Sanaa, Hina e altre senza nome

Volete parlare d'attualita', di sport o di argomenti che non hanno a che fare con i Genesis? Fatelo qui. Educazione e basso profilo sono obbligatori.

Sanaa, Hina e altre senza nome

Postby Moog » 17 Sep 2009, 19:56

Volevo postare al bar dello sport qualcosa sul mio Genoa che questa sera ci ha fatto divertire ancora, ma non me la sento.

Sono turbato da certi fatti che sono la punta dell'iceberg di una tragedia che prima o poi si abbatterà sull'Europa.

Sanaa Dafani e Hina Salem sono state assassinate per motivi religiosi, i delitti come questi in Europa sono più numerosi di quanto si possa immaginare. Occorre agire ai massimi livelli politici e legislativi per fermare la barbarie verso queste donne e affermare per tutti il "sacrosanto" diritto alla vita, alla libertà di scegliere e alla ricerca della felicità. Dalla carta ai fatti dio bono.
Non sono connivente con la maggioranza silenziosa, sono incazzato, mortificato e triste. Perchè le vite di queste ragazze ci interessano quando è già troppo tardi?? Occorre agire prima che sia troppo tardi!!

Ho trovato questo articolo di Carlo Panella che fa un'analisi di questi delitti e alcune proposte di merito su integrazione e convivenza tra islam e occidente



Sanaa Dafani è stata sgozzata nel nome dell’islam, non di tradizioni antiche, non del codice d’onore. Un islam retrivo che proibisce in nome di Allah il matrimonio (e men che meno i rapporti sessuali) tra una donna musulmana e un cristiano, o un ebreo, o un agnostico. Un Islam -anche “moderato”- che non punisce con la morte questa grave violazione della sharia –in questo, l’atrocità è tutta del padre- ma che la considera peccato grave, e quindi un reato penale. Un Islam che permette al maschio di sposare una cristiana, perché i suoi precetti esaltano una famiglia – e quindi la società- basata su un rapporto di violenza del maschio sulla femmina, eterna minorenne, destinata alla “tutela” dei parenti uomini e che quindi diventerebbe “apostata” se sposasse un cristiano. Sbaglia dunque colpevolmente, chi attribuisce questo delitto alla tradizione del “delitto d’onore”, facendo finta di non sapere che il padre musulmano ha sgozzato Sanaa non obbedendo a modo suo a un codice ancestrale, ma a una precisa disposizione della sharia. Una disposizione coranica predicata in tutte le moschee italiane gestite dall’Ucoii e che è legge nei codici saudita, iraniano, algerino, egiziano e anche marocchino. Per il padre, Sanaa, commetteva non solo un peccato, ma anche un reato: questo ha armato la sua rabbia barbara. E’ incredibile che Jean Léonard Touadi, deputato del Pd, eviti, come tutti i deputati del Pd, di riconoscere la matrice islamica –sia pur deviata- in questo assassinio e sostenga che “l’integrazione è la via maestra per evitare conflitti culturali che, in alcuni casi, possono portare ad eventi delittuosi. Sanaa non è “vittima di un “conflitto culturale”, ma di un “conflitto religioso”, radicato in tutta Europa. Tutti sappiamo di Hina Salem –uccisa a freddo, a Brescia dopo un consiglio di famiglia- ma non sappiamo di Busra, sgozzata nel giugno 2009 in Germania dal padre con un coltello di cucina, per la stessa violazione della sharia; né di Hatum, massacrata nel febbraio 2005 dal padre e da tre fratelli a Berlino; né di tante altre ragazze –migliaia- che in tutta Europa sono state massacrate di botte e segregate perché osavano amare un “cristiano” e quindi violavano la sharia. Se si continua a ignorare questa realtà, se si continua a pensare come fa la senatrice Vittoria Franco, del Pd, che il comportamento del padre di Sanaa è fuori dalla storia” e non si comprende che invece è tutto dentro la storia del fondamentalismo islamico e anche di tanto islam moderato, questa tragedia si ripeterà. E’ dunque indispensabile che venga affrontata in sede politica e legislativa per quello che è smettendo di rifugiarsi in ipocriti appelli all’integrazione. Un esempio: applicando la legge marocchina –che pure è la migliore di tutto il mondo islamico (con quella tunisina e turca)- molti funzionari dei consolati del Marocco in Italia, rifiutano alle donne marocchine i certificati anagrafici per sposare un italiano. Si parta da qui, si tratti col Marocco, si imponga una radicale modifica di queste disposizioni. Si introduca un’aggravante per le motivazioni religiose di assassinii come questi. Si aggiorni la definizione legislativa della poligamia. In raccordo con il Consiglio della moschea di Roma che rappresenta tutti i paesi islamici, il governo apra un dossier che affronti con moderazione, ma anche totale fermezza nella difesa dei diritti umani, tutti i problemi che la sharia, quella fondamentalista, ma anche quella “moderata”, pone alla convivenza civile in Italia. Solo così si può definire cosa vuol dire integrazione.
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Postby highinfidelity » 18 Sep 2009, 04:13

