La pace può

Volete parlare d'attualita', di sport o di argomenti che non hanno a che fare con i Genesis? Fatelo qui. Educazione e basso profilo sono obbligatori.

La pace può

Postby Sofia » 18 Oct 2009, 15:27

Guardate questo video (non so se è già stato segnalato qui nel Forum):
http://www.youtube.com/watch?v=Lfd2sF_V ... L&index=80

Io non ho parole![V][:-|]

[X-P][xx(][X-P][xx(]
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Postby Salmacis » 18 Oct 2009, 15:39

non lo vedo neanche, ho solo letto il titolo... [xx(][X-P]
- Le ho lette le FAQ, tranquilla.
- Quindi il tuo ignorarle bellamente è intenzionale?
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Postby marcoleodori » 18 Oct 2009, 15:47

Ho visto e ascoltato i primi secondi... disgustoso...
Solo un popolo di veri coglioni può arrivare a concepire cose di questo tipo... non ho veramente parole...
E sarà la prima che incontri per strada,
che tu coprirai d'oro
per un bacio mai dato,
per un amore nuovo...
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Postby Hendrix » 18 Oct 2009, 15:49

molto meglio la parodia degli elii fatta a Parla con Me
http://www.youtube.com/watch?v=yKkZ10BM ... re=related

[:D][:D]
"Quando il gioco si fa duro...vorrei essere da un'altra parte"
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Postby Sofia » 18 Oct 2009, 15:50

Mi ha fatto rabbrividire la parte che dice "Silvio grande è"...

MA 'NDO???????? -.-
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Postby Sofia » 18 Oct 2009, 15:51

quote:
Originally posted by Hendrix

molto meglio la parodia degli elii fatta a Parla con Me
http://www.youtube.com/watch?v=yKkZ10BM ... re=related

[:D][:D]



[:D]
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Postby Zeppelin » 18 Oct 2009, 16:10

Che c'entra la pace con il terremoto?
Pure le sfighe naturali diventano un nemico comunista da combattere per salvare la silviocrazia?

De gustibus...[:-j][J-,]
D'agrande faro il scritore
Guardate qua!
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Postby tool65 » 18 Oct 2009, 16:36

Giustamente, l'ha preso Obama sulla fiducia..

ci prova anche Silvio !!!! ...magari se c'èra

il premio Nobel per i condoni...ce la poteva

anche fare !!!![:D][:D][:D][:D][:-D][:-D]
I need someone to believe in, someone to trust....
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Postby Dusk » 18 Oct 2009, 18:10

Scusate, ma è un video a "presa di culo"??? Sinceramene non capisco....ma non capisco.....nobel per la pace di che????[:-I][:-I][:-|]
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla
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Postby Magog » 18 Oct 2009, 18:22

quote:
Originally posted by Dusk

Scusate, ma è un video a "presa di culo"??? Sinceramene non capisco....ma non capisco.....nobel per la pace di che????[:-I][:-I][:-|]



capisci ammè [:D]

http://www.youtube.com/watch?v=hKbQNPmeGQA
"mangiato in fretta ? mangiato troppo è ?"
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Postby thewickedlady » 19 Oct 2009, 05:23

Mamma mia non hanno veramente nessuna vergogna, allucinante!

che schifo mi viene da vomitare!
Meno male che subito dopo parte questo!http://www.youtube.com/watch?v=qZ6q3rCEOMM&feature=PlayList&p=6657856E27E78A49&index=81&playnext=2&playnext_from=PL
Sono una piccola ape furibonda. Mi piace cambiare di colore. Mi piace cambiare di misura!
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Postby aorlansky60 » 20 Oct 2009, 05:36

quote:
Originally posted by Sofia

Mi ha fatto rabbrividire la parte che dice "Silvio grande è"...
MA 'NDO???????? -.-




