Woodstock compie 40 anni

Volete parlare d'attualita', di sport o di argomenti che non hanno a che fare con i Genesis? Fatelo qui. Educazione e basso profilo sono obbligatori.

Woodstock compie 40 anni

Postby Sanvean » 15 Aug 2009, 21:15

Una parola andrebbe spesa.

Dico solo che avrei voluto esserci, ma tanto tanto...

Non per gli Who, per Hendrix e CSNY e compagnia bella ma per...l'evento e la sua atmosfera.

Un pezzo di storia, tre giorni di vibrazioni positive a diretto contatto con la musica ed i loro autori/interpreti, persi in una folla pressoché infinita che ballava, cantava e faceva l'amore.

Meraviglioso, credo sia stata un'esperienza meravigliosa, l'esperienza di una vita.

Era tanti anni fa, è vero.

A volte, ripensandoci, sembra un'altra era.
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Woodstock compie 40 anni

Postby Moonhead » 16 Aug 2009, 05:38

Ho appena preso la versione 4 dvd dell'evento..
Che dire spettacolare e purtroppo irripetibile un mondo scomparso dove il dio denaro nn era ancora arrivato...
Grande musica grande la gente grandissime le idee
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Woodstock compie 40 anni

Postby Duke of Mar » 16 Aug 2009, 06:27

I favolosi anni '60... [:D]
"Ripples never come back"

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Woodstock compie 40 anni

Postby windshield74 » 16 Aug 2009, 07:12

Giusto l'altro giorno ho letto un bell'articolo su La Stampa che allego molto volentieri e che riassume a grandi linee il mio pensiero sull'evento...in poche parole, grande evento, grande musica, ideali nobili (comunque traditi da molti di loro negli anni a seguire...) ma ora basta, sono 40 anni che ce la stanno a menare con questo mito di Woodstock e di come le cose migliori le abbiano fatte loro: solo loro volevano cambiare il mondo, solo loro hanno fatto il sessantotto, solo loro sono stati giovani e per tutti questi anni ci hanno imposto questo credo.....
Penso sia giunta l'ora di passare ad altro....

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... 9&sezione=

Naturalmente niente di personale.....[;)][;)][;)]
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Woodstock compie 40 anni

Postby Magog » 16 Aug 2009, 07:49

quote:
Originally posted by Duke of Mar

I favolosi anni '60... [:D]



no bastaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!! [X-P][X-P][X-P][:D]
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Woodstock compie 40 anni

Postby musicante61 » 16 Aug 2009, 09:33

Questa era l'idea di Frank Zappa di quei raduni:

"FLOWER PUNK (Fiore da due soldi)

Hey Teppista, dove vai con
quel fiore in mano?

Hey Teppista, dove vai con
quel fiore in mano?
Sì, sto andando a San Francisco a suonare
con una banda psichedelica.

Hey Teppista, dove vai con
quel distintivo sulla camicia?
Sì, vado ad un love-in a sedermi e suonare
I miei bonghi per terra.

Hey Teppista, dove vai con
quei capelli?
Vado a ballare per divertirmi un po',
poi vado a casa a letto.

Hey Teppista, dove vai con
quelle perline al collo?
Vado da uno psicanalista che mi aiuterà
a diventare nevrotico..."

Per la cronaca la musica quella di Hey Joe
ripresa da Jimi Hendrix.
Coloro che reprimono il desiderio, lo fanno perchè il loro desiderio è abbastanza debole da essere represso. William Blake
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Woodstock compie 40 anni

Postby Sanvean » 16 Aug 2009, 15:15

Tutte rispettabilissime opinioni, quelle sul Movimento, sui '60 e sul ruolo storico-sociale che alcune generazioni hanno avuto sulla formazione culturale di generazioni successive.

Ma quando sento Joe Cocker di fronte ad un oceano di persone attaccare With a Little Help From My Friends, dopo quella fantastica intro organistica...tutto si azzera, tutto il resto diviene fuffa e viene da dire, con la giusta dose di garbo e rispetto...'Silenzio, per favore'.
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Postby Moonhead » 16 Aug 2009, 15:31

beh io godo conSantana e il solo di batteria... e con gli who!
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Postby musicante61 » 16 Aug 2009, 16:02

Sanvean,sull'aspetto emozionale è come dici tu (e pure io [:)])
Il testo di Flower punk di Frank Zappa va inserito nella sua ottica di smitizzazione del movimento hippy,delle rockstar viste come semidei,dell'industria discografica che era dietro queste manifestazioni..
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Postby Sanvean » 16 Aug 2009, 16:44

Musicante61

Conosco bene lo Zappa-pensiero in merito al movimento, e le sue prese di posizione sarcastiche spesso manifestate nel corso dei suoi concerti... [;)] sono uno...zappofilo.

