RELIGIONE e SPIRITUALITÀ

Volete parlare d'attualita', di sport o di argomenti che non hanno a che fare con i Genesis? Fatelo qui. Educazione e basso profilo sono obbligatori.

RELIGIONE e SPIRITUALITÀ

Postby aorlansky60 » 06 Nov 2009, 10:34

Un invito a parlare serenamente (spero) di argomenti "ELEVATI" che si collega in qualche modo al tema del topic che recentemente stà riscuotendo molti punti di vista(quello sulla sentenza della Corte Europea in merito all'esposizione o meno del simbolo della Croce in edifici pubblici):


*** ------------------ *** ------------------ ***



Una domanda rivolta a tutti:


- c'è qualcuno di voi che è stato battezzato(secondo il Sacramento Cattolico) quando non poteva decidere in merito? (a pochi giorni di vita non si è in grado di farlo anche perchè non si è ancora maturata "l'età della ragione"...)


- qualcuno che non lo è stato per scelta dei propri genitori?


nessun significato recondito in questa mia domanda, semplice curiosità "statistica"...



*** ------------------ *** ------------------ ***



per chi è ateo:


come lo siete? o come lo siete diventati?

cosa criticate di coloro "che credono", inteso sia come forma Cattolica, Islamica, Buddista etc ???

quali sono i valori per cui la vita dell'uomo merita di essere vissuta ???

la vita dell'uomo è semplice da poter essere ridotta a NASCITA - MORTE "ed in mezzo si vive" ? o c'è di più ed altro??



*** ------------------ *** ------------------ ***




per chi "crede":


perchè?


nel corso della vita, qualcosa ha fatto vacillare la vostra fede in ciò che credete? se si, perchè?
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Postby genesisforever » 06 Nov 2009, 11:54

quote:
Originally posted by aorlansky60


*** ------------------ *** ------------------ ***

- c'è qualcuno di voi che è stato battezzato(secondo il Sacramento Cattolico) quando non poteva decidere in merito? (a pochi giorni di vita non si è in grado di farlo anche perchè non si è ancora maturata "l'età della ragione"...)
Sì.

- per chi è ateo: come lo siete? o come lo siete diventati?
Perchè ho dato priorità alla logica sul resto.

- cosa criticate di coloro "che credono", inteso sia come forma Cattolica, Islamica, Buddista etc ???
Non critico nulla, purché non mi vogliano imporre i loro valori. Cosa che capita molto, troppo spesso.

- quali sono i valori per cui la vita dell'uomo merita di essere vissuta ???
L'amore prima di tutto. Ma anche l'onestà, la dignità, il coraggio...e tante altre cose.

- la vita dell'uomo è semplice da poter essere ridotta a NASCITA - MORTE "ed in mezzo si vive" ? o c'è di più ed altro??
E ti pare poco?... ;-) Scherzi a parte, può esserci altro ma non è detto che per forza si debba interpretarlo in senso religioso.


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Postby aorlansky60 » 06 Nov 2009, 12:17

precisazione:

ho "buttato" lì di getto le domande per come mi balenavano in mente, per cui non è affatto detto che io le abbia esposte in modo ottimale; se credete opportuna una modifica parziale, essa è bene accolta, eh [:)] l'importante è che la conversazione si mantenga entro certi binari, sono il primo a sapere che l'argomento qui è tra i più profondi e reconditi per ognuno di noi e che potrebbe alzare il livello di conversazione oltre misura; se ciò avvenisse, sarei il primo a rammaricarmene per avere aperto un topic dall'argomento simile. [:)]
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Postby darkerstar » 06 Nov 2009, 12:38

Solitamente sono restia a raccontare del mio percorso. Anche perchè sarebe ancora in corso adesso. Non è che io nel frattempo abbia trovato le risposte che cercavo ma una buona parte si, forse. Le risposte chiare non fanno per il mio codice degli eventi.[:D] Sono stata battezzata dai miei genitori. Penso che ci tenesse soprattutto mia madre, catolica da sempre e fino alla morte. Ho fatto la prima comunione e poi... c'è stato un periodo in cui mi sono fatta delle domande. Perchè quello in cui ho sempre creduto non mi corrispondeva più. Aveva cessato di avere valore per me, per quello che stavo vivendo. Ho passato un periodo di ricerca, mi definivo atea per comodità. Poi poco dopo ho capito che la mia strada era molto legata a Madre Natura. Ci sto ancora lavorando, sono agli inizi, però so che è quello a cui devo guardare. Ho trovato una serie di valori in cui mi riconosco. Il fatto che finalmente la Divinità non è un'entità astratta e impersonale ma è parte di quello che respiro, di quello che vedo, di quello che sono anche nei miei momenti bui.
Non so spiegarmi meglio di così.
Forse il modo migliore di omaggiare i genesis non è suonarli ma continuare a comportarsi da "genesis" cosa che Peter Gabriel sta facendo dal 1975. (Tre)
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Postby Phoberomys » 06 Nov 2009, 13:56

- c'è qualcuno di voi che è stato battezzato
(secondo il Sacramento Cattolico) quando non poteva decidere in merito?

