Crisi economica: come uscirne?

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Crisi economica: come uscirne?

Postby genesisforever » 29 Apr 2010, 12:24

Il drammatico collasso finanziario della Grecia ci ha mostrato quanto potrebbe succedere anche al nostro paese, se non si applicano urgentemente sostanziali riforme strutturali...
Quali le manovre per uscire da questa crisi economica?
Segnalo di seguito alcune mie umili idee, restando in attesa dei vostri suggerimenti e proposte, in particolare dal buon AORLANSKY.

- TASSE E EVASIONE
Riduzione sostanziale delle tasse (max 30%) e contemporaneo inasprimento delle pene (galera inclusa), specie per i grandi evasori. Sistema peraltro già applicato con ottimo successo in Romania, dove è emerso moltissimo lavoro nero, poi regolarizzato e tassato.
Tassazione e regolarizzazione della prostituzione.

- SPESA PUBBLICA
Eliminazione reale di tutti gli enti inutili, con graduale sensibile diminuzione dei dipendenti pubblici, ora in assoluto sovrannumero (confrontare con gli altri paesi europei), a fronte di servizi spesso scadenti.
Licenziamento per i casi ripetuti di assenteismo. Trasferimento obbligatorio per i "fannulloni" presso enti che effettivamente abbisognano, con licenziamento immediato per chi rifiuta il trasferimento.

- FEDERALISMO FISCALE
Per rendere più trasparente l'utilizzo delle tasse e responsabilizzare tutte le aree del paese, contenendo sprechi e nepotismi.

- MAFIA E MEZZOGIORNO
Istituzione nel sud-italia di aree a tassazione fortemente ridotta, per attrarre investimenti italiani ed esteri. Guardia armata anti-pizzo a spese dello stato, a protezione degli imprenditori che investono in quelle zone.
Militarizzazione anche permanente delle aree a maggiore concentrazione mafiosa (con conseguente creazione di posti di lavoro).

- TURISMO
Migliorare le possibilità di ricezione turisti, migliorando i servizi promuovendo meglio l'Italia all'estero. Priorità assoluta garantire la sicurezza dei turisti, specie nel mezzogiorno.

- POLITICI
Taglio del 70% degli stipendi a senatori, deputati, consiglieri, ecc. (guadagneranno comunque bene!) ed eliminazione dei loro privilegi. Abolizione delle pensioni di anzianità legislativa.

- INPS
Pesanti pene detentive per i falsi invalidi. Indispensabile un innalzamento dell'età pensionabile (o così o il baratro).

- CONCORRENZA SLEALE
Dazi doganali per i prodotti non provenienti dalla CEE. Limitazione delle importazioni da Cina e India, vietate quelle di alimentari.

- CASA
Mutui sociali per la prima casa, gestiti da una holding a capitale pubblico.
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Crisi economica: come uscirne?

Postby aorlansky60 » 29 Apr 2010, 14:09

beh, caro Forever [;)]

È certo che abbiamo messo mano ad un argomento per nulla semplice! [:D]


prima di affrontare il caso italia, è bene ricordare cosa è successo a livello mondiale:

la crisi economica globale è stata innescata dai grandi istituti bancari USA e UK che hanno inculcato nei propri abitanti la famigerata cultura del consumo a tutti i costi e della sostenibilità di esso.

Hanno poi inventato, tramite autentici "strumenti tecnici di distruzione di massa" riconducili alle famigerate cartolarizzazioni(SIV, CDO e CDS e "derivati" vari) un modo fantasioso e furbesco di fare soldi sui debiti(i mutui contratti dai propri abitanti, convinti dal sogno americano che ogni abitante può e deve avere una casa, anzi di più, una reggia di 3 piani con 12 camere e 6 bagni - SUV (di lusso) incluso nell'intero pacchetto).

Il sistema si è retto grazie ad un illusoria e gigantesca liquidità con la quale le banche convincevano i consumatori ad esercitare il credito a loro concesso trasformandoli nei veri attori ignari di questo disastro annunciato.

Il tutto garantito dalle società di rating che hanno chiuso non uno ma entrambi gli occhi rendendosi complici del disastro che sapevano perfettamente dovere avvenire, perchè il sistema era sostenibile fino ad un certo punto...

...fino al punto che il volume di cosiddetti mutui "sub-prime"USA (i cosiddetti mutui ad alto rischio, concessi a chi non possedeva adeguate garanzie per rifondere interamente quel debito) valutato nel 2007 in oltre 1000 miliardi di US $ è emerso in tutta la sua gravità: sono aumentati in modo proporzionale i casi di chi non riusciva più a pagare la rata del mutuo, fino al punto da "chiudere il rubinetto" verso la banca, innescando un giro vorticoso micidiale, perchè su quei mutui erano stati nel frattempo costruiti pacchetti di investimento venduti e distribuiti in ogni angolo del globo: un qualsiasi investitore privato che qualche anno prima dell'esplosione "dell'uragano" andava presso la propria banca ad investire qualche soldo di liquidità eccessiva non sapeva che la sua banca, vendendogli magari obbligazioni del proprio istituto, li andava poi ad investire a sua volta in quelle famigerate cartolarizzazioni sui mutui per trarne maggiori ed ulteriori vantaggi...

In un certo senso, l'avidità di guadagno da parte di tutti, soprattutto delle banche, è stato il vero motore di questo disastro.

È venuta poi improvvisamente a mancare la grande liquidità di denaro che aveva favorito la costruzione di questo diabolico castello di carta, e con essa è sopraggiunta la crisi immobiliare dovuta alla progressiva caduta dei prezzi delle unità immobiliari, dato che il mercato si è visto progressivamente inondare di case abbandonate da coloro che non se la potevano più permettere... classica legge di mercato: se l'offerta diventa alta (o progressivamente esagerata nel caso americano) il prezzo del bene in oggetto crolla...

La storia prosegue con la crescita di sfiducia delle banche tra esse: nessuna si fidava più a prestare e a farsi prestare denaro da una collega per il timore che questa avesse nei propri bilanci volumi eccessivi di "pachetti spazzatura"...

ed arriviamo così al settembre 2008 e al crollo di Lehman bros(oltre 600 miliardi di US$ di esposizione insolvibile), uno degli storici e più importanti (per capitalizzazione) istituti di credito USA.
Quello che lo stesso Tremonti ha definito come il momento più vicino dell'intera economia occidentale al BARATRO vero e proprio...

Stavano per fare la stessa fine anche AIG, FREDDY MAC e FUNNIE MAE -la prima una delle maggiori compagnie assicurative a livello mondiale, le altre due istituti privati che da sole "garantivano" cartolarizzazioni sui mutui USA per quasi 10.000 miliardi di US$, una cifra a dir poco impensabile, mostruosa e quasi impronunciabile.

Questi 3 istituti, a differenza di Lehman(concessa agli altari sacrificali) non potevano non essere salvati, perchè altrimenti andava a gambe per aria tutta l'economia occidentale, noi italiani compresi.

Ecco perchè gli stati sovrani (USA, UK, Francia, Germania, Svizzera, Spagna, Olanda, Belgio in particolare, quelli cioè che avevano i propri principali istituti di credito privati maggiormente "impegnati" con le cartolarizzazioni dei mutui) si sono dovuti far carico tramite la finanza pubblica per salvare i problemi della finanza privata.

IN PRATICA, a livello di debito, NON È CAMBIATO NULLA, PERCHÈ NULLA SI CREA E NULLA SI DISTRUGGE; SEMPLICEMENTE LA FINANZA PUBBLICA È SUBENTRATA ALLA FINANZA PRIVATA E QUESTI ISTITUTI SONO STATI ASSORBITI DALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE DEI VARI STATI SOVRANI, praticamente de-privatizzati.

È però accaduto un fatto rilevante:
La fine della teoria e filosofia americana della liberalizzazione e privatizzazione.
Il Governo USA è dovuto intervenire inondando di liquidità i propri istituti bancari privati destinati al fallimento. Un concetto il più lontano possibile dalla classica e storica concezione americana.

DI FATTO, SI È TRASFERITO UN DEBITO PRIVATO VERSO UN DEBITO PUBBLICO, VERSO IL QUALE UNA GENERAZIONE PRIMA O POI SI DOVRA' FAR CARICO.

Ma il problema non è finito qui;

molti istitui di credito tra i maggiori a livello mondiale fanno figurare ancora oggi nei propri bilanci una quantità molto elevata di "pacchetti spazzatura" per i quali loro sanno bene per primi che non potranno esigere NULLA; l'FMI ha stimato al 2010 ancora in giro per il mondo e nei bilanci delle banche dei paesi economicamente più ricchi una cifra totale ancora da autentica paura(qualcosa come 2500 miliardi di US$ praticamente "a perdere" destinati a diventare voce di "sofferenza" nella causale dei bilanci futuri di molti istituti).