Ed in un certo senso concordo con lui.

Dal suo punto di vista c'era molto fumo negli occhi gettato ad arte da produttori discografici e dagli squali di un business, quello discografico, che poggiava le basi proprio 'dentro' il Movimento e da quegli anni a venire sfruttò la situazione spremendo alcuni artisti come limoni, spesso a condizioni-capestro, solo per incrementare ed inflazionare il mercato.

Tutto vero, e concordo anche con certa critica che in qualche modo amplia il discorso e sottolinea alcuni aspetti di quegli anni che molti 'romantici' non riescono a (voler) scorgere.

Ma come ricordavo...si ha un bel parlare.

Personalmente in quel catino per ascoltare Hendrix, gli Who, i Jefferson, i CSNY, i Ten Years After, Joe Cocker, i Canned Heat, Joan Baez e gli altri avrei voluto esserci.

Magari poi...avrei anche io voluto puntualizzare qualcosa ma...quei tre giorni tra sole e pioggia, tra abbracci e risate e tutto il resto, inebriati da sensazioni così intense e in modalità 'ascolto continuo' di musica stupenda, senza Pro-Tools, suoni di cartone di batterie elettroniche e raggi laser...avrei davvero voluto viverli.

Tu no? [;)]

Con buona pace di zio Frank...
Last edited by Sanvean on 16 Aug 2009, 16:51, edited 1 time in total.
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Postby musicante61 » 16 Aug 2009, 18:51

quote:
Originally posted by Sanvean

Musicante61

Conosco bene lo Zappa-pensiero in merito al movimento, e le sue prese di posizione sarcastiche spesso manifestate nel corso dei suoi concerti... [;)] sono uno...zappofilo.

Ed in un certo senso concordo con lui.

Dal suo punto di vista c'era molto fumo negli occhi gettato ad arte da produttori discografici e dagli squali di un business, quello discografico, che poggiava le basi proprio 'dentro' il Movimento e da quegli anni a venire sfruttò la situazione spremendo alcuni artisti come limoni, spesso a condizioni-capestro, solo per incrementare ed inflazionare il mercato.

Tutto vero, e concordo anche con certa critica che in qualche modo amplia il discorso e sottolinea alcuni aspetti di quegli anni che molti 'romantici' non riescono a (voler) scorgere.

Ma come ricordavo...si ha un bel parlare.

Personalmente in quel catino per ascoltare Hendrix, gli Who, i Jefferson, i CSNY, i Ten Years After, Joe Cocker, i Canned Heat, Joan Baez e gli altri avrei voluto esserci.

Magari poi...avrei anche io voluto puntualizzare qualcosa ma...quei tre giorni tra sole e pioggia, tra abbracci e risate e tutto il resto, inebriati da sensazioni così intense e in modalità 'ascolto continuo' di musica stupenda, senza Pro-Tools, suoni di cartone di batterie elettroniche e raggi laser...avrei davvero voluto viverli.

Tu no? [;)]

Con buona pace di zio Frank...




Caspita,se ci volevo essere....[^] [^]
sempre con buona pace di zio Frank [;)]
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Woodstock compie 40 anni

Postby aorlansky60 » 17 Aug 2009, 06:05

Ricordo che lessi tanto tempo fa in un articolo dedicato a quest'evento (perchè di "evento" si deve parlare) che a Woodstock in tre giorni morì una persona ma ne nacquero altre tre!... [:0] [:D]
proprio giusto il termine coniato allora, quello della "Woodstock Nation"... [:D]

Quest'evento chiude idealmente un epoca, proprio quella ricordata a parole da Duke, quella dei "solari e favolosi anni 60" un decennio unico non tanto solo a livello musicale, ma quanto per l'intera civiltà di stampo occidentale nella sua socialità e relativo sviluppo in primis... in quel decennio parvero esserci davvero tante, tantissime possibilità a 360 gradi per chiunque, proprio per l'ottimismo che regnò in tutto il suo arco di sviluppo che contagiò anche tutti i campi artistici, molti dei quali ebbero uno sviluppo determinante e memorabile. Chiunque abbia vissuto quel decennio possedendo l'età della ragione per capirlo potrà confermarvi questo concetto.

L'estate "dell'amore" del 67 raggiunse il culmine di questo ottimismo, le cui fondamenta furono però minate già dai moti inquieti del 68... il 69 con quell'estate all'ultimissima moda rappresentata simbolicamente da un LP quale "Abbey Road" frutto di quei 4 paladini che furono all'apice musicalmente di quella rivoluzione, e da questo happening oceanico sembrò allora il punto più alto in assoluto, ma visto con gli occhi di oggi (non solo ma anche quelli di dieci anni dopo) hanno l'amaro sapore del crepuscolare e di un epoca irripetibile finita per sempre e consegnata alla storia.

