che futuro gli diamo?

Volete parlare d'attualita', di sport o di argomenti che non hanno a che fare con i Genesis? Fatelo qui. Educazione e basso profilo sono obbligatori.

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Postby thewickedlady » 20 May 2009, 11:28

una notizia agghiacciante mi ha appena sconvolto, una compagna di classe di mia figlia si è buttata sotto la metro, fortunatamente non è morta ma sembra che una mano si sia tranciata e stanno cercando di riattaccargliela, come può una ragazza di 15 anni pensare di ammazzarsiche cosa succede?
Sono una piccola ape furibonda. Mi piace cambiare di colore. Mi piace cambiare di misura!
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Postby Parcu » 20 May 2009, 11:37

Oddio...Una compagna di Giulia???Terribile,due anni in meno di me... Sconvolgente davvero...
When the limos return for their final review, it's all thru'
- all they can see is the morning goo.
"There's no-one left alive - must be a draw."
So the Blackcap Barons toss a coin to settle the score!!!
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Postby paolo » 20 May 2009, 11:48

Ogni giorno notizie tristi e sconvolgenti. Spesso penso anche io al futuro dei nostri figli. E' un epoca incredibilmente contorta da fatti che accadono e stati d'animo delle persone, bullismo, pedofilia, razzismo ecc. I ragazzi crescono a volte senza i veri valori della vita con problematiche interne represse che poi purtroppo sfociano in gesti drammatici. Cerco sempre di insegnare a mio figlio l'importanza di certi valori l'educazione il rispetto spero che cresca così ma è difficile a volte comunicare con i giovani di adesso. Io sono cresciuto in strada mi sono fatto la corteccia spesso da solo e con i mei amici ma i miei mi hanno empre dato molti insegnamenti sani. Mi spiace Roby davvero spero questa ragazza gaurisca bene ti abbraccio.

Paolo 63.
No cloud, a sleepy calm,
Sunbaked earth that's cooled by gentle breeze,
And trees with rustling leaves …
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Postby windshield74 » 20 May 2009, 12:09

Ho già letto su Fb questa tua notizia tremenda ma preferisco commentare qui....
Il mio è un punto di vista forse un pò ingenuo dato che per ora non ho figli, mi ricordo però di 20 anni fa quando anch'io avevo 15 anni.
Un mio amico dice sempre che ci tornerebbe volentieri a quell'età dove ci si divertiva sempre, si andava tutto il giorno in motorino e non c'erano preoccupazioni.....'stocazzo, aggiungo io!

Ho un buon ricordo di quell'età, però so che è stato anche un periodo tremendo e pieno di problemi....bazzecole in confronto a tutto quello che mi è successo poi, ma all'epoca sembravano montagne invalicabili!
Penso che a quell'età si cominci davvero ad entrare a contatto con la vita e molto spesso ci si arriva troppo fragili e con le spalle poco coperte...almeno io mi sono sentito molto disorientato e devo dire che tutti gli insegnamenti (tanti e buoni) trasmessi dai miei genitori ho cominciato a capirli solo anni dopo...
Poi onestamente non saprei dire, possiamo anche dire che i giovani d'oggi non hanno valori bla-bla-bla ma purtroppo sono episodi che anche in passato sono accaduti (io ricordo un ragazzo del mio paese che si suicidò a 19 anni...)....

A parte questo non so cosa dire...
Tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia quand'ella altrui saluta, e invece è una maiala risaputa...
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Postby aorlansky60 » 20 May 2009, 12:10

credo che Paolo abbia espresso bene le angoscie derivanti dai tempi bui che stiamo vivendo... ricordo che ai
miei tempi -quando ero teenager cioè- c'era l'italia blindata e la strategia del terrore con relative bombe
ed attentati vari... allora ero ancora troppo giovane per rendermi conto di cosa stava realmente accadendo...
mi ero trincerato nel mio palazzo d'avorio mentale fatto di musica e Genesis & C. che costituirono la mia
oasi di salvezza... poi crescendo ti rendi conto che anzichè migliorare la situazione peggiora ulteriormente... mah...

Spero proprio che quella ragazzina non abbia a patire danni permanenti per il resto della sua vita, prima
ancora delle cause che l'hanno spinta ad un gesto simile...
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...
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Postby Salmacis » 20 May 2009, 13:21

forse ci vorrebbe il parere dei giovani per capire cosa succede, è difficile entrare nella loro (nella nostra? io dove mi colloco?) testa.

fondamentalmente sono d'accordo con paolo. il punto è un altro, spero di riuscire a spiegarlo bene - ovviamente è un parere personale.
tutto è facilmente riconducibile all'era che stiamo vivendo, inutile parlarne: si sa, è sotto gli occhi di tutti. le colpe dei comportamenti dei figli sono sempre prevalentemente dei genitori che non sanno educarli, e qui mi chiedo perchè, ma non metto bocca non essendo una madre (qui ci vorrebbe il parere adulto). qui nel forum ci sono tanti bravi genitori, anche i miei lo sono stati, ma la maggior parte non dà una vera educazione ai loro figli, non insegna princìpi e valori, mente, omette, tralascia, esagera, sbaglia. tutti sbagliamo, questo è logico, e non esiste il manuale del bravo genitore, ognuno si regola per sè. ma un po' di buon senso dovrebbe far sì che si resti nella giusta misura, a metà tra un educatore e un amico, almeno io la vedo così. ad ogni modo, quello che i giovani di oggi, i ragazzini, i miei coetanei hanno, o meglio non hanno è la mancanza della speranza. mi spiego.
l'adolescenza è sempre un periodo difficile, va bene. trovo abbastanza deficienti gli adolescenti di oggi, tutti vip e smaltini e mutande firmate e riviste e stronzate varie, anche se la colpa per me è appunto dei genitori. ma a parte questa categoria di imbecilli irrecuperabili, sposterei il mio discorso su quella fetta adolescente di frustrati, i considerati sfigati ed emarginati, quelli sempre chiusi tra due auricolari per lasciar fuori il mondo esterno, quelli insomma che per un motivo o per un altro soffrono. è vero, i nostri problemi sono sicuramente 'minori' rispetto a quelli di un adulto, i soldi, la famiglia, il lavoro, i debiti. ma rido di fronte a quelli che dicono, che mi hanno detto 'che problemi hai? devi solo studiare e uscire coi ragazzi, che vuoi di più?'. non è così, non lo è mai. a parte che i problemi sono proporzionati all'età, il punto è che a volte soffriamo più del necessario, a volte abbiamo problemi più grossi di noi, a volte cazzo abbiamo addosso i problemi che la società, i genitori, il mondo non si vogliono accollare. siamo i 'ragazzi della crisi dei valori', ma la colpa di chi è? chi è che è in crisi di valori, noi o i nostri genitori? chi è il vero disilluso? chi è che ha preso gli anni '70 e li ha buttati nel cesso? voi ci credevate, avevate qualcodsa in cui credere, noi nasciamo nella merda già in partenza. voglio sperare che quella ragazzina non si sia buttata per un'unghia rotta, ma quando le cose non vanno sul serio non è così strano dire 'ha tentato il suicidio e ha solo 15 anni'. non più strano di un quarantenne che si suicida, alla fine. perchè se un imprenditore d'azienda si suicida per i debiti, anche una ragazzina può suicidarsi se non riesce a far nulla per cambiare le sorti di chi le sta attorno, senza scendere in dettagli gravi, tipo violenze sessuali e così via.
il valore principale che dovrebbero insegnarci è credere che tutto può migliorare. voi al suicidio non ci pensavate nemmeno, forse, quando eravate ragazzi. perchè avreste dovuto? e perchè adesso i giovani che si suicidano sono frequenti come i genitori che si separano? non è facile credere che tutto migliorerà, che passerà, che è solo una fase. se un adolescente non impara che la vita è fatta di fasi idilliache bilanciate con fasi di merda, anche essere piantate dal bullo pluribocciato della classe accanto diventa un dramma che si può ingigantire. non sto assolutamente dicendo che questo sia un buon motivo per buttarsi sotto un treno. voglio solo dire che quando la prospettiva di vita è sempre più nera, non c'è niente di strano (il che non vuol dire che io lo giustifichi) se chi tenta il suicidio è un individuo appena affacciatosi alla vita. non c'è niente di più orribile della frase 'hai tutta la vita davanti'. sono tutte cazzate. insegnateci piuttosto a sperare, ad avere la forza di migliorare le cose per star bene. quando lo impariamo a nostre spese potrebbe essere troppo tardi e non tutti possono essere 'fortunati' come quella ragazzina. o come me.
- Le ho lette le FAQ, tranquilla.
- Quindi il tuo ignorarle bellamente è intenzionale?
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Postby thewickedlady » 20 May 2009, 13:29

purtroppo sembra che gli abbiano amputato un braccio e che sia in pericolo, ma le notizie ancora non sono sicure, io non credo ma sto pregando.
Sono daccordo con te Nadia l'unica cosa che possiamo trasmettere ai nostri figli e la speranza, che ci sono momenti brutti e belli, ma che possiamo affrontarli senza soccombere e che la felicità esiste e dobbiamo cercarla e crederci sempre in ogni momento, e tutto vero quello che hai scritto, e anche Wind, ricordo i miei 15 anni, non sono stati sicuramente una passeggiata, specialmente se sei da sola ad affrontarli, senza un genitore con cui parlare e confidarti.
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Postby Zeppelin » 20 May 2009, 14:06

Quoto il discorso di Nadia, soprattutto la frase "i problemi sono proporzionati all'età". Io credo che i genitori, quando sbagliano, lo fanno soprattutto quando non ci sono. Non fisicamente, ma moralmente, dimostrando non solo affetto e amore (imprescindibili), ma anche di saper ascoltare e di essere sempre disponibili al confronto.
Ciò che tranquillizza il giovane è il fatto di sapere che qualcuno lo ascolterà. E' una sicurezza che guarda al futuro. Un futuro certo che si basa sulla promessa di un genitore: se mi parlerai ti ascolterò.
E penso che questa sia un'ottima base per far crescere nel giovane un sentimento di speranza nel futuro (come dice bene Nadia)
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Postby MadManMoon » 20 May 2009, 14:13

vorrei raccogliere gli ultimi due interventi per provare a "rispondere" come adulto e padre di una ragazza di 15 anni.