Quello che stà avvenendo in Grecia in questi giorni, (ma anche in Portogallo, Spagna, Irlanda per ora solo a livello di cifre teoriche), è il risultato di quello che alcuni di essi -Spagna e Irlanda in particolare- hanno dovuto fare per compensare le spericolatezze dei propri istituti di credito impantanatisi nelle cartolarizzazioni dei mutui sub-prime: per evitare che grosse banche potessero fallire, hanno versato liquidità pubblica, ricapitalizzandole, nelle proprie banche; proprio quello che hanno dovuto fare anche francesi, tedeschi, svizzeri, olandesi etc etc

Ecco perchè, nel corso dell'ultimo anno, i bilanci statali di molti paesi dell'area euro sono precipitati.
rispetto a quello che erano le cifre del patto di stabilità imposte dalla C.E. : il massimo del 3% del rapporto deficit/PIL.
Molti paesi -Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda-, sono schizzati oltre il 10%; la Francia è al 7%; l'italia al 5%; la Germania al 3%(unica virtuosa) - a maggior aggravante della Grecia, il fatto di avere volutamente nascosto alla C.E. l'entità reale delle proprie cifre, truccandole ad arte...

A livello di rapporto debito/PIL il fenomeno si evidenzia ancora maggiormente: paesi come UK, Francia e Germania che avevano cifre di autentica sicurezza (e tranquillità per i mercati finanziari) rispettivamente del 40%(UK), e 60%(Francia e Germania) -quando già l'italia era oltre il 100% tanto per dare un idea- sono schizzati nel giro di un solo anno al 68%(UK) 73%(Germania) e 77%(Francia) con prospettive ancora peggiori per il 2010 e 2011 - NB le cifre che stò esponendo non sono sparate a caso ma frutto degli ultimi rapporti ufficiali EUROSTAT.

L'italia è attualmente al 116%, nonostante debba ringraziare il fatto(la lungimiranza dei propri istituti bancari)che contrariamente agli altri paesi europei, essa si è trovata nella fortunata condizione di NON DOVERE SALVARE ALCUN ISTITUTO BANCARIO IN VIA DI FALLIMENTO.

Ed è proprio questo che per certi versi preoccupa.
Se Tremonti avesse dovuto mettere mano alla cassa statale per salvare Unicredit(fortemente esposta verso l'est europeo) piuttosto che S.Paolo o Monte Paschi, dove saremmo noi attualmente???


ps nella prossima puntata, quello che penso della situazione italiana...
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Crisi economica: come uscirne?

Postby aorlansky60 » 29 Apr 2010, 15:17

quello che penso della situazione italiana...

chi mi conosce qui per avermi letto in passato in questa sezione, se è riuscito a farlo grazie alla sua pazienza, sa bene come la penso.

il problema "dell'ORCO CHE DORME IN SOFFITTA", ossia il famigerato debito pubblico italiano...


avere un debito, come fatto in se, non deve necessariamente essere visto come fonte di preoccupazione o fatto negativo a priori.

Mi spiego meglio.

Se tu hai un debito di "10.000" a livello di liquidità, pur non possedendo molta liquidità al momento, ma possedendo beni immobili dal valore valutato(a prezzi di mercato) di "100.000" in grado di costituire garanzia stessa al tuo debito, sei in una botte di ferro; nessuno ti potrà contestare nulla (anzi, magari dovrai pure rifiutare le avances di qualche istituto bancario pronto a concederti fiducia, cioè liquidità ulteriore, forte di quella garanzia che sei in grado di esibire...)


sposto il concetto verso i paesi europei;

La Grecia, di per se, possiede attualmente un debito pubblico ridicolo(se confrontato verso altri); poco più di 350 miliardi di €...

L'Italia vede il valore del proprio debito pubblico a 1.760 miliardi di € come dato ufficiale di dicembre 2009

La stessa Germania, il paese economicamente più forte dell'area euro, annovera a dicembre 2009 1.762 miliardi di € di debito pubblico...

Indubbiamente, a livello assoluto, i valori di Germania ed Italia dovrebbero generare molta più preoccupazione rispetto a quello della piccola Grecia.


Ma il fatto è che la Germania possiede un PIL (realmente valutato) di almeno 2.500 miliardi di € al 2009, l'autentica garanzia al proprio debito.

L'italia -più o meno- è a 1.500 miliardi di € di PIL sempre al 2009; quindi è chiaro che, a parità di entità di debito, la Germania è messa molto meglio, anche solo nelle crude cifre.

In realtà, la Germania è messa meglio dell'Italia SU TUTTO, MA PROPRIO TUTTO, non solo sulle cifre, clima a parte(se i Tedeschi avessero anche il ns sole ed il nostro mare, chi li fermerebbe più?)


Il grosso problema della Grecia, è che la sua debole economia stagnante -fatta di turismo, allevamenti caprini bovini e poco altro- non è in grado di generare ricchezza a livello tale da costituire valida garanzia anche per il suo dato di debito apparentemente basso.

ED È PROPRIO QUELLO CHE STA AVVENENDO IN SPAGNA, COLPITA DA UNA CRISI DEL SETTORE EDILIZIO PARTICOLARMENTE DRAMMATICA -(IL SETTORE SUL QUALE LA SPAGNA AVEVA COSTRUITO IL PROPRIO BOOM ECONOMICO RECENTE per il quale Zapatero un anno fà affermava che la spagna aveva superato come PIL anche l'italia...)- CON UN TASSO DI DISOCCUPAZIONE ATTUALE CHE È IL PIU' ALTO DI TUTTA L'AREA EURO, IL 20% !!!...

Questo ha causato un arresto brusco del PIL nell'ultimo anno, con i conti pubblici schizzati fuori controllo.

E con una prospettiva che vedono i mercati finanziari -con quel dato pauroso legato alla disoccupazione- molto scettici nell'immaginare la Spagna riuscire ad aumentare il proprio PIL nel giro di anni, di fatto minando la sua stessa garanzia al proprio debito pubblico.


Ricordo che la Grecia, per entità, se dovesse affondare(come molti mettono in conto nonostante gli aiuti europei pronti ad essere stanziati) rappresenta un "buco" 5 volte superiore all'Argentina del 2001...

Ma se affonda un paese come la Spagna, non sono solo dolori, è una autentica tragedia per l'intera economia dell'euro .

Ed è proprio il rischio che corre l'Italia.

Che vedeva negli anni 80 un aumento del proprio PIL costante come una locomotiva lanciata al massimo della pressione; eravamo dietro la solita Germania, ma eravamo il paese nr.2 assoluto dell'intera area europa per crescita.

Poi qualcosa si è bloccato.

A poco a poco dagli anni 90 la nostra crescita è calata, fino di fatto ad arrestarsi -salvo pochi anni e comunque per valori trascurabili- negli anni 2000.

Siamo precipitati quasi all'ultimo posto per crescita di PIL nell'intera area euro.

Stà succedendo esattamente quello che ha portato alla crisi in Grecia: SE CONTINUA DI QUESTO PASSO, NON SAREMO PIU' IN GRADO DI DARE ADEGUATE RASSICURAZIONI A GARANZIA DEL NOSTRO DEBITO PUBBLICO.

Un debito che come ho già scritto cresce al ritmo di 50 miliardi di € di media negli ultimi 10 anni (dati ufficiali BankItalia)

E per finanziarlo, l'Italia deve mettere all'asta in continuazione bonds su bonds, di volta in volta per bilanciare bonds in scadenza periodica; una sorta di cane che si morde la coda; ora, quello che nessun politico vi dirà o ammetterà, è il dato preoccupante che ho letto stamane da una tabella ufficiale di banca Unicredit, che rivela che il ns paese è quello maggiormente caricato di obbligazioni in scadenza a breve medio termine (2010-2012):

UN TOTALE DI 460 MILIARDI DI € IN 3 ANNI, COMPRESO IL 2010, DA CORRISPONDERE AGLI INVESTITORI.

SE L'ITALIA NON TORNA A CRESCERE A LIVELLO DI ALMENO 1 O 2 PUNTI DI PIL ALL'ANNO, CI POTREBBERO ESSERE SERI PROBLEMI ALL'ORIZZONTE.

E CON LA CRISI PERDURANTE, PURTROPPO IO NON VEDO ANCORA BUONE PROSPETTIVE IN TAL SENSO.


- la prossima puntata, vorrei affrontare dal mio punto di vista, tutti i singoli punti tracciati da GenesisForever [;)] nel suo post di esordio
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Crisi economica: come uscirne?

Postby Moonhead » 29 Apr 2010, 16:36

eccolo la'... mi si e' scatenato AOR.... allarme rosso per il server!!!! [:-D][:-D][:-D]


PS Aor si scherza... [;)][:)]
La violenza non raggiunge mai la dignita' di ideologia, anche quando cerca giustificazioni in asserite necessita' rivoluzionarie: essa e' sempre e comunque urgenza di potere, esibizione individualista. (cit. Faber)
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Crisi economica: come uscirne?

Postby Betelgeuse » 29 Apr 2010, 18:44

La mia visione politica, sociologica ed economica.