A Woodstock i Beatles non c'erano fisicamente ma almeno idealmente, visto che Joe Cocker interpretò una delle loro più belle canzoni e che gli stessi Crosby Still & Nash fecero una loro versione di "Blackbird"...

A quella generazione di hippies che aspiravano ad una vita fatta di pace-musica-amore stava già incombendo il decennio successivo con i suoi DURI avvenimenti, che di colpo cancelleranno l'ottimismo e la solarità che avevano contradditinto il decennio precedente... a tutti coloro che aspiravano a ricevere ed ascoltare "musica gratis" come parve quella di quei tre giorni, rispondevano gli stessi organizzatori di Woodstock, a loro volta pressati da tutti i managers dei gruppi che si stavano esibendo i quali reclamavano "i loro soldi", quegli sporchi "maledetti" soldi motore della civiltà dei consumi nella quale tutti bene o male, volenti o nolenti siamo inseriti, anche quegli sprovveduti ingenui-illusi idealisti della "Woodstock Nation" che veleggiavano in un mondo tutto loro e credevano possibile un mondo diverso...

Tornando alla musica, ho avuto modo più volte di vedere il filmato ufficiale... ciò che musicalmente mi colpisce di più ancora oggi sono certamente SANTANA e la loro versione di SOUL SACRIFICE, con quel drummer autentico "enfant prodige" di Michael Shrieve che allora aveva solo 20 anni. Comunque tutta quella band appena formatasi era fenomenale, come ben dimostrato dal loro album d'esordio proprio dello stesso anno. Memorabile poi la versione a "tutto gas" di "GOING HOME" di Alvin Lee allora ribattezzato "la 6 corde più veloce del west"...[:D]

Come ha scritto giustamente Sanvean, quella di 40 anni fà fu veramente "un altra era"; nel frattempo, il mondo e la civiltà occidentale hanno macinato vorticosamente a velocità inaudita facendoci credere troppo facilmente nell'illusione del progresso, affinando e massificando ulteriormente il concetto nudo e crudo di civiltà dei consumi.
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Woodstock compie 40 anni

Postby highinfidelity » 17 Aug 2009, 07:55

quote:
Originally posted by windshield74

Giusto l'altro giorno ho letto un bell'articolo su La Stampa...
Ne ho letto uno anch'io verso i primi di Agosto (non so se sia esattamente lo stesso) e devo dire che e' in larga parte condivisibile. Soprattutto perche' questi eventi vengono sempre ricordati come se fossero stati condotti da un esercito di paladini della pace pronti a sacrificarsi per il bene comune, mentre mi interesserebbe molto leggere un po' di statistiche relative ai presenti (es: quanti erano li' a fare i fighi e perdere tempo perche' tanto avevano gia' il lavoro pronto nella fabbrichetta del papy, quanti sono diventati amministratori delegati di fabbriche di armi e compagnia bella, quanti hanno ridotto sul lastrico centinaia di persone con mutui subprime e fallimenti pilotati ecc ecc ecc.). Chissa' quanti poi sono andati li' infischiandosene di tutto e di tutti ma solo perche' avevano sentito dire che "si scopava". Tendo pertanto a non riuscire a mitizzare questo tipo di eventi, ragion per cui quell'articolo sfondava una porta aperta.

Venendo ad un discorso prettamente musicale, e' vero che Woodstock ce l'ha fatto a fette, cosi' come ce l'ha fatto a fette l'isola di Whight anche se un po' meno, ma e' un dato di fatto che eventi del genere non ce ne sono stati piu', e che soprattutto adesso non sono piu' nemmeno lontanamente concepibili.

Va bene quindi piantarla li' di ricordarlo, ma cos'altro ricordiamo in alternativa? L'Heineken Jammin' Festival dell'anno scorso, con lo sponsor della birra? Non regge un gran che, mi pare.
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Postby Thomas Eiselberg » 17 Aug 2009, 07:59

Woodcock ha compiuto 40 anni? Su wikipedia c'è scritto che ne ha 42[:0][:-D]
http://it.wikipedia.org/wiki/Henry_John_Woodcock
Last edited by Thomas Eiselberg on 17 Aug 2009, 08:05, edited 1 time in total.
Essi vivono noi dormiamo. Obbedisci, compra, non pensare, il denaro è il tuo dio.