Non so se riuscirò ad esprimere bene quello che intendo dire.
Credo che in ogni fase della vita ci possano essere momenti talmente difficili da spingere qualcuno verso qualcosa di estremo. In questo senso i 15 anni non sono diversi dai 40 come giustamente ha notato Nadia.
La differenza sta negli "strumenti" che uno ha dentro per gestire questi periodi. Un quindicenne ne ha di infinitamente inferiori rispetto ad un quarantenne.
Un errore che spesso facciamo noi genitori rispetto ai figli è quello di ritenerli "autosufficienti", ooohhh! certamente lo possono essere dal punto di vista organizzativo, hanno mezzi per spostarsi autonomamente, spesso soldi per gestirsi acquisti e uscite, tecnologie per non dover comunicare tutto se stesso, solo due dita che pigiano dei tasti; ma lo sono veramente autosufficienti dal punto di vista emozionale? quanto le nostre certezze rispetto alle loro autosufficienze emozionali creano una distanza incolmabile da loro (che spesso diventa indifferenza)?
Spesso sento delle frasi che mi fanno rabbrividire "ora sono molto più svegli di come eravamo noi", "con tutte le cose che gli do e che gli permetto vorrei vedere se non è felice", ma veramente noi genitori pensiamo che la felicità di un ragazzo si possa misurare con delle "cose"? Veramente pensiamo che l'essere più svegli significa necessariamente essere più forti? o forse stiamo pericolosamente sottovalutando un fenomeno sempre più dilagante: che è molto più comodo per me genitore che a fare da guida ad un figlio sia la tv o un computer e che io devo solo passare ad incassare voti e lodi benpensanti, e magari tutto perchè non sono più disposto a dividere il MIO tempo con il tempo che serve per educare un figlio, per aiutarlo a tirar fuori ciò che è, anche se qualche volta è qualcosa che potrebbe non piacermi...
perchè ogni Uomo ha una Luna nella sua Follia...
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Postby aorlansky60 » 20 May 2009, 14:48

provo a esprimere qualche concetto...

di certo le menti delle giovani generazioni -questo da sempre- sono maggiormente plasmabili rispetto a coloro
che sono avanti con gli anni e per questo maggiormente smaliziati...

il punto è: QUAL'E' L'OBIETTIVO CHE SI PROPONE ALLE ATTUALI NUOVE GENERAZIONI ?

la risposta è : L'APPARIRE PRIMA DI TUTTO, anche prima della sostanza e dei valori.


Viviamo in una società ed in un contesto storico che propone come obiettivi primari il successo da ottenersi
a qualsiasi costo, tramite anche la competizione esagerata. Ora, un pò di competizione non nuoce, ma quando
è troppa è in grado di produrre effetti devastanti (del tipo: una sola regola, NON CI SONO REGOLE).

Questa società di stampo consumistico allontana le persone più che avvicinarle tra esse: ognuno di noi DEVE
possedere un bell'appartamento, meglio se lussuoso, meglio ancora se una villa indipendente, nella quale
collocare ogni tipo di oggetto per i quali ci sentiremo degli arrivati, dal TV al plasma all'impianto HT di
ultima generazione, dalla vasca idromassaggio shazu(si scrive così?) alla sauna etc etc

E QUESTO, OLTRE CHE PER PORTARE BENEFICIO A NOI STESSI, ANCHE PER SOSTENERE LA STESSA SOCIETA' NELLA QUALE
VIVIAMO, CIOE' LA CIVILTA' DEI CONSUMI. Perchè aquistando ogni genere che tale società ci propone diamo
un contributo per mantenerla...

Questa società crea dei falsi miti e crea degli infelici in coloro che non riescono ad arrivare a questi
obiettivi; genitori che DEBBONO lavorare entrambi -quando un lavoro ce l'hanno- per sostenere un ritmo di vita altrimenti insostenibile,
che non hanno tempo da dedicare ai figli perchè la sera sono stanchi, stressati, etc etc

Molto spesso l'educazione è demandata alla TV, tramite la quale si riesce a tenere occupati i propri figli.

Arriviamo quindi ad uno degli strumenti più pericolosi dal punto di vista educativo (meglio dire diseducativo
e siamo ancora lontani...) : certe programmazioni e visioni sono assai pericolose -imho- per un bimbo di 10
anni così come per un adolescente di 16 anni... direi che alla lunga sono in grado di produrre effetti
devastanti...

Programmi pericolosi a parte (telefilm e film violenti) l'altro argomento spinoso è che la TV non è altri che
un media in grado di trasmettere e veicolare I NUOVI VALORI da raggiungere: i soliti arcinoti programmi quali "il grande
fratello", "l'isola dei famosi" etc non fanno altro che far credere che ormai il raggiungimento del successo
è possibile e facilissimo, basta superare un casting... ecco perchè i provini per "il grande fratello" ormai
raccolgono più pubblico e adesioni che un concerto dei LED ZEPPELIN ai tempi d'oro... quando riesci ad apparire
in TV ormai diventi una star -grande fratello docet- anche se sei un ignorante e non hai neppure la licenza
media... è questo uno degli aspetti più tristi di questi tempi.

Un tempo la figura dell'educatore quale il maestro od il professore era altamente stimata a livello societario,
ai giorni nostri fa ridere le pecore (ed intristire le persone che la pensano come me per come quel ruolo
importantissimo è diventato sottostimato e sottopagato)

la pubblicità televisiva fa il resto:
bisogna vestirsi FIRMATI se no fai skifo, possedere il telefonino di ultima generazione etc etc
questa leva "prende" i giovanissimi o la maggiorparte di essi in modo disarmente e d'altro canto fa contenti
i produttori perchè così "vendono" i loro articoli a iosa, che siano jeans firmati piuttosto che cellulari...

se non ce la fai perchè i soldini che ti danno i tuoi genitori sono insufficienti, puoi sempre costituire
una baby gang e procurarti i soldini in modo non propriamente lecito, chi se ne frega?

Ecco, non so se sono riuscito a spiegarmi, ma una società materialistica produce infelici, stressati per
coloro che non ce la fanno, ed arroganti e boriosi per quei fortunati che "ce la fanno"...

perchè il raggiungimento del successo ha fatto perdere di vista uno dei principali vincoli comuni di una
società che si possa definire tale prima ancora che democratica: il senso di unione e partecipazione tra la
gente e lo spirito sociale per il comune benessere; che non deve essere inteso come solo "materiale" ma
soprattutto di sostegno verso coloro che non possiedono risorse tali da potersi avvicinare ad una vita per lo meno dignitosa.

In Italia ultimamente si è assistito ad un inasprimento delle distanze tra ricchi e poveri, forse anche per
colpa nostra, perchè purtroppo duole ma occorre dirlo, l'Italiano è uno che prima guarda in casa propria e
poi, solo poi, agli interessi comuni...L'alto debito pubblico e l'alto tasso di evasione fiscale parlano
chiaramente...

tornando al problema delle giovani generazioni, queste non sono altro che il prodotto di COME L'ODIERNA
SOCIETA' li ha voluti ed educati -salvo qualche raro caso che non troppo casualmente si trova concentrato
in questo forum, Zep Hog Salma, mi basta leggere i loro pensieri per capire come sono.

Non so se si è ancora in tempo, ma occorrerebbe tornare ai vecchi modelli del passato...

Ora non datemi del bigotto ma l'esperienza mi dice che quando si concede un pò troppo all'uomo, questo se
ne approfitta... è nella natura dell'uomo. L'educazione passa anche per modelli più o meno severi che il
tempo e l'uomo ha dimenticato.
Portare rispetto agli educatori -maestri, professori etc- accettare un brutto voto e meditare perchè è
avvenuto, non dire al proprio genitore di venire a scuola per menare il maestro reo di avere dato un brutto
voto al figlio... accade pure questo...

e soprattutto i genitori dovrebbero anzi DEVONO passare più tempo possibile con i propri figli, perchè il
primo nucleo educativo è proprio la famiglia insieme alla scuola.