Io. Quando ho un po' di tempo (presumibilmente, ahimé, mai [:-!]) mi sbattezzo.
E ho anche fatto la comunione, per via di mia nonna materna.
non che fosse religiosa (nessuno dei miei consanguinei lo è, al massimo una zia acquisita) ma mi ha praticamente obbligato: "Abbiamo fatto tanti regali ai tuoi cugini, adesso toccano un po' a te". [:0]
La cresima, però, no. Ho puntato i piedi. A tutto c'è un limite.

come lo siete? o come lo siete diventati?
Lo sono e basta.
Siete voi che dovete giustificare le vostre credenze irrazionali. [:p][;)]

cosa criticate di coloro "che credono", inteso sia come forma Cattolica, Islamica, Buddista etc ???
Di abdicare, anche solo in quei frangenti, al più grande dono che la natura ha fatto a quella sua parte chimata Uomo: la ragione, il logos, la razionalità.

quali sono i valori per cui la vita dell'uomo merita di essere vissuta ???
Con me caschi maluccio: non credo ce ne siano, almeno di assoluti.
Direi tirare avanti alla meno peggio.

la vita dell'uomo è semplice da poter essere ridotta a NASCITA - MORTE "ed in mezzo si vive" ? o c'è di più ed altro??
Penso che vivere sia già abbastanza complicato, altro che semplice, visto che già non riusciamo a spiegarne non solo il perché, ma nemmeno tanto bene il come.
Riempire questo vuoto di conoscenza con credenze fabbricate alla bisogna mi pare poco produttivo. [:-I]
PS: sì, non sono d'accordo col mio Guru e il suo More Than This [:0].
"Che cosa accomuna i Genesis ai Black Sabbath? Il fatto che per un certo periodo entrambi i gruppi, come cantante, hanno avuto Dio" - Langres Livarot.
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Postby Salmacis » 06 Nov 2009, 14:32

sì, sono stata battezzata quando avevo 3 mesi di vita, come tutti nella mia famiglia (quella è l'età per noi), quindi non avevo capacità di scegliere. non mi dispiace che l'abbiano fatto. sono credente, eppure non credo battezzerò i miei figli. lascerò che siano loro a decidere.

rispondo a qualche domanda rivolta agli atei (spero non ti spiaccia, aor [:)]):
di coloro che credono, o meglio, che si definiscono cristiani cattolici praticanti, critico l'imposizione agli altri e soprattutto il fanatismo. non tutti sono così per fortuna. ma forse è proprio quel 'praticante' a far la differenza. chissà.
sebbene sia credente, i valori della vita non sono necessariamente legati a qualcosa di religioso, spirituale e quant'altro. ad ogni modo, penso che la vita 'meriti' di essere vissuta per delle cose che non classificherei sotto la dicitura 'valori'. mi spiego meglio: a volte guardo il cielo gloriosamente azzurro e penso che valga la pena esserci al mondo per godersi quel momento. invece, al contrario, prendo come esempio il rispetto, tanto per dirne uno, cosa che per me viene al primo posto. non sempre penso che valga la pena esserci per esso, perchè la maggior parte dei valori che ritengo importanti, che cerco negli altri, che cerco di applicare, sono quelli che poi non vengono apprezzati, ti si rivoltano contro, fanno sì che alla fine ti venga 'messa in quel posto'. e arrivi a pensare che non valga affatto la pena essere così.
la vita dell'uomo è qualcosa di estremamente complicato, quell''in mezzo si vive' è ciò che complica le cose. il di più e altro non saprei. esiste o no? non lo saprò mai, perchè non ho ricordi risalenti a prima di nascere e non potrò eventualmente raccontarne di successivi alla mia morte. scoprirò solo morendo se c'è qualcosa dopo, anche se per me morire equivale a cessare di vivere. non credo che ci sarà un dopo, ma mi piace pensarlo. e mi piace pensare che sarà un luogo (il paradiso?) terreno in cui trovare tutto ciò che ci abbia resi felici in vita. che so, nutella a profusione e musica come si deve. e qualsiasi sarà la mia età da morta, in questo 'luogo' tornerò all'età in cui sono stata felice in vita. bello, no? [:D][:-j]

