by aorlansky60 » 18 Jun 2009, 09:51
Penso sia giusto distinguere tra bontà, intelligenza e cultura.
Una persona buona nasce con la propria bontà d\'animo, prima ancora dei giusti valori apportati dalla educazione che riceve. Sarà poi il tempo, l\'esperienza, l\'inserimento in un dato contesto sociale a formare intellettualmente quella persona. Noi tutti esseri umani possediamo il gene della competizione fin dalla nascita, che è quello che determina molti comportamenti anche in campo animale. Secondo me, la competizione espressa in qualsiasi ambito -dallo sport, al lavoro, alla cultura, alla scienza- è in grado di fare affiorare sia sentimenti buoni che sentimenti pericolosamente negativi, quando si arriva nella zona di confine che determina
il GIUSTO rispetto al DOVERE APPARIRE ED OTTENERE A QUALSIASI COSTO. È li che subentra la propria persona a stabilire qual\'è questo confine, secondo la valutazione individuale di scendere ed accettare i compromessi.
Poi l\'eterogeneità e la complessa varianza di caratteri, umori, gusti, istinti e personalità umane determinano il resto.
Esistono persone povere di spirito e di cultura, che dalla vita hanno appreso solo i valori base: amare il prossimo e comportarsi positivamente, senza chiedere nulla in cambio.
Ci sono persone intelletualmente come le precedenti ma talmente grette interiormente da misurare tutto quello che concedono pretendendo sempre qualcosa in cambio.
Esistono persone coltissime eppure ancora umili a tal punto da riuscire ad ascoltare chiunque perchè convinte che da ognuna di esse possano ulteriormente arricchirsi a livello di pensiero ed esperienze.
Ci sono poi persone sufficientemente ottuse che conscie del loro sapere più o meno elevato si arrogano la verità della ragione, sempre, senza ascoltare mai.
Ci sono persone colte che coltivano questo loro interesse per puro piacere personale ed in nome dell\'ideale dell\'ARTE, non chiedendo null\'altro da ricavare.
Ci sono poi persone che in nome dell\'ARTE fanno del loro interesse una futile forma di convinzione da attuare verso il proprio prossimo per ricavarne profitti concreti...
Ci sono persone estremamente intelligenti che non si sono mai interessate di arte, dedicando tutte le proprie energie ed interessi al campo professionale cui si sono dedicate in quanto più attinente alla loro personalità.
Ci sono persone sufficientemente intelligenti e decise da avere capito come si possa vivere alla grande in questa società anche senza ideali, anzi uno solo ma concreto, il denaro, ed in nome di questo non si sono prefissati regola alcuna da seguire per raggiungere lo scopo, perchè l\'unica regola è : non ci sono regole.
Tutti questi esempi sono encomiabili o meno. Potrei andare avanti ancora ma non servirebbe.
Quello che mi preme sottolineare è che tra le tante attività che ha saputo creare l\'uomo in millenni di esperienze e crescita, l\'Arte nelle sue varie forme rappresenta un segmento del tutto particolare:
è il campo dove l\'uomo, andando oltre la necessità, ha creato e trovato un oasi ideale per nutrire la propria mente.
È l\'attività più elevata intellettualmente e sensibilmente più illuminata che l\'uomo abbia saputo creare nel tempo. Che questa sia poi dirottabile ad interessi meno nobili ma più materiali è un fatto concreto ma è un altra storia.
L\'Arte non è neccessaria come qualsiasi altra attività professionale nei vari settori di competenza, che
consentono di vivere per la maggiorparte della gente che non è abbastanza ricca di suo da poterne fare a
meno, anche se dell\'Arte si può fare una professione per vivere, cosa che il XXmo secolo ha particolarmente
premiato. Se si riflette, non possiamo fare a meno di pane pasta uova etc così come di vestiti ed utensili;
di musica si può fare a meno per vivere, anche se immaginare un mondo senza musica sarebbe davvero desolante.
L\'Arte potrebbe essere una occupazione atta a plasmare e soddisfare la mente per il suo puro piacere e basta.
Senza nessun altro tipo di ritorno materiale. Questa potrebbe essere una concezione plausibile e significativa.
Chi si avvicina all\'Arte non con lo scopo primario di concretizzare moneta, ma lo fa principalmente per la
sua propensione per il gusto del bello, del raffinato, per educare e nutrire la propria mente con qualcosa
di bello da leggere, da osservare, da ascoltare, da eseguire, serve prima di tutto il proprio intelletto...
facendone partecipi anche i suoi simili se si dedica alla cosa attivamente come esecutore. Facendo un favore
a se stesso se vi partecipa passivamente, in pura contemplazione.
Van Gogh si disperava che la sue opere non riuscissero a realizzare un fiorino, finendo con il morire povero,
ma quello che animava la sua perseveranza e la sua passione era prima di tutto l\'amore per la sua arte quale
forma di espressione.
L\'Arte è alla portata di tutti: leggere una prosa, come osservare un quadro di Van Gogh, come deliziarsi
dell\'ascolto del Requiem di Mozart (sono solo esempi, ce ne sono un infinità) sono attività recepibili quasi
per chiunque, non è che occorra una predisposizione particolare; cosa già belle in sè piacciono tanto alla mente
umile e povera di spirito quanto a quella che il continuo esercizio ha trasformata dotta nel tempo.
Alla fine del ragionamento, potrei ribaltare il parallelo: dall\'alto della sua espressività e creatività,
l\'Arte potrebbe costituire, coltivandola e dedicandovisi, ad essere di aiuto determinante per trasformare le persone,
tutte le persone, in menti più ricettive, comprensive, illuminate, e perchè no, anche più buone.
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...