il mio sistema non mi permette di visualizzare quel link -come la maggior parte dei links del resto- ma da questo commento riesco almeno ad intuire il "soggetto" del filmato... non è per caso quel comitato(?...)[J-,] che cercava di promuovere l'investitura del premio Nobel per la pace al nano di arcore? [:-I] in caso affermativo, no comment. [:-j] e degustibus. [:-|]
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...
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Postby wondering clouds » 20 Oct 2009, 08:44

devo aggiungere che il nano non ha niente di peggio di coloro che l'hanno preceduto: sono pieni di soldi, ville, proprietà, sono intelligenti , furbi, scaltri, sanno usare le parole per imbonire gli ignoranti.
" Chi vive nella prosperità e come un animale. In realtà non capisce più niente della realtà di chi ha bisogno".
Sta gente ha bisogno di nutrirsi di riconoscimenti: vogliono essere elogiati, vogliono i premi della bontà, ma non sono in grado di accorgersi di chi soffre. E manco gliene frega.
Di destra e di sinistra.
Questo in più ha solo l'abilitè imprenditoriale che ti vende la dialettica come se fosse ua merce su cui lucrare, ancor più dei tangentopolisti.
Stento a credere che vi siano delle persone con un cuore tra coloro che lavorano per l'utilità sociale. Se ci sono, sono soverchiati da un ammasso di parassiti senza dignità e solo assetati di ricchezza, che le persone con redditi normali manco si immaginano.

Continuo ad averne piene le scatole di questo tiro incrociato: mi sembra un capro espiatorio, di una povertà di massa che sempre più avanza.

oggi non sono di buon umore. Portate pazienza.
"A proposito di politica, ci sarebbe qualcosa da mangiare?"
(Antonio De Curtis)
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Postby King of Maybe » 21 Oct 2009, 19:51

Ragazzi, ma se parlate di parodie, dovete guardare quella realizzata da Tony Troja

http://www.youtube.com/watch?v=yFI1Gh2Ibb0

Questa è la versione integrale, con buffo siparietto iniziale in cui Tony riceve il link presumibilmente al video ufficiale, lo commenta brevemente e poi...

Sentite che arrangiamento e che voce! [:D]
ah... date un'occhiata alle informazioni a destra e agli altri video...
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felicemente fuoriuscito
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Postby highinfidelity » 22 Oct 2009, 04:22

quote:
Originally posted by wondering clouds

Di destra e di sinistra.
Ti piacerebbe! [;)]

Io un filmato con canzoncina cretina in cui una manica di idioti intona un inno a Prodi per fargli dare niente di meno che il Nobel per la pace non l'ho mai visto. [:-I]

Diciamo che le persone di sinistra hanno ancora un briciolino in piu' di dignita'? Che il leccaculaggio non e' arrivato ancora al livello di cantare le canzoncine ad un puttaniere* piduista* corruttore* ricco da far vergognare*?

* dati tratti da: Wikipedia.org.
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Postby MadManMoon » 22 Oct 2009, 08:01

Contraltare allo scempio (comunque cara Dusk è tutto incomprensibilmente e drammaticamente vero), vi posto un bell'articolo, intelligente nella sua semplicità, di Massimo Mazzucco su quello che sembra essere al momento un'ipotesi, ma che potrebbe essere il prossimo cancello verso la pace...


