Una atrocità coperta dai media

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Una atrocità coperta dai media

Postby Moog » 02 Jun 2009, 19:26

Articolo di Giorgio Israel apparso sul sito informazionecorretta.


In Francia è in corso un processo che dovrebbe avere un’eco mondiale. Semplicemente perché riguarda uno dei più atroci delitti antisemiti del dopoguerra avvenuto nel paese che per primo ha concesso l’emancipazione agli ebrei. E precisamente perché l’eco di questo processo è soffocata. Proprio per questo esso diventa uno scandalo e dovrebbe avere ancor più risonanza.

Il 13 febbraio 2006 è stato ucciso a Parigi, dopo tre settimane di torture efferate, il ventiquattrenne ebreo francese di origine marocchina Ilan Halimi. Era stato sequestrato da una banda islamista che l’aveva scelto proprio e dichiaratamente in quanto ebreo e quindi ricco e suscettibile di dar luogo a un riscatto cospicuo. Poiché la famiglia era povera e non era in grado di offrire nulla, il giovane è stato torturato orribilmente e poi ucciso come una bestia. Per tre settimane gli abitanti dello stabile hanno fatto finta di non sentire le orribili grida del seviziato.

Il processo si sta svolgendo a porte chiuse, per non eccitare gli animi. Il capo della banda, tal Youssouf Fofana – a quanto raccontano avvocati e parenti della vittima – sfida i giudici e minaccia i giurati: «abbiamo le vostre foto e vi verremo a prendere a casa… attenti a voi». Il presidente del tribunale si è rifiutato di prendere provvedimenti. Avrebbe dovuto almeno condannarlo subito per minacce e oltraggio alla corte. Al contrario, ha vietato la diffusione delle foto del torturato, sempre per non eccitare gli animi.

In questi tempi in cui tutti esecrano il razzismo, in cui si dice dell’antisemitismo «mai più, mai più», in cui la Shoah è menzionata a proposito e sproposito, ci si attenderebbe una campagna di stampa, qualche articolo, un comunicato, una parola, un sussurro, un flebile vagito… Quantomeno ce lo aspetteremmo da personalità o istituzioni ebraiche. Niente.

Frattanto, c’è chi afferma che i barconi dei “migranti” – mai dire “immigranti” o “emigranti”, è roba da razzisti – sono come la famosa nave St. Louis. C’è chi paragona il Ministro Maroni a Goebbels e le leggi sull’ordine pubblico alle leggi razziali del 1938. Certo, non siamo ancora alla Shoah – si sdottrineggia – nessuno osa metterne in dubbio la sacra “unicità” ma bisogna stare attenti al contesto, alle premesse, al contorno. Contorno di patatine, avrebbe detto Petrolini… Ma no, nessuno ha perso il senso del ridicolo. Lo sappiamo che non ci sono squadracce in giro, ancora, ma quando cominciano a marciare le veline al passo dell’oca bisogna temere il peggio. Un intellettuale lamenta l’amarezza che assale chi, non essendo persona pubblica, è soffocato dallo straripare del privato delle persone pubbliche, amarezza che genera apatia sociale, premessa al degenerare tragico di un già incerto presente. Insomma, l’onda di nuove intolleranze, di nuovi razzismi ci lambisce, anzi si infrange contro di noi da ogni lato. Dobbiamo alzare le difese (stavo per dire muro: Dio ne scampi!), perché – come è stato autorevolmente pontificato – la Shoah ha segnato la nascita di un nuovo contratto sociale.

Ilan Halimi? Ma chi se ne frega.
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Postby highinfidelity » 03 Jun 2009, 04:03

Onestamente mi sembra una bufala... [:-I]

Soprattutto perche' in Francia c'e' un governo di centro-destra, che interesse avrebbero a nascondere questa notizia? [:-I]
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Postby Moog » 03 Jun 2009, 15:02

La notizia è vera basta cercare su internet.

