by Salmacis » 06 Nov 2009, 14:32
sì, sono stata battezzata quando avevo 3 mesi di vita, come tutti nella mia famiglia (quella è l'età per noi), quindi non avevo capacità di scegliere. non mi dispiace che l'abbiano fatto. sono credente, eppure non credo battezzerò i miei figli. lascerò che siano loro a decidere.
rispondo a qualche domanda rivolta agli atei (spero non ti spiaccia, aor [:)]):
di coloro che credono, o meglio, che si definiscono cristiani cattolici praticanti, critico l'imposizione agli altri e soprattutto il fanatismo. non tutti sono così per fortuna. ma forse è proprio quel 'praticante' a far la differenza. chissà.
sebbene sia credente, i valori della vita non sono necessariamente legati a qualcosa di religioso, spirituale e quant'altro. ad ogni modo, penso che la vita 'meriti' di essere vissuta per delle cose che non classificherei sotto la dicitura 'valori'. mi spiego meglio: a volte guardo il cielo gloriosamente azzurro e penso che valga la pena esserci al mondo per godersi quel momento. invece, al contrario, prendo come esempio il rispetto, tanto per dirne uno, cosa che per me viene al primo posto. non sempre penso che valga la pena esserci per esso, perchè la maggior parte dei valori che ritengo importanti, che cerco negli altri, che cerco di applicare, sono quelli che poi non vengono apprezzati, ti si rivoltano contro, fanno sì che alla fine ti venga 'messa in quel posto'. e arrivi a pensare che non valga affatto la pena essere così.
la vita dell'uomo è qualcosa di estremamente complicato, quell''in mezzo si vive' è ciò che complica le cose. il di più e altro non saprei. esiste o no? non lo saprò mai, perchè non ho ricordi risalenti a prima di nascere e non potrò eventualmente raccontarne di successivi alla mia morte. scoprirò solo morendo se c'è qualcosa dopo, anche se per me morire equivale a cessare di vivere. non credo che ci sarà un dopo, ma mi piace pensarlo. e mi piace pensare che sarà un luogo (il paradiso?) terreno in cui trovare tutto ciò che ci abbia resi felici in vita. che so, nutella a profusione e musica come si deve. e qualsiasi sarà la mia età da morta, in questo 'luogo' tornerò all'età in cui sono stata felice in vita. bello, no? [:D][:-j]
perchè credo. eh. domandone. perchè mi fa stare bene, direi. posso riassumerlo così. se qualcosa ha fatto vacillare nella vita il mio credo? sì, ma non nel senso che si può intendere. per chiarire forse dovrei spiegare il mio percorso. mia madre è 'diciamo' credente. mio padre è un ateo filobuddista. essendo cresciuta prevalentemente con la famiglia materna, ho assorbito i loro modi di credere. mia nonna e la mia prozia (le donne che hanno cresciuto e mantenuto la famiglia materna, quindi l'influenza è sempre stata grande su zii, cugini ecc.) sono ESTREMAMENTE credenti e praticanti. bigotte all'inverosimile. ci hanno insomma inculcato un certo timore, una certa asfissia. se non pregavi finivi male. tra i 10 e i 13 anni ho cominciato a farmi domande. i 14 sono stati ancora ancorati (scusate il gioco di parole) a un certo fanatismo esterno, complice una cotta per un ragazzo che, tanto per farvi capire l'elemento, dopo il liceo si è fatto prete. alchè ho cominciato a scindere le due cose, a ragionare con la mia testa, a chiedermi cosa cavolo fosse questo dio, questo cristo, a che ruolo potessero avere questi elementi nella mia vita. perchè dovevo privarmi dei piaceri, sentirmi in colpa per tutto, sacrificare ogni cosa in nome di qualcosa di praticamente inesistente? ma al diavolo. così mi sono creata una mia religione, dove dio è un amico a cui potrei offrire una birra, con tutto ciò che essere amici implica. l'appoggio, la confidenza. è chiaramente univoca come cosa, nel senso che non posso avere risposta a voce. però per me ha altri modi di rispondere. tutta quella roba che ci infilavano in testa l'ho eliminata. tanto per fare un esempio: perchè sentirmi in colpa se faccio qualcosa di 'scorretto' agli occhi della chiesa? se è davvero dio ad avermi creato (ad avermi voluta al mondo, al massimo, perchè mi hanno creato i miei genitori e stop), sa come mi ha fatta. con delle papille gustative, un clitoride, degli occhi, delle mani, un cervello, mezzi che possono procurarmi un piacere, un ragionamento, una ribellione. tutto quello che faccio e dico non va contro di lui. quindi per me è inconcepibile essere additata dai fanatici come eretica.
mediazione della chiesa e dei preti? no, grazie. gira troppo denaro, troppa ipocrisia, troppo fanatismo. se voglio credere in dio non devo renderne conto a nessuno. non mi piace che il papa s'intrometta negli affari di stato, che i preti si sentano in diritto di dirmi come vivere la mia vita e tutto il resto. sono un individuo libero. e nella mia razionalità, voglio poter essere libera di credere a modo mio. non ammazzo, non rubo. rispetto il prossimo, sono capace di amare una persona (non un partner, parlo in generale). mi sembra sufficiente per essere una brava persona agli occhi degli altri e anche a quelli del dio che abbiamo in comune. oso anche dire che sento di essere più sincera rispetto a tante persone che, appunto, predicano bene e razzolano male, prendendo in giro non solo gli altri ma, soprattutto, loro stessi.
perchè credo nonostante sia 'razionale' e 'laica'? perchè quella piccola parte di surreale nella vita (quindi non necessariamente dio, cristo e così via) o anche reale ma comunque in cui credere (che so, il culo della bellucci?) aiuta (secondo me) a non inaridirsi, anche se non è il termine esatto che mi serve per esprimere il concetto.
scusa la lunghezzaggine, aor [I8)][:D][;)]
- Le ho lette le
FAQ, tranquilla.
- Quindi il tuo ignorarle bellamente è intenzionale?