Ti svegli un mattino e scopri che ti hanno dato il Premio Nobel per la pace.
“A me? - ti domandi stupefatto – Ma cosa c'entro io?”
Cominci ad informarti in giro, e vieni a sapere che l'altro giorno, al bar, avevi fatto un bellissimo discorso sulla necessità di rappacificare palestinesi e israeliani, riportando così equilibrio in tutto il Medio Oriente. Qualcuno ti ha sentito, la cosa è arrivata fino in Svezia, e così ti hanno dato il Premio Nobel.
“Si va beh - dici tu - Avrò anche fatto un bel discorso, ma erano solo parole. Mica ho combinato niente di concreto”.
“Non importa - ti rispondono - E' chiaro che si tratta di un Nobel "di incoraggiamento".”
“Ma io non posso mica cambiare il mondo, solo perchè mi hanno dato il Nobel!” protesti tu, giustamente.
“No, tu non devi cambiare nulla - ti dicono - sarà il mondo a cambiare intorno a te.”
Ed infatti, ti accorgi con stupore che le cose intorno a te cominciano davvero a cambiare. Già sul tram, andando al lavoro, la gente ti addita incuriosita, e molti ti sorridono quando li guardi in faccia. In ufficio poi la cosa è stravolgente: mentre prima non ti cagava letteralmente nessuno, mentre raggiungevi trafelato la tua scrivania, oggi molti colleghi si alzano in piedi al tuo passagio, altri ti applaudono, ...
... altri ancora fanno una specie di inchino leggero, con la testa, ad indicare una forma di rispetto nei tuoi confronti. Per non parlare poi del tuo capo, che ti viene incontro e ti stringe calorosamente la mano davanti a tutti.
Sei talmente confuso che non capisci nemmeno quello che ti dice. Vedi solo la bocca che si muove, mentre si esibisce in una serie di sorrisi che non avevi mai visto in 20 anni di carriera.
Sei finalmente seduto alla tua scrivania, e ti prepari ad affrontare la normale giornata di lavoro, quando ti accorgi che tutte le cartacce che la ingombravano sono improvvisamente scomparse. C’è solo un laptop nuovo di pacca, un bloc notes intonso, un telefono, penne e matite con la punta fresca di giornata. Nient'altro.
Convinto di aver sbagliato ufficio fai per alzarti, quando vieni informato dalla tua nuova segretaria che i tuoi compiti "normali" sono stati passati ad altri colleghi. Tu ora sei impegnato in qualcosa di molto più importante, e l'azienda ha pensato bene di liberarti le mani dalle banali attività quotidiane. Non ti resta che dire a lei da dove vuoi iniziare.
"Iniziare a far cosa, esattamente?" chiedi sconcertato.
"A portare la pace nel mondo, no? - risponde lei serena - E' chiaro per tutti che il suo Nobel ha un valore di incoraggiamento, quindi…."
"Certo, certo…" rispondi tu, che ti colpo ti senti addosso una responsabilità immensa.
Ma ti senti anche una energia nuova, hai la sensazione di una possibilità unica al mondo, e in qualche modo senti che non vuoi lasciartela sfuggire.
“Benissimo – dici risoluto – allora direi prima di tutto di sentire Netaniahu, per capire quali sono davvero le sue intenzioni. E’ dalla situazione in Medio Oriente che dipendono gli equilibri nel resto del mondo.”
Non hai finito di parlare che la segretaria ha già composto un numero. Quando rispondono annuncia il tuo nome, e poi ti passa la cornetta:
"Il primo ministro è in linea".
Tu prendi la cornetta, incredulo, ma riconosci subito la voce suadente di Netanhiau, che ti dice:
“Buongiorno, è un vero onore poter parlare con lei.”
“Buongiorno a lei” rispondi tu, un pò imbarazzato.
“Mi permetta intanto di congratularmi con lei per il premio che ha appena ricevuto – continua Netaniahu - La scelta non poteva cadere su un nome migliore.”
“Beh, insomma... In effetti, la chiamavo proprio per quello”.
“Mi dica pure. Sono a sua completa disposizione.”
“Prima di tutto vorrei cercare di capire, così, direttamente dalla sua voce, cosa pensa dell’attuale situazione con i palestinesi...”
“Guardi, sarò franco con lei. Io sono il primo, in questo momento, a desiderare la pace con loro. Sono anni ormai che lo desidero.”
“Ma come, scusi? Se sono anni che la sento parlare di espandere le colonie, e di limitare le loro libertà…”
“Quelle sono cose che sono obbligato a dire, per motivi politici, ma sono il primo a non credere che gli arabi accetterebbero mai una situazione come quella che stiamo cercando di imporgli.”