Presumo che in Francia se ne parli ma con molta cautela dato che i residenti di religione islamica sono dell'ordine di qualche milione e gli animi potrebbero scaldarsi e l'odio verso una parte della popolazione crescere e poi gli interessi economici di quel paese come del resto di gran parte dell'europa hanno a che fare col mondo arabo e islamico, perciò attenti a come si parla a non offendere la religione a non essere tacciati di razzismo. Sarkozy è paraculo tanto quanto l'attuale leader del PS all'opposizione. Quanto ci metterà la sinistra a capire che lo scontro non è tra civiltà ma tra civiltà ed inciviltà come ha sostenuto il presidente israeliano Peres incontrandosi con Roberto Saviano??
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Postby The Serpent » 04 Jun 2009, 03:57

Non pare una bufala. Un link di un articolo tratto sembra da "La Stampa"

http://www.libertaegiustizia.it/special ... sezione=15

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Postby highinfidelity » 04 Jun 2009, 05:51

Ecco, appunto: "sembra"... [:-I] Possibile che nessun giornale l'abbia riportata in tempi non sospetti, questa notizia? Neanche "Fascio Oggi"? Neanche "L'Autarchico"?

Dico: ce n'e' di tutti gli orientamenti politici, possibile questo ostracismo totale globale? Boh, la cosa continua ad apparirmi sospetta.
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Postby Moog » 11 Jun 2009, 17:56

LIBERO - Giorgio Israel : " Seviziano un ebreo. Processo a porte chiuse per ossequio all’islam " 11/06/09

Il 20 gennaio 2006 il giovane ebreo francese di origine marocchina Ilan Halimi fu attirato da una attraente ragazza in un appartamento della banlieue parigina. Qui fu sequestrato da una banda di giovani musulmani che pretendevano un riscatto da un ebreo che non poteva non essere ricco. Sorpresa: la famiglia era nullatenente. Per 24 giorni il prigioniero legato e incartato come una mummia fu nutrito con una cannuccia inserita in un taglio praticato nello scotch che lo imbavagliava. Era costretto a urinare in una bottiglia e defecare in una busta di plastica e i suoi guardiani lo picchiavano pure perché si schifavano. Alla famiglia inviavano foto in cui era simulata una sodomizzazione con un manico di scopa e il volto era sfregiato con un coltello. I carnefici, raccontarono poi i testimoni, si divertivano anche a telefonare alla famiglia del ragazzo, per far ascoltare ai genitori le sue grida di dolore mentre lo seviziavano e leggevano a voce alta i versetti del Corano. Al termine di 24 giorni di botte e torture il capo della banda, Youssouf Fofana, lo sgozzò tagliandogli la carotide e devastandolo di pugnalate. Infine, la banda cosparse il corpo di benzina dandogli fuoco. Il cadavere carbonizzato e privo di un orecchio e di un alluce fu gettato vicino a una ferrovia. Per troppo tempo le indagini si orientarono verso ogni interpretazione salvo la tragica verità: un bestiale delitto antisemita avvenuto in un clima di scandalosa complicità.
Per 24 giorni in troppi fecero finta di non sentire le urla atroci del disgraziato. Fu anche per merito dell’allora ministro degli Interni Sarkozy se alfine si ammise, con riluttanza suggerita dal timore di irritare le comunità musulmane, la vera natura del delitto. Da poco è iniziato il processo e si è deciso di tenerlo a porte chiuse, con la motivazione che due dei 27 implicati erano all’epoca minorenni, come se non fosse stato possibile dividere il procedimento in due parti. E così, un processo che doveva rappresentata la drammatica realtà di un bestiale antisemitismo è finito nella clandestinità. Quel che accade in aula è raccontato anonimamente da alcuni di coloro che vi sono ammessi. Si viene a sapere che Fofana, il capo, è entrato in aula gridando «Allah vincerà»; che quando gli hanno chiesto la data di nascita ha risposto «13 febbraio 2006 a Sainte-Geneviève-des-Bois», il luogo e data del ritrovamento del cadavere di Halimi; che ha dato come proprio nome «Rivolta africana barbara armata salafista»; che lui e i suoi complici non si trattengono dall’esibire il loro odio per gli ebrei. Si è saputo che ha minacciato i giurati dicendo che le loro foto erano in mano a chi sarebbe venuto a prenderli a casa, e che il giudice si è rifiutato di censurarlo per tali minacce, provocando l’uscita sdegnata dei familiari. Filtrano altri raccapriccianti dettagli sotto forma di indiscrezioni, anziché essere esibiti pubblicamente per mostrare la volontà del paese che ha dato la libertà agli ebrei e ha avuto il caso Dreyfus di esecrare pubblicamente il delitto razzista. Comunque in Francia se ne parla, anche se a bassa voce per non irritare le comunità islamiche, come se non fosse questa l’occasione di chiedere ai suoi esponenti una condanna senza riserve e ad alta voce. In Europa e in Italia quasi nessuno ne parla. Eppure la vicenda di Ilan Halimi è l’immagine inquietante di Eurabia. La solita intellettualità radical-chic e “progressista”, pronta a brandire ad ogni pié sospinto la Shoah e lo sterminio degli ebrei come paradigma dei più efferati delitti, non dice una parola di questo delitto antisemita. Si deprecano il razzismo e la xenofobia dilaganti, le leggi predisposte dal governo italiano sull’immigrazione vengono paragonate alle leggi razziali fasciste, i barconi di clandestini evocano gli ebrei in fuga dalle camere a gas, Gheddafi viene contestato non perché è un crudele dittatore (e perché ha cacciato gli ebrei dalla Libia), ma perché ha fatto un accordo col ministro “fascista” Maroni. Ci si stracciano le vesti per l’antisemitismo che colpì gli ebrei morti ma quando l’antisemitismo colpisce gli ebrei vivi ci si gira dall’altra parte. Faccio una promessa. Se verrò invitato a una delle ormai insopportabilmente ritualistiche commemorazioni della Shoah, vi andrò per parlare soltanto di Ilan Halimi e delle altre vittime dell’antisemitismo di oggi.
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Postby Tommy Banks » 12 Jun 2009, 05:43