Rapporti internazionali: auspico l'amicizia del mio paese con tutte le nazioni, auspico un'interscambio fluido e continuo di merci, servizi e cervelli, auspico una globalizzazione economica ma che non trascenda nella perdita delle tradizioni e delle peculiarità culturali dei singoli paesi. Auspico una politica dell'accoglienza nel mio paese, regolamentata, al limite, da limiti numerici, e solo per motivi meramente logistici. Auspico un' "internazionalismo ragionato ".

Criminalità: auspico la collaborazione tra cittadinanza, forza pubblica e istituzioni, in una sorta di " patto generazionale ", per evitare che chi sia in possesso del potere, dell'arroganza, ne approfitti. Nessuno dovrà avere più la possibilità di riuscire a spuntarla con il denaro, la violenza, la connivenza.

Giustizia: la Magistratura deve continuare a mantenere la propria indipendenza, così come sancito dalla nostra ultracinquantennale Costituzione. Tuttavia deve essere salvaguardata la classicissima separazione dei poteri, di Montesqueiana memoria.

Economia: è vitale, a questo punto, una redistribuzione del redito, basata su una nuova codificazione riguardo al REALE valore sociale di tutte le attività, autonome e di lavoro dipendente. Alle imprese non è necessario concedere incentivi o sgravi A PRIORI, ma solo nei momenti di reale emergenza, di reale difficoltà, debitamente dimostrate. La precarizzazione del lavoro va combattuta con tutte le forze. Bisogna inventare nuovi impieghi di pubblica utilità, alla luce delle mutate condizioni storico-tecnologiche. Bisogna investire, assolutamente, nella ricerca. Bisogna rivalutare il ruolo dei Sindacati, al fine di assicurare una seppur minima pax sociale. Le tasse possono anche essere abbassate, ma solo per incentivare il risparmio, assolutamente il risparmio, e non il consumo. La pubblica amministrazione va riformata, però considerando anche i problemi dei pubblici dipendenti che, forse, è di moda, vengono considerati un pò in secondo piano. Istituire, in casi di urgenza e di pericolo per l'occupazione, la nazionalizzazione delle grandi imprese. Eliminare le monete da 1 e 2 euro per sostituili con biglietti, al fine di operare un freno " psicologico " alle persone, e incentivare il risparmio.

Trasporti: " ni " alla TAV, al Ponte sullo stretto e ad altri grandi opere. Cioè: farle, ma con cautela, con dei piani organici, senza fretta, con raziocinio, e valutando bene l'impatto ambientale. Massiccio, assolutamente, rafforzamento dei treni locali, soprattutto nelle fasce lavorative.

Turismo: semplicemente sfruttare al meglio le inestimabli opere d'arte e naturali del nostro paese, ma senza l'ossessione del business a tutti i costi.

Sanità: spesa sanitaria uguale e condivisa per tutti, operata da personale sanitario pubblico , coscienzioso e preparato, ma in numero notevolmente maggiore di quello odierno. Nessuno, con il denaro, ha diritto a usufruire di cure migliori, questo dev'essere un'assioma. E' altresì necessaria, secondo me, l'abolizione del numero chiuso alle facoltà di Medicina.

Primo pensiero di chi ha letto questo post: scommettiamo che chi scrive è comunista?[:D] E anche se fosse così, sarebbe grave?
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Crisi economica: come uscirne?

Postby aorlansky60 » 30 Apr 2010, 06:04

quote:
Originally posted by Moonhead

eccolo la'... mi si e' scatenato AOR.... allarme rosso per il server!!!! [:-D][:-D][:-D]

PS Aor si scherza... [;)][:)]




OT
[:D] [:-D] [:D]

hai ragione, allarme rosso si! [:0] [:D]
che roba, che poema; quando parto a ragionare e a scrivere spesso non mi rendo conto...

c'era una mia professoressa di storia e geografia alle "medie" che mi diceva spesso che a me "piace menar il can per l'aia" quando mi interrogava, criticandomi il fatto che anche allora non possedevo il dono della sintesi... eh, nessuno è perfetto... [:D]

cercherò di essere un pò meno ingarbugliato, tu comunque [;)] stai sempre all'erta quando si accende la lampadina rossa, eh [:D][;)]
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Crisi economica: come uscirne?

Postby aorlansky60 » 30 Apr 2010, 08:27

provo a rispondere ad ogni argomento elencato da GenesisForever nel suo post di apertura :
(purtroppo -temo- sarò lungo pure stavolta)


- TASSE E EVASIONE

qui occorre fare un preambolo: in uno Stato che si possa definire CIVILE, LIBERALE e DEMOCRATICO, occorre che ogni suo cittadino possegga la coscienza del ritenere GIUSTO il dovere pagare le (poco amate) tasse per sostenere lo Stato da vedersi come INTERA COLLETTIVITÀ per il bene di tutta quest'ultima, NESSUNO ESCLUSO.

Ora, mi chiedo e vi chiedo: come è possibile, nel ns paese, formare una coscienza collettiva tale come dicevo prima, se gli esempi peggiori, per quanto riguarda illegalità ed illeciti vari, ed il "non rispetto delle regole", vengono proprio dalle classe politica che ci governa(o buona parte di essa)?

Uno che riveste attualmente una delle cariche istituzionali principali dello Stato, affermò alcuni anni or sono quand'era all'opposizione che "evadere le tasse è giusto se queste sono troppo elevate" [:-j] (sic)al di là della dichiarazione in se, che io non posso che giudicare come MISERABILE, è lecito chiedersi:
perchè sono così alte? risposta banale: perchè NON LE PAGANO TUTTI.

Questo è un paese dove la predisposizione per l'evasione fiscale è contenuta nei cromosomi di molti dei propri cittadini, prima ancora di essere incoraggiati a perseguire tale pratica da dichiarazioni infelici come quella che ho ricordato prima, da comportamenti "poco leciti" di buona parte di chi occupa il potere (non è per fare di ogni erba un fascio, basta andare a vedere tra i 1000 senatori&deputati attuali, quanti hanno "pendenze" con il codice civile o penale), e da un esercito di commercialisti adeguatamente preparati ad "aiutare" in tal senso chi per sua fortuna o scelta di vita, si è trovato a condurre una professione che gli consente lauti guadagni(e laute evasioni).
Anche qui non intendo fare "di ogni erba un fascio", mettevo solo le mani avanti e mi preparavo a sostenere che quei famosi 250 miliardi di € di imponibile annualmente sottratti al fisco italiano, non lo sono per opera dei lavoratori dipendenti, pubblici e privati di questo paese(poi, visto che siamo ormai nelle mani di uno che ci incanta con le sue televisioni raccontandoci quello che vuol far credere, magari salta fuori che i commercialisti e le partite iva e le società di capitali non hanno colpa in questo e che ad evadere è solo il Papa, dotato comunque di un assetto economico -lo IOR- non indifferente... chiedo scusa per il sarcasmo...)

Per farla breve e chiuderla, perchè non si consente a tutti i cittadini possessori di codice fiscale di potere scaricare l'IVA, e non solo ai detentori di partita IVA?
Chiediamocelo tutti, perchè questa è una delle chiavi per abbattere l'evasione fiscale in Italia, che negli ultimi anni ha raggiunto dimensioni a dir poco folli e vergognose.

Chi evade nel proprio interesse lo fà dimenticandosi l'obbligo morale di sostenere il più debole, perchè alla fine uno Stato è formato sia da intelligenti che sprovveduti, fortunati o meno, volenterosi o meno. Purtroppo anche dai "furbi".

Negli USA le infrazioni fiscali sono puntite in modo durissimo; il deterrente serve per mettere un allarme(efficace) verso coloro che sarebbero intenzionati all'illegalità fiscale, ma occorre ricordare che in quel paese a TUTTI è consentito di scaricare l'imposta locale simile alla nostra IVA, cosa che di fatto scoraggia l'evasione.



- SPESA PUBBLICA

qui si va a toccare uno dei "noccioli" del problema "italia"

Un apparato pubblico organizzativo come ci siamo costituiti da decenni quali COMUNI-PROVINCE-REGIONI non è male in se; può andare bene in un paese come la Germania che possiede un economia ed un PIL in grado di poterlo sostenere; il fatto è che l'Italia, con le risorse che ha a disposione quali le entrate fiscali(le tasse, tolta l'evasione fiscale...[.-j]), non solo oggi ma almeno da un decennio NON È PIU' ASSOLUTAMENTE IN GRADO DI RIUSCIRE A SOSTENERLO, SE NON ACCUMULANDO ANNO DOPO ANNO DEBITO PUBBLICO, e i dati di Banca Italia parlano chiaramente.
E a maggior ragione oggi, in cui i riflessi dovuti alla crisi economica "mordono" da tutte le parti.