Caro Moog, ti TRACOPIO da Metro di questa mattina il commento della madre di Sanaa.
quote:
Perdono mio marito. Ha fatto una cosa orribile, ma forse mia figlia se l'e' cercata.

Ora, io credo che questa madre per forza di cose debba essere una donna anche lei. Quindi quello di cui sopra e' il commento di una DONNA a cui il marito ha appena ammazzato una figliA (=femmina).

Che intervento legislativo vuoi mettere in piedi di fronte ad una mentalita' di questo tipo?
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Postby Duke of Mar » 18 Sep 2009, 04:21

Il sonno della ragione genera mostri. Accade ogni volta che gli uomini rinunciano a pensare con la propria testa od a porsi domande, ed iniziano a rifiutare la massima Kantiana de "la legge morale dentro di me, il cielo stellato sopra di me". Vale per le religioni, vale per i dogmi politici, vale per ogni situazione in cui l'uomo (per ignoranza, per stupidità, per fanatismo) accetta che qualcuno decida per lui. L'Islam radicale è un grosso problema, ma non è l'unico...
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Postby Zeppelin » 18 Sep 2009, 07:56

Il problema dell'integrazione non è il primo passo da fare. Bisognerebbe disfarsi delle leggi divine o considerate tali. Bisogna tornare a pensare e a prendere in mano libri diversi dal Corano.
E forse i giovani islamici (dico islamici, ma potrebbero appartenere a qualsivoglia credo, religioso o meno) potrebbero rivoluzionare la situazione. Non dico in Paesi come l'Iran, ma almeno qui in Italia, dove troverebbero un certo appoggio. Credo.
Finchè la situazione rimarrà stagnante si prolificherà sempre più il pensiero conservatore, tendente alle leggi teocratiche. E gli omicidi basati su tali leggi sono una vera vergogna.
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Postby Moog » 18 Sep 2009, 08:12

Uno stato laico dovrebbe mettere in campo degli interventi di tutela per chi decide di disfarsi di certi dogmi. Offrire tutela legale, per farlo occorre una legge. Il problema è che certa gente non risponde alle leggi di uno stato ma risponde alla legge coranica, che è aberrante e violenta. L'islam è l'unica religione monoteista non secolarizzata, non si è contaminata con la cultura ellenistica con quella giudaico-cristiana e poi con la storia che ha distinto queta parte di mondo da Giordano Bruno in avanti passando per Kant e soci. Islam significa sottomissione. Francamente da uomo laico e di sinistra mi sento turbato.
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Postby thewickedlady » 18 Sep 2009, 09:29

Quello che più mi sconvolge è l'affermazione della madre che riesce a giustificare il marito ad aver ucciso la propria figlia, io che darei la mia di vita per mia figlia, e niente e nessuno passa in primo piano di fronte alla sua felicità, sapere che non solo vittime ma anche complici di questi omicidi ci siano le donne e veramente sconvolgente, vuol dire che la strada è ancora lunghissima e tante ragazze ancora saranno sacrificate per raggiungere un minimo di indipendenza.
Noi in quanto stato dovremo fare qualcosa, anche in quanto donne dovremo fare di più, ma in questo momento non esiste più niente, una volta c'era un movimento che scendeva in piazza in difesa della donne, adesso stiamo tornando indietro, basta vedere cosa ci propone il nostro premier e i mas media come immagine femminile, le ragzze crescono con questo tipo di donna, solo tette e culo e niente testa, vittime e schiave di un mondo maschilista e dittatore.
Sono una piccola ape furibonda. Mi piace cambiare di colore. Mi piace cambiare di misura!
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Postby Zeppelin » 18 Sep 2009, 13:45