perchè credo. eh. domandone. perchè mi fa stare bene, direi. posso riassumerlo così. se qualcosa ha fatto vacillare nella vita il mio credo? sì, ma non nel senso che si può intendere. per chiarire forse dovrei spiegare il mio percorso. mia madre è 'diciamo' credente. mio padre è un ateo filobuddista. essendo cresciuta prevalentemente con la famiglia materna, ho assorbito i loro modi di credere. mia nonna e la mia prozia (le donne che hanno cresciuto e mantenuto la famiglia materna, quindi l'influenza è sempre stata grande su zii, cugini ecc.) sono ESTREMAMENTE credenti e praticanti. bigotte all'inverosimile. ci hanno insomma inculcato un certo timore, una certa asfissia. se non pregavi finivi male. tra i 10 e i 13 anni ho cominciato a farmi domande. i 14 sono stati ancora ancorati (scusate il gioco di parole) a un certo fanatismo esterno, complice una cotta per un ragazzo che, tanto per farvi capire l'elemento, dopo il liceo si è fatto prete. alchè ho cominciato a scindere le due cose, a ragionare con la mia testa, a chiedermi cosa cavolo fosse questo dio, questo cristo, a che ruolo potessero avere questi elementi nella mia vita. perchè dovevo privarmi dei piaceri, sentirmi in colpa per tutto, sacrificare ogni cosa in nome di qualcosa di praticamente inesistente? ma al diavolo. così mi sono creata una mia religione, dove dio è un amico a cui potrei offrire una birra, con tutto ciò che essere amici implica. l'appoggio, la confidenza. è chiaramente univoca come cosa, nel senso che non posso avere risposta a voce. però per me ha altri modi di rispondere. tutta quella roba che ci infilavano in testa l'ho eliminata. tanto per fare un esempio: perchè sentirmi in colpa se faccio qualcosa di 'scorretto' agli occhi della chiesa? se è davvero dio ad avermi creato (ad avermi voluta al mondo, al massimo, perchè mi hanno creato i miei genitori e stop), sa come mi ha fatta. con delle papille gustative, un clitoride, degli occhi, delle mani, un cervello, mezzi che possono procurarmi un piacere, un ragionamento, una ribellione. tutto quello che faccio e dico non va contro di lui. quindi per me è inconcepibile essere additata dai fanatici come eretica.
mediazione della chiesa e dei preti? no, grazie. gira troppo denaro, troppa ipocrisia, troppo fanatismo. se voglio credere in dio non devo renderne conto a nessuno. non mi piace che il papa s'intrometta negli affari di stato, che i preti si sentano in diritto di dirmi come vivere la mia vita e tutto il resto. sono un individuo libero. e nella mia razionalità, voglio poter essere libera di credere a modo mio. non ammazzo, non rubo. rispetto il prossimo, sono capace di amare una persona (non un partner, parlo in generale). mi sembra sufficiente per essere una brava persona agli occhi degli altri e anche a quelli del dio che abbiamo in comune. oso anche dire che sento di essere più sincera rispetto a tante persone che, appunto, predicano bene e razzolano male, prendendo in giro non solo gli altri ma, soprattutto, loro stessi.
perchè credo nonostante sia 'razionale' e 'laica'? perchè quella piccola parte di surreale nella vita (quindi non necessariamente dio, cristo e così via) o anche reale ma comunque in cui credere (che so, il culo della bellucci?) aiuta (secondo me) a non inaridirsi, anche se non è il termine esatto che mi serve per esprimere il concetto.
scusa la lunghezzaggine, aor [I8)][:D][;)]
- Le ho lette le FAQ, tranquilla.
- Quindi il tuo ignorarle bellamente è intenzionale?
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Postby Zeppelin » 06 Nov 2009, 17:34

Anch'io come Phobe ho "subito" battesimo e comunione, ma la cresima non l'ho voluta fare e i miei genitori hanno appoggiato questa mia decisione (d'altro canto mio papà è ateo convinto e mia madre non è nè bigotta nè credente diciamo "assidua").
A dire il vero non so perchè mi abbiano battezzato (la comunione l'ho fatta perchè la facevano tutti i miei compagni)...mah!
Come Salmacis, anch'io lascerò decidere ai miei figli. Per battezzarsi c'è sempre tempo.

Veniamo alle domande inquietanti di Aor[:D]:

- mi sono scoperto ateo. Non ho avuto nessuna influenza. Mio papà non mi ha mai parlato di religione in tenera età, nè di ateismo. Ricordo solo che mi spiegava la funzione della chiesa.
Devo dire che ero insofferente nei confronti del prete del mio paese: un vero secca palle: "Roberto, devi venire a messa!", "Roberto, non ti ho visto a messa ieri", "Roberto, devi confessarti". Quel pagliaccio ha pure telefonato ai miei genitori (erano dei divorziati freschi freschi) non tanto per aiutarli nella loro situazione delicata, ma per assicurarsi la presenza durante la comunione. Mia mamma c'era rimasta tanto male. Ora ricorda l'episodio ridendo.
Ma non provavo insofferenza solo verso il prete: tutte le funzioni religiose mi sono sembrate fin da piccolo (quindi è un punto di vista ingenuo, senza influenze, sebbene infantile)una perdita di tempo, delle cose strane senza senso ed incredibilmente noiose. Durante le lezioni di catechesi pensavo a tutt'altro.
Forse il mio ateismo è da ricercarsi qui, per lo meno le basi.
Poi, dalle medie fino alla terza liceo c'è buio totale: non ricordo nulla, a parte il rifiuto della cresima.
La quinta liceo mi vede alle prese con una sorta di misticismo tendente al menefreghismo. Poi è arrivato Nietzsche. Poi Sartre.

Io non "critico" chi crede (a parte, ovviamente, il fanatismo). Se proprio ne dovessi parlare dividerei i credenti in vari gruppi: bigotti, politici (che non si distanziano molto dal primo gruppo), credenti veri e propri, credenti con riserve (tipo Hog, Salmacis etc., quei due catto-comunisti-fascisti-democristiani. Uno è pure interista[:D][:D]).
Non criticherei nessuno a parte i primi due gruppi. Quindi tanto vale parlare degli altri due: la prima cosa che mi viene in mente è che una persona crede in quanto si sente insicura (non psicologicamente, ma "esistenzialmente"). Questo però non può essere oggetto di critica, anzi. C'è da dire che l'insicurezza sorge nel momento in cui ci troviamo nel mondo e lo viviamo: tutte queste paure stanno anche nell'animo ateo. Però, il credente, dalla sua ha Dio. Ma dio, si sa, non lo si può dimostrare. Perciò si vive nel "credo" o nella fede. Di conseguenza c'è solo speranza di dio e non sicurezza (non a caso si dice "credo in dio"). Sta di fatto che ci siamo. Tutti, atei e credenti. E siamo estremamente vulnerabili. E abbiamo paura della morte, della sofferenza e del dolore. Ma quella di dio è solo una nostra speranza che non ha riscontri oggettivi e può essere interpretata tranquillamente come un' auto convinzione che Dio è qui accanto a noi. E troviamo la forza per andare avanti. Eppure, la forza per andare avanti la troviamo tutti...dobbiamo trovarla. Perciò sostengo che, credenti o no, ci comportiamo più o meno (parlo di gente "normale" non fanatica o ignorante ed indottrinata) come se dio non esistesse, creando una serie di comportamenti che tendono verso il bene. Ma non verso dio. Perchè per quanto ne sappiamo, dio potrebbe anche volere il male.