Altro settore drammatico, quello della sanità.
L'ultimo dato dell'Istat è preoccupante a dir poco; solo le regioni del nord italia(veneto e liguria a parte) posseggono bilanci non in debito; anche la toscana è "a posto"(anzi, una delle migliori come modello organizzativo e per efficienza) ma dal Lazio in giù È UNA TRAGEDIA DI PERDITE! Per farla breve, da dati ISTAT, il "rosso" di bilancio a livello nazionale per il 2009 è di 3,5 miliardi di €, l'80% dei quali da ascrivere a tutte le regioni del centro sud, con il vertice della regione Lazio che da sola possiede un debito di 1,5 miliardi di €!!!

Ora, ricordo i proclami elettorali sia di destra che di sinistra 2 anni fà, allorchè TUTTI erano concordi nell'attribuire alle Province un ruolo inutile ed uno spreco eccessivo (almeno 15 miliardi di € all'anno), concludendo che "OCCORRE ABOLIRE LE PROVINCE".

si, bene, ottimo, ma... l'apparato delle province italiane occupa attualmente oltre 80.000 dipendenti, non tutti i quali sono dirigenti e posseggono uno stipendio relativo.
Se si decide di abolire dall'oggi al domani LE PROVINCE, dove collochiamo comunque quelle decine di migliaia di dipendenti normali, che con quello stipendio alla fine ci vivono?

Non ho ancora affrontato il tema degli enti "strani" che ancora vivacchiano grazie a sovvenzioni statali accordate loro da decenni... non oso nemmeno immaginarne il numero totale, anche se in fondo so benissimo che sono ragguardevoli... eh si, come diceva una vecchia canzone di Celentano(Svalutation)degli anni 70 particolarmente tornata in voga per i temi trattati, "in fondo l'america è qua..."

Insomma il quadro mi sembra chiaro: occorre che qualcuno si faccia carico di prendere decisioni importanti, dolorose ed impopolari nel mettere mano a tutti i settori che ho elencato per abbattere i costi che sono diventati insostenibili per il ns paese, proprio quello che ci chiede da anni la C.E.

A parole lo stanno promettendo tutti, ma a fatti nessuno ha il coraggio di farlo per il timore di innimicarsi il potenziale elettorato...




- FEDERALISMO FISCALE

altro concetto di non facile risoluzione, secondo me;

Un traguardo a cui molte regioni, specie le più ricche del nord italia, aspirano da tempo per ovvi motivi...

È ormai noto, da decenni, lo scompenso economico tra nord e sud italia.

Il problema del sud, lo ribadisco, si chiama "mafia", "camorra", "n'drangheta", "sacra corona unita", "chi più ne ha più ne metta"

con questo non intendo dire che tutto il sud, nei propri cittadini, sia affiliato; intendo dire che queste organizzazioni criminali sono talmente radicate nel territorio da avere costruito e stabilito, da decenni, un organizzazione sociale parallela a quella dello Stato, in grado di controllare TUTTI gli aspetti della vita socio-economica.

Perchè non esiste al sud, un sano tessuto imprenditoriale privato come quello del nord italia?

semplice, perchè per qualunque imprenditore che decida di andare ad investire al sud, egli non dovrà solamente pagare il dovuto(le tasse) allo Stato Italiano, ma si troverà soprattutto a fare i conti con la "mafia"...

Questo scoraggia CHIUNQUE ad andare ad investire al sud (salvo magari grossi nomi industriali come la Fiat CHE DI CERTO, A SUO TEMPO, È DOVUTA NECESSARIAMENTE "SCENDERE A PATTI" CON LA mafia SEPPURE IN FORMA SEGRETA ED UFFICIOSA, PER POTERLO FARE)

ED È IL MOTIVO PER CUI CAPITALI ESTERI SE NE STANNO BEN ALLA LARGA DAL NS PAESE ED IN PARTICOLARE DAL SUD ITALIA.

Se il "federalismo" consentirà alle regioni del nord di tenersi tutta la ricchezza derivanti dalle loro risorse, io mi chiedo come faranno le regioni del sud a "sopravvivere", considerando il loro stato attuale.

Che si basa sull'assistenzialismo pubblico.

Non è una critica, ma una necessità derivanti da quel tragico assetto societario; dove c'è meno possibilità di lavoro -al sud- il meccanismo che si è instaurato ormai da tantissimo tempo è del tipo :
"tu fai un favore a me che io ne faccio uno a te" = "tu dammi il tuo voto politico, ed anche quello di tutta la tua famiglia, che io ti garantisco un posto pubblico in modo da far campare te insieme a tutta la tua famiglia"

Insomma, io non la vedo per nulla semplice...




- MAFIA E MEZZOGIORNO

eccolo qua, "il" problema...

ma anche se si "militarizza" tutto il sud, cosa si risolve? secondo me nulla.

È tutt'ora molto radicato, quel potere.

Il risultato dell'assenza di qualsiasi tessuto imprenditoriale privato in quei territori, per i motivi che descrivevo prima.

È giusto combattere le mafie con ogni mezzo a disposizione, però occorre anche cercare di attuare un profondo cambiamento sociale e del modo di pensare della gente:il sud è territorio dalle grandi risorse sapendolo sfruttare a dovere, e non penso solo al turismo.

Oltre a debellare la criminalità organizzata, occorre creare un tessuto imprenditoriale che si ponga come alternativa allo Stato come risorsa pubblica.

Solo in questo modo il sud comincerebbe a crescere e a svincolarsi dall'assistenzialimo statale.

A dirlo a parole è facile; realizzarlo è tutt'altra cosa, me ne rendo conto, però la chiave per uscire definitivamente dalla schiavitù delle mafie seconde me passa da qui.




- POLITICI

questa problematica coinvolge non solamente la punta dell'iceberg del Senato e della Camera (1000 tra Senatori e Deputati) ma anche il famoso apparato Comuni-Province-Regioni di cui parlavo prima.

Ma coinvolge anche un altro problema: la propensione alla corruzione della politica e della pubblica amministrazione nel ns paese, e gli intrecci di queste con le organizzazioni criminali del punto precedente; E QUESTO È UN PROBLEMA CHE NON TOCCA TANTO E SOLO IL SUD, QUANTO INVECE IL NORD, TERRA RICCA DOVE È PIU' GRANDE "LA TORTA" DA SPARTIRSI.

Il problema del numero elevatissimo di esponenti totali è poi disarmante: io mi chiedo com'è che in un paese che possiede 300 milioni di abitanti, gli USA, con uno spazio infinitamente più grande del nostro, sia sufficiente un numero totale di molto minore rispetto al nostro nell'apparato politico per riuscire a garantire lo svolgersi della normale vita politica e delle pratiche nella pubblica amministrazione al servizio del cittadino...

sarà che la vera america è qui, e non nel nord america...




- INPS

penso siamo tutti quanti d'accordo nel giudicare chi vive alle spalle dello Stato (e del prossimo che finanzia lo Stato cioè tutti noi) esibendo una falsa invalidità, ma questo è lo stesso risultato dei punti precedenti dovuti all'assistenzialismo al quale ricorre il sud a causa di carenza di lavoro, dovuta alla mancanza di un forte tessuto imprenditoriale privato che si possa contrapporre allo Stato come capacità di assorbimento di lavoro... il tutto abilmente regolato dalle solite attività ed organizzazioni illecite-criminali, il solito GRANDE problema italiano ben noto anche all'estero e nei paesi europei a noi vicini...l'interrogativo piuttosto, visto che si parla di INPS, è un altro:

PER QUANTO TEMPO SARA' SOSTENIBILE L'ATTUALE SISTEMA PENSIONISTICO ITALIANO?

visto i tempi che corrono, con il paese che ha smesso di crescere e produrre ricchezza (2008 -1,0% di pil; 2009 -5,3% di PIL) è quanto meno lecito chiederselo... e le prospettive per il futuro non mi fanno intravedere nulla di buono.

Purtroppo, la risposta è tutta nei numeri di bilancio: se l'Italia è in grado di ripartire come PIL già da quest'anno, e se possiede la capacità di mantenere tale crescita nel tempo, il sistema è tutto sommato gestibile e sostenibile, altrimenti nemmeno io vedo altra soluzione di quella di mettere di nuovo mano al sistema pensionistico da com'è regolato attualmente... con tanti auguri per quelli della mia generazione ai quali mancano ancora 10 anni per poterne usufruire... e con tante grazie alle scelte scriteriate di chi, negli anni 80, ha permesso ai pubblici dipendenti italiani di andare in pensione a 40 anni con poco più di 20 anni di contributi versati...



- CONCORRENZA SLEALE

Questo è un altro di quegli argomenti che in ottica di economia globale sono diventati piuttosto scottanti.

E l'argomento non è affatto semplice.

È senz'altro vero che la Cina, da quando si è risvegliata dal torpore comunista aprendo alle economie occidentali, da almeno 10 anni ha letteralmente massacrato queste ultime o meglio quelle che hanno cercato di andare in diretta concorrenza con la Cina, gara praticamente già persa in partenza, perchè i cinesi sono in grado di produrre ad un costo di manodopera infinitamente inferiore rispetto all'occidente regolato da un minimo di vigilanza sindacale e contrattuale.

