiaro sintomo di nervosismo, di apprensione.
<< Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolìo di un violino? >>
(Luigi Russolo, Intonarumorista. 1913.)
________________________

In dubbio, consultate le FAQ
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Postby Zeppelin » 16 Nov 2006, 07:38

Ho pensato all'intro della "Macchina Morbida" do W. Burroughs...ma è meglio evitare[:D]

All'inizio degli anni '90 il nostro amico Knulp dovette passare diverse settimane in ospedale, e quando venne dimesso si era già a metà febbraio, con un tempaccio spaventoso, così che dopo pochi giorni di vagabondaggio sentì che gli era tornata la febbre e dovette pensare a procurarsi un ricovero. Amici non gli erano mai mancati, ed avrebbe trovato accoglienza cordiale in quasi tutti i villaggi dei dintorni. Ma su questo punto era particolarmente orgoglioso, tanto se accettava qualcosa da un amico, quest'ultimo poteva considerarsi onorato.

(Herman Hesse - Knulp)
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Postby cymbaline » 18 Nov 2006, 16:10

Italo Calvino - Se una notte d'inverno un viaggiatore

"Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo "Se una notte d'inverno un viaggiatore" di Italo Calvino. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell'indistinto. La porta è meglio chiuderla; di là c'è sempre la televisione accesa. Dillo subito, agli altri: "No, non voglio vedere la televisione!" Alza la voce, se no non ti sentono: "Sto leggendo! Non voglio essere disturbato!" Forse non ti hanno sentito, con tutto quel chiasso; dillo più forte, grida: "Sto cominciando a leggere il nuovo romanzo di Italo Calvino!" O se non vuoi non dirlo; speriamo che ti lascino in pace."
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Postby cymbaline » 18 Nov 2006, 16:12

Carlo Cassola - La ragazza di Bube

"Mara sbadigliò. Era una bella noia essere costretta a stare in casa per colpa del fratello! Le venne in mente che avrebbe potuto lo stesso andarsene fuori: Vinicio si sarebbe messo a strillare, e poi la sera lo avrebbe raccontato alla madre; ma lei avrebbe potuto sempre dire che non era vero. E, dopo, gliele avrebbe anche date, a Vinicio.
Le piacque talmente l'idea che le venne una gran voglia di farlo. Ma poi indugiò a guardarsi nello specchio ovale del cassettone. Si mise le mani sotto i capelli, per vedere come sarebbe stata se li avesse avuti gonfi. Il vetro era scheggiato per traverso, sì che non ci si poteva specchiar bene: la faccia non entrava tutta."
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Postby cymbaline » 18 Nov 2006, 16:18

Gabriel García Márquez - Cent'anni di solitudine

"Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendia si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio."
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Postby cymbaline » 18 Nov 2006, 16:22

Luigi Pirandello - Uno, nessuno e centomila

"- Che fai? - mia moglie mi domandò vedendomi insolitamente indugiare davanti allo specchio.
- Niente, - le risposi, - mi guardo qua, dentro il naso, in questa narice. Premendo, avverto un certo dolorino.
Mia moglie sorrise e disse:
- Credevo ti guardassi da che parte ti pende.
Mi voltai come un cane a cui qualcuno avesse pestato la coda:
- Mi pende? A me? Il naso?
E mia moglie, placidamente:
- Ma sì, caro. Guardatelo bene: ti pende verso destra."
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Postby cymbaline » 19 Nov 2006, 16:04

Carlo Lucarelli - Almost blue

"Il suono del disco che cade sul piatto è un sospiro veloce, che sa appena un po’ di polvere. Quello del braccio che si stacca dalla forcella è un singhiozzo trattenuto, come uno schioccare di lingua, ma non umido, secco. Una lingua di plastica. La puntina, strisciando nel solco, sibila pianissimo e scricchiola, una o due volte. Poi arriva il piano e sembrano le gocce di un rubinetto chiuso male e il contrabbasso, come il ronzio di un moscone contro il vetro chiuso di una finestra, e dopo la voce velata di Chet Baker, che inizia a cantare Almost Blue."
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Postby cymbaline » 19 Nov 2006, 16:06

Ray Bradbury - Il cimitero dei folli

"C’erano una volta due città dentro una città. Una era luminosa e l’altra era tenebrosa. Una si agitava irrequieta durante tutto il giorno, mentre l’altra restava immobile, sempre. Una era calda, piena di luci in continuo alternarsi. L’altra era fredda, fissata al suolo da lapidi. E quando il sole ogni pomeriggio tramontava sulla Maximus Films, la città vivente, questa cominciava ad assomigliare al cimitero Green Glades, dall’altro lato della strada, che era la città della morte."
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Postby cymbaline » 20 Nov 2006, 05:32