“Ma allora, scusi, perchè insistete?”
“Perchè dobbiamo garantirci la nostra sicurezza fisica. E putroppo non vedo altre soluzioni per ottenerla. Tutto qui.”
“Lei mi sta dicendo che voi sareste soddisfatti di una soluzione a due stati, fianco a fianco, se solo fosse garantita la vostra sicurezza?”
“Certo, ma il problema è proprio quello. Gli abbiamo preso troppa terra, ormai, per poter vivere tranquilli accanto a loro. E’ chiaro che prima o poi si riorganizzerebbero, e cercherebbero di riprendersela.”
“Perchè ovviamente di ridargliela non se ne parla nemmeno, vero?”
“Ma come facciamo? Ormai è impossibile. Ha visto cosa è successo con i coloni, quando abbiamo provato a restituirgli venti chilometri quadrati di terra?”
“Certo che l’ho visto. Ma l’avete creata voi quella situazione. Nessuno vi obbligava a stabilire le colonie in primo luogo”.
“Ovvio. E’ stato un errore madornale. Ma ormai quello che è fatto è fatto, e indietro non si può tornare”.
“Capisco.”
“Calcoli inoltre che c’è il problema dei profughi – dice Netaniahu - Se tornano anche quelli noi ci ritroviamo a vivere accanto ad uno stato potenzialmente ostile, con una popolazione cinque volte la nostra.”
“Certo, certo.“
“Se fosse per noi, glielo garantisco, siamo dispostissimi a vivere accanto ai palestinesi: la gente qui da noi non ne può più. Ma dobbiamo avere le nostre garanzie di sicurezza”.
“Capisco. E comincio anche a capire perchè secondo voi non ci siano altre soluzioni. Senta, mi permetta di fare un paio di telefonate, poi casomai la richiamo.“
“A sua disposizione – risponde Netaniahu – Io non mi muovo di qui.”
Tu ti volti verso la segretaria, e le dici:
“Signorina, mi cerchi perfavore il presidente ...”
Ma lei ha già fatto il numero, e ti passa la cornetta:
“E’ in linea che attende.”
Tu prendi la cornetta, e senti la voce un pò roca di Mahmoud Abbas che ti dice:
“Mi permetta innanzitutto di complimentarmi con lei per il premio ricevuto. La scelta non poteva cadere su un nome migliore.”
La cosa comincia a farsi un pò noiosa.
“Sì, sì, grazie, molto gentile. Dunque, senta, per andare al sodo: mi potrebbe chiarire la vostra attuale posizione, rispetto ad una eventuale soluzione a due stati, contigui e indipendenti?”
“La nostra posizione rimane immutata – risponde Abbas - è la stessa degli ultimi vent’anni. Ci va benissimo, purchè si torni ai confini del ‘67.”
“Ma lei sa bene che questo è impossibile. Lo ha visto cosa è successo con i coloni, appena hanno cercato di restituirvi venti chilometri quadrati di terra?”
“Certo che l’ho visto, e capisco che per Israele non sia facile far marcia indietro, a questo punto. Mi permetta però una domanda: lei accetterebbe di veder vivere il suo popolo in condizioni di effettiva schiavitù, impossibilitati a muoversi da una parte all’altra del proprio paese senza dover attraversare continuamente posti di blocco, controlli e ispezioni di ogni tipo? A lei piacerebbe vivere in un paese dove le tocca presentare il passaporto ogni volta che va a trovare sua madre, che magari vive a dieci isolati da casa sua?”
“Certo che no.”
“Perchè è questa, la “soluzione a due stati” che ci offrono oggi. Se fosse per noi, siamo dispostissimi a riconoscere Israele e a vivergli accanto in santa pace, una volta per sempre. Ma ci mettano almeno nella condizione di vivere decentemente”.
“Capisco”.
Riappendi sconsolato. La segretaria ti interroga con gli occhi, ma tu le fai capire che per ora non ci sono altre telefonate da fare.
Lei esce silenziosa, e ti lascia solo con i tuoi pensieri, che ti assalgono furibondi: hai appena avuto il Nobel per la pace, e non riesci nemmeno a mettere d’accordo due popoli che sembrano, almeno all’apparenza, desiderosi di mettere fine una volta per tutte alle tragedie, ai massacri e alle carneficine reciproche.
Sei li che rimugini in silenzio, quando di colpo hai un flash, un’idea “impossibile” e grandiosa insieme, che ti sconvolge per la sua disarmante semplicità.
“Signorina! – chiami a voce alta. La segretaria rientra immediatamente nel tuo ufficio.
“Mi chiami perfavore Netaniahu e Abbas”.
“Chi per primo?”