Ma per come è regolato economicamente e industrialmente adesso il mondo, purtroppo bisogna andarci piano a pensare di introdurre misure protezionistiche atte a difendere le proprie economie.

Si corre il pericolo di generare attriti, poi sfocianti in qualcosa di assai più problematico...

Ormai tutti i beni di consumo sono costruiti in cina (per ovvi motivi legati alla competitività); non penso certo agli alimentari che comunque vengono importati dalla Cina in quanto molto convenienti(sic), ma mi riferisco a tutta l'elettronica di consumo, passando per una serie infinita di pezzi accessori meccanici.

L'Occidente ha bisogno della Cina (a scriverlo 20 anni fa sarebbe stato un paradosso) cosi come la Cina ha bisogno dell'Occidente.

L'Occidente deve acquistare beni Cinesi, così come questi devono esportarli all'Occidente.

È il motore dell'attuale civiltà dei consumi; sbagliato o giusto che sia, ma è così.

E non va dimenticato in quest'ottica, il fatto che la Cina è attualmente il maggior sostenitore del debito pubblico USA, altro paese nel quale lo stato del deficit e debito pubblico sono arrivati a livelli drammatici (anche in casa loro, i pubblici finanziamenti sono dovuti correre in aiuto della finanza privata agonizzante);
lo stesso Bernancke, pochi giorni fà, ha suonato il campanello d'allarme sui conti USA affermando che "a breve potrebbero diventare insostenibili"...

e sappiamo che gli USA sono il "faro" dell'economia occidentale, in particolare dell'Europa, sempre molto sensibile agli esiti della Borsa Statunitense...

Questo dannato garbuglio ci tiene attualmente per i cosiddetti... quindi non è facile, soprattutto in un momento come questo, dove la recessione ha attanagliato tutti i mercati che sono legati tra essi, parlare di misure a protezione della "propria" economia... ormai il mondo è cambiato, è "globalizzato"(sic)...

non so quanto abbia ancora senso parlare di "propria economia" a livello industriale...
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Postby intermediario » 30 Apr 2010, 11:26

Tutte le proposte di riforma politica elencate sopra hanno bisogno di un soggetto che le realizzi: chi dovrebbe abolire gli enti inutili, chi dovrebbe combattere l'evasione e la mafia, ecc...

La desertificazione sociale che ha colpito il nostro paese negli ultimi 30 anni ha portato al potere lobbisti molto più spregiudicati di quanto si fosse mai visto prima; ormai la politica è esclusivamente un mercato delle vacche dove cerco di acquisire il 51% dei voti pagandolo col 100% dei soldi pubblici. In mancanza di forze sociali capaci di esprimere un peso politico, il voto di scambio è destinato a cementare la posizione di potere degli "scambisti" che vediamo tutte le sere al TG.

(...bevo un biccher d'acqua, penso che verrà un intervento più lungo di quelli di Aor [;)])

E la desertificazione sociale di cui parlavo è una conseguenza della globalizzazione.
In cosa consiste la globalizzazione? Nella facilità di circolazione di informazioni, merci, denaro e persone dovuta a nuove tecnologie che rendono veloci ed economici questi trasferimenti.
E' un vantaggio o un danno? E' un opportunità, come dicono gli ottimisti. Chi ha capitali, o aziende, o la propria forza lavoro, può facilmente cercare in giro per il mondo le migliori occasioni di guadagno.
Ma c'è un piccolo problema: capitali, aziende e braccia non girano per il mondo alla stessa velocità:
- se ho capitali depositati in una banca italiana ed una banca australiana mi offre rendimenti migliori, posso trasferirli in pochi minuti;
- se ho un'azienda in italia e posso trasferirla in India perchè mi renderà di più, la pratica è laboriosa ma utilizzando forza lavoro locale potrò farlo senza necessariamente trasferirmi sul posto con la mia famiglia;
- se ho due braccia ed un cervello che mi fruttano uno stipendio in Italia e trovo un stipendio migliore in Giappone, dovrò trasferire me stesso e tutta la mia famiglia, imparare un'altra lingua e farla imparare ai miei figli, troncare tutti i rapporti affettivi, ecc. E magari rifare tutto dopo tre mesi perchè mi si offre un'altra "opportunità" (ah, gli ottimisti...) negli Emirati Arabi.
In sintesi l'economia globale fa arricchire di più chi si muove più velocemente, cioè nell'ordine i capitalisti, gli imprenditori e per ultimi i lavoratori.
E si vede: negli ultimi 30 anni è molto aumentato il divario fra fasce ricche e povere delle popolazioni, e la ricchezza si è accumulata nelle classi superiori.

(...altro bicchiere d'acqua...)

Le classi lavoratrici sono sotto il ricatto delle imprese "su ruote" (non ti va bene? mi trasferisco in Romania) e la sinistra non esiste più.

Qualunque riforma dovrà partire da questo punto: la sinistra (ho detto la sinistra, non il PD) dovrà elaborare una risposta a questa situazione di scacco altrimenti al governo non avremo mai nessuno intenzionato ad affrontare i problemi reali.

Dazi doganali? Protezionismo? Valorizzazione delle risorse locali? Faccio fatica ad immaginare un sindacato internazionale che difenda i diritti dei lavoratori italiani e cinesi contro i loro datori di lavoro...il modello sindacale europeo dei primi del 900 è difficile da replicare su scala internazionale, in oriente non ci sono le condizioni. Forse l'Europa qualche porta dovrà chiuderla, e farà meglio a muoversi prima che Cina e India diventino proprietarie del nostro debito pubblico.
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Crisi economica: come uscirne?

Postby aorlansky60 » 30 Apr 2010, 12:23

tutto molto giusto il tuo intervento, Intermediario [;)]


La competizione -o il conflitto- che si è venuto a creare è proprio tra quello di un mostro(la Cina) che dormiva e che si è destato, (accorgendosi che oltre alla propria realtà esisteva un mondo intero col quale cominciare a fare affari), e noi occidentali come resto del mondo tramite le buone condizioni di vita economiche che siamo(eravamo) riusciti ad ottenere faticosamente grazie ad anni di rivendicazioni politiche e sindacali.

Con il suo enorme potenziale, la Cina ha preso le carte e le regole che gravitavano sul mondo del lavoro ricollocandole al livello degli inizi del 900... a costi di manodopera ridicoli dovuti al fatto che il lavoro manuale è praticamente schiavizzato.

Impossibile per l'occidente competere su questo piano contro i cinesi.

Già è difficile competere con "l'est europeo", figurarsi...


Il numero di imprese italiane -ma anche di importanti altri paesi europei- che hanno cominciato a delocalizzare la mano d'opera, lasciando inalterato l'engineering in casa propria, per cercare di riguadagnare competitività nel mondo che si è venuto a creare a causa della "globalizzazione" è cosa nota a tutti, e riveste motivo di non poca preoccupazione, soprattutto in questa che potrebbe rivelarsi come una fase di "passaggio" transitoria:

mano d'opera tutta quanta delocalizzata e concentrata nell'estremo oriente.

Come già era iniziato almeno 20 anni fà quando a Taiwan era stata delocalizzata dai maggiori produttori tutta la produzione ed assemblaggio della componentistica di elettronica, mother-board per pc e micro-chip tra i più vari.

Fantascienza? speriamo che rimanga tale solo a parole...
Ma quello che sento e vedo succedere ormai da anni è più che un segnale d'allarme...

Il rischio vero è che i Cinesi non si fermino alla sola manodopera, ma -furbi come sono- che riescano ad impossessarsi di tutto il know-how tecnologico custodito dall'occidente...

In questo caso, il livello della competizione verrebbe ancora più inasprito a nostro danno e a loro favore...

in particolare concordo con queste parole:
"In sintesi l'economia globale fa arricchire di più chi si muove più velocemente, cioè nell'ordine i capitalisi, gli imprenditori e per ultimi i lavoratori.
"


ed il motivo è chiaro: grazie all'uso delle moderne tecnologie, cioè personal computer.
Muovere grossi flussi di denaro è divenuto al giorno d'oggi pratica assai più veloce rispetto a 30 anni fà, il tempo di cliccare il tasto "ok" di un portale internet...

l'imprenditore è un pò più lento nel delocalizzare la sua attività se lo vuole, ma tutto sommato questo non implica tutta la problematica legata al singolo lavoratore se intende spostarsi da mercato a mercato, e nel caso di quest'ultimo "il gioco non vale la candela"...



"Forse l'Europa qualche porta dovrà chiuderla, e farà meglio a muoversi prima che Cina e India diventino proprietarie del nostro debito pubblico.
"


È proprio ciò che è già in corso da anni negli USA...

Forse stiamo assistendo, senza saperlo o accorgercene, ad un vero e proprio "turning-point" della Storia...

Il lento ma definitivo tramonto dell'occidente "imperialista", con il suo ultimo difensore (gli USA) in serie problematiche economiche... e con un europa che nel gestire il "caso grecia" ha rivelato tutta la sua vulnerabilità dovuta a divisioni culturali ancora esistenti, nononstante i proclami del mercato comune, dell'unione europea e della moneta unica.