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Woodstock compie 40 anni

Postby Moonhead » 17 Aug 2009, 09:13

quote:
Originally posted by Thomas Eiselberg

Woodcock ha compiuto 40 anni? Su wikipedia c'è scritto che ne ha 42[:0][:-D]
http://it.wikipedia.org/wiki/Henry_John_Woodcock



[:-D][:-D][:-D]
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Woodstock compie 40 anni

Postby Sofia » 19 Aug 2009, 16:25

quote:
Originally posted by Sanvean


Dico solo che avrei voluto esserci, ma tanto tanto...


A volte, ripensandoci, sembra un'altra era.


Anche io... fossi nata un po' prima -.- [:(]
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Postby wondering clouds » 21 Aug 2009, 11:14

aggiungo una nota al margine: l'idea di dover essere reclutati per andare in una guerra (in Vietnam) dove si sapeva benissimo che non serviva a niente, salvo che a far morire la gente aggratis e per propaganda politica ,deve aver giocato come un forte fattore di aggregazione tra i giovani di allora.
mi sembra sia stato un buon motivo. e mi chiedo, sono disinformato, se fosse esistita l'obiezione di coscienza a quei tempi. Se avessi avuto coraggio, mi sarei aggregato volentieri allora, al gruppo dei pacifisti antiguerraffondai.
E mi domando se una tal cosa accadesse or ora in Italia.
Ci fabbricassero un nuovo bel nemico dall'asia,e ci spingessero a un reclutamento forzoso per amor patrio...
[:-D]
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Woodstock compie 40 anni

Postby Sanvean » 21 Aug 2009, 14:15

Esisteva, l'obiezione di coscienza ma non fu la strada più seguita.

Per un minimo di informazione puoi leggere qui

http://www.iltarget.it/chiamata_alle_armi.htm

Di sicuro non andrei mai in nessuna guerra, figuriamoci una guerra simile.
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Woodstock compie 40 anni

Postby windshield74 » 25 Aug 2009, 06:51

quote:
Originally posted by Sanvean

Tutte rispettabilissime opinioni, quelle sul Movimento, sui '60 e sul ruolo storico-sociale che alcune generazioni hanno avuto sulla formazione culturale di generazioni successive.

Ma quando sento Joe Cocker di fronte ad un oceano di persone attaccare With a Little Help From My Friends, dopo quella fantastica intro organistica...tutto si azzera, tutto il resto diviene fuffa e viene da dire, con la giusta dose di garbo e rispetto...'Silenzio, per favore'.





Mah....onestamente non direi...come sempre è una questione di gusti, tra l'altro non considero l'originale un capolavoro dei Beatles, figuriamoci rifatta da Joe Cocker, cantante da me ritenuto mooooolto sopravvalutato....comunque, ripeto, è una questione di gusti.....

Il discorso su cui insisto è che, onestamente, non se ne può davvero più di questi anniversari....due anni fa il quarantesimo anniversario della Summer of love, l'anno scorso quello del sessantotto, quest'anno woodstock....basta!!!!!
Perchè mi devo sorbire il ricordo del giornalista che si vanta di "aver fatto" il sessantotto e che intanto negli anni a seguire ha scoperto i tanti vantaggi del mondo che lui voleva cambiare???
Perchè mi devo sorbire i soliti giudizi affrettati sui giovani da parte di un cantautore che non ha più un piffero da dire da anni e che si limita a resuscitare vecchie opere sopravvalutate???

Onestamente....è stato un bel periodo dal punto di vista musicale, probabilmente l'era d'oro del rock, i dischi ci sono, i video pure....però l'arroganza e la tracotanza di quella generazione che ha voluto rimanere "forever young" l'ha fatta diventare accademica, proprio quello contro cui si scagliavano anni fa.....
Quindi, per favore, basta con tuttta questa solfa degli anniversari, guardiamo avanti e mandiamoli in pensione questa sorta di direttori artistici (citazione d'obbligo...)....
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Woodstock compie 40 anni

Postby aorlansky60 » 25 Aug 2009, 09:46

Sono d'accordo nel non doverlo glorificare con enfasi eccessiva, tuttavia quell'evento fu particolare e memorabile per una serie di motivi:

fu il primo di quella entità(a dire il vero proprio il primo no; l'anno prima nel 1968 ci fu quello di Monterey che richiamò anch'esso alcune centinaia di migliaia di persone, con un cast di partecipanti che non aveva da invidiare a quello di Woodstock); riuscire a richiamare e riunire una folla così vasta di appassionati nel 1969 per un concerto di quella durata (tre giorni) è una cosa che non aveva precedenti. E comunque fu rilevante il fatto che da una concentrazione umana del genere non nacquero episodi atti a turbare l'ordine pubblico, tutto si svolse in un clima di serena quanto attenta partecipazione collettiva... quel clima particolare fu colto anche dai musicisti partecipanti che non mancarono di segnalarlo ai microfoni tra un brano e l'altro, quella della sensazione di "vivere" un evento che non aveva precedenti nel campo della musica pop...