“Tutti e due insieme.”
“Come insieme?”
“Non mi dirà che non è possibile chiamarli in conference....”
“Sì no, certo”.
Veloce, la segretaria compone i numeri e ti passa la cornetta.
“Sig. Netaniahu? Sig. Abbas?
“Si?” rispondono quelli contemporaneamente.
“Siete al telefono insieme”.
“Ah!”, fanno i due un pò stupiti.
“Beh, buongiorno signor Abbas” dice Nataniahu.
“Buongiorno a lei”, risponde Abbas.
“Dunque sentite – dici tu – Ci ho pensato un pò su, e mi sono convinto che la soluzione dei due stati sia semplicemente improponibile. Non funzionerebbe, per i motivi che ciascuno di voi mi ha descritto prima”.
“Certo” .
“Infatti”.
“Ora, voi mi confermate che avete intenzione di vivere in santa pace, accettando gli altri e riconoscendo il loro diritto ad esistere?”
“Da parte mia certamente – dice Netaniahu - Purchè la nostra sicurezza sia reale e garantita”.
“Anch’io glielo confermo – aggiunge Abbas - Purchè si tratti di vita vera e non di schiavitù.”
“Benissimo. Che ne dite allora di abbattere tutti i muri e tutte le separazioni interne, e di fondare uno stato unico che comprenda tutti i territori finora disputati?”
“In che senso “tutti i territori”? – chiede preoccupato Netaniahu.
“Tutti i territori – spieghi tu - Gaza, Cisgiordania, Israele, Gerusalemme, Golan. Tutto. Ogni metro quadrato abitato oggi da un palestinese o da un israeliano viene a far parte di uno stato unico, che potrete chiamare, ad esempio, Israstina, o qualcosa del genere”.
“Ma chi comanda, scusi?” chiede preoccupato Abbas.
“Nessuno, comanda. Nessuno, e tutti. Fate le elezioni, le fate seriamente, e vivete in una vera democrazia, dove tutti rispettano le leggi comuni, e ciascuno è libero di andare dove vuole, in tutto il paese.”
Netaniahu e Abbas sono chiaramente spiazzati. Nessuno dei due prende la parola, e tu ne approfitti per affondare il colpo:
“Se è vero, come avete detto, che ciascuno è disposto ad accettare gli altri su quella che ritiene la propria terra, questo è il modo migliore per dimostrarlo.”
“Certo, volendo non sarebbe una brutta idea....” dice timido Abbas.
“Sì ma scusi – chiede Netaniahu - come facciamo noi ad avere la garanzia che loro poi non si organizzino, e ci saltino comunque addosso?”
“Per prendervi che cosa? Se hanno già tutto il paese, cos’altro possono volere da voi?”
“Anche questo è vero” dice Netaniahu.
“Noi invece - chiede Abbas - come facciamo ad avere la garanzia di non essere trattati da cittadini di serie B?”
“Perchè dovrebbero volervi trattare in quel modo? Finchè vi volevano scacciare, la cosa era comprensibile. Ma se lavorate insieme, producete insieme, e vivete davvero in una nazione unica, è nel loro stesso interesse che vi troviate bene, e non abbiate motivo di protestare, no?”
“Beh certo – dice Netaniahu – se la cosa viene fatta con le sue garanzie, il discorso diventa anche possibile.”
“Stavo per dire la stessa cosa – aggiunge Abbas – Con le garanzie di un Premio Nobel, sono certo che la gente prenderebbe seriamente questa proposta”.
Ambedue i leader chiedono tempo, per parlarne ai loro colleghi. Restate d’accordo di risentirvi nel pomeriggio, per affrontare gli aspetti tecnici più complicati da risolvere: tipo di governo, nome del paese, suddivisione regionale, esercito, rispetto delle religioni, eccetera eccetera. Non sarà facile, ovviamente, ma ormai il concetto di fondo è passato, e con la buona volontà si riesce veramente a fare di tutto.
Verso mezzanote ti presenti in televisione, e annunci che la pace fra Israele e Palestina è solo questione di tempo, e che quindi il tuo Nobel è ampiamente meritato.
Poi purtroppo suona la sveglia, e ti rendi conto che stavi solo sognando.
Amareggiato e confuso, ti vesti e ti prepari per andare al lavoro, come tutti gli altri giorni.
Poco dopo ti ritrovi in tram, pigiato fra la folla - che ovviamente non ti degna di uno sguardo - a pensare che Obama, volendo, potrebbe fare davvero un buon uso di un Nobel piovutogli dal nulla, invece di unirsi al coro di quelli che chiedono la soluzione a due stati, sapendo benissimo che non potrà mai funzionare.
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Postby highinfidelity » 22 Oct 2009, 09:46