... ... ...

Un industria automobilistica indiana (la TATA) che si compra un marchio storico dell'automobilismo Britannico(la Jaguar), quasi sogghignando al pensiero che 200 anni fà erano solo una colonia di sfruttamento Britannica...

Qualche settimana fa, un industria automobilistica cinese (o coreana non ricordo bene) che si compra a prezzo di svendita la Volvo dalla Ford...

tutti segnali precisi, che stanno a testimoniare se non altro, chi siano realmente i più ricchi del mondo, quanto a liquidità, attualmente.
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Postby wondering clouds » 30 Apr 2010, 13:21

la cosa che mi rende molto nervoso è che i cinesi e gli asiatici, quanto al diritto del lavoro, non capiscono na mazza, e di cultura umanistica, dei diritti umani, non sanno nemmeno cosa significano.
Come i japa si buttavano coi kamikaze per l'impero, sti qua stanno dentro le fabbriche come topi per i soldi. La cina che arriva non sono il popolo cinese (quelli sono le formiche) ma una minoranza di miliardari senza scrupolo alcuno per la vita umana.

Della serie, un capitalismo selvaggio unito ad un comunismo assolutista, con un bel condimento di mafia che compra tutto con le valigie stracolme di euro è una miscela perversa che ha dell'esplosivo...
che amarezza. chissà che quella gente si svegli e trovi la sua dignità di combatteree di usare la testa, non solo le braccia.
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Postby genesisforever » 30 Apr 2010, 13:26

E' ormai chiaro che, gradatamente, la ricchezza è destinata a lasciare l'occidente per trasferirsi in oriente.
Cina e India stanno ormai diventando una immensa "fabbrica del mondo", che produce molto e, contrariamente a ciò che si pensa, consuma molto poco.
Il nostro apparato manifatturiero, un tempo orgoglio nazionale, si sta sgretolando (si parla di un -40% nei prossimi anni) e con esso migliaia e migliaia di posti di lavoro. Posti di lavoro polverizzati, che non sarà possibile riassorbire.
Ciò che fa rabbia è che i nostri politici del cazzo nulla hanno fatto (e fanno) per impedire questo sfascio, vendendoci anche l'idea fasulla di una globalizzazione "vantaggiosa". Globalizzazione che, dati alla mano, per noi si è rivelata una colossale inculata.
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Postby genesisforever » 30 Apr 2010, 13:44

Vorrei tornare sul tema "tassazione della prostituzione", perchè magari può sembrare una cazzata di poco conto.
In realtà si stima che il giro di affari italiano della prostituzione si aggiri sui 120 miliardi di euro l'anno. Una tassazione a tariffa unica del 30% renderebbe alle casse dello stato la bellezza di 35.000.000.000 euro all'anno!
Tra l'altro questo commercio è tassato in quasi tutta Europa, non si capisce perché l'Italia non si allinei... Forse il motivo è la presenza sul nostro territorio di un cancro chiamato Vaticano (cui tra l'altro, a proposito di crisi, si dovrebbe far pagare l'ICI!!).
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Postby intermediario » 30 Apr 2010, 14:00

quote:
Originally posted by aorlansky60


Il rischio vero è che i Cinesi non si fermino alla sola manodopera, ma -furbi come sono- che riescano ad impossessarsi di tutto il know-how tecnologico custodito dall'occidente...



Purtroppo lo stanno già facendo: grosse aziende italiane aprono filiali cinesi ed inviano là i loro tecnici migliori per formare la manodopera. Fra pochi anni il nostro know-how ce lo appenderemo in camera come ricordo...soprattutto se tagliamo i fondi alla ricerca ed alla scuola!

A quelli che dicono "La Cina è un immenso mercato, non ha senso chiudersi, si perderebbero possibilità di crescita" risponderei che si tratta di realtà sociali troppo diverse, i cinesi per via del loro peso relativo finirebbero inevitabilmente per imporre a noi le loro strutture.

Tocca di iniziare ad inventarsi un'economia nuova, e ci vogliono realtà sociali (partiti e sindacati) con un progetto coerente.
La Lega ha intercettato i temi di cui sopra, si dice che "parla alla pancia della gente" per intendere che ha interpretato il desiderio di molti italiani di non farsi travolgere dal vento della globalizzazione; ma poi, come fanno sempre i politici in malafede, sbaglia leggermente l'obiettivo delle proprie iniziative, ed invece di cercare di rilanciare un'economia locale, se la prende con i senegalesi che vendono collanine e mette i cartelli segnaletici in dialetto.
Ed i loro elettori finiscono per comportarsi come il cane che ringhia contro il lampione della luce mentre i ladri svaligiano la casa. [V]
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Postby aorlansky60 » 03 May 2010, 09:27

Intermediario ha scritto:
"grosse aziende italiane aprono filiali cinesi ed inviano là i loro tecnici migliori per formare la manodopera. Fra pochi anni il nostro know-how ce lo appenderemo in camera come ricordo...soprattutto se tagliamo i fondi alla ricerca ed alla scuola!"



Pare che i cinesi non siano ancora riusciti ad eguagliare l'occidente sul campo dell'altà qualità in settori particolarmente tecnologici; ho l'esempio di una ditta della mia città, la SIDEL (tradizionalmente radicata nel territorio da diversi decenni grazie ad una sana e lungimirante imprenditoria locale, poi purtroppo passata in mani multinazionale estera-TetraPak svedese) specializzata nella costruzione di grossi impianti di imbottigliamento industriale, occupante attualmente la 3za posizione a livello mondiale per importanza: ebbene (ho amici che vi lavorano nel settore tecnico di progettazione per cui quello che dico è fondato) hanno già effettuato prove direttamente in terra cinese (a parte l'intenzione già ventilata dalla multinazionale di volere delocalizzare parte della manodopera di assemblaggio in cina...) ma sembra che questi ultimi non siano ancora in grado di garantire la qualità richiesta, sia nella fabbricazione della componentistica che dell'assemblaggio finale... diciamo che lo sono al momento ad un livello "accettabile", ma non eccelso per come lo sono i prodotti che tradizionalmente questa ditta è in grado di sfornare e per come è conosciuta nel mondo...

Insomma, quello che è attualmente richiesto in molti campi di produzione per risultare competitivi, e che sembra essere stato accettato da parte di tutto il mondo, in vari campi(dall'elettronica alla meccanica) è una qualità finale e durata nel tempo più scadente che in passato, se queste sono ancora "accettabili" ma soprattutto se per queste si paga molto meno rispetto al passato...

Tipicamente come il "modello" cinese attuale...

Però potrebbe essere solo una questione di tempo...
In fondo l'uomo non è stupido ed io non credo in una superiotità di razze su altre per intelligenza; se opportunamente istruito, chiunque è in grado di imparare (anche velocemente) e di arrivare a livelli alti...

Io ho sempre in mente il precedente costituito dal Giappone appena uscito a pezzi dalla seconda guerra mondiale... a parte che già possedevano un minimo di tradizione nei vari campi industriali (ottici e meccanici, comunque non eccelsi da potere essere paragonati a quelli europei), ma da allora hanno cominciato a copiare le macchine fotografiche tedesche e la motoristica tedesca ed italiana in campo automobilistico, e nel giro di poco tempo sono riusciti ad assumere proporzioni GIGANTESCHE sia per qualità che per quantità prodotte.

Intermediario ha giustamente posto il problema della ricerca nei settori tecnologici nel ns paese, che in questo momento langue per chiare mancanze di fondi... e beh, poco altro da aggiungere se non che esso è un problema nel Problema... non è un mistero che l'Italia sia attualmente agli ultimi posti europei per fondi stanziati alla ricerca, e la diretta conseguenza di ciò è la fuoriuscita di giovani e promettenti cervelli attratti da mercati che li possono pagare.

Spero di non essere anch'io "buon profeta" ma temo che ciò che stiamo assistendo attualmente a livello di delocalizzazione di manodopera per l'assemblamento verso l'estremo oriente potrebbe essere solo una fase iniziale storica e di non ritorno; anch'io temo, come le parole di Intermediario hanno messo in risalto, che "tocca di iniziare ad inventarsi un'economia nuova"(e alla svelta, aggiungo io), perchè le vecchie professionalità di tipo operaio(parlo di industria) potrebbero diventare via via sempre meno richieste in questo paese come nell'intera area europea...

Quello che preoccupa maggiormente è che siamo concordi noi qui a parlarne e a trarne le dovute conclusioni, mentre invece ai ns politici attuali il problema non sfiora nemmeno...
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Postby aorlansky60 » 04 May 2010, 08:41

con la speranza che oltre al sottoscritto ed altri iscritti a questo forum, lo possano leggere anche persone che contano a livello decisionale attualmente nel ns paese :


http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLi ... reco.shtml
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Postby genesisforever » 04 May 2010, 09:31

"L'Europa mediterranea non può continuare a invecchiare, crescere e lavorare poco, e affidarsi alla spesa pubblica e al debito pubblico per sopravvivere."