Altrimenti quello che si rischia è assai pericoloso e sotto la vista di tutti: giovani alla deriva che non sentono di
avere un futuro come quello che fu dei propri padri.
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Postby Kia » 20 May 2009, 15:17

Quoto Salmacis.
Purtroppo qui in Valtellina/Valchiavenna(dove abito io) c'è una grossa percentuale di suicidi,ne abbiamo discusso varie volte durante assemblee di istituto oppure in classe.
Non saprei veramente cosa dire.... sono quelle cose che ti lasciano così, che ti fanno riflettere e ti fanno domandare:"perchè l'ha fatto?" "soffriva così tanto?" "nessuno si è accorto che stava male?".
Last edited by Kia on 20 May 2009, 15:19, edited 1 time in total.
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Postby picasa » 20 May 2009, 17:36

rispondo da adulto 51 enne padre di due ragazzi meravigliosi di 22 e 16 anni . TUTTE le affermazioni fatte sono tutte condivisibili. Ricette non ce ne sono ma credo - sulla base della mia esperienza personale - che la cosa FONDAMENTALE per un figlio sia L'ESEMPIO che deriva dai genitori. NON è tanto o soltanto la presenza fisica in casa - puoi essere fisicamente in casa ma fregartene dei tuoi figli - quanto l'esempio . Ho cercato di insegnare ai miei figli - SULLA BASE DI ESPERIENZE PERSONALI- e pagando di persona - il rispetto di se stessi prima che il tornaconto personale ( ritengo valida quotidianamente la prova dello specchio ) , la dignità - che magari paga meno - al posto dell'utilitarismo, la dedizione al lavoro ( quante volte sono stato chiamato in ospedale durante feste , pranzi natalizi , compleanni ecc .. ma MAI i miei figli mi hanno sentito mprecare , anzi al loro dispiacere rispondevo che il loro papà andava magari a curare la salute o salvare la vità di un altro papà o nonno ) il rispetto per la propria moglie , il vivere con il concetto di FAMIGLIA sempre presente . Credo - spero - di essere riuscito a trasmettere loro e credo spero che loro li trasmetteranno ai loro figli se avranno impostato la vita sui valori medesimi . Questa è la mia ricetta . e visto che Ivan esegue Firth of fifth a occhi chiusi e Andrea conosce a memoria tutte le canzoni di genesis , Gabriel e compagnia bella che dite , ci sono riuscito ?
Ultima annotazione : TV e internet . NOI eravamo dei " mucculoni " si dice così da noi per indicare dei sempliciotti : avevamo la TV in B/N e i film al mattino per la Fiera del levante erano un evento indimenticabile , i film che trasmettevano inneggiavano alla famiglia e ai valori dell'amicizia e dlla patria . c'era TOTò , chaplin Stanlio e Ollio , Sordi , non avevamo internet nè il PC ma disegnavamo , coloravamo e impastavamo la cera PONGO ( chi di voi la conosce ? ) o il DAS .Non c'era la possibilità di isolarsi , se volevi giocare DOVEVI farlo con un altro . a scuola e nella vita molto più che adesso vigeva la meritrocrazia , c'era il rispetto per il professore , il medico il carabiniere , il padre e la madre . Oggi i film sono tutti di violenza , di terrore , di droga , del PC e internet non dico niente visto che il negativo e il positivo si bilanciano : dico sempre che siamo cresciuti più " sani " ; non c'era il coglione - passatemi il termine , che faceva fare la pubblicità al ROM drogato che ammazza sotto l'effetto di droghe , c 'erano berlinguer , pertini . aldo moro e non cirino pomicino , bossi o berlusconi o calderoli o craxi e potrei coninuare a lungo : questi che esempio danno ai giovani ?
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Postby darkerstar » 20 May 2009, 18:58

<Se la famiglia non esiste oppure esiste ma non riesce a lasciarti quel segno che basta per farti rimanere...
Se sei morto dentro psicologicamente...
Se chi ti sta accanto è cieco e non vede l'abisso in cui ti trovi, l'abisso che ti ghermisce e non ti molla e non riesci a staccartene tanto da non riuscire più a vedere la luce...
Se chi ti sta accanto non riesce a recepire il silenzioso urlo di dolore che stai lanciando ogni santo giorno...
Se pensi di aver fallito in primo luogo con te stesso che con gli altri...
Se...
Ci sono troppi motivi, ci sono troppe ferite, troppe questioni ed è semplice ergersi a giudice degli altri e sentirsi grandi per questo. Dire: io non lo farei mai, questo è un fallimento. Accade tutto e il contrario di tutto. L'uomo è una creatura fragile per definizione. Non sempre si può essere tosti, duri e puri, anzi. Troppo spesso la realtà ci butta addosso la nostra caducità.
"Ma prima di arrivare a qualsiasi conclusione prova a metterti nei miei panni"(cit.)>>

Questo l'ho scritto diverso tempo fa su un forum in occasione della notizia di un suicidio. Da allora però il mio pensiero non è cambiato. Forse la domanda più giusta se l'è posta Kia. Soffriva così tanto? A mio modo di vedere era arrivato oltre il dolore puro. Possibile che nessuno si è accorto di quanto stava male? Si certo che è possibile, è quello che succede. La malattia quando riguarda il fisico diviene evidente tanto che si trova una cura, viene compresa dall'esterno e da chi sta accanto. Quando invece riguarda la mente spesso non solo non viene compresa ma viene anche sminuita. Mi sembra di dire delle gran banalità...
Forse il modo migliore di omaggiare i genesis non è suonarli ma continuare a comportarsi da "genesis" cosa che Peter Gabriel sta facendo dal 1975. (Tre)
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Postby Zeppelin » 20 May 2009, 20:58

quote:
Originally posted by picasa

la cera PONGO ( chi di voi la conosce ? ) o il DAS



Mamma mia se ci ho giocato col pongo e il das. Ma soprattutto con i Lego. Non quelli super-mega-tamarri-estremi, quelli rossi, gialli, grigi etc.
Parole stracondivisibili picasa. Quoto. E spero di insegnare tutto questo ai miei figli.[:)]
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Postby highinfidelity » 21 May 2009, 04:07

quote:
Originally posted by Salmacis

voi al suicidio non ci pensavate nemmeno, forse, quando eravate ragazzi. perchè avreste dovuto?
Salmacis, condivido molto il tuo discorso. Pero', almeno nella mia classe, e giusto attorno diciamo ai 14-15 anni, si parlava continuamente di suicidio. E' un'eta' molto delicata in cui si sommano tutta una serie di problemi che fanno pensare continuamente alla propria inadeguatezza di fronte alla vita. Non so gli altri ma noi a scuola subivamo ingiustizie continue. Ogni giorno i professori spostavano il limite dell'idiozia un po' piu' in qua. A cio' aggiungi la totale mancanza di indipendenza presso le famiglie, e magari un amore intenso per una compagna di classe che esce con gli universitari (stronza lei, ma bella forza anche loro...) e la frittata e' fatta. Tornando indietro col pensiero, mi stupisce che nessuno si sia mai buttato giu' dal ponte di Corso Vittorio come tante volte si era ipotizzato di andare a fare. Io personalmente mi distraevo spaccandomi il sedere sulla bici da corsa e spaccandomi le orecchie con i Genesis. Altri non avevano neppure quello. E' proprio un'eta' bastarda. E certamente il "progresso della societa'" [:-j] recente non ha fatto nulla, dico NULLA, per migliorarla.

A parte questi ragionamenti, wicked, come sta la ragazza? [:|]
<< Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolìo di un violino? >>
(Luigi Russolo, Intonarumorista. 1913.)
________________________

In dubbio, consultate le FAQ
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Postby Duke of Mar » 21 May 2009, 04:17

"Ripples never come back"

"Tutti noi duri, in fondo, siamo sentimentali senza speranza" Raymond Chandler
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Postby windshield74 » 21 May 2009, 04:42

Ogni discorso riportato in questa discussione contiene una verità sulla condizione dei giovani, alla luce di ciò che è successo a questa ragazza...
Come High insisto però nell'estrema vulnerabilità che si prova a quell'età; tu High avevi la bici e i Genesis e io il calcetto con gli amici, le girate in motorino e i Sex Pistols, ma di fondo restava un senso di vuoto, una mancanza di direzione, un non sapere chi essere e cosa fare....
I genitori? Si, ci possono essere, ma può capitare anche che cominci una sorta di distacco, quasi a voler dimostrare di essere indipendenti e di potercela fare anche senza di loro...io almeno fino a 20 anni li ho visti così.....
Una cosa va detta, io 15 anni li avevo 20 anni fa, A.D. 1989, anni spensierati non solo per i giovani ma in generale per tutti...può darsi che questo periodo così cupo e buio aumenti il senso di angoscia per molti giovani...
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che futuro gli diamo?