Bello e ben scritto l'inizio, purtroppo il finale e' da utopia pura, tipo favoletta per bambini. Il paese dove tutto era unito e tutto era di tutti esisteva gia': si chiamava Yugoslavia. Qualcuno per caso, oltre a me, saprebbe ancora indicare dove si trovava sulla cartina geografica?
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Postby aorlansky60 » 22 Oct 2009, 11:00

Molto bello questo racconto, purtroppo la sua fine è la descrizione stessa di quanto possa essere un utopia e basta. Almeno attualmente, ma temo ancora per molto, moltissimo tempo.

Il problema in realtà è molto più vasto, pur costituendo quei territori decritti il massimo dell'esasperazione covata e raggiunta tra opposte fazioni divise da cultura, religione... ed interessi differenti.

Si provi solo a pensare come potrebbe essere il pianeta in cui viviamo se fosse UN UNICO GRANDE STATO SOVRANO senza più cittadini di "serie C o D" come lo possono essere quelli Africani delle terre aride pur ricche di materie prime abilmente sfruttate da secoli dagli stati più ricchi ed evoluti tecnologicamente per i loro singoli interessi economici?

In un mondo senza frontiere non occorrerebbe più che i singoli stati investano parte della propria ricchezza nella ricerca mirata agli armamenti per garantire la propria sicurezza e quella del loro popolo verso gli altri... perchè ci sarebbe un unico popolo unito...

Troppo difficile anche solo da immaginare : come riuscire ad abbattere secoli e secoli di culture, religioni differenti? che di fatto costituiscono un muro tra Bianchi, Rossi, Gialli, Neri...

La Storia non mente mai e quanto recentemente successo nella ex Yugoslavia -come ha sottolineato High- dovrebbe almeno fare riflettere...

In un mondo senza frontiere -forse- gli interessi e le spese attualmente dei singoli stati sarebbero devolute a combattere problemi comuni prioritari come le malattie e la fame nel mondo che in questo momento interessa e colpisce più di un miliardo di persone...