Parole sante che, temo, resteranno inascoltate.
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Postby intermediario » 04 May 2010, 13:43

Anche se bisogna rilevare che il giornale della Confindustria è leggermente monotono quando elenca le categorie che devono fare i sacrifici: lavoratori e pensionati, oppure pensionati e lavoratori.
Questo quando tutte le stime dimostrano che negli ultimi 30 anni la ricchezza si è spostata in modo drammatico verso le fasce alte...
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Postby intermediario » 04 May 2010, 14:02

Quando parlavo di globalizzazione dimenticavo un punto fondamentale, che ormai tendiamo ad ignorare, come se avessimo da anni un elefante in salotto e non ci facessimo più caso: la pressione demografica.
Siamo passati dai 2,5 miliardi del 1950 ai 6 miliardi del 2000; questi 3,5 miliardi di persone in più sono prevalentemente asiatici ed africani.

Ora, gli "ottimisti" di cui parlavo prima diranno che si tratta di un nuovo mercato potenziale a cui potremo vendere le nostre Ferrari ed il nostro Brunello di Montalcino; io che faccio il consulente del lavoro posso sperare che un'azienda del Bangla Desh o della Mauritania mi chieda di fare online le buste paga dei suoi dipendenti (ammesso che da quelle parti esistano buste paga e contributi).

Ma viste le zone di provenienza di quei 3,5 miliardi è più plausibile pensare che si tratti in prevalenza di manodopera non qualificata disposta a fare qualsiasi cosa per sopravvivere; e che le formidabili migrazioni di questi tempi dipendano più dalla fame che dai voli low cost.

E qui mi allaccio alla considerazione di Aor:

"quello che è attualmente richiesto in molti campi di produzione per risultare competitivi, e che sembra essere stato accettato da parte di tutto il mondo, in vari campi(dall'elettronica alla meccanica) è una qualità finale e durata nel tempo più scadente che in passato, se queste sono ancora "accettabili" ma soprattutto se per queste si paga molto meno rispetto al passato..."

Questa massa di lavoratori disposti a lavorare a qualsiasi prezzo spinge le aziende a spendere meno possibile, anche se la qualità finale ed il prezzo del prodotto saranno inferiori. Questo è perfettamente compatibile con l'ottica consumistica occidentale, dove quello che conta è portarsi a casa dall'ipermercato una confezione con qualcosa dentro, indipendentemente dalla qualità.

La sinistra è sotto scacco da 30 anni su questi argomenti, non sapendo se tutelare gli interessi dei lavoratori europei o quelli di tutti i lavoratori del mondo, e non avendo trovato nuovi strumenti di pressione efficaci come quelli del '900 (sciopero, ecc.) per invertire il processo di "arrichimento dei ricchi".

Aspettiamo fiduciosi...[:-j]
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Postby intermediario » 04 May 2010, 15:25

…e già che mi sono lanciato, propongo anche una soluzione.
Per avere una migliore distribuzione sociale della ricchezza, i metodi di pressione sindacale del secolo scorso oggi sono insufficienti. Lo sciopero è un’arma parzialmente spuntata in un mondo dove le produzioni automatizzate permettono di ottenere lo stesso prodotto con un decimo della manodopera, e questa può essere ricercata anche in Paesi dove le rivendicazioni sindacali sono semplicemente vietate.
Al contrario, noi occidentali oggi come oggi siamo più interessanti come consumatori e come elettori che come lavoratori; il nostro voto (o i nostri acquisti, che come dice giustamente Beppe Grillo sono la stessa cosa…”Sui formaggini dovete mettere la foto di chi li produce! Perché comprare un formaggino è come votare per quell’azienda!”) è determinante per decidere chi amministra lo stato e le aziende. Cioè chi controlla i mezzi di produzione, come diceva un signore tedesco che adesso non va più di moda…

Quindi la forma di lotta sociale del nuovo secolo sarà il boicottaggio, e sarà necessario:
- esigere la tracciabilità dei prodotti, cioè sapere esattamente chi li produce, dove e come;
- imporre “dazi sociali” alle aziende (straniere ma anche locali) che non possano dimostrare di avere rispettato certi standard sindacali. Non possiamo chiudere le porte alle merci cinesi, ma possiamo imporre dazi astronomici alle aziende che non siano in grado di documentare in modo attendibile che i loro lavoratori hanno stipendi, previdenza, tutele sindacali e prevenzione infortuni paragonabili ai nostri, oltre ad un equo rapporto fra le retribuzioni dei manager e degli azionisti con le retribuzioni dei lavoratori (equo non significa uguale…)

Le forze politiche attuali diranno tutte che questo non è praticabile, ma invece certe scelte andranno imposte anche affrontando lotte sociali dure come quelle del primo 900.

(…e qui cito nuovamente Grillo:)

ITALIANI ! [:D]
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Postby aorlansky60 » 05 May 2010, 10:05

l'argomento dagli sviluppi oscuri e preoccupanti che stiamo trattando qui è accuito dal fatto che mentre stò scrivendo, dalle mie parti viene giù un autentico diluvio, con tanto di vento da nord e cielo plumbeo a contorno... [:(] proprio un ambientazione ideale... [:(]


Intermediario ha rilevato un fattore interessante da non sottovalutare: l'andamento demografico a livello mondiale nel corso del tempo; tra Cina e India, dobbiamo considerare che più di 1/3 della popolazione mondiale, ormai, vive nel sud est asiatico...

E si tratta proprio dei paesi che maggiormente sono usciti dal loro secolare stato di oblio, al quale l'occidente aveva contribuito, rivelandosi competitori industriali di assoluto rilievo, non tanto per qualità assoluta ma per capacità di "fare" e produrre nell'immediato in grandi quantità e a costi ultra competitivi.

E non parlo certo di paesi derelitti; entrambi posseggono l'ordigno nucleare.
Al di là delle considerazioni etiche e morali celati in questo particolare, l'essere appartenenti al ristretto "club" nucleare a livello mondiale ne fa guardare gli appartenenti con un occhio del tutto particolare e con un certo caustico timore.
Paesi dal certo "peso" politico...

Del resto, non scopro certo io che la Cina, attualmente, è il paese più ricco del mondo per liquidità immediatamente disponibile (insieme ad alcune famiglie arabe...)

Ma al momento, io non guardo tanto preoccupato da quelle parti, quanto invece a quello che stà o che potrebbe succedere, a livello sociale, a poche centinaia di km ad est del ns paese...


... (OT : cribbio, mai visto un acqua del genere, una roba impressionante, un vero muro d'acqua) [:0]


I Greci sono fortemente ink....ti per le rigide misure che il loro governo ha dovuto annunciare per far si che la C.E. si muovesse economicamente a loro aiuto...

...e non poteva non farlo: penso di averlo già scritto, la Grecia ha quest'anno in scadenza quasi 200 miliardi di € del suo debito pubblico totale, ed in quella cifra sono impegnate banche tedesche e francesi soprattutto, ma anche italiane (per 5 miliardi di €) e spagnole... e non è detto che non siano coinvolti anche istituti inglesi ed USA(visto il capitombolo di ieri a WallStreet, quasi che gli americani fossero molto o perfino troppo timorosi di quello che potrebbe avvenire in europa...)

Ma il dubbio -che non calma i mercati finanziari- è il reale "buco" della Grecia come entità da paragonare alla sua attuale crescita e ricchezza(pressochè nulle), per il quale la cifra stanziata dalla C.E. potrebbe rivelarsi insufficiente, con lo spauracchio che altri paesi dell'area euro, con i conti pubblici "quasi simili" a quelli greci, possano venire coinvolti a loro volta... e con il bisogno che i paesi forti dell'euro, in particolare la Germania, debbano fare da salvatori anche a questi paesi, col rischio di indebolirsi a loro volta...

penso in particolare a Portogallo e Spagna, il cui livello di crescita attuale e quello previsto per i prossimi 2 anni non è assolutamente in grado di costituire garanzia per sostenere il rispettivo debito pubblico...

resta tutto da vedere se l'opinione pubblica Greca -che potrebbe presto tramutarsi anche in quella portoghese e spagnola- nella propria reazione di scontento e protesta, per i provvedimenti presi internamente, non possano fare insorgere qualcosa di molto grave ed imprevisto...
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Crisi economica: come uscirne?

Postby aorlansky60 » 05 May 2010, 12:46

ecco, [:(]

le notizie che riportano le agenzie circa quanto stà succedendo oggi ad Atene era quello a cui mi riferivo per "timori"... [:(]
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Crisi economica: come uscirne?

Postby wondering clouds » 07 May 2010, 18:00

ho voglia di satireggiare stasera: io prenderei tutti gli ricchi e gli strozzini, gli svuoterei li taccuini e li manderei a pane ed acqua dai frati, mentre spertirei il bottino tra i più bisognosi[:D]
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Crisi economica: come uscirne?