Il fatto poi che vengano celebrati a livello di anniversario fatti accaduti 40 anni fa è piuttosto emblematico: a livello di cambiamenti e mutamenti sociali gli anni 60 furono molto particolari meritando di occupare una posizione di privilegio rispetto ad altri decenni; nei precedenti anni 50 a pensarci ora non successe nulla di particolarmente eclatante a livello giovanile e con una continuità di cambiamenti ed evoluzioni tali da potere essere paragonati al decennio successivo; nemmeno negli anni 70, quando quella generazione dovette per forza di cose "aprire" gli occhi e realizzare che non poteva essere tutto dannatamente così "facile" come quei tre giorni a Woodstock avevano fatto loro presagire...

A pensarci, quella degli anni 60 fu l'epoca nella quale al "giovane" inteso come "teen-ager" fu riconosciuta un identità sociale quale non aveva mai posseduto e potuto esprimere in passato, e già questo non è poco.
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Woodstock compie 40 anni

Postby highinfidelity » 25 Aug 2009, 09:57

Vero, e non solo quello: anche a livello tecnico fu una sfida. Ricordo un articolo tecnico della Marshall in cui si ricordava come quella tre giorni continuata, in cui gli amplificatori erano rimasti tirati per il collo H24, fu colta come un banco di prova per migliorare l'affidabilita' delle apparecchiature. Probabilmente se non fosse stato per quell'evento, i mega-concerti a cui oggi siamo abituati sarebbero arrivati con molti anni di ritardo.

Ad ogni modo, mi ripeto, anche a me annoia tutti gli anni risentire questa solfa. Pero': cosa le sostituiamo? Di chi e' la colpa se ancora oggi si ascolta con ammirazione questa musica di quaranta anni fa, mentre quaranta anni fa la musica di quaranta anni prima era considerata roba da vecchi tromboni?

Non sara' per caso che e' stato VERAMENTE un evento epocale, nel corso del quale e' stata suonata musica immortale?
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Woodstock compie 40 anni

Postby Sanvean » 25 Aug 2009, 19:30

Per windshield

Chi cantava 'mandiamoli in pensione i direttori artistici' è divenuto direttore artistico a sua volta, il trionfo della coerenza.

Questo la dice lunga sui falsi profeti da palcoscenico, che tra l'altro a Woodstock non mi sembra di ricordare.

With a Little Help From My Friends è un capolavoro, originariamente scritto da McCartney per Joe Cocker, che rende al massimo, secondo me, proprio su quel brano, proprio nella fantastica versione di Woodstock.

Mi spiace ti infastidiscano in questo modo le celebrazioni di eventi simili, io non sono suscettibile a queste cose, magari ad altre.

A me ad esempio dà molto fastidio la parata militare e non mi tocca 'sorbire' alcuno che racconti la propria esperienza, e beato lui che c'era, anzi mi fa piacere ascoltare racconti di quell'evento irripetibile, storico e significativo, dato che lì in pratica si esauriva il corso del movimento.

Personalmente non riconosco in quella generazione né arroganza né tracotanza, forse solo un idealismo di facciata in alcuni casi, ma sostanzialmente una immensa ed ingenua determinazione a rompere gli schemi.
Last edited by Sanvean on 25 Aug 2009, 19:32, edited 1 time in total.
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Postby windshield74 » 26 Aug 2009, 04:31

.......più che rompere gli schemi mi pare che rompano molto qualcos'altro....[:D][:D][:D][:D][:D][:D][:D][:D][:D][:D]

Le celebrazioni mi danno fastidio in generale e mi spiace che eventi come la protesta di quegli anni, che ha portato poi a risultati positivi e negativi, sia diventata così "mainstream" e alla moda.
Quando un moviemnto di protesta diventa così accademico vuol dire che ha fallito, questo bisogna riconoscerlo, poi la qualità della musica e di tante altre forme d'arte di allora rimarrà sempre intatta e nessuno le toccherà (chi si permetterà mai di intaccare il valore di un "Sgt. Pepper..."?????), ma per il resto guardiamo il tutto con una maggiore obiettività...