Postby marcoleodori » 21 May 2009, 04:46

Anch'io sono Padre di una meravigliosa Bambina di 9 anni. Che sta crescendo nel migliore dei modi. Non so quanto questo dipenda da noi genitori, ma sicuramente molto di quello che noi pensiamo, del modo in cui viviamo è arrivato in qualche modo a lei. Poi Federica ha anche dei doni suoi personali che si aggiungono a quello che noi siamo in grado di darle. Provengo da una famiglia in cui si è data sempre un importanza notevole all'educazione, ai valori della vita, al rispetto e nella quale, per fortuna mia e dei miei fratelli, siamo riusciti tutti a coltivare interesse per l'arte, per la lettura, per la cultura in generale. E' chiaro che questa situazione idilliaca non è la norma. Purtroppo nella quasi totalità dei casi ci sono figli abbandonati a se stessi, che non hanno il minimo conforto da parte dei Genitori, che non vengono seguiti nelle piccole/grandi difficoltà di ogni giorno, di ogni età. Perchè ogni età hai suoi problemi... a volte insormontabili per la fragilità dell'individuo che non è ancora formato. E' idiota per un genitore pensare che i problemi del proprio figlio siamo meno gravi dei propri, perchè se un genitore deve fare i conti con i soldi che non bastano, le bollette e tutto il resto è pur vero che è 'attrezzato' per sopportare un tale peso, mentre un bambino, un adolescente non hanno la stessa capacità di affrontare le difficoltà. Ma il problema è secondo me lo scarso livello di maturità nella maggior parte dei genitori con la conseguente scarsa attenzione nei confronti dei figli. Oggi c'è la necessità di lavorare in due per mandare avanti una famiglia ed i genitori finiscono per essere del tutto assenti. Parcheggiano i figli dove possono, se possono, non ci parlano, non li seguono, non conoscono le loro difficoltà, i successi, gli insuccessi, le infatuazioni, le aspirazioni, i desideri. Li abbandonano davanti ad un televisore che offre un quadro distorto della realtà e non pensano mimimamente alla quantità immane di problemi che i ragazzi devono affrontare ogni giorno uscendo di casa. Io non sono figlio di persone che hanno subìto la cocente delusione di una rivoluzione mai avveratasi negli anni 60/70. I miei genitori erano già in altre faccende affaccendati in quegli anni e con tre figli (ed un'età già matura) non avevano il tempo di pensare alla contestazione. Io quel periodo l'ho vissuto come sfondo alla mia infanzia ed adolescenza e se non mi ha lasciato traumi particolari è perchè alle spalle avevo una famiglia solida. Molti invece, come dice Nadia, hanno trasferito quel loro senso di sconfitta sui propri figli. Hanno cercato invano di rompere gli schemi senza proporre un modello alternativo per crescere i propri figli. Quindi il vero problema è lo stato di abbandono in cui versano i nostri figli senza adulti accanto pronti ad intervenire nei momenti difficili con una carezza, una parola di conforto. Il sentirsi inadeguati, un sentimento non ricambiato, il non riuscire a far parte del gruppo possono risultare fatali per delle piccole persone indifese. Scordiamoci quindi il nostro bisogno esasperato di affermarci, di vivere la nostra vita e torniamo a pensare a loro. Mettiamoli al primo posto nella nostra vita e facciamogli sentire sempre che ci siamo, che ad ogni passo falso ci sono sempre Mamma e Papà pronti a fornire anche il più piccolo aiuto e cerchiamo anche di trasmettergli quelle piccole, sane e semplici cose con le quali una volta si riusciva a vivere in modo più che dignitoso. Non lasciamoli in balia della tecnologia... ogni tanto portiamoli a giocare su un prato per fargli vedere la bellezza di un tramonto, un lago, il mare e le cose forse potranno essere diverse...

P.S. Chiaramente so già che da qui a qualche anno avrò molti più problemi. Sarà dura anche per noi che siamo riusciti ad avere un rapporto costruttivo con nostra figlia...
Last edited by marcoleodori on 21 May 2009, 04:50, edited 1 time in total.
E sarà la prima che incontri per strada,
che tu coprirai d'oro
per un bacio mai dato,
per un amore nuovo...
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Postby aorlansky60 » 21 May 2009, 05:09

KIA ha scritto :

Purtroppo qui in Valtellina/Valchiavenna(dove abito io) c'è una grossa percentuale di suicidi,ne abbiamo discusso varie volte durante assemblee di istituto oppure in classe.
Non saprei veramente cosa dire.... sono quelle cose che ti lasciano così, che ti fanno riflettere e ti fanno domandare:"perchè l'ha fatto?" "soffriva così tanto?" "nessuno si è accorto che stava male?" .



Le ultime parole sono quelle che devono fare maggiormente riflettere, in effetti; uno dei mali oscuri della
nostra epoca sembra essere l'incomunicabilità tra le persone o almeno la grande complicazione ad
aprirsi verso il prossimo -che siano amici intimi o familiari- per manifestare la propria sofferenza
interiore e chiedere aiuto, ma anche un clima di generale indifferenza verso coloro che manifestano
problemi a livello personale...

coloro che liquidano la faccenda con un laconico "...hai tutta la vita davanti..." non capiscono per niente la
psicologia degli adolescenti : se per un adulto un problema adolescenziale sembra puerile, vissuto da un
adolescente è spesso una montagna insormontabile.

Bisognerebbe ASCOLTARE DI PIU, ed attentamente PER CAPIRE REALMENTE;
e dare maggiore significato per quello che ad un adulto sembra "niente" ma per un giovane rappresenta "tanto"; questo significa semplicemente dare più tempo alle
persone che ci sono vicine; se poi queste persone sono i ns figli dovrebbe essere praticamente un DOVERE;
se ci pensiamo, è il tempo speso meglio perchè costituisce un arrichimento anche per noi stessi...



Quoto integralmente la parole di PICASA;
noi spesso diamo scarsa importanza ai contenuti televisi e non ci rendiamo conto come dicevo nel mio precedente
post di quanto una giovane mente sia malleabile e plasmabile di fronte a certi contenuti trasmessi dalla TV del
giorno d'oggi... ai tempi di PICASA e del sottoscritto la TV trasmetteva proprio quanto descritto da PICASA,
scene e contenuti molto diversi rispetto a quelli della media attuale...

"non avevamo internet nè il PC ma disegnavamo , coloravamo e impastavamo la cera PONGO ( chi di voi la conosce ? ) o il DAS .Non c'era la possibilità di isolarsi , se volevi giocare DOVEVI farlo con un altro ."

quel "se volevi giocare DOVEVI farlo con un altro" è fondamentale e rappresenta il nocciolo attorno al quale
ruota tutto il ragionamento circa la comunicabilità/incomunicabilità; ecco perchè sostengo che i gadgets messi
a disposizione dalla moderna tecnologia per il consumatore in realtà non hanno fatto altro che allontanare
tra esse le persone...

ps io preferivo il PONGO [:D][;)], mamma mia quante invenzioni ci siamo costruiti i miei amici ed io con quella
pasta!!! Non avere a disposizione "giochi già fatti" come playstation e internet TI OBBLIGAVA A FAR GIRARE LA
MATERIA GRIGIA ANCHE DA PICCOLO per inventare e costruire, insieme ai tuoi amici... molto molto propedeutico se
ci si pensa...
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...
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Postby thewickedlady » 21 May 2009, 07:23

La ragazza non sta bene purtroppo ancora non si sa se ce la farà e in che stato potrebbe rimanere, sicuramente la mano l'ha persa.
Oggi sono andata a parlare con il preside, anche perchè sono la rappresentante di classe, per organizzare degli incontri sia per i ragazzi che per i genitori con uno psicologo.
Abbiamo parlato del caso specifico ma anche della situazione generale della scuola dell 50% delle situazioni di disagio e di difficoltà che i ragazzi vivono, e lui è preside da più di 25 anni ma la situazione non è peggiorata, è un momento estremamente difficile quest'età, che dipende molto dal carattere dalla presenza dei genitori, che spesso e volentieri fanno il possibile ma magari non sanno neanche loro come affrontare le situazioni, la ragazza era già seguita da una psicologa, quindi non era abbandonata a se stessa.
Ci sono dei meccanismi molto sottili che scattano a quell'età, e non esiste il genitore perfetto, e anche questo secondo me dobbiamo insegnare ai nostri figli, che tutti siamo umani e possiamo sbagliare, siamo fragili ma anche forti se vogliamo, e possiamo affrontare tutte le situazioni, la famiglia perfetta non esiste ora come non esisteva allora, prima si rimaneva insieme per forza ed adesso ci si lascia più facilmente ma non saprei quale delle due soluzioni sia la migliore, la differenza sta in come si affrontano, si dovrebbe riuscire ad avere sempre un rapporto di rispetto e collaborazione anche dopo, e questo invece spesso non succede perchè si cade su quanti soldi o cosa mi lasci ecc.
Ultima cosa, io ricordo molto bene i miei 16 anni, ai sorci verdi che ho fatto passare a mia mamma, a come lei cercava di starmi dietro ma la mia chiusura era totale, ed era bastato che lei mi avesse letto di nascosto il mio diario, e da quel momento non ho più parlato con lei ero un muro, era una lotta continua uno scontro dietro l'altro, lei non mi ha abbandonato faceva di tutto per starmi dietro ma per me era tutto sbagliato ed ho affrontato tutte le esperienze da sola, questo per dire che nessuno ha la sfera di cristallo e spesso possiamo sbagliare ma senza saperlo.
Ma una cosa mi è rimasta e l'ho capita a distanza di anni, che lei c'era e avrebbe fatto qualsiasi cosa per me, e i suoi errori cerco di non ripeterli con mia figlia ma sicuramente ne farò altri, ma lei sa che io ci sono sempre in qualsiasi momento.
Sono una piccola ape furibonda. Mi piace cambiare di colore. Mi piace cambiare di misura!
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Postby Ripples » 21 May 2009, 07:34

Brava, sono daccordo con le tue parole, la famiglia conta tantissimo però in certe situazioni si è comunque soli. La società non è benevola per niente...come dici tu, non c'è la cultura del rispetto della dignità della persona, me ne rendo conto ogni giorno.
L'importante come hai detto tu è che i ragazzi sappiano (anche se apparentemente non c'è dialogo con mamma o con papà) che comunque a casa c'è qualcuno che li faccia sentire amati, così come sono.
Questo è già parecchio per rendere un genitore perfetto.
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Postby thewickedlady » 21 May 2009, 09:26

c'è una cosa che ho saputo, che ieri era il due di picche, cioè il giorno dei suicidi qualcuno di voi sa qualcosa?
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Postby Salmacis » 21 May 2009, 10:03

quote:
originally posted by high
E certamente il "progresso della societa'" recente non ha fatto nulla, dico NULLA, per migliorarla.

è esattamente questo che volevo dire. non l'ho spiegato bene nel mio post - mea culpa - ma penso che quelli della vostra generazione che arrivavano a pensare al suicidio, o che effettivamente l'hanno fatto, avessero dei motivi '''''più validi e seri''''' dei nostri (le mille virgolette erano doverose). nel senso che adesso anche una stronzata è più tragica perchè abbiamo il vuoto davanti.
- Le ho lette le FAQ, tranquilla.
- Quindi il tuo ignorarle bellamente è intenzionale?
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Postby Duke of Mar » 21 May 2009, 10:21

quote:
Originally posted by thewickedlady

c'è una cosa che ho saputo, che ieri era il due di picche, cioè il giorno dei suicidi qualcuno di voi sa qualcosa?