Trovo ripugnante l'antisemitismo e tutte le discriminazioni violente con l'essere umano.
Ma trovo ancor più assurdo che non si dica la verità!
In Italia siamo abituati ai silenzi del finto giornalismo,ma pensavo che in Francia fossero in condizioni migliori!
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Postby intermediario » 12 Jun 2009, 07:34

Non è una bufala, la Repubblica ne aveva parlato nel 2006, quando è stato ucciso:

http://www.repubblica.it/2006/b/sezioni ... alimi.html

Piuttosto la goccia di veleno, in puro "stile Libero", sono le frasi "un clima di scandalosa complicità"... "se ne parla, anche se a bassa voce per non irritare le comunità islamiche".
Penso proprio che il 99,99% dei musulmani sentano come noi un senso di nausea e di rabbia a leggere certe notizie, ma con certe frasi Libero tenta di buttarla sullo scontro di civiltà, che fa molto comodo al Governo (suo editore) che sta portando avanti la campagna sui respingimenti.
Mi auguro comunque che la Giustizia francese funzioni meglio di quella italiana (basta poco, dopo gli ultimi provvedimenti...) e quei disgraziati vengano puniti come meritano.
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Postby The Serpent » 12 Jun 2009, 07:59

quote:
Originally posted by intermediario

.........
Penso proprio che il 99,99% dei musulmani sentano come noi un senso di nausea e di rabbia a leggere certe notizie.........



Purtroppo non credo sia così, non credo sia solo una sparuta minoranza a non indignarsi per certi fatti. Penso che probabilmente quella percentuale possa riflettere l'intimo sentire, dentro di sè. Ma nelle manifestazioni pubbliche del pensiero vedo un mondo islamico molto evasivo nel dissociarsi pubblicamente e con forza da certi atti o pensieri.

Abbiamo visto forse pubblica indignazione dei governi e delle popolazioni islamiche verso le tesi antisemite e negazioniste del presidente dell'Iran? Non mi pare. Però ricordo bene i girotondi e le manifestazioni di giubilo delle popolazioni di cui si parla dopo l'attentato dell'11/9.

Il mondo cambierà veramente solo quando ci capiremo tutti meglio e quando quelle popolazioni troveranno finalmente il coraggio di ribellarsi alle oligarchie, teocratiche e/o laiche, che le soggiogano.