Per quanto riguarda il mio parere su quella generazione, forse il concetto più adatto è quello di non voler accettare che si è passati dall'altra parte, che non si è più giovani e non si può rimanere "forever young" come diceva dylan....
E mi sembra che i tanti sproloqui sui giovani d'oggi senza valori, senza ideali e dediti solo a droghe ecc. siano gli stessi che si sentivano dire loro 40 anni fa....ma forse questo non riescono a capirlo!
Ieri facevo riferimento ad un cantautore italiano e oggi specifico chi è: Claudio Baglioni; in un'intervista promozionale del suo nuovo tour che ripropone "Questo piccolo grande amore" (e vai con le novità!!!!!!) mi è toccato leggere i soliti luoghi comuni sentiti ormai troppe volte "Noi si che eravamo giovani, volevamo cambiare il mondo, mica come quelli di oggi che si stordiscono solo con le droghe" e quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso....

Ora....capisco che Baglioni pensi e ragioni come un uomo della sua età (come è giusto che sia) ma che si ponga sempre come riferimento per i giovani no, questo non mi va....
Comunque un msg gliel'hanno già mandato i giovani stessi quando hanno disertato in massa al cinema il film "QPGA" basato sull'album omonimo....

Poi forse sono anche in malafede e forse è stata davvero una generazione ingenua, ma anche in altri campi (dall'università al giornalismo) io la determinazione la vedo solo nel voler mantenere a tutti i costi la cadreghina.....
[:-I][:-I][:-I][:-I][:-I]

PS: Ma With little help from my friends davvero l'aveva scritta per Cocker? Non lo sapevo...se è vero grazie per la notizia...[;)]
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Woodstock compie 40 anni

Postby highinfidelity » 26 Aug 2009, 04:56

Wind, molte cose che hai detto sono giuste e condivisibili, pero' non esageriamo... Sulla spinta dei moti del '68 sono state fatte riforme universitarie IMPORTANTISSIME, che hanno consentito negli anni seguenti a molte persone (lo scrivente incluso), che in precedenza MAI E POI MAI avrebbero avuto modo di frequentarle, di farsi una cultura. Se pensi alle universita' pre-68 come a quelle positiviste dei primi del '900 sei completamente fuori strada, le universita' pre-68 erano diventate una cosa OSCENA e una riforma radicale era ASSOLUTAMENTE NECESSARIA e non sarebbe MAI giunta motu proprio.

Stesso discorso per il giovani ieri / giovani oggi. Che i giovani del '68 destassero scandalo presso i loro genitori non credo debba stupire: avevano intrapreso un tipo di vita completamente diverso da quello che s'era visto fino ad allora, ed il fatto che in molti facessero uso di droghe mi pare sia innegabile (mi basta contare il numero di amici dei miei genitori - peraltro due figli di maria - morti per droga, una roba pazzesca). Altrettanto vero e' che i ragazzi d'oggi sono molto diversi da come eravamo noi alla loro eta', e secondo me e' altrettanto innegabile (parlo ovviamente "in media", con le dovute eccezioni) che c'e' in loro un vuoto totale di ideali e di impegno sociale. Persino l'uso che fanno delle droghe (rincretinirsi in discoteca) e' degenerato rispetto all'uso che se ne faceva nel '68, il quale se non altro (e NON ALTRO) aveva la pretesa di essere una sorta di esplorazione filosofica, per quanto cretina.
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Postby windshield74 » 26 Aug 2009, 05:26

High condivido quello che hai detto a proposito della spinta propulsiva di quegli anni che portò a tante conquiste sociali e civili (si pensi solo alle leggi sull'aborto e sul divorzio di qualche anno più tardi...), forse dovevo marcare più la mano sul concetto di risultati positivi, ma sfrutto l'occasione per approfondire il discorso...
E' vero e condivisibile il discorso che fai sull'università, il concetto di diritto allo studio nacque in quegli anni (anche se mio padre che proveniva da una famiglia umile e monoreddito potè finire medicina nel 1966); è anche vero poi che tutto questo patrimonio di conquiste è stato dilapidato negli anni a seguire quando di certi diritti se ne è smarrita la fondamentale importanza.
Forse ci siamo concentrati più sul concetto di "diritti" e meno su quello di "doveri", per cui in molti casi all'università ho visto persone sbandierare il diritto allo studio per stare a non fare un tubo e dare al massimo 2 esami all'anno...

Per quanto riguarda i giovani....concordo anche qui che c'è un vuoto di valori pazzesco, ma se sono cresciuti in quel modo la colpa non sarà solo loro.
Se sono cresciuti con dei genitori assenti che compensavano l'assenza con tonnellate di giochi e regali, non ci meravigliamo se oggi sono senza regole e senza ordine...poi non è che facciano tanto per uscire da uno stato di torpore assoluto, ma la colpa non è solo loro...ti pare?
E comunque mi pare anche ingiusto fare dei paragoni tra generazioni diverse, per questo mi dette fastidio l'intervista di baglioni; prendere la generazione odierna di ventenni e confrontarla con quella del 1968 mi pare quantomeno ardua. Un paese completamente diverso, abitudini e stili di vita diversi....è come se si volesse confrontare melanzane e mirtilli....che c'azzeccano???????