Non fraintendetemi, ma ai tempi di molti di noi non esistevano i giorni ad hoc per suicidarsi... [:-I]
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Postby Senka76 » 21 May 2009, 11:48

non gli diamo un gran futuro, ma il passato non mi pare tanto idilliaco..... l'essere umano fa queste cose da sempre, poiché si rinnova continuamente con la nascita di nuovi esseri, quindi è come ripartire da zero, i nuovi arrivati hanno la possibilità di vivere liberi scegliendo come agire, poi ognuno muore e si ricomincia. Dopo la seconda guerra mondiale il mondo non si è fermato, eppure era il punto più basso della storia, si è continuato anche dopo una simile tragedia. Ma non è escluso che si ripeta perché può nascere benissimo un altro pazzo come Hitler, così come può nascere un altra Madre Teresa, i genitori contano, ma non in assoluto.

Io non sono molto dell'idea che ci sia una linearità e un'evoluzione nella storia, poiché trovo che i Greci hanno detto e fatto tante cose giuste che valgono ancora oggi come hanno fatto tante boiate; lo stesso oggi, dove la qualità della vita forse è migliorata, c'è più consapevolezza per certi problemi, ma le ingiustizie e le divisioni non si contano da quante so'.

La speranza per un futuro migliore quindi non possiamo averla se pensiamo alla gente in generale, possiamo averla per quanto riguarda noi stessi, dato che possiamo crescere, maturare, cambiare come vogliamo.

E io personalmente ritengo che una persona, quando trova un paletto fisso, uno slancio di positività, un entusiasmo che non crolla mai di fronte a nulla, perché ha già messo in conto che i problemi possono arrivare e arrivano a tutti e si mette ad inseguirlo senza farsi condizionare da nulla, ha trovato la strada giusta per dare un significato alla sua vita e dare speranza alla gente.
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Postby Moonhead » 21 May 2009, 14:17

Siamo arrivati al punto che c'e' un giorno ideale per suicidarsi? perdonate se non dico la mia ma e' un argomento che purtroppo mi tocca da vicino, non dico altro scusatemi...[V]
La violenza non raggiunge mai la dignita' di ideologia, anche quando cerca giustificazioni in asserite necessita' rivoluzionarie: essa e' sempre e comunque urgenza di potere, esibizione individualista. (cit. Faber)
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Postby picasa » 26 May 2009, 17:48

quote:
Originally posted by Zeppelin

quote:
Originally posted by picasa

la cera PONGO ( chi di voi la conosce ? ) o il DAS



Mamma mia se ci ho giocato col pongo e il das. Ma soprattutto con i Lego. Non quelli super-mega-tamarri-estremi, quelli rossi, gialli, grigi etc.
Parole stracondivisibili picasa. Quoto. E spero di insegnare tutto questo ai miei figli.[:)]

sono spesso stato " in polemica " con te . sono strafelice della tua condivisione del miom odo di educare . alla fine , quando si discute su cose sulle quali veramente ciascuno di noi può metterci del suo , ci si trova sempre d'accordo
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Postby picasa » 26 May 2009, 17:50

quote:
Originally posted by marcoleodori

Anch'io sono Padre di una meravigliosa Bambina di 9 anni. Che sta crescendo nel migliore dei modi. Non so quanto questo dipenda da noi genitori, ma sicuramente molto di quello che noi pensiamo, del modo in cui viviamo è arrivato in qualche modo a lei. Poi Federica ha anche dei doni suoi personali che si aggiungono a quello che noi siamo in grado di darle. Provengo da una famiglia in cui si è data sempre un importanza notevole all'educazione, ai valori della vita, al rispetto e nella quale, per fortuna mia e dei miei fratelli, siamo riusciti tutti a coltivare interesse per l'arte, per la lettura, per la cultura in generale. E' chiaro che questa situazione idilliaca non è la norma. Purtroppo nella quasi totalità dei casi ci sono figli abbandonati a se stessi, che non hanno il minimo conforto da parte dei Genitori, che non vengono seguiti nelle piccole/grandi difficoltà di ogni giorno, di ogni età. Perchè ogni età hai suoi problemi... a volte insormontabili per la fragilità dell'individuo che non è ancora formato. E' idiota per un genitore pensare che i problemi del proprio figlio siamo meno gravi dei propri, perchè se un genitore deve fare i conti con i soldi che non bastano, le bollette e tutto il resto è pur vero che è 'attrezzato' per sopportare un tale peso, mentre un bambino, un adolescente non hanno la stessa capacità di affrontare le difficoltà. Ma il problema è secondo me lo scarso livello di maturità nella maggior parte dei genitori con la conseguente scarsa attenzione nei confronti dei figli. Oggi c'è la necessità di lavorare in due per mandare avanti una famiglia ed i genitori finiscono per essere del tutto assenti. Parcheggiano i figli dove possono, se possono, non ci parlano, non li seguono, non conoscono le loro difficoltà, i successi, gli insuccessi, le infatuazioni, le aspirazioni, i desideri. Li abbandonano davanti ad un televisore che offre un quadro distorto della realtà e non pensano mimimamente alla quantità immane di problemi che i ragazzi devono affrontare ogni giorno uscendo di casa. Io non sono figlio di persone che hanno subìto la cocente delusione di una rivoluzione mai avveratasi negli anni 60/70. I miei genitori erano già in altre faccende affaccendati in quegli anni e con tre figli (ed un'età già matura) non avevano il tempo di pensare alla contestazione. Io quel periodo l'ho vissuto come sfondo alla mia infanzia ed adolescenza e se non mi ha lasciato traumi particolari è perchè alle spalle avevo una famiglia solida. Molti invece, come dice Nadia, hanno trasferito quel loro senso di sconfitta sui propri figli. Hanno cercato invano di rompere gli schemi senza proporre un modello alternativo per crescere i propri figli. Quindi il vero problema è lo stato di abbandono in cui versano i nostri figli senza adulti accanto pronti ad intervenire nei momenti difficili con una carezza, una parola di conforto. Il sentirsi inadeguati, un sentimento non ricambiato, il non riuscire a far parte del gruppo possono risultare fatali per delle piccole persone indifese. Scordiamoci quindi il nostro bisogno esasperato di affermarci, di vivere la nostra vita e torniamo a pensare a loro. Mettiamoli al primo posto nella nostra vita e facciamogli sentire sempre che ci siamo, che ad ogni passo falso ci sono sempre Mamma e Papà pronti a fornire anche il più piccolo aiuto e cerchiamo anche di trasmettergli quelle piccole, sane e semplici cose con le quali una volta si riusciva a vivere in modo più che dignitoso. Non lasciamoli in balia della tecnologia... ogni tanto portiamoli a giocare su un prato per fargli vedere la bellezza di un tramonto, un lago, il mare e le cose forse potranno essere diverse...

P.S. Chiaramente so già che da qui a qualche anno avrò molti più problemi. Sarà dura anche per noi che siamo riusciti ad avere un rapporto costruttivo con nostra figlia...

Stracondivisione assoluta delle tue idee - che come hai visto su sono anche le mie . Un abbraccio
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Postby picasa » 26 May 2009, 18:11

quote:
Originally posted by aorlansky60

KIA ha scritto :

Purtroppo qui in Valtellina/Valchiavenna(dove abito io) c'è una grossa percentuale di suicidi,ne abbiamo discusso varie volte durante assemblee di istituto oppure in classe.
Non saprei veramente cosa dire.... sono quelle cose che ti lasciano così, che ti fanno riflettere e ti fanno domandare:"perchè l'ha fatto?" "soffriva così tanto?" "nessuno si è accorto che stava male?" .



Le ultime parole sono quelle che devono fare maggiormente riflettere, in effetti; uno dei mali oscuri della
nostra epoca sembra essere l'incomunicabilità tra le persone o almeno la grande complicazione ad
aprirsi verso il prossimo -che siano amici intimi o familiari- per manifestare la propria sofferenza
interiore e chiedere aiuto, ma anche un clima di generale indifferenza verso coloro che manifestano
problemi a livello personale...

coloro che liquidano la faccenda con un laconico "...hai tutta la vita davanti..." non capiscono per niente la
psicologia degli adolescenti : se per un adulto un problema adolescenziale sembra puerile, vissuto da un
adolescente è spesso una montagna insormontabile.

Bisognerebbe ASCOLTARE DI PIU, ed attentamente PER CAPIRE REALMENTE;
e dare maggiore significato per quello che ad un adulto sembra "niente" ma per un giovane rappresenta "tanto"; questo significa semplicemente dare più tempo alle
persone che ci sono vicine; se poi queste persone sono i ns figli dovrebbe essere praticamente un DOVERE;
se ci pensiamo, è il tempo speso meglio perchè costituisce un arrichimento anche per noi stessi...



Quoto integralmente la parole di PICASA;
noi spesso diamo scarsa importanza ai contenuti televisi e non ci rendiamo conto come dicevo nel mio precedente
post di quanto una giovane mente sia malleabile e plasmabile di fronte a certi contenuti trasmessi dalla TV del
giorno d'oggi... ai tempi di PICASA e del sottoscritto la TV trasmetteva proprio quanto descritto da PICASA,
scene e contenuti molto diversi rispetto a quelli della media attuale...