Anticipo la quarta domanda: sì, la vita parte dalla nascita, poi in mezzo c'è tanta roba, poi si muore. Poi si marcisce sottoterra sperando che il corpo sia un buon humus. Tanto per dire che anche da morto sono servito a qualcosa.

Per quanto riguarda i valori per cui la vita dev'essere vissuta sostengo il motto socratico: la ricerca della verità. Parlo da studente appassionato di filosofia ed estremamente convinto nell'importanza di questa materia, che sa ergersi su tutti con le sue domande imperterrite ed impertinenti.
Non posso essere sicuro che la vita sia una sola, ma so che la sto vivendo. Mi percepisco e la percepisco e credo che seguendo i miei doveri (di futuro padre, marito, nonno, cittadino etc.) e i miei piaceri (che non sono sesso droga e rock'n'roll...anzi sì, tranne la droga[:D][:D]) potrò vivere una bella vita, sperando di mettere al mondo qualcosa che assomigli ad un bambino, producendo qualcosa che non sia solo cacca (libri, scritti, articoli...vedremo) e tentando di essere una Persona che tende sempre verso l'altro, sempre che quest'ultimo risponda ai miei di appelli.
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Postby genesisforever » 06 Nov 2009, 18:42

Ai motivi per vivere, aggiungerei: la conoscenza di sè stessi.
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Postby King of Maybe » 06 Nov 2009, 19:14

Sono questioni molto personali, però siamo qui per condividere e confrontarci e conoscerci quindi mi pare bello partecipare a questo thread...
rispondo un po' a tutte le domande, se non ti spiace, perché trovo che non debbano essere divise necessariamente tra chi possiede un sentire religioso e chi no


quote:
Originally posted by aorlansky60

Una domanda rivolta a tutti:


- c'è qualcuno di voi che è stato battezzato(secondo il Sacramento Cattolico) quando non poteva decidere in merito? (a pochi giorni di vita non si è in grado di farlo anche perchè non si è ancora maturata "l'età della ragione"...)


Battezzato per scelta dei miei (che pure non sono esattamente praticanti/credenti), comunicato e cresimato: subito dopo aver ricevuto quest'ultimo Sacramento, che segna la conferma dell'ingresso nell'Ecumene Cristiano, parte il mio nuovo cammino.
N.B. Tra qualche giorno mi "sbattezzo".


quote:


cosa criticate di coloro "che credono", inteso sia come forma Cattolica, Islamica, Buddista etc ???


non sopporto i bigotti, i fanatici, chi cerca di imporre la propria visione religiosa, chi fa proselitismo, chi ritiene la propria via la sola percorribile, la migliore, la più vera.


quote:

quali sono i valori per cui la vita dell'uomo merita di essere vissuta ???


Amore, Dignità, Onore, Sapienza, Onestà, Solidarietà, Gioia, Forza (interiore)


quote:

la vita dell'uomo è semplice da poter essere ridotta a NASCITA - MORTE "ed in mezzo si vive" ? o c'è di più ed altro??


C'è tanto di più: prima, dopo, ma anche durante!


quote:

per chi "crede":

perchè?


io non "credo": sento, sperimento (nel senso faccio esperienza di) il Divino. Non c'è un perché: c'è una "percezione"...


quote:

nel corso della vita, qualcosa ha fatto vacillare la vostra fede in ciò che credete? se si, perchè?


non vacillo: tutto ciò che avviene, ha un Senso: è per un Motivo e un Fine
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Postby Salmacis » 06 Nov 2009, 20:03

vorrei fare una domanda ai battezzati contrari in via di 'sbattezzamento'. cosa vi spinge a volerlo fare? mi spiego: nella vita di tutti i giorni uno non si accorge di essere o meno battezzato, cosa cambia con lo sbattezzo? chiedo per curiosità e desiderio di sapere, ho letto che la pratica consiste nella cancellazione del proprio nome dal registro dei battezzati o qualcosa del genere. forse per accostarsi a un'altra religione?
- Le ho lette le FAQ, tranquilla.
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Postby King of Maybe » 06 Nov 2009, 21:23

Nel mio caso in effetti non cambia niente nella vita di tutti i giorni, ecco perché non mi sono mai deciso prima; il grosso cambiamento di stato avvenne con la Cresima, che provocò il mio allontanamento dal Cristianesimo e dall'Ecumene (in pratica l'effetto opposto).

Mi sbattezzo per coerenza: del resto non faccio parte della Comunità Cattolica da più di trent'anni...

e per "statistica": non voglio essere conteggiato tra i Cattolici, qualsiasi sia il fine per cui viene effettuato questo computo.
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Postby Phoberomys » 07 Nov 2009, 05:44

quote:
Originally posted by Salmacis

vorrei fare una domanda ai battezzati contrari in via di 'sbattezzamento'. cosa vi spinge a volerlo fare? mi spiego: nella vita di tutti i giorni uno non si accorge di essere o meno battezzato, cosa cambia con lo sbattezzo? chiedo per curiosità e desiderio di sapere, ho letto che la pratica consiste nella cancellazione del proprio nome dal registro dei battezzati o qualcosa del genere. forse per accostarsi a un'altra religione?