[;)][;)][;)][;)]
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Postby aorlansky60 » 26 Aug 2009, 05:29

oihbò, [:-I] [:D] l'affermazione di Sanvean in merito a "With a little help from my friends" sarebbe per me il crollo di un mito, nel senso che per tutto quello che so dalle letture delle mie numerose Bibbie Liverpooliane in merito, il brano è stato composto innanzi tutto non da McCartney solo ma uscì fuori da una serena ed amichevole oltre che intima serata tra amici dell'inverno 67, presenti John Paul George e Ringo e pochissimi altri che grazie all'uso collettivo della "benzina per la mente" di allora, l'LSD, quasi come un processo onirico con Paul al pianoforte fecero venire letteralmente fuori il brano nella sua base armonica e soprattutto nel suo testo; dettero poi nei giorni successivi le spuntature finali al brano nello studio 2 di Abbey Road; al tempo si pensava che l'LSD se usato in compagnia di intimi amici portasse notevoli benefici, non voglio sindacare o meno su questo concetto però mi sembra che questo brano forse ne sia la prova, almeno nel suo concepimento di base. Inoltre a me risulta che originariamente il brano fosse stato pensato e destinato a Ringo Starr come effettivamente poi registrato nel PEPPER.

Joe Cocker ne fece una cover indimenticabile (se non ricordo male dette anche il titolo al suo primo LP) grazie alla sua voce poderosa, però a me è sempre piaciuto di più l'originale... in fatto di Baronetti sono un "conservatore"... [:D] ...gran bel brano, in bilico tra solarità ed oscurità (c'è un verso famoso nel brano che dice "COSA PROVI LA SERA QUANDO SPEGNI LA LUCE E RIMANI AL BUIO? NON LO SO, MA SO CHE E' MIO...")
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Postby aorlansky60 » 26 Aug 2009, 05:54

WIN ha scritto :
"Forse ci siamo concentrati più sul concetto di "diritti" e meno su quello di "doveri", per cui in molti casi all'università ho visto persone sbandierare il diritto allo studio per stare a non fare un tubo e dare al massimo 2 esami all'anno..."


alle parole scritte qui da WIN mi sono venute immediatamente alla mente le parole di una canzone di Giorgio Gaber che diceva : "LIBERTA' VUOL DIRE PARTECIPAZIONE"...

...che le generazioni successive si siano sedute sugli allori delle conquiste faticosamente raggiunte da quella generazione degli anni 60???...

perchè vista con gli occhi di adesso la società italiana sembra tutta facile facile e scontata, ma come ricordava anche HIGH, quella di 40 anni fà ERA MOLTO DIVERSA e davvero molto "bigotta" in molti suoi aspetti, primi fra tutti la scuola e l'università, ancora arroccate sotto rigide statiche regole che proprio quei giovani di allora hanno cominciato a mettere in discussione.
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Postby Lidia » 26 Aug 2009, 06:08

....CHARTERHOUSE?[:D][:D][:D][:-D][:-D][:-D]
....I call you for I must leave
You're on your own until the end
There was a choice but now is gone
I'll said you wouldn't undesrstand
Take what's yours and be damned........
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Postby aorlansky60 » 26 Aug 2009, 07:04

più o meno [:D] [:-D] [;)]
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Postby highinfidelity » 26 Aug 2009, 09:32

Wind, vere le cose che dici, ma secondo me il '68 c'entra poco o niente con entrambe.

Anch'io ho visto gente "parcheggiata" per anni all'universita' (io stesso non e' che sia stato esattamente un fulmine, visto che puntavo a voti molto alti), ma non mi sembra che la colpa sia del '68 ne' dei sessantottini. Se oggi alcuni abusano del diritto allo studio (che poi sarebbe tutto da discutere in che senso ne "abusano", visto che non sono li' gratis ma pagano una stangata di tasse per avere in cambio un servizio che ai miei tempi faceva letteralmente pieta', e oggi non credo sia poi tanto migliorato), dicevo se alcuni abusano di questo diritto duramente conquistato da altri, sono LORO dei cretini che rischiano di farselo togliere, questo diritto, non i sessantottini che l'hanno conquistato.

Anche i ragazzi attuali, cosa c'entrano col sessantotto? Chi e' un ragazzo oggi e' al massimo figlio dei paninari e degli yuppy degli anni '80, persone per le quali mediamente l'ordine dei valori era questo 1) soldi 2) vestiti 3) vacanze. Quindi perche' stupirsi se i loro figli sono stati educati ad avere approssimativamente la stessa scala di valori? Ma di nuovo: il '68 mi pare c'entri poco, casomai bisognerebbe biasimare gli anni '80, la cultura craxiana del "la nave va", la marcia dei quarantamila, il culto degli young urban professional, la borsa facile, ecc ecc ecc.