Solo che per realizzare questo o in parte, occorrerebbe che i cittadini più ricchi rinuncino al benessere e status acquisiti a favore di quelli più poveri per far si che quest'ultimi raggiungano una qualità di vita paragonabile a quella dei primi... insomma che la ricchezza del pianeta sia distribuita in modo più equo.

Non so come reagirebbero le borse e i mercati... non penso molto bene...

siamo solo nel 2000 dC, ancora troppo presto per poterlo pensare prima ancora di vederlo realizzato.
La cultura umana è ancora troppo infarcita di "possesso" di terra e ricchezza da conquistare e difendere continuamente e "a tutti i costi".

però anche solo immaginarlo non è poi tanto male...
cavolo, mi sto accorgendo di pensare e scrivere come JOHN LENNON...
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Postby Salmacis » 22 Oct 2009, 11:34

'favoletta per bambini' è la definizione esatta. è una cosa impossibile, sono parole impossibili, desideri inesistenti. ad ogni modo ho finalmente visto il link del post d'apertura. è talmente ridicolo che può tranquillamente passare per una parodia. se non comparisse il nome 'silvio' potrebbe tranquillamente e seriamente essere dedicato a obama. la cosa invece davvero disgustosa, desolante, da nervi puri sono i commenti al di sotto del video. e v'inviterei a leggerli, se non l'avete già fatto.
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Postby highinfidelity » 23 Oct 2009, 04:01

quote:
Originally posted by Salmacis

la cosa invece davvero disgustosa, desolante, da nervi puri sono i commenti al di sotto del video. e v'inviterei a leggerli, se non l'avete già fatto.
Ti spiace se mi astengo? Oggi e' tanto una bella giornata, non mi dispiacerebbe che rimanesse tale fino a sera... [:|]
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Postby Zeppelin » 23 Oct 2009, 06:42

quote:
Originally posted by Salmacis

la cosa invece davvero disgustosa, desolante, da nervi puri sono i commenti al di sotto del video. e v'inviterei a leggerli, se non l'avete già fatto.



Molti sono ironici e fanno ridere (altri, effettivamente, fanno ribrezzo):

- Fino a ieri stavo sulla sedia a rotelle, ma stanotte Silvio mi è venuto in sogno (venuto non in senso motorio,dice che conosce il verbo solo in un altro senso) e finalmente cammino! Viva Silvio, santo subito!!!

- Silvio, ti ricordi nel '69 con John Lennon?

All we are saying is give peace a chance!
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- voglio Silvio in nazionale, così vinciamo i mondiali!

- Stanotte Silvio Berlusconi ha legato una corda intorno all'Etna e l'ha poi tirata da Reggio Calabria: è riuscito ad avvicinare la Sicilia fino ad unirla al continente! OMG!
Last edited by Zeppelin on 23 Oct 2009, 06:42, edited 1 time in total.
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Postby aorlansky60 » 23 Oct 2009, 08:39

"Stanotte Silvio Berlusconi ha legato una corda intorno all'Etna e l'ha poi tirata da Reggio Calabria: è riuscito ad avvicinare la Sicilia fino ad unirla al continente! OMG!"



a leggere questa [:D] riportata da Zep, la prima cosa che mi viene in mente è:

[:D] ma cosa mangia, beve, fuma, e soprattutto DI COS'ALTRO SI FA' [:D] uno che arriva a scivere una roba simile??? [:D][:-D][:-D][:D]

...salvo poi tornare con i piedi per terra e riconsiderare tutta la faccenda... [:-j] e concludere che siamo davvero arrivati alla fine [xx(]
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...
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La pace può

Postby Magog » 23 Oct 2009, 12:49

quote:
Originally posted by aorlansky60


...salvo poi tornare con i piedi per terra e riconsiderare tutta la faccenda... [:-j] e concludere che siamo davvero arrivati alla fine [xx(]



noo!! abbiamo ampi margini di .....................peggioramento!! [:D]
"mangiato in fretta ? mangiato troppo è ?"
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