Che cosa mi spinge a volerlo fare: è che non sono cristiano e non lo sono mai stato, neanche per un minuto, nemmeno per sbaglio. [:-I]

E' come se qualcuno mi avesse iscritto a sorpresa all'ordine dei commercialisti, al circolo delle bocce, al club di Topolino - sono tutte cose che non mi interessano e non vedo perché dovrei farne parte.

Poi non mi piace essere conteggiato tra i 'cristiani', per rispetto delle loro credenze e delle mie (Materialista Meccanicista, volendo proprio definire), e allora vorrei rimediare alla svista e depennare il mio nome dal catalogo.

E non per passare a un'altra religione (buddismo, animismo, qabbalah, niù éig): continuo a pensare che questo capiti a chi ci credeva e ha smesso di crederci, e allora deve trovare un altro terreno su cui seminare il proprio bisogno di credere.

Io le mie credenze le compro all'IKEA. [:D]
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Postby Salmacis » 07 Nov 2009, 07:56

ho capito, grazie mille [:)]
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Postby intermediario » 07 Nov 2009, 08:49

Stare in piedi su una palla di roccia lanciata in uno spazio freddo ed ostile (alcuni anche a testa in giù), sapendo che 100 anni fa non c’eravamo e fra 100 anni non ci saremo più è una cosa che può mettere a disagio qualcuno.
Mi sembra evidente che quindi si ricorra ad immagini consolatorie basate sulla nostra biologia: un Dio padre che ci giudica e ci protegge.
Salvo poi pensare, davanti a centinaia di bambini fatti a pezzi nella scuola di Beslan, che Dio non c’è, o ci odia, o non gli frega un tubo di noi, o ha un pessimo senso dell’umorismo.
D’accordo, ci sono ancora moltissime cose che non sappiamo della vita e dell’universo: ma il cardinale Ruini non ne sa più di me. Quello che non ammetto è la fede imposta come verità dogmatica, questo serve solo a rafforzare l’autorità della gerarchia ecclesiastica.

Se invece parliamo della religione come sistema di valori morali, allora rispetto (anche se non pratico) la preghiera, il ritrovarsi a messa la domenica mattina, l’impegno sociale, la solidarietà di alcuni religiosi.
Last edited by intermediario on 07 Nov 2009, 08:53, edited 1 time in total.
All of those buildings
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Postby thewickedlady » 07 Nov 2009, 09:24

- c'è qualcuno di voi che è stato battezzato(secondo il Sacramento Cattolico) quando non poteva decidere in merito? (a pochi giorni di vita non si è in grado di farlo anche perchè non si è ancora maturata "l'età della ragione"...)


non sono battezzata, i miei genitori lo erano ma, poi sono diventati atei e quindi la decisione di non battezzarci sia me che mio fratello, sono sempre stata esonerata dalle lezioni di religione e passavo l'ora fuori in corridoio, anche perchè ai tempi ero l'unica in tutta la scuola, i miei però mi hanno sempre lasciato libera scelta, cioè se volevo fare religione potevo benissimo farla, ed io sto facendo lo stesso con mia figlia. Niente comunione ne cresima, chiaramente e mi ricordo che quando è stato il momento della comunione e tutte le mie amiche si preparavano il vestito io volevo farla e mia madre mi ha semplicemente detto che il vestito me lo avrebbe fatto lo stesso anche senza la comunione, ed io sono stata felice perchè in fondo il mio cruccio era solo quello.


Ora sono ancora Atea e non battezzata, per scelta.
come lo siete? o come lo siete diventati?

cosa criticate di coloro "che credono", inteso sia come forma Cattolica, Islamica, Buddista etc ???


non critico assolutamente, rispetto le scelte e mi piacerebbe però che loro facessero la stessa cosa con le mie, ma spesso non è così.

quali sono i valori per cui la vita dell'uomo merita di essere vissuta ???

la vita dell'uomo è semplice da poter essere ridotta a NASCITA - MORTE "ed in mezzo si vive" ? o c'è di più ed altro??
Essendo atea penso che la vita meriti di essere vissuta per la grande avventura che questa è, per le emozioni, per le gioie.





nel corso della vita, qualcosa ha fatto vacillare la vostra fede in ciò che credete? se si, perchè?

vacillare mai, l'unica cosa a cui ho pensato quando è morta mia mamma è stata che se fossi stata credente forse la sofferenza sarebbe stata più controllabile, nel senso che la morte ha una giustificazione ed una speranza di una vita eterna, mentre per noi atei la morte è la fine di questo percorso e basta.
Last edited by thewickedlady on 07 Nov 2009, 09:55, edited 1 time in total.
Sono una piccola ape furibonda. Mi piace cambiare di colore. Mi piace cambiare di misura!
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Postby Salmacis » 07 Nov 2009, 09:34

quote:
originally posted by wicked
l'unica cosa a cui ho pensato quando è morta mia mamma è stata che se fossi stata credente forse la sofferenza sarebbe stata più controllabile, nel senso che la morte ha una giustificazione ed una speranza di una vita eterna, mentre per noi atei la morte è la fine di questo percorso e basta.