Postby wondering clouds » 18 May 2010, 06:54

ammazza. sembrano intenzionati a fare della beneficenza al loro popolo...si decurtano gli stipendi ( ma quante volte ce lo hanno detto....)le toghe, le auto blu, mazza o'.

stiamo a vedere.

Intanto, tra il dire e il fare, c'è di mezzo il mare.
poi: questo risparmio chi lo amministra e dove lo devolve ?

E' l'ennesima bufala di "propaganda " ?

il gasparrone sembra allegramente serio in tivvù. Che sia da dargli credito ?
o ci indebiterà ancor più, con qualche balzello come regalìa ?
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Postby highinfidelity » 18 May 2010, 07:26

Inutile dire che si tratta di una presa per il sedere. Si PARLA (ma ovviamente non si fa) di un temibile taglio per gli stipendi dei papaveroni di BEN (udite udite) il 5%!!! [:-D]

In compenso hanno bloccato tutti i rinnovi contrattuali degli statali, completamente bloccato il turn-over sui posti di lavoro, congelato le liquidazioni, e si prefigura un abbassamento delle pensioni e la chiusura di due finestre di pensionamento. [!:-!]

Ovvero: come da tradizione cattolegofascista la finanziaria la paga chi gia' sta pagando le tasse anche al posto di quelli che le evadono. I quali, come sempre quando c'e' il loro amico silvio, si danno alla pazza gioia:

http://www.repubblica.it/economia/2010/ ... ref=search
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Crisi economica: come uscirne?

Postby intermediario » 18 May 2010, 07:56

quote:
Originally posted by highinfidelity

Inutile dire che si tratta di una presa per il sedere. Si PARLA (ma ovviamente non si fa) di un temibile taglio per gli stipendi dei papaveroni di BEN (udite udite) il 5%!!! [:-D]



Come dicevano sul sito di Luttazzi: "Adesso anche loro capiranno cosa significa dover vivere con 14.000 euro al mese!"
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Crisi economica: come uscirne?

Postby windshield74 » 18 May 2010, 10:42

Ciò che mi ha dato più fastidio non è stata tanto la proposta di tagliare solo del 5% gli stipendi di parlamentari e senatori, e neanche il fatto che non parlasse dei tanti benefit di cui godono....

La cosa che mi ha fatto davvero schifo è stata la frase, non mi ricordo chi l'ha detta, "Visto che la gente dovrà fare sacrifici è giusto che li faremo anche noi"....[:0][:0][:0][:0][:0]

Risparmiateci almeno la presa in giro, siate ladri coerenti e dite che di tagli alla vostra categoria manco se ne parla...
Sennò fate la figura dello Scajola di turno....[:0][:0][:0][:0]
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Crisi economica: come uscirne?

Postby wondering clouds » 19 May 2010, 05:23

i ns. rappresentanti sono i più esposti al pubblico ludibrio...
tira la corda, tira la corda finchè il popolo bue non si ribella vuol dire che è riuscito a raggranellare qualcosa da rubare per garantirsi la minestrina. Ma poi ? Se resteranno le patate ?
E marciranno pure loro ?
e i ragassi sempre a casa a non fare una cippa perchè una casa ci vogliono 50 anni di sacrifici per averla, è pieno di single...
il lavoro serve appena per pagar le bollette
e se non ci fossero i genitori che gli paghiamo noi le pensioni con le tasse sui ns. miserandi stipendi...

e a mangiar fuori adesso una pizza è come andare al ristorante 8 anni fa...

ridicolo.

vado avanti ? meglio che no.
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Crisi economica: come uscirne?

Postby highinfidelity » 20 May 2010, 09:52

Mentre si vara l'ennesima finanziaria che e' un massacro per la gente normale che lavora, berlusconi inaugura una nuova folgorante strategia: ripetere a cantilena che tutto va bene e vietare ai suoi collaboratori di pronunciare la parola "sacrifici".

Pensate che stia scherzando? Servitevi pure:

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSez ... girata.asp
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Postby highinfidelity » 21 May 2010, 05:15

A quanto pare sta emergendo che non era vero (strano... [:-j]) che la crisi qui da noi fosse stata passeggera, che era tutta colpa dei giornalisti sempre pessimisti, che in realta' bastava andare all'outlet a spendere tanti soldini o comrarsi una macchina euro4, che adesso avrebbero abbassato le tasse come promesso da silvio.

Pare che siamo nella merda fino al collo. Ci sono tagli spaventosi da fare, roba che se non li facciamo la Germania potrebbe decidere di uscire dalla moneta comune. Il ministro Tremonti ha minacciato le dimissioni immediate se non verra' varata una finanziaria fatta solo e unicamente di tagli. Un vero massacro, altroche' non si puo' usare la parola "sacrifici".

http://www.repubblica.it/economia/2010/ ... o-4230224/
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Crisi economica: come uscirne?

Postby highinfidelity » 24 May 2010, 08:28

Il governo ha sottovalutato la gravita' della crisi economica italiana.

Ad affermarlo non sono i soliti pericolosi comunisti, e nemmeno i giornalisti pessimisti a causa dei quali la gente non si fionda nei supermercati a spendere e spandere. [:-j]

L'ha affermato a chiare lettere Luca Cordero di Montezemolo:

http://www.repubblica.it/economia/2010/ ... o-4291308/
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Postby Duke of Mar » 24 May 2010, 08:50

Se mi posso permettere un piccolo consiglio agli amici del Forum, qualora aveste delle somme da chiedere a rimborso con il modello 730, FATELO! [;)]
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Postby windshield74 » 25 May 2010, 05:11

Ieri sera Gianni Letta, non Silvio Berlusconi naturalmente, senza tanti giri di parole ha detto che serve una manovra pesante, che porterà la gente a dover fare sacrifici onde non fare la stessa fine della Grecia.....[:-I][:-I][:-I][:-I][:-I][:-I]

Ma che strano, quando fino a tre anni fa lo diceva Prodi che si dovevano mettere a posto i conti lo sbertucciavano tutti, riempiendolo di insulti e prendendolo a pesci in faccia...
Alcune norme tipo la tracciabilità dei pagamenti in contanti, per evitare il nero, era stata stroncata senza pietà, stamani dai giornali però ho scoperto che verrà reintrodotta...come cambiano i tempi...

Oggi chi ha invocato l'ottimismo ed ha sottovalutato per anni il rischio della crisi economica, arrivando a dire dopo un paio di settimane che il peggio era passato, scopre la verità e capisce che servono sacrifici...
Come sempre complimenti a chi li ha votati...[:-I][:-I][:-I][:-I]
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Crisi economica: come uscirne?

Postby highinfidelity » 25 May 2010, 05:45

quote:
Originally posted by windshield74

Ieri sera Gianni Letta, non Silvio Berlusconi naturalmente, senza tanti giri di parole ha detto che serve una manovra pesante, che porterà la gente a dover fare sacrifici onde non fare la stessa fine della Grecia.....[:-I][:-I][:-I][:-I][:-I][:-I]
Probabilmente ormai si e' scassato i maroni pure Letta. Per essere precisi ha parlato di un intervento (cito) "duro, con sacrifici pesanti".

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSez ... girata.asp

Non riesco a non vederci un'esplicita volonta' di andare contro i "desiderata" del gran capo sovrano silvio.

La reintroduzione dei limiti di pagamento in contanti voluti dal governo Prodi fa piegare in due dal ridere. Sembra di essere al circo. Anziche' il "governo del fare" propongo di chiamarlo "il governo del disfare e rifare".
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Postby highinfidelity » 25 May 2010, 06:06

ED ECCOLO!!! ECCOLO FINALMENTE!!! Non si capiva come mai mancasse il grande classico, ma eccolo che finalmente arriva!!!

In una manovra fatta unicamente di tagli e abbassamenti di stipendi, ecco il consueto regalo di silvio ai ladri: UN BEL CONDONO EDILIZIO!!!

Si chiama ufficialmente "accertamento sulle case non censite" [:-D]

http://www.repubblica.it/economia/2010/ ... i-4311279/

Compimenti vivissimi a chi li ha votati!!! [:)]
Ci fate poi sapere quando vi abbassano le tasse come promesso? [:-I]
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Crisi economica: come uscirne?

Postby aorlansky60 » 25 May 2010, 08:22

una dichiarazione "illuminante" di Tremonti di oggi :

"L'Europa produce (attualmente, ndr) più debito che ricchezza" [:-I]

(sarà per queste parole, pronunciate non da un pinco pallino qualsiasi ma dal Ministro del Tesoro Italiano, che la borsa di milano quest'oggi è in caduta libera?)



è da oltre un anno, ormai, che è noto che i guai (non "noccioline" ma alcune migliaia di miliardi di US $ [:0]...) della finanza privata sono stati assorbiti dai governi sovrani per farsi carico delle incredibili scelleratezze commesse dagli istituti bancari(prevalentemente USA e UK ma anche tedeschi, francesi, spagnoli, olandesi...) tramite "strumenti" finanziari tristemente noti(che meglio sarebbe definire come "mezzi di distruzione di massa"...), e solo ora si accorgono che "esiste un