Louisa May Alcott Piccole donne

"Natale non è Natale senza regali", si lamentò Jo, sdraiata sulla coperta.
"È così spiacevole essere poveri!" sospirò Meg, abbassando lo sguardo sul suo vecchio vestito.
"Non è giusto che alcune bambine possano avere tutto ciò che desiderano e altre non abbiano niente", aggiunse la piccola Amy, tirando su con il naso con aria offesa.
"Ma abbiamo il papà e la mamma, e la compagnia una dell'altra", disse Beth compiaciuta dal suo angolo.
A queste parole la luce del caminetto sembrò come ravvivare i quattro giovani visi, che però si rabbuiarono subito quando Jo disse tristemente: "Ma papà non c'è, e non lo vedremo ancora per molto." Non disse "forse mai", ma ciascuna di loro aggiunse in silenzio queste parole, pensando al padre lontano, sul campo di battaglia.

questo è un libro a cui sono molto legata, uno di quei libri "per ragazze" che però sono molto ben scritti.[^] l'incipit poi è fatta bene perchè racchiude già i caratteri delle protagoniste, che si definiranno meglio nel prosieguo della storia.
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Postby cymbaline » 20 Nov 2006, 05:33

Anthony Burgess - Un'arancia a orologeria

"- Allora che si fa, eh?
C'ero io, cioè Alex, e i miei tre soma, cioè Pete, Georgie, e Bamba, Bamba perché era davvero bamba, e si stava al Korova Milkbar a rovellarci il cardine su come passare la serata, una sera buia fredda bastarda d'inverno, ma asciutta. Il Korova era un sosto di quelli col latte corretto e forse, O fratelli, vi siete scordati di com'erano questi sosti, con le cose che cambiano allampo oggigiorno e tutti che le scordano svelti, e i giornali che nessuno nemmeno li legge. Non avevano la licenza per i liquori, ma non c'era ancora una legge contro l'aggiunta di quelle trucche nuove che si sbattevano dentro il vecchio mommo, cosí lo potevi glutare con la sintemese o la drenacrom o il vellocet o un paio d'altre robette che ti davano un quindici minuti tranquilli tranquilli di cinebrivido stando ad ammirare Zio e Tutti gli Angeli e i Santi nella tua scarpa sinistra con le luci che ti scoppiavano dappertutto dentro il planetario."
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Postby cymbaline » 20 Nov 2006, 05:46

non voglio dimenticare il mio adorato Dostoevskij...[8:-x]

Fëdor Michailovic Dostoevskij - Le notti bianche

"Era una notte meravigliosa, una notte come forse ce ne possono essere soltanto quando siamo giovani, amabile lettore. Il cielo era così pieno di stelle, così luminoso che, gettandovi uno sguardo, senza volerlo si era costretti a domandare a se stessi: è mai possibile che sotto un cielo simile possa vivere ogni sorta di gente collerica e capricciosa? Anche questa è una domanda da giovani, amabile lettore, molto da giovani, ma voglia il Signore mandarvela il più sovente possibile nell'anima! ... Parlando d'ogni sorta di signori capricciosi e collerici, non ho potuto fare a meno di rammentare anche la mia saggia condotta in tutta quella giornata."

L'idiota

"Alla fine di novembre, durante il disgelo, il treno della linea ferroviaria Pietroburgo-Varsavia si andava avvicinando a tutta velocità, verso le nove del mattino, a Pietroburgo. L'umidità e la nebbia erano tali che s'era fatto giorno a fatica; dai finestrini del vagone era difficile distinguere alcunché a dieci passi a destra e a sinistra. Fra i passeggeri c'era anche chi tornava dall'estero, ma erano affollati soprattutto gli scompartimenti di terza classe, pieni di piccoli uomini d'affari che non venivano da troppo lontano. Tutti, com'è logico, erano stanchi, gli occhi appesantiti per la nottata trascorsa, tutti infreddoliti, i visi pallidi, giallastri, color della nebbia."
Last edited by cymbaline on 20 Nov 2006, 05:47, edited 1 time in total.
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Postby cymbaline » 20 Nov 2006, 05:56