spunto interessante. effettivamente è così, in genere per un credente è più facile alleviare (non 'far scomparire') il dolore per la scomparsa di una persona cara. 'più facile' chiaramente non significa 'immediato'.
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Postby smiroldo » 07 Nov 2009, 16:07

quote:
Originally posted by aorlansky60

c'è qualcuno di voi che è stato battezzato(secondo il Sacramento Cattolico) quando non poteva decidere in merito? (a pochi giorni di vita non si è in grado di farlo anche perchè non si è ancora maturata "l'età della ragione"...)


io non sono stato battezzato e mi ha stupito vedere che ce ne sono altri come me!
i miei fecero la scelta che - secondo me - è la più ovvia, logica, l'unica possibile.
il battesimo - come tutti i sacramenti - dovrebbe essere un atto scelto, ponderato, voluto da ciascuno di noi. mi chiedo che senso abbia, anche per un credente, "imporre" questa scelta ad un infante totalmente incapace di intendere e di volere...

secondo me ogni genitore, indipendente dalla sua fede o meno fede, dovrebbe lasciar scegliere [:)]
imporre il battesimo a chi non è in grado di scegliere, svilisce il senso del battesimo stesso. se fossi cattolico, non deciderei mai per i miei figli.

quote:
Originally posted by aorlansky60

per chi è ateo:
come lo siete? o come lo siete diventati?

non sono ateo, mi definisco agnostico. credo che gli atei - non credendo a prescindere - commettono lo stesso "errore" di quelli che credono a prescindere...come si può credere o non credere a priori? se c'è un dio, lo potremo sapere solo da trapassati [:)]
finchè siamo su questa terra, dovremmo limitarci a vivere al meglio la nostra vita, tutto qui...
se esiste un dio, sarà abbastanza grande e intelligente da giudicare il nostro operato sulla terra indipendentemente se ci siamo confessati o sposati davanti a un prete (che è un uomo come noi)...[:)]

quote:
Originally posted by aorlansky60

cosa criticate di coloro "che credono", inteso sia come forma Cattolica, Islamica, Buddista etc ???

io non critico nulla e nessuno, ognuno ha diritto di credere o meno in quel che vuole. purchè il suo credere non lo ponga su un piedistallo rispetto agli altri...

se proprio devo criticare qualcosa è la distorsione IGNOBILE del concetto di "laicità" operata in questo paese per meschini fini politici. ma questo è un altro discorso...[:-|]

quote:
Originally posted by aorlansky60

quali sono i valori per cui la vita dell'uomo merita di essere vissuta ???

valori laici, ovvio [;)] credere fermamente nelle proprie idee, non imporle agli altri, cercare sempre il confronto, non farsi accecare dalle ideologie, dubitare sempre...insomma, l'esatto opposto di quel che accade in questo paese [:-!]

quote:
Originally posted by aorlansky60

la vita dell'uomo è semplice da poter essere ridotta a NASCITA - MORTE "ed in mezzo si vive" ? o c'è di più ed altro??

come detto, lo sapremo da trapassati [;)]
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Postby aorlansky60 » 09 Nov 2009, 08:46

Alcune considerazioni personali dopo i vs primi interventi:

ancora a caldo, appena immesso questo topic, mi erano venuti molti dubbi per averlo fatto, perchè l'argomento è tale da costituire una miccia accesa di un ordigno ad alto potenziale; devo invece constatare ancora una volta il tono decisamente positivo di tutti i vs interventi in un clima di sereno confronto che riflette un certo livello intellettivo di chi frequenta questo forum, qualità che alla fine riesce a tradursi nella comprensione reciproca od almeno il tentare di farlo per un argomento tutt'altro che semplice, che è una delle basi per qualsiasi tipo di dialogo che si possa definire tale.

Detto questo,
a mia volta cerco di dare una risposta alle mie "inquietanti domande" come le ha definite ZEP [;)]

Si, fui battezzato come molti in tenerissima età senza rendermene conto; fin da bimbo fui indotrinato alla religione Cattolica; già allora, anche se il mio livello intellettivo non me lo permetteva pienamente, intuivo "qualcosa di estremamente buono" e di sacro nel messaggio e nelle opere di Cristo.

A 16 anni senza che nessuno me lo imponesse, non so io nemmeno come e perchè, inizia a leggere la Bibbia, dal libro della Genesi in avanti... poco a poco, giorno per giorno... arrivai a finire i primi 10 libri, poi iniziai la lettura del Nuovo Testamento e dei Vangeli. Finii (meglio dire cercai "di" farlo) con l'Apocalisse.

È da allora che iniziai a maturare una convinzione personale del "senso della vita". Concetto che è andato trasformandosi nel tempo influenzato dalle mie esperienze personali. Concetto che si distacca da qualsiasi modello naturalistico (la consapevolezza dell'appartenere ad una specie vivente e la riproduzione quale priorità per il mantenimento della stessa) o consumistico (l'obiettivo di "felicità" da raggiungere attraverso il modello proposto dalla nostra società di tipo materialistico).

In questo, il messaggio di Cristo "ama il prossimo tuo come fosse te stesso" è per me fondamentale come modello.

L'essenza della vita per me è "comportarsi in modo degno" verso tutto e tutti, giorno dopo giorno.

