La terza madre di Dario Argento

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La terza madre di Dario Argento

Postby genesisforever » 16 Nov 2009, 05:54

Ieri sera ho avuto la malaugarata idea di guardarmi su Rete4 "La terza madre", il recente film di Dario Argento. Ero conscio della desolante mediocrità del precedente "Il cartaio", ma ero attratto dal fatto che "La terza madre" era stato presentato come la chiusura della trilogia iniziata dagli ottimi "Suspiria" e "Inferno". Diamogli un'altra possibilità, ho pensato.

Certi limiti (stesura della sceneggiatura e soprattutto direzione degli attori) erano da sempre presenti nelle opere del Maestro, ma la potenza visionaria di certe crude sequenze aveva reso indimenticabili film come "Profondo rosso", "Suspiria", "Tenebre", "Phenomena", ecc... Nonchè fonte di ispirazione per decine di registi horror.

Ma dell'ultima opera nulla è da salvare.
Una sceneggiatura ridicola, raffazzonata e per nulla originale (con citazioni sgangherate dall'Esorcista e dai vecchi film del maestro), con un finale talmente affrettato e involontariamente comico da fare sghignazzare.
Una serie di personaggi abbozzati, descritti senza un benché minimo spessore psicologico.
Una recitazione penosamente imbarazzante di Asia Argento, un personaggio del quale non si spiega la presenza (a parte le tette e il cognome) su un qualsiasi set cinematografico. Patetico poi il ruolo da "fatina azzurra" della madre Dadia Nicolodi, che sembra uscire da "Star wars"...
Restano alcune violente scene splatter (peraltro derivate da opere precedenti, dove erano state utilizzate con ben altra efficacia) e una inutile sequenza di nudi (esilarante quello della madre Tenebrarum con poppe rifatte, forzata la doccia di Asia), probabilmente inseriti come unica speranza di attarre uno stanco pubblico ormai deluso dall'autore.

Ancora non mi capacito di che cosa sia successo ad Argento dopo "Opera", sta di fatto che film come questo hanno il solo risultato di gettare fango e discredito sulla sua carriera e su tutto il cinema italiano.
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Postby Synapsy » 16 Nov 2009, 06:55

Verissimo...non mi capacito di come possa un nome come quello di Dario Argento produrre delle ridicolaggini come quelle che ci propina da anni ormai.
E' incredibile.
Un ragazzetto alle prime armi con una telecamera e qualche software, non credo possa fare molto peggio...
Sembra, effettivamente, che quasi quasi lo faccia apposta...mah![:-I]
..and a silent tear of blood dribbles down his cheek,
and I watch him turn away and leave the cage...
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Postby genesisforever » 16 Nov 2009, 09:04

Già, purtroppo da "Trauma" in poi la sua filmografia è una delusione continua, sembra quasi di avere a che fare con un altro regista... Assurda poi l'insistenza nel far interpretare i film alla figlia, pessima attrice senza alcun talento.
Con "La terza madre" e "Il cartaio" Argento ha proprio toccato il fondo. [V][V][V]
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La terza madre di Dario Argento

Postby Thomas Eiselberg » 16 Nov 2009, 09:43

Dopo "Il cartaio" ho deciso di non vedere più nessun film di Argento: un maestro dell'orrore secondo molti, secondo me un ex maestro dell'orrore (se mai lo è stato).

Profondo rosso (bello e importante per la cinematografia italiana, tuttavia non è per me un capolavoro assoluto)e Suspiria (bello) non bastano per giustificare una carriera densa di film mediocri quando non scarsi.

La cosa che più salta all'occhio vedendo i suoi film sono i dialoghi ai limiti del patetico e le sceneggiature tenute in piedi con la colla, la cosa migliore sono sempre state le inquadrature.
Se nei suoi film più famosi però i difetti venivano compensati da un grande uso della macchina da presa, negli ultimi film si scade davvero nel ridicolo.

Poi dice che Carpenter non è più quello di una volta: ma Fantasmi da marte e Cigarette Burns si mangiano in un solo boccone Terze madri, Cartai, Insonni ecc.

Non è la terza madre che getta discredito sulla sua figura, è già da una ventina d'anni che Dario campa di rendita...

Comunque genesisforever: potevi postarla anche qui http://www.highinfidelity.net/genesisfo ... hichpage=7
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Postby Magog » 16 Nov 2009, 12:10

l'ho visto !!!