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Postby Moog » 14 Jul 2009, 19:20

Epilogo del brutale omicidio a sfondo antisemita, ne parla Il Foglio del 14/07/2009 con un articolo di Giulio Meotti


"La prima sentenza per il caso Halimi non dissolve la nebbia antisemita dal cielo di Parigi "

Si è chiuso una sera di shabbat il più terribile episodio di antisemitismo francese dalla Seconda guerra mondiale. La corte di Parigi si è riunita venerdì notte, durante la sacra festività ebraica, per pronunciare il verdetto sul caso Ilan Halimi. E’ stato condannato all’ergastolo Youssef Fofana, il capo dei “barbari”, il gruppo di giovani fondamentalisti islamici che nel 2006 torturò e uccise un giovane ebreo dopo tre settimane di agonia. L’episodio mise in luce il feroce antisemitismo islamico, serpeggiante nei sobborghi multietnici francesi, sconvolgendo la Francia tanto che la polizia per giorni chiese alla famiglia Halimi di non fare parola a nessuno della vicenda. Ilan fu torturato per tre settimane da una trentina di persone, in un appartamento che un commentatore americano avrebbe soprannominato “un campo di concentramento fatto in casa”. Tutti i vicini potevano sentire le sue urla, ma nessuno denunciò gli aguzzini di Ilan. Il quale è stato poi ritrovato nudo, con ustioni sulla pelle e ferite mortali di arma da taglio su tutto il corpo. La famiglia della vittima non ci sta e chiede l’appello. Troppa indulgenza per alcuni dei ventisei complici. Samir Ait Abdelmalek e Jean-Christophe Soumbou, i due complici più vicini all’omicida Fofana, si sono visti infliggere le pene più dure, quindici e diciotto anni. Per gli altri, a scalare fino a sei mesi. Quello che – ha detto il team legale degli Halimi – è “difficile da comprendere e accettare per la famiglia Halimi, sono le pene che riguardano i carcerieri e l’esca. Quest’ultima, una ragazza che all’epoca dei fatti aveva 17 anni e si fece seguire da Ilan fino ad attirarlo nella cantina che divenne la sua prigione, è stata condannata a nove anni, una pena troppo lieve”. Nidra Poller sul Wall Street Journal ha scritto che “ciò che più disturba in questa storia è il coinvolgimento di parenti e vicini, al di là del circolo della gang, a cui fu detto dell’ostaggio ebreo e che si precipitarono a partecipare alla tortura”. Emma è la bella ragazza che entrò nel negozio di telefoni cellulari di Parigi dove Ilan lavorava come commesso. Gli aveva dato appuntamento in periferia. Una trappola. Tre settimane dopo, Ilan venne trovato agonizzante, il corpo bruciato all’ottanta per cento, vicino alla stazione di Saint-Geneviève-des- Bois. Ci sono poi i “postini” che recapitavano alla famiglia le lettere dei carcerieri. Nessuno rifiutò di farlo. Ieri, a Place Vendôme, nella stessa piazza dove a gennaio migliaia di musulmani si erano ritrovati per gridare “Morte a Israele, morte agli ebrei”, le organizzazioni ebraiche si sono ritrovate per protestare contro la sentenza. “Come ha fatto questo clima disumano a infiltrarsi nel paese che ha dato al mondo libertà, uguaglianza e fratellanza?”, ha chiesto Judea Pearl, il padre del giornalista decapitato perché ebreo. E’ la grande domanda a cui la Francia repubblicana dovrà rispondere.
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Postby highinfidelity » 15 Jul 2009, 04:22

Sticavoli [:(]
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Postby Dalex_61 » 16 Jul 2009, 20:09

Davvero terribile.

Devo però aggiungere che - benché con una certa cautela - un po' tutti i giornali francesi hanno parlato del caso, prima durante e dopo il processo. Anche online si trovano gli articoli di quotidiani e riviste: "Le Point" (numerosi articoli), "L'express" (il caso è in copertina), "Ouest-France" (anche qui vari articoli e video), "Femnme actuelle", "Choc" (in copertina, poi ritirata dalla vendita per la crudezza delle immagini), "Le Nouvel Observateur", "Le Monde" (decine di articoli) e così via, giornali locali inclusi. E non mancano in rete i servizi dei telegiornali delle varie reti.

Lungi da me sostenere che al caso si sia dato il giusto rilievo (in Francia sono perfino in pericolo le partite della nazionale di calcio perché l'inno nazionale è fischiato da giovani di origine magrebina), però è eccessivo affermare che il tutto si è svolto sotto silenzio. Troppa paura di dire tutta la verità, sì, condannabile paura. Però la Francia non ha taciuto e mi fa piacere.
Last edited by Dalex_61 on 16 Jul 2009, 20:10, edited 1 time in total.
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