Sebbene sempre più spesso la vita mi ha dato occasione di osservare, criticare e condannare l'operato dell'uomo in molte sue forme di attività, è altrettanto chiara l'indissolubilità dell'essere umano nel suo contesto di "socialità" ed il vivere in comunità.

Non sono un Cristiano praticante -nel senso che assai raramente vado a Messa, cosa assai criticabile perchè il ritrovarsi nella comunità per "vivere" la dotrina Cristiana è una delle basi del suo stesso messaggio- però la mia vita è regolata nel rispetto delle regole stabilite in terra e nel cercare di seguire quel messaggio fondamentale che descrivevo prima. Non è sempre detto che ci riesca, però il perseverarne continuamente la via è pratica che almeno idealmente in me non è mai venuta meno.

Per il resto non intendo imporre il mio credo a nessuno, così come riconosco a chiunque di avere diritto di scelta nel seguire la fede che ritenga più giusta, o di non seguirne affatto se egli lo ritiene più giusto per non sentirne il bisogno.

L'unica cosa che detesto e condanno è la violenza (che ci sia di mezzo la religione a strumentalizzarne gli atti o meno), però so bene che essa è insita nella ragione dell'uomo da sempre, per cui con essa si deve bene o male convivere, con tanta pazienza. Una cosa che temo è l'irrazionalità della nostra specie, spesso in grado di manifestarsi in molti comportamenti, soprattutto a livello di masse.

Alla fine, credo che tutti gli umani quali esseri "superiori" del creato nascano non solo per il mantenimento della specie ma anche per essere messi alla prova e per essere poi giudicati delle proprie azioni dal "PADRONE DI CASA", come spesso amo definire DIO, non solo quello Cristiano, Islamico, Ebraico, Buddista, etc ma l'unico DIO e Giudice Perfetto.
Trovo conforto in questo nel sapere che le diverse religioni condividono frequenti passi(concetto che mi dà l'idea dell'illogicità dello scontro di religioni e convinzione che queste manifestazioni estreme trovino terreno fertile dove prevale ignoranza).
È anche un modo di esorcizzare e spiegarmi del perchè di tante sofferenze e miserie che da sempre affliggono l'essere umano: sapere che "non è per sempre". Il "sempre" inizia dopo la morte del corpo in Terra.
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Postby smiroldo » 09 Nov 2009, 09:26

quote:
Originally posted by aorlansky60

In questo, il messaggio di Cristo "ama il prossimo tuo come fosse te stesso" è per me fondamentale come modello.

L'essenza della vita per me è "comportarsi in modo degno" verso tutto e tutti, giorno dopo giorno.

tutto molto bello e giusto [;)] ma...non c'è bisogno di leggere i testi sacri per giungere a queste conclusioni. io la penso esattamente come te, e non ho mai letto una riga della Bibbia...

per me questi sono valori LAICI anzitutto, ancor prima che scritti su un testo sacro, e dipendono, secondo me, anzitutto da come siamo cresciuti: in che famiglia, in quale contesto sociale, ecc ecc [:)]
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Postby aorlansky60 » 09 Nov 2009, 09:55

sono d'accordo: tessuto familiare e contesto sociale possono rivelarsi importanti fino all'essere determinanti.
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Postby wondering clouds » 10 Nov 2009, 07:26

quote:
Originally posted by aorlansky60

Alcune considerazioni personali dopo i vs primi interventi:

L'unica cosa che detesto e condanno è la violenza (che ci sia di mezzo la religione a strumentalizzarne gli atti o meno), però so bene che essa è insita nella ragione dell'uomo da sempre, per cui con essa si deve bene o male convivere, con tanta pazienza. Una cosa che temo è l'irrazionalità della nostra specie, spesso in grado di manifestarsi in molti comportamenti, soprattutto a livello di masse.

Alla fine, credo che tutti gli umani quali esseri "superiori" del creato nascano non solo per il mantenimento della specie ma anche per essere messi alla prova e per essere poi giudicati delle proprie azioni dal "PADRONE DI CASA", come spesso amo definire DIO, non solo quello Cristiano, Islamico, Ebraico, Buddista, etc ma l'unico DIO e Giudice Perfetto.
Trovo conforto in questo nel sapere che le diverse religioni condividono frequenti passi(concetto che mi dà l'idea dell'illogicità dello scontro di religioni e convinzione che queste manifestazioni estreme trovino terreno fertile dove prevale ignoranza).
È anche un modo di esorcizzare e spiegarmi del perchè di tante sofferenze e miserie che da sempre affliggono l'essere umano: sapere che "non è per sempre". Il "sempre" inizia dopo la morte del corpo in Terra.




su questi stralci aggiungo l'ironia satirica di "striscia la notizia" su uno scontro tra vari esponenti di correnti religiose, finito a scazzottate.
Ci ho riso sopra, perchè alla fine la natura anche ferina, belluina, delle persone, viene fuori, non c'è morale o religione che tenga...
un po' fa tristezza, ma l'uomo è angelo e bestia insieme.
Sul discorso del giudizio dopo la morte ho spesso avuto delle perplessità stretamente personali, che qui prudentemente espongo.
Siamo stati gettati all'esistenza senza chiederlo, ma veniamo innestati in una lotta senza quartiere contro il male.
Come messi alla prova, non importa se da chi o come. Abbiamo difronte difficoltà, ostacoli a volte insuperabili, malattie, assistiamo a crudeltà gratuite, ci muoiono i nostri cari, non si fa quasi niente ad es. per alleviare i milioni di persone che muoiono di fame.