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La terza madre di Dario Argento

Postby genesisforever » 16 Nov 2009, 18:22

Una bella recensione tratta da movieplayer.it:

Ci ha messo quasi trent'anni, Dario Argento, a chiudere la sua trilogia dedicata alle Tre Madri, iniziata nel 1977 con Suspiria e proseguita tre anni dopo con Inferno. Peccato che quello fosse un altro regista, che non ha nulla, assolutamente nulla, a che spartire con colui che senza pudore alcuno ha fatto uscire nei cinema questo La terza madre. La caduta verticale di Argento (parlare di declino, di fronte a un risultato del genere, sarebbe riduttivo) è uno dei fenomeni più incomprensibili della storia del cinema, e sarà probabilmente oggetto di discussione per molti anni: non si tratta solo di inaridimento creativo, ma di perdita del più elementare senso del linguaggio cinematografico e dell'estetica filmica tout court. E la cosa più sbalorditiva è che ciò sia successo ad un regista che è stato indubbiamente grande, che nel suo genere ha scritto pagine fondamentali di storia del cinema: per fare un paragone, è come se Ernst Lubitsch a un certo punto della sua carriera si fosse messo a girare film con protagonista Alvaro Vitali (ci si perdonerà l'anacronismo, fatto solo per rendere un'idea di quanto il cinema di Argento sia precipitato negli ultimi anni).

Qui il regista romano ha richiamato nel ruolo di protagonista sua figlia Asia Argento, che mancava dai set del padre dai tempi de Il fantasma dell'Opera (film che, a dispetto delle chiacchiere e dei proclami, resta l'esempio esteticamente più vicino, nella filmografia del regista, a questa nuova pellicola). La trama, esposta in estrema sintesi, muove i passi dal ritrovamento di un'urna contenente alcuni reperti appartenuti a Mater Lacrimarum, l'unica delle Tre Madri ancora rimasta in vita; l'apertura dell'urna da parte della giovane studiosa Sarah Mandy fa abbattere un'ondata di violenza sulla città di Roma, oltre a provocare il risveglio dell'ultracentenaria strega, pronta a trascinare il mondo in un nuovo Medioevo.
E' semplicemente imbarazzante la sciatteria, la mancanza di cura, di estetica e di gusto, che permeano indifferentemente ogni parte del film: dalla regia piatta, anonima e senza verve, alla sceneggiatura che sembra scritta da un esordiente (i dialoghi - ma a questo ormai Argento ci ha tristemente abituati - superano spesso i limiti del ridicolo involontario), dalla fotografia televisiva e completamente fuori tono per qualsiasi horror degno di questo nome, all'imbarazzante recitazione (la protagonista sembra addirittura peggiorata, e non di poco, rispetto alle sue ultime prove). A parte le composizioni di Claudio Simonetti (di matrice in gran parte elettronica, imparagonabili a quelle dei tempi d'oro ma almeno sufficienti), sull'intera pellicola aleggia una patina di trash e di comicità involontaria che indispone l'appassionato di horror (che però, viste le ultime prove argentiane, doveva essere preparato) come lo spettatore qualunque.

Quello che resta, di tanta spazzatura volgarmente e spudoratamente esibita, è una graficità splatter che supera abbondantemente tutte le precedenti prove del regista, e l'insistenza su particolari di tipo erotico (caratteristica, quest'ultima, che già avevamo notato in Jenifer, primo dei due episodi argentiani della serie Masters of Horror) spesso del tutto slegati dal contesto della pellicola. Inutile andare a cercare il "tocco" argentiano anche in singole sequenze, in momenti isolati del film: non c'è, a differenza di quanto si poteva dire di poche, isolate scene dei precedenti (e comunque pessimi) Non ho sonno e Il cartaio. Ed è proprio l'accostamento a questi ultimi due film, che risultano incredibilmente più curati e meglio confezionati, a rendere ancora più imbarazzante e deprimente la visione di questo La terza madre.
Purtroppo, prima ancora che per il suo pubblico, Argento non dimostra alcun rispetto per sé stesso e per il suo lavoro degli anni passati, decidendo di dare un seguito a due dei suoi film migliori proprio nel momento più qualitativamente basso della sua carriera. Sarà divertente vedere come i suoi difensori a prescindere troveranno arzigogolati stratagemmi intellettuali per giustificare (e soprattutto farsi piacere) un film del genere. Noi, da parte nostra, ce ne tiriamo volentieri fuori: proprio perché Argento (quello vero) ci appartiene.
Ciò che non ci uccide ci rende più forti.
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Postby highinfidelity » 17 Nov 2009, 03:59

Annoto con freddezza e distacco il vostro disappunto. Personalmente non ho mai capito come si potesse definire Argento, una persona di cui mi spiace sinceramente parlar male perche' per altri versi mi e' molto simpatico nella sua stravaganza, un grande regista.

Vidi a suo tempo le pellicole piu' blasonate, e dire che mi fecero pena e' un complimento. Soprattutto il "giallo", o il "noir" che vi e' quasi sempre alla base e' scadentissimo, con risoluzioni tutte basate su coincidenze a catena, colpi di culo inattesi, ed altri stratagemmi di basso conio che ci si attende di trovare al massimo in qualche romanzetto d'appendice. Non mi pronuncio sull'orrorificita' dei medesimi quadri in quanto ritengo questo genere affiancabile al cinema comico demenziale, e qui mi fermo.

Abbandonai quindi i presunti capolavori argentei ai loro cultori, cosi' come feci in tempi piu' recenti per i presunti capolavori tarantineschi, per scoprire vent'anni piu' tardi di aver colto perfettamente nel segno.
<< Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolìo di un violino? >>
(Luigi Russolo, Intonarumorista. 1913.)
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