Volevo postare al bar dello sport qualcosa sul mio Genoa che questa sera ci ha fatto divertire ancora, ma non me la sento.
Sono turbato da certi fatti che sono la punta dell'iceberg di una tragedia che prima o poi si abbatterà sull'Europa.
Sanaa Dafani e Hina Salem sono state assassinate per motivi religiosi, i delitti come questi in Europa sono più numerosi di quanto si possa immaginare. Occorre agire ai massimi livelli politici e legislativi per fermare la barbarie verso queste donne e affermare per tutti il "sacrosanto" diritto alla vita, alla libertà di scegliere e alla ricerca della felicità. Dalla carta ai fatti dio bono.
Non sono connivente con la maggioranza silenziosa, sono incazzato, mortificato e triste. Perchè le vite di queste ragazze ci interessano quando è già troppo tardi?? Occorre agire prima che sia troppo tardi!!
Ho trovato questo articolo di Carlo Panella che fa un'analisi di questi delitti e alcune proposte di merito su integrazione e convivenza tra islam e occidente
Sanaa Dafani è stata sgozzata nel nome dell’islam, non di tradizioni antiche, non del codice d’onore. Un islam retrivo che proibisce in nome di Allah il matrimonio (e men che meno i rapporti sessuali) tra una donna musulmana e un cristiano, o un ebreo, o un agnostico. Un Islam -anche “moderato”- che non punisce con la morte questa grave violazione della sharia –in questo, l’atrocità è tutta del padre- ma che la considera peccato grave, e quindi un reato penale. Un Islam che permette al maschio di sposare una cristiana, perché i suoi precetti esaltano una famiglia – e quindi la società- basata su un rapporto di violenza del maschio sulla femmina, eterna minorenne, destinata alla “tutela” dei parenti uomini e che quindi diventerebbe “apostata” se sposasse un cristiano. Sbaglia dunque colpevolmente, chi attribuisce questo delitto alla tradizione del “delitto d’onore”, facendo finta di non sapere che il padre musulmano ha sgozzato Sanaa non obbedendo a modo suo a un codice ancestrale, ma a una precisa disposizione della sharia. Una disposizione coranica predicata in tutte le moschee italiane gestite dall’Ucoii e che è legge nei codici saudita, iraniano, algerino, egiziano e anche marocchino. Per il padre, Sanaa, commetteva non solo un peccato, ma anche un reato: questo ha armato la sua rabbia barbara. E’ incredibile che Jean Léonard Touadi, deputato del Pd, eviti, come tutti i deputati del Pd, di riconoscere la matrice islamica –sia pur deviata- in questo assassinio e sostenga che “l’integrazione è la via maestra per evitare conflitti culturali che, in alcuni casi, possono portare ad eventi delittuosi. Sanaa non è “vittima di un “conflitto culturale”, ma di un “conflitto religioso”, radicato in tutta Europa. Tutti sappiamo di Hina Salem –uccisa a freddo, a Brescia dopo un consiglio di famiglia- ma non sappiamo di Busra, sgozzata nel giugno 2009 in Germania dal padre con un coltello di cucina, per la stessa violazione della sharia; né di Hatum, massacrata nel febbraio 2005 dal padre e da tre fratelli a Berlino; né di tante altre ragazze –migliaia- che in tutta Europa sono state massacrate di botte e segregate perché osavano amare un “cristiano” e quindi violavano la sharia. Se si continua a ignorare questa realtà, se si continua a pensare come fa la senatrice Vittoria Franco, del Pd, che il comportamento del padre di Sanaa è fuori dalla storia” e non si comprende che invece è tutto dentro la storia del fondamentalismo islamico e anche di tanto islam moderato, questa tragedia si ripeterà. E’ dunque indispensabile che venga affrontata in sede politica e legislativa per quello che è smettendo di rifugiarsi in ipocriti appelli all’integrazione. Un esempio: applicando la legge marocchina –che pure è la migliore di tutto il mondo islamico (con quella tunisina e turca)- molti funzionari dei consolati del Marocco in Italia, rifiutano alle donne marocchine i certificati anagrafici per sposare un italiano. Si parta da qui, si tratti col Marocco, si imponga una radicale modifica di queste disposizioni. Si introduca un’aggravante per le motivazioni religiose di assassinii come questi. Si aggiorni la definizione legislativa della poligamia. In raccordo con il Consiglio della moschea di Roma che rappresenta tutti i paesi islamici, il governo apra un dossier che affronti con moderazione, ma anche totale fermezza nella difesa dei diritti umani, tutti i problemi che la sharia, quella fondamentalista, ma anche quella “moderata”, pone alla convivenza civile in Italia. Solo così si può definire cosa vuol dire integrazione.