nel profondo secondo me siamo avvolti da un mistero che ci supera.
Non tutto è chiaro, nemmeno per chi crede profondamente.
Abbiamo solo dei flebili segni di ciò che è bello e che meriterebbe di durare per sempre e di ciò che è brutto, malvagio , che vorremmo cancellato e non avere mai visto. Almeno io penso così.
Il paradiso, una vita infinita, ricca, la luce, chi può dire qualcosa di più ?, se non fragili pensieri o intuizioni ?
io ringrazio per le cose belle che sperimento nella vita, musica compresa, perchè mi danno la speranza che siamo chiamati a qualcosa di sicuramente più alto, più bello, che ci riempia e ci stupisca continuamente ( Apollo e Dioniso nel Divino, la permanenza e il divenire, la quiete, la contemplazione e il movimento, l'eternamente mutevole...)

dopo la cresima io sono scappato dalla chiesa,rimasto agnostico, idealista ingenuo... e l'ho riscoperta a 18 anni. e per ora ci sto dentro.
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Postby aorlansky60 » 10 Nov 2009, 08:38


"...uno scontro tra vari esponenti di correnti religiose, finito a scazzottate.
Ci ho riso sopra, perchè alla fine la natura anche ferina, belluina, delle persone, viene fuori, non c'è morale o religione che tenga..."


condivido pienamente tutte le ultime parole di Wondering, ma volevo soffermarmi su queste in particolare;

anche QUESTI tipi di manifestazioni estreme fanno parte di quanto temo nell'uomo ed è quanto intendevo per "comportamenti irrazionali" che irrimediabilmente trovano sempre sfogo ideale quando la ragionevolezza viene meno, come risultato logico di quanto è evidentemente insito nel DNA dell'Uomo: [:(] il germe dell'aggressività che porta alla VIOLENZA.



Spesso sono portato a riflettere :

ma DIO, o gli DEI dell'Islam, dell'Ebraismo, del Cattolicesimo, del Buddismo, etc

SONO MAGGIORMENTE COMPIACIUTI NEL VEDERE CHE I LORO FEDELI SI DIMOSTRANO LORO DEVOTI 1 GIORNO ALLA SETTIMANA... PER POI SCANNARSI TRA LORO I RESTANTI 6 ?!?!...




...O SAREBBERO PIU' FELICI NEL CONSTATARE CHE UNA MOLTITUDINE DI RAZZE UMANE NON SI PROTRAE PIU' TROPPO SPESSO NEI LORO CONFRONTI TRAMITE MESSE-RAMADAN-PREGHIERE-MURO DEL PIANTO-MEDITAZIONE etc
MA OSSERVA COSTANTEMENTE VERSO IL PROPRIO PROSSIMO -non importa colore di pelle o razza- IN OGNI AZIONE E GESTA COMPIUTI, VALORI DI PACE-COMPRENSIONE-ACCOGLIENZA etc etc ???


NON SAREBBE QUESTO IL VERO VERBO VIVENTE, VERA REALIZZAZIONE IDEALE DI TUTTE LE RELIGIONI MONOTEISTE ???

lo so che non è obiettivo facile da raggiungere... di mezzo ci sono barriere da abbattere (rappresentate da avidità, mantenimento del potere raggiunto, sete di ricchezza continua... invidie, secoli di culture antagoniste... e pure una lista infinita di morti nel nome delle diverse fedi religiose...)
ognuno nel suo "piccolo" per ogni essere umano, prima ancora di operare un confronto "tra nazioni".


ps anch'io sono un inguaribile "idealista-sognatore" [:)]
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Postby darkerstar » 12 May 2010, 12:49

Non mi ero accorta di questo topic


quote:
- c'è qualcuno di voi che è stato battezzato(secondo il Sacramento Cattolico) quando non poteva decidere in merito? (a pochi giorni di vita non si è in grado di farlo anche perchè non si è ancora maturata "l'età della ragione"...)


Ovvio anche io battezzata. Mia madre era una credente, mio padre no.
Pensavo che la mia strada fosse quella del cattolicesimo ma mi sbagliavo. Ho fatto pure la Cresima. Poi ho capito che io con i cattolici non avevo niente a che fare e mi sono messa a cercare. Anche se ora mi definisco pagana non sono ancora sicura di quello che sono.

Chiedere perchè si crede è un po' per me chiedere perchè si respira. Non saprei dire il perchè. E' una cosa che io sento. Mi sento parte di qualcosa più grande di me. Al contrario delle religioni monoteiste che ritraggono il loro dio lassù nel cielo distaccato da tutto e persino dai loro figli, ecco io sento di far parte della Divinità, di esserlo io stessa - anche se poi dico e penso le peggio cose di me. Ecco per parafrasare una frase che ho sentito e letto altrove: Dea Madre è nelle cose belle e anche in quelle terribili. Senza l'una non potrebbe esistere l'altra e viceversa. Lo so suona confusa. Ma se avessi tutto chiaro non starei qui a provare a parlarvene.
So che la realtà e la Natura sono molto più complesse di quanto noi stessi immaginiamo.
Forse il modo migliore di omaggiare i genesis non è suonarli ma continuare a comportarsi da "genesis" cosa che Peter Gabriel sta facendo dal 1975. (Tre)
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Postby Zeppelin » 12 May 2010, 16:05

Tu sei panteista allora. Come diceva Spinoza: deus sive natura.[;)]
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