"non avevamo internet nè il PC ma disegnavamo , coloravamo e impastavamo la cera PONGO ( chi di voi la conosce ? ) o il DAS .Non c'era la possibilità di isolarsi , se volevi giocare DOVEVI farlo con un altro ."

quel "se volevi giocare DOVEVI farlo con un altro" è fondamentale e rappresenta il nocciolo attorno al quale
ruota tutto il ragionamento circa la comunicabilità/incomunicabilità; ecco perchè sostengo che i gadgets messi
a disposizione dalla moderna tecnologia per il consumatore in realtà non hanno fatto altro che allontanare
tra esse le persone...

ps io preferivo il PONGO [:D][;)], mamma mia quante invenzioni ci siamo costruiti i miei amici ed io con quella
pasta!!! Non avere a disposizione "giochi già fatti" come playstation e internet TI OBBLIGAVA A FAR GIRARE LA
MATERIA GRIGIA ANCHE DA PICCOLO per inventare e costruire, insieme ai tuoi amici... molto molto propedeutico se
ci si pensa...


e aggiungo una cosa sempre a proposito della TV . Dal 1984 , anno del mio matrimonio , quindi ben 25 anni fa , ho iniziato ad incontarre su canale 5 Beautiful , una soap opera monumentale - dura appunto da venticincque anni . bene. quella trasmissisone è di una pericolosità indicibile : non ci sono scene violente . non c'è sangue , non c'è terrore ma , in un ambiente ricco , ovattato , tutte le basi " morali " affettive sono continuamente sconvolte , con gente che si sposa il marito , poi uno , due cognati , poi il padre deil marito, figli che si sposano con la seconda moglie del loro padre , rapporti sessuali extraconiugali che avvengono solo perchè si è un pò tristi magari proprio perchè il marito è in fin di vita e ci si consola subito con un amico e così via .il messaggio che ne deriva E' SUBDOLO - e neanche poi tanto - ma è veramente devastante . forse è meglio una scena di violenza che magari un ragazzino può realizzare essere veramente una cosa lontana dalla realtà che quella maniera viscida di vivere . stendo poi un velo pietoso sui vari reality compreso il GF di cui , non avendo mai visto una . dico una puntata intera - non pooso esprimere giudizi . Quindi quando da ragazzini ci approcciavamo alla TV Aldo fabrizi e Totò ci insegnavano il rispetto del concetto di famiglia e quindi , anche magari in piccola parte , anche per questo siamo cresciuto con dei valori che sicuramente sono diversi, per non dire migliori , di quelli attuali.
E poi , già descritto precedentemente , credo che mettere al mondo dei figli debba obbligatoriamnete rappresentare una grande responsabilità , che vuol dire seguirli giornalemnte ,e durante l' adoescenza con apparente distacco ma con continuità perchè è il periodo in cui vogliono affermare anche con qualche sciocchezza la loro esistenza come persone e non solo come figli. ho deciso con mia moglie di concepire Andrea quattro anni dopo il matrimonio e Ivan ancora dopo quattro anni perchè in quei periodi era scattata la maturità per averli ; dopo mi sono pentito di non averli concepiti prima . anche se credo che tutto quello che gli abbiamo offerto - spero sia stato tanto in termini di presenza - sia proprio divuto alal maturità psicologica raggiunta che ci ha portati alal decisione di concepirli
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Postby darkerstar » 27 May 2009, 15:02

Scusate eh poi fate pure come se non avessi detto nulla: mi sembra che qui si sta perdendo di vista la cosa fondamentale ossia perchè uno vuole togliersi la vita? E non è per il grande fratello, non è perchè c'è beautiful che scardina i valori morali. C'è un'assenza di fondo da parte di tutti. Chi si vuole togliere la vita è perchè fondamentalmente dentro di se sente che se esistesse o no non farebbe differenza. Sente che se non ci fosse sarebbe lo stesso, nessuno ne sentirebbe la mancanza. E' su questo dovremmo riflettere, sull'esterma solitudine che una persona può provare, sul fatto che troppo spesso chi si fa fuori è perchè aveva lanciato dei segnali che sono stati puntualmente inascoltati. Da tutti. Scusate per questo urlo e per la veemenza delle mie parole, ma è dall'inizio del topic che ho il voltastomaco perchè a mio avviso state completamente mancando il bersaglio sulla questione. Parlate tanto dell'esterno, della società, della scuola, dei genitori. Ma il soggetto del suicidio, ma chi lo vuol fare, la persona in questione dov'è? Eppure sarebbe la prima cosa a cui si dovrebbe rivolgere lo sguardo.

E con questo penso di essermi sputtanata ampiamente...
Last edited by darkerstar on 27 May 2009, 15:05, edited 1 time in total.
Forse il modo migliore di omaggiare i genesis non è suonarli ma continuare a comportarsi da "genesis" cosa che Peter Gabriel sta facendo dal 1975. (Tre)
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Postby Zeppelin » 27 May 2009, 15:27

quote:
Originally posted by darkerstar

Ma il soggetto del suicidio, ma chi lo vuol fare, la persona in questione dov'è?



In una società, in una scuola, cresciuto da genitori.
Perchè i giovani hanno il vuoto davanti a sè? Perchè qualcuno glielo ha creato. E molto probabilmente il degrado morale visibile in televisione ne è un sintomo (non la causa) di tale vuoto. E dovremmo farci attenzione.
Chi si toglie la vita, dici tu, è perchè se ci fosse o non ci fosse su questa Terra non cambierebbe nulla: appunto dico io! Se non veniamo ascoltati, se la nostra creatività non viene promossa, se anche alzando la voce non ci sentono, allora possiamo anche scomparire che nessuno se ne accorgerebbe.
"nessuno ne sentirebbe la mancanza": appunto! E chi è questo nessuno? La società, i genitori, la scuola.
"Eppure sarebbe la prima cosa a cui si dovrebbe rivolgere lo sguardo": ma chi è che deve volgere lo sguardo verso la persona che vuole suicidarsi? La società, i genitori, la scuola.

Non capisco proprio il tono rabbioso. Il ragazzo che ha dei problemi esistenziali va aiutato ascoltandolo, dicendogli implicitamente "Eccomi, sono qui".
Mi spiace per il tuo voltastomaco, ma io, negli interventi, ho letto solo cose inerenti al discorso.
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Postby darkerstar » 27 May 2009, 16:10

E a me invece è sembrato di leggere le solite banalità che si dicono quando succede un evento di questo genere. E francamente ne ho un pochino a nausea. Ma posso sbagliarmi eh...
Forse il modo migliore di omaggiare i genesis non è suonarli ma continuare a comportarsi da "genesis" cosa che Peter Gabriel sta facendo dal 1975. (Tre)
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Postby thewickedlady » 27 May 2009, 17:27

sono daccordo con te, e quando tocchi con mano queste situazioni te ne rendi conto, ti rendi conto anche dell'impotenza e cerchi solo di trovare delle responsabilità che ti servono per toglierti il peso dell'angoscia.
Abbiamo fatto la riunione con gli psicologi e i genitori, ed emersa subito questa cosa di dover trovare il colpevole il perchè l'ha fatto, ma io non riesco a vedere un perchè, ce ne sono tanti, tantissimi e lei ha cercato di comunicarli, ma non ha avuto abbastanza ascolto.
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Postby Parcu » 27 May 2009, 17:30

Ma Roby adesso come sta???
When the limos return for their final review, it's all thru'
- all they can see is the morning goo.
"There's no-one left alive - must be a draw."
So the Blackcap Barons toss a coin to settle the score!!!
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Postby thewickedlady » 27 May 2009, 17:36

ho parlato con il primario che tral'altro è quello che un mese fa mi ha operato, e non mi ha dato nessuna speranza anzi lui si augura che non ce la faccia perchè il cervello è molto compromesso e quindi vivrebbe in una condizione menomata, e ha anche un braccio amputato. Solo che i suoi compagni continuano a sperare e a starle vicino in ogni momento, e sarà la seconda perdita, e molti si sentono il peso della responsabilità di non aver fatto abbastanza di non aver capito...c'è una pagina su facebook per lei creata dai suoi compagni.
Last edited by thewickedlady on 27 May 2009, 17:40, edited 1 time in total.
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che futuro gli diamo?

Postby aorlansky60 » 28 May 2009, 07:35

Darkerstar ha scritto:

"mi sembra che qui si stia perdendo di vista la cosa fondamentale ossia perchè uno vuole togliersi la vita?"



la penso come l'ultimo intervento di Zep che quoto.

Un essere umano non può prescindere dalla società e dai propri simili. In quanto uomini, siamo tutti esseri "sociali", inseriti
in un determinato contesto fatto da più persone, fin dalla nascita. E fin dalla nascita siamo condizionati da
tutto quello che ci gira intorno, in termini di visioni, suoni, parole, in pratica : crescita ed educazione.

Credo che nessun bimbo sotto i 5 anni coltivi pensieri di suicidio. Quelli magari possono insorgere dopo,
ad un età leggermente più adulta e più critica quale la fase adolescenziale e la presa di coscienza vera del
proprio essere, ed all'insorgere di nuovi problemi che non si avevano quando si viveva la spensierata età da
bimbo e dei giochi.
Ciò non significa tuttavia che un bimbo non sia in grado di provare sofferenza interiore; ho sotto gli occhi la storia recente di una coppia di parenti che si è divisa, con un bimbo di tre anni che da qualche tempo la sera cerca e si chiede "come mai papà non torna più a casa la sera..." e si vede palesemente che ne soffre...