Natalia Ginzburg - Lessico famigliare

"Nella mia casa paterna, quand'ero ragazzina, a tavola, se io o i mei fratelli rovesciavamo il bicchiere sulla tovaglia, o lasciavamo cadere un coltello, la voce di mio padre tuonava: Non fate malagrazie!
Se inzuppavamo il pane nella salsa, gridava: Non leccate i piatti! Non fate sbrodeghezi! Non fate potacci!
Sbrodeghezi e potacci erano, per mio padre, anche i quadri moderni, che non poteva soffrire.
Diceva: Voialtri non sapete stare a tavola! Non siete gente da portare nei loghi!
E diceva: Voialtri che fate tanti sbrodeghezi, se foste a una table d'hôte in Inghilterra, vi manderebbero subito via.
Aveva, dell'Inghilterra, la più alta stima. Trovava che era, nel mondo, il più grande esempio di civiltà."
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Postby Rael » 20 Nov 2006, 05:59

Cymbie,penso che Salma abbia materiale a sufficienza....[:-I]
o vuoi proporci tutta la tua libreria? [:-D][;)]
"No,non sono un genio.Sono incasinato.Sono merdoso come tutti gli altri e sono anche meraviglioso,come tutti gli altri.Credo che il duro lavoro e l'impegno producano tanto quanto il talento".
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Postby cymbaline » 20 Nov 2006, 06:54

embè che c'entra, si può andare avanti lo stesso all'infinito con gli incipit...che ti frega[X-P][:D]
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Postby Salmacis » 20 Nov 2006, 09:59

giuly:una donna,un mito![^][:D][;)]
(grazie[8:-x])

porca miseria,ne ho talmente tanti...il problema non è che non so quale scegliere...è che praticamente ho buttato giù righe per ognuno di quelli postati[:D][:D]
ho il cervello che lavora a mille,erano anni che non producevo così[8:-x][8:-x]
come farei senza di voi?[;)]
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Postby Duke of Mar » 06 Dec 2006, 14:18

"Ripples never come back"

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Postby cymbaline » 08 Dec 2006, 07:08

"Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendia si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre l'aveva condotto a conoscere il ghiaccio..., e pensò, perchè non ci sono rimasto!!"
Giuseppe Camporese


chi ha letto il libro, può capire!![:-D][:-D]
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Postby Dalex_61 » 08 Dec 2006, 09:52

Ecco qualche incipit à la française (ma traduco):

Sul genere richiesto (o quasi):

La neve, che non smette di cadere da tre giorni, blocca le strade. Non hoi potuto andare a R..., dove da quindici anni ho l'abitudine di celebrare il culto due volte al mese. Stamattina solo trenta fedeli si sono riuniti nella cappella di La Brévine.
(A. Gide - "La Sinfonia pastorale" - 1925)

Pure intimo e tranquillo:

Per molto tempo sono andato a letto presto. A volte, appena spento il lume, mi si chiudevano gli occhi tanto in fretta che non avevo il tempo di dirmi: "Mi sto addormentando."
(M. Proust - "Dalla parte di Swann" - 1913)

Alquanto più sentimentale:

Era la sua prima cerimonia d'addio. Adesso Georges non era più tanto sicuro di cavarsela con dignità. Con il cuore stretto, si appoggiava alla portiera dell'automobile che stava per parotare via i suoi genitori. Sentiva arrivare le lacrime.
(R. Peyrefitte - "Le amicizie particolari" - 1945)

Ancora sul tema dell'infanzia:

Quando avevo sei anni ho visto, una volta, una magnifica immagine, in un libro sulla Foresta Vergine che s'intitolava "Storie Vissute". Rappresentava un serpente boa che inghiotte una belva. Ecco la copia del disegno.
(A. de Saint-Exupéry - "Il piccolo principe" - 1946)

Con il giusto pizzico di mistero:

L'anno 1866 fu segnato da un elemento strano, un fenomeno non spiegato ed inesplicabile che probabilmente nessuno ha dimenticato. Senza parlare delle chiacchiere che agitavano le popolazioni dei porti ed eccitavano l'opinione pubblica dell'interno dei continenti, la gente di mare fu particolarmente colpita. Negozianti, armatori, capitani di navi, skippers e masters d'Europa ed America, ufficiali delle marine militari di tutti i paesi, e, dopo di loro, i governi dei vari Stati dei due continenti, si proccuparono di questo fatto al massimo grado.
(J. Verne - 20000 leghe sotto i mari - 1869)

Ed infine, per tagliare la testa al toro:

AL LETTORE
Lettore, questo è un libro onesto. Ti avverte fin dall'inizio che non mi sono posto alcun fine se non domestico e privato. Non mi sono affatto preoccupato di renderti servizio, né della mia gloria. Le mie forze non sono capaci di un simile progetto.
(M. de Montaigne - Saggi - 1592)
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AIUTOOOOO!!!

Postby Salmacis » 08 Dec 2006, 10:04

grazie[;)]
- Le ho lette le FAQ, tranquilla.
- Quindi il tuo ignorarle bellamente è intenzionale?
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Salmacis
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