Non ti pare?
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Postby windshield74 » 26 Aug 2009, 09:59

Si si, sono d'accordo, anche sul fatto che quello che dicevo non c'entrasse molto con il '68...semplicemente sono partito per la tangente senza accorgermi che cominciavo ad andare OT....[:D][:D][:D][:D]

Niente da obiettare sugli studenti parcheggiati all'università da anni, sui giovani d'oggi però non sono completamente d'accordo...mi sembra riduttivo dire che siano figli di paninari e yuppies degli anni '80...mica c'erano solo loro, c'erano anche tanti altri con dei valori molto più radicati e consolidati....
Persone bravissime, ma che purtroppo non sono riuscite a trasmettere una buona educazione ai figli che oggi sono come disorientati e "casuali" (nel senso che vivono a casaccio, senza uno stimolo o un desiderio vero)...sarà il meno tempo a disposizione, i tanti impegni che la vita di oggi richiede, fatto sta che un genitore ha molto meno tempo per stare con i propri figli e le conseguenze di questa assenza si notano....almeno credo sia una causa...
Ma anche questo c'entra poco con il '68....forse sono davvero andato OT....[:-I][:-I][:-I][:-I][:-I]
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Postby aorlansky60 » 26 Aug 2009, 11:00

mi inserisco nella interessante discussione prendendo come spunto queste parole scritte da WIN :


"Persone bravissime che purtroppo non sono riuscite a trasmettere una buona educazione ai figli che oggi sono come disorientati e "casuali" (nel senso che vivono a casaccio, senza uno stimolo o un desiderio vero)"



qualcosa di storto, aberrante o che comunque non "gira per il verso giusto" ci deve pur essere, se considero lo stereotipo standard del teen-ager attuale: telefonino cellulare A TUTTI I COSTI, vestitini firmati "se no non sei IN e resti recluso fuori dal gruppo"(mi verrebbe da dire dalla mandria...) e soprattutto noia, noia e ancora NOIA.

La moderna tecnologia di intrattenimento tramite le sue offerte deve avere giocato un ruolo non secondario in questo; mi ricordo quando avevo 10 anni, non esisteva praticamente nulla(a livello di devices elettronici) ed i miei amici ed io passavamo praticamente il pomeriggio a correre dietro un pallone. Ora invece ho l'esempio di un bimbo di 5(cinque) anni figlio di una parente di mia moglie al quale sono già stati regalati tonnellate di giocattoli (inutili) ma che soprattutto già alla sua età è "incollato" alla play-station del padre, essendone già diventato discretamente provetto... [:-j]

allora poi non ci dobbiamo stupire se da questi modelli si passa a quello immediatamente successivo come enfatizzato anche dai mezzi di informazione della nostra epoca, soprattutto dai media del ns paese(ma temo che all'estero almeno in ambito occidentale non sia molto diverso): il progetto di un ventenne è quello di diventare calciatore nel caso egli sia maschio, di diventare "velina", "escort" e non voglio aggiungere altro nel caso sia femmina...

I tempi in cui si aspirava ad una laurea in lettere piuttosto che a quella in ingegneria come massima aspirazione comune pare siano ormai epoche preistoriche...
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Postby Sanvean » 26 Aug 2009, 15:05

Che With a Little help sia stata scritta da Paul appositamente per Cocker è notizia data a RadioUno all'incirca dieci giorni fa, in clima 'celebrazione'.

Il giornalista musicale ha anche spiegato come e perché, ma nel frattempo ero già entrato in doccia...

Non conosco le sue fonti, magari è una scemenza, ma non è la prima volta che sento questa notizia.

Molti, molti anni fa quando Cocker suonò in Italia (se la memoria non difetta mi sembra suonò a Firenze) un mio caro amico che lo seguiva con vera passione poté parlare con lui nel post-concerto e in merito a With a Little Help Joe non confermò né smentì questa ipotesi, sorridendo alcolico.

Io son portato a credere che possa esser vero, proprio perché quel brano cantato da altri (compresi i baronetti) risulta nullo accanto all'esecuzione di Cocker che, a dire il vero, di cover ne ha fatte molte...sarebbe stata stratosferica nel caso l'intuizione di Paul...

Un'altra leggenda, alla fin fine.
Last edited by Sanvean on 26 Aug 2009, 15:08, edited 1 time in total.
"Good morning Rael
So sorry you had to wait.
It won't be long, yeh!
She's very rarely late"
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