Quello che a me essere adulto può sembrare banale, per un adolescente può essere un problema insormontabile,
che si chiami "prima infatuazione amorosa" e prima relativa delusione, "pessimo voto a scuola", i primi
che mi vengono in mente.
A quell'età un individuo può essere ancora molto fragile caratterialmente, al punto da prendere ed attuare
decisioni comportamentali irrazionali.

Ed è qui che deve subentrare la comunicazione, l'essere sociale a sostegno di uno che stà male interiormente,
ecco perchè l'indifferenza ad ascoltare o la difficoltà di comunicare il proprio malessere ed il successivo
rinchiudersi in se stessi sono molto pericolosi e sono tutte fasi che trovano la propria genesi in un modello
comportamentale tra i più sbagliati e diseducativi proposti dalla società odierna, come quelli citati da Picasa
e Zep.

Ribadisco, tendiamo a sottovalutare pericolosamente il micidiale potenziale del media per antonomasia del XXmo
secolo, LA TELEVISIONE; ciò che si può vedere ormai a qualsiasi fascia oraria nella maggior parte delle proposte televisive è piuttosto diseducativo fino a toccare vertici aberranti, agli occhi di un bimbo o di un
adolescente che non hanno la mente ancora preparata per "subire" trattamenti del genere.
E' riprovato che i bimbi "osservano" attentamente tutto quanto fanno "i grandi" cercando di emularne e
ripeterne i comportamenti, che siano nella vita reale o in quella da fiction mediatica offerta da quel subdolo
oggetto, la TV, troppo spesso demandato ad "educatore" ed intrattenitore di comodo perchè i genitori non
posseggono più il tempo materiale per seguire la propria prole.

Tendiamo a sottovalutare la capacità dei piccoli ad assimilare simili modelli comportamentali, è certo e
provato che un essere umano fino dalla tenerà età è tutto proteso dalla curiosità a volere "apprendere" nel più
breve tempo possibile da quello che vede e sente.

Noi umani, non essendo esseri che conducono una vita solitaria quali numerose speci animali che "socializzano"
solo quando devono trovare un partner per la riproduzione nella stagione amorosa, siamo strettamente inculcati
in quel modello fatto da famiglia-scuola-società come diceva prima Zep.

Il germoglio del suicidio nasce e si sviluppa direttamente dentro quel modello.
Last edited by aorlansky60 on 28 May 2009, 07:51, edited 1 time in total.
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Postby thewickedlady » 29 May 2009, 06:36

Io penso che non sia così semplice entrare nella testa di qualcuno che arriva a pensare al suicidio, è una dimensione talmente lontana dalla mia che non saprei come affrontarla, i suicidi ci sono sempre stati e non penso sia un problema di momento sociale ed un problema di educazione, anche perchè se così fosse ne avvremmo molti di più.
Non mi sento di condannare ne i genitori ne i professori ( che qualcuno ha detto potevano accorgersene) le hanno provate tutte penso e adesso stanno passando e la loro vita sarà per sempre distrutta, errori li facciamo tutti e nessuno ha la soluzione e la verità in tasca, ogni epoca ha le sue positività e le cose negatività, anche professionisti, medici, persone con famiglia e figli si suicidano!
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Postby thewickedlady » 02 Jun 2009, 14:15

ci sono buone notizie,le hanno tolto il coma farmacologico, e la ragazza si è svegliata ha riconosciuto la mamma e poi le amiche che erano vicine, non so quanto questo possa farci sperare ad un miracolo ma forse è possibile.
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Postby picasa » 02 Jun 2009, 17:30

quote:
Originally posted by darkerstar

E a me invece è sembrato di leggere le solite banalità che si dicono quando succede un evento di questo genere. E francamente ne ho un pochino a nausea. Ma posso sbagliarmi eh...

quali sarebbero le banalità ? di fronte ad un evento del genere chiedersi perchè è normale , cercare """un colpevole """ è normale .tenta il suicidio è una persona di per sè fragilissiima : di chi la colpa ? necesariamente dell' " esterno " ( Scuola , famiglia , genitori , amici )? A volte dici vengano lamciati segnali che non vengono raccolti ? e chi lo dice ? ci si può suicidare perchè si è grasse quando la TV propone il " magro è bello ", ci si può suicidare perchè non si ha la "" maturità "" per organizzare un lutto o una sepaarzione da un fidanzato , ci si potrebbe suicidare perchè non si hanno le Hogan come magari tutti gli amici del gruppo cui si apaprtiene , Chi lo sa mai perchè . però , anche se chiaramenet quando questi fatti ci toccano da vicino assumono valenza diversa dalle stesse notizie magari aprrese distrattamnete dal telegiornale , non prendiamoci colpe specifiche se non ce le abbiamo , una giustificazione la si può trovare per tutto : potresti dedicare tutat la tua vita ai tuoi figli , insegnarili valori , non far loro mancare neanche il superfluo e poi magari per una delsuione amorosa tentano il suicidio : e a queste che interpretazione daresti . questi episodi sonos empre esistiti . Ricordo tanti anni fa quando lavoravo al SERT insiemme a psicologi e assistenti sociali per il sostegno ai tossicodipendenti . Credimi , non si può avere una idea , se non fai una esperienza simile alla mia , quanti luoghi comuni sui Tossicodipendenti, tutti poveretti figli di separati , in scarse condizioni economiche ecc.. cecc : ti prego di credermi , almeno il 70% dei 1500 TD che all'epoca... - parliamo del 1994 - , giravano per taranto dichiaravano che si drogavano per puro piacere , non c'erano problematiche familiari e sociali particolari , e tutto questo emergeva anche dal colloquio con le famiglie , famiglie tranquille come la maggior parte delle nostre . questo esempio per dire che non sempre tutto ha una causa spiegabile , una responsabilità .
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Postby Zeppelin » 02 Jun 2009, 19:18

Credo di essere d'accordo con picasa. Ma, sull'ultima frase avrei qualcosa da "criticare". La responsabilità ce l'hanno tutti, maggiormente chi sta vicino a chi si suicida o tenta di farlo. Anche se il soggetto vive in condizioni normali eppure vuol farla finita, i genitori (o chi per essi) dovrebbero essere sempre disponibili al dialogo e carpire dei segnali che possono allarmare.
Ci saranno anche i casi in cui il suicida riuscirà a nascondere perfettamente le proprie infelicità, crisi o fallimenti personali. Allora la responsabilità non sarà imputabile a nessuno.
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Postby thewickedlady » 03 Jun 2009, 04:25

io penso invece che la personalità che può arrivare al suicidio sia un soggetto estremamente fragile e negativo, predisposto alla depressione e non può nascere da un evento improvviso, l'evento è solo il fattore scatenante ma nella sua testa ci sono già da tempo situazioni di autolesionismo o continua depressione dal quale non riesce ad uscire, e questo secondo me fin dall età infantile, perchè non sono state create le basi di autostima, di reazione alle difficoltà, di amore nella vita, di socializzazione ecc.
E il suicidio si pùò attuare in diversi modi, anche la droga può essere un modo per suicidarsi, il non amarsi in fin dei conti è un lento suicidio.
Chi ha queste basi forti riesce ad affrontare le difficoltà nella scuola, con i compagni, il ragazzo che la lascia, non si impallina davanti al computer a guardare cose che possono ridurla un automa, non si fa fregare dalla televisione, e cerca un dialogo per tirare fuori e non tiene tutto dentro.
Non sono una psicologa e magari ho detto un sacco di pirlate ma è quello che ho potuto apprendere nel mio percorso di vita.
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Postby thewickedlady » 12 Jun 2009, 14:08

Volevo raccontare del gesto di una delle insegnanti della classe, e quindi di mia figlia che per la chiusura dell'anno scolastico ha regalato a tutti i ragazzi una piantina grassa nel suo vasetto con una poesia allegata, che è questa:

La vita è un’opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.
La vita è una ricchezza, conservala.
La vita è amore, godine.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è una promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, accettala.
La vita è un’avventura, rischiala.
La vita è felicità, meritala.
La vita è la vita, difendila
.
Madre Teresa di Calcutta.

Io l'ho trovato un gesto stupendo soprattutto dopo quello che è successo e mi piacerebbe poter premiare gli insegnanti che oltre a farlo come lavoro lo fanno con passione ed amore questo mestiere, grazie!
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Postby wondering clouds » 12 Jun 2009, 14:47

Lady, non posso che quotarti.[;)]
"A proposito di politica, ci sarebbe qualcosa da mangiare?"
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Postby Parcu » 12 Jun 2009, 15:12

quote:
Originally posted by thewickedlady

ci sono buone notizie,le hanno tolto il coma farmacologico, e la ragazza si è svegliata ha riconosciuto la mamma e poi le amiche che erano vicine, non so quanto questo possa farci sperare ad un miracolo ma forse è possibile.


Ho letto soltanto adesso...Mi fa molto piacere!Speriamo....
When the limos return for their final review, it's all thru'
- all they can see is the morning goo.
"There's no-one left alive - must be a draw."
So the Blackcap Barons toss a coin to settle the score!!!
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Postby picasa » 13 Jun 2009, 19:02

quote:
Originally posted by thewickedlady

io penso invece che la personalità che può arrivare al suicidio sia un soggetto estremamente fragile e negativo, predisposto alla depressione e non può nascere da un evento improvviso, l'evento è solo il fattore scatenante ma nella sua testa ci sono già da tempo situazioni di autolesionismo o continua depressione dal quale non riesce ad uscire, e questo secondo me fin dall età infantile, perchè non sono state create le basi di autostima, di reazione alle difficoltà, di amore nella vita, di socializzazione ecc.
E il suicidio si pùò attuare in diversi modi, anche la droga può essere un modo per suicidarsi, il non amarsi in fin dei conti è un lento suicidio.
Chi ha queste basi forti riesce ad affrontare le difficoltà nella scuola, con i compagni, il ragazzo che la lascia, non si impallina davanti al computer a guardare cose che possono ridurla un automa, non si fa fregare dalla televisione, e cerca un dialogo per tirare fuori e non tiene tutto dentro.
Non sono una psicologa e magari ho detto un sacco di pirlate ma è quello che ho potuto apprendere nel mio percorso di vita.

come riferito sopra, nella mia esperienza diretta con i tossicodipendenti . nessuno di loro voleva autodistruggersi ma solo provare piacere . Per il mio modo di vedere queste persone non hanno e non devono ricevere alcun tipo di giustificazione per quello che fanno .
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Postby Lamia Lover » 13 Jun 2009, 19:21

L'inno alla vita di Madre Teresa di Calcutta è straordinario, come non condividerlo? Ma rispettiamo chi decide di chiudere la propria esperienza terrena con un atto estremo che può essere un riavvicinamento a Dio, o, all'opposto, un definitivo allontanamento da esso. Altro non aggiungo, per non saltare su una delle tante mine disseminate nei territori dell'imponderabile...
    ... and I've nearly found a place to call... the squonk! [:)] [:)]
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Postby aorlansky60 » 15 Jun 2009, 06:24

La poesia di Madre Teresa postata da Wicked è molto bella...

se a tutti gli esseri umani fosse data la possibilità di seguirne gli insegnamenti, la Terra potrebbe davvero essere un paradiso...

Ci scontriamo poi però contro crude realtà, come quelle di un qualsiasi ghetto di Johannesburg, come pure una
baraccopoli periferica di Rio o di Città del Mexico, piuttosto che una società degradata nemmeno troppo lontana
da noi come quella che ho visto illustrata nel film \"Gomorra\", che non rappresenta solo finzione, purtroppo...

Concentrazioni di esseri umani per i quali non vengono emanati i nobili principi di quella poesia ma la dura
legge della vita o per meglio dire della sopravvivenza, dove puoi rischiare la gola e la vita per pochi
dollari... dove a volte gli unici insegnamenti sono \"sei con noi o contro di noi\" e devi scegliere e crescere
alla svelta...

Comunque, il gesto dell\'insegnante descritta da Wicked è encomiabile.


Per LamiaLover che scrive :

Ma rispettiamo chi decide di chiudere la propria esperienza terrena con un atto estremo che può essere un riavvicinamento a Dio, o, all\'opposto, un definitivo allontanamento da esso.

Sono d\'accordo.

Il suicidio è una scelta estrema che va comunque sempre rispettata e mai giudicata, imho.
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Postby picasa » 15 Jun 2009, 21:20

quote:
Originally posted by thewickedlady

Volevo raccontare del gesto di una delle insegnanti della classe, e quindi di mia figlia che per la chiusura dell'anno scolastico ha regalato a tutti i ragazzi una piantina grassa nel suo vasetto con una poesia allegata, che è questa:

La vita è un’opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.
La vita è una ricchezza, conservala.
La vita è amore, godine.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è una promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, accettala.
La vita è un’avventura, rischiala.
La vita è felicità, meritala.
La vita è la vita, difendila
.
Madre Teresa di Calcutta.

Io l'ho trovato un gesto stupendo soprattutto dopo quello che è successo e mi piacerebbe poter premiare gli insegnanti che oltre a farlo come lavoro lo fanno con passione ed amore questo mestiere, grazie!

gesto splendido . speriamo solo che i nostri figli - io ne ho due di 21 e uno di 16 anni- non ritengano questo messaggio troppo " melenso " e anacronistico per il tempo in cui vivono : ma un tentativo fa fatto : brave alle insegnanti per il gesto , sperando però che poi che provino ad applicare nel quotidiano il messaggio di maria teresa con il loro esempio di educatori - e qui magari nutrirei qualche dubbio .
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Postby aorlansky60 » 16 Jul 2009, 04:58

questo articolo del Corriere di stamane è piuttosto emblematico sul tema in discussione...


http://www.corriere.it/cronache/09_lugl ... aabc.shtml
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Postby Magog » 16 Jul 2009, 04:59

stai a vedere che alla fine il termine "Bamboccioni" non era proprio campato in aria !!! [:-I]
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Postby aorlansky60 » 16 Jul 2009, 05:20

il problema vero è la disillusione di un intera generazione, quella dei famosi "mille euro" al mese... che
magari porti a casa quando hai sudato in precedenza 5 anni di studio per una laurea...

è il risultato di un paese fatto prevalentemente di "servizi" più che di "prodotti" e di economia "nascosta"
al riparo dagli occhi del fisco, che accumula un debito pubblico sempre più elevato per sostenere una
classe politica sempre più numerosa come apparato -scusate se insisto ma "comuni-province-regioni-enti di tutti i tipi"- che succhia continuamente le ormai risicate risorse che il popolo dei "cavalli da tiro"(*) è ormai a
malapena in grado di sostenere...

(*)=i poveri sfigati che come lavoratori dipendenti (quasi 20milioni in italia tra settore pubblico
e privato "regolarmente" assunti), versano una parte del loro stipendio per sostenere comuni e province dove
risiedono, oltre che a sostenere l'INPS per garantire la pensione a coloro che lo sono attualmente.

con quello che è in grado di promettere loro un paese simile, capisco perfettamente la disillusione dei "bamboccioni" ai quali non posso che consigliare, specie se hanno conseguito una laurea, di andare a vivere in un paese "vero" diverso da questo...

In un paese "vero", uno come Maddoff(uno che si è imboscato alcuni miliardi di us$...una cinquantina di miliardi) viene processato in 6 mesi(come accaduto) e condannato a 150 anni di carcere anche se ha 70 anni di età... e gli vengono fatti scontare dal primo all'ultimo!

in un paese ridicolo come il nostro, un certo calisto tanzi, reo di avere -in complicità con molti istituti bancari- costruito il più grande crack dell'economia europea nella storia moderna(14miliardi di euro di "buco"), viene giudicato in 20 anni(se va bene, in modo che TUTTO CADA IN PRESCRIZIONE) e viene condannato a 2 anni di prigione se gli va male...
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Postby aorlansky60 » 23 Jul 2009, 10:23

ero indeciso se collocarlo qui o nel topic "notizie da tutto il mondo"...

dal sito Corriere.it

Perché Lucia lascia un Paese opaco

Quei lavori finti e pagati (poco) a intervalli imprevedibili


Ci siamo accorti che carovane di giovani italiani, bravi e istruiti, si spostano dal Sud al Nord (122mila nel 2008, secondo Svimez). Altrettanti, e altrettanto bravi, saltano un passaggio: dal Sud vanno direttamente all'estero. Dieci anni di viaggi e «pizze Italians» mi hanno lasciato pochi dubbi e molte storie tristi. Quei ragazzi non partono per imparare; partono per dimenticare. Non si tratta solo di intimidazioni e soprusi (ci sono anche quelli). È il sottobosco dei compromessi a dare la nausea. Ho chiesto a una ragazza siciliana, che chiameremo Lucia, di spiegare perché se ne va. Leggete con attenzione: è uno spaccato dell'Italia opaca, quella che molti giovani meridionali non sopportano più. «Vorrei raccontare, alla vigilia della partenza, ciò che ho passato e imparato in Sicilia, dove sono nata e cresciuta. Mi laureo a ventiquattro anni, col massimo dei voti. Borsa di studio all'estero: mi trovo bene, ma decido di tornare e cercare un lavoro. Dopo un po', lo trovo. Solo che non mi pagano subito. Dovrà aspettare circa due anni, mi dicono. Accetto: si tratta di un'istituzione importante, penso al curriculum. Per mantenermi collaboro con un ente culturale privato che ha relazioni con l'estero; non ho un contratto, le collaborazioni sono malpagate e irregolari. Poi, una buona notizia. Una società di formazione e progettazione mi offre un lavoro, mille euro mensili, 50 ore settimanali.

Si tratta di cercare e studiare bandi pubblici e redigere progetti perché vengano finanziati. Una cosa mi preoccupa: il mio contratto non riporta affatto le mie mansioni. Scopro di venire pagata col finanziamento pubblico di un altro progetto, che dichiara più figure professionali di quelle effettive. Di volta in volta risulto consulente per una mostra di fotografie; segretaria organizzativa di un progetto di recupero degli antichi mestieri; tutor in un corso di formazione. Lo stipendio arriva a intervalli imprevedibili: non so come pagare l'affitto e devo chiedere un prestito ai miei, pur lavorando tutto il giorno, tutti i giorni, anche il sabato. Ne parliamo tra colleghi: sono nauseati, ma temono di rimanere disoccupati. Mi licenzio, mi dedico nuovamente alla ricerca di un lavoro, vengo al Nord per colloqui. Non è facile, inoltre pare che io sia in un'età critica: e non ho ancora trent'anni. Continuo a cercare, a inviare e-mail, a studiare. Finalmente, una risposta: un'università inglese, ricevuto il mio Cv e un progetto di ricerca, mi offre una borsa di dottorato. Sto preparando le valigie e cerco casa. I miei fratelli, entrambi laureati, sono già emigrati. Uno lavora in Scandinavia, l'altro in Svizzera. Sono contenti».

23 luglio 2009
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Postby GuardianMagog » 23 Jul 2009, 13:25

Wickedlady percaso la ragazza si chaimava Serena ( correggimi se sbaglio ) e si è buttata in primaticcio Milano ?
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