Infatti, le dichiarazioni di una donna che tranquillamente afferma che la figlia è stata, in fin dei conti, la colpevole di tutto quello che è successo, mi hanno colpito negativamente.
Se le nuove generazioni di immigrati che tentano di convivere pacificamente (o addirittura in amore) con noi devono passare per la forca dei parenti, bè, bisognerebbe fare qualcosa per permettere ai diciottenni di "emanciparsi". Ma non so effettivamente cosa.
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Postby musicante61 » 18 Sep 2009, 16:16

Prendo spunto da questo agghiacciante omicidio per una riflessione che mi sto ponendo da un pò di tempo: Si parla di integrazione,ma siamo sicuri che i musulmani la vogliono? Non so se vi ricordate ma qualche tempo alcuni giornali parlavano della città di Rotterdam che pare si stia islamizzando;gli attentati avvenuti a Londra ad opera di figli di immigrati e quindi abbastanza occidentalizzati,e si potrebbe continuare.Certo che sono cose diverse ma la mia umile opinione è che alla fine sono aspetti diversi di una stessa questione,magari legata a motivi storici,economici,culturali.
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Postby Zeppelin » 18 Sep 2009, 20:42

Non ragionerei secondo domande generalizzanti. Ci saranno musulmani che vogliono integrarsi, altri ai quali non frega nulla, altri ancora che tentano di mantenere le proprie radici anche qui in Italia.
Certo è che se mantieni una certa mentalità, ovvero quella ottusa che a quanto pare ha portato l'uomo ad uccidere sua figlia, sul territorio italiano, bisognerà tener conto che si va a finire in galera.
Io sono convinto che le nuove generazioni di immigrati, se opportunamente stimolate e rispettate, possano avviarsi verso una reale integrazione. Ma accantonando quella verità scientifica che essi sostengono riguardo alla loro cultura e\o religione. Non dico di sconfessare la fede, anzi.
Bisogna vedere poi dove finisce la "colpa" fanatica-religiosa e dove, invece, comincia la pazzia, l'ottusità, l'ignoranza. Senza contare una certa propensione allo "sbaglio" causata da uno spaesamento dovuto all'allontanamento dei soggetti dal loro Paese.
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Postby opal » 19 Sep 2009, 14:40

Quanti di noi conoscono, sia pure superficialmente, persone islamiche, specialmente marocchine, egiziane..magari anche solo nei mercati o nei ristoranti? Per quel poco che li conosco generalmente sono persone molto più gentili e disponibili di molti italiani.
Come possano trasformarsi nell'orco che uccide le proprie figlie è difficile immaginarlo, ma che le madri di queste ragazze giustifichino i mariti non mi sembra difficile da capire: sono rimaste sole, il marito in prigione, la figlia non c'è più - forse sono più condannabili i giornalisti che le intervistano, voi cosa rispondereste al posto loro?
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Postby Salmacis » 19 Sep 2009, 14:42

dipende, non so come avrei risposto se fossi stata in lei. io avrei ucciso mio marito con le mie stesse mani.
- Le ho lette le FAQ, tranquilla.
- Quindi il tuo ignorarle bellamente è intenzionale?
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Postby opal » 19 Sep 2009, 20:05

Intendevo dire che forse la pensano come te, ma rispondendo così ai giornalisti non farebbero la stessa fine delle figlie?
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Postby musicante61 » 20 Sep 2009, 08:41

quote:
Non ragionerei secondo domande generalizzanti. Ci saranno musulmani che vogliono integrarsi, altri ai quali non frega nulla, altri ancora che tentano di mantenere le proprie radici anche qui in Italia.

Su questo sono d'accordissimo,ma come dice Moog:
quote:
L'islam è l'unica religione monoteista non secolarizzata, non si è contaminata con la cultura ellenistica con quella giudaico-cristiana e poi con la storia che ha distinto queta parte di mondo da Giordano Bruno in avanti passando per Kant e soci. Islam significa sottomissione. Francamente da uomo laico e di sinistra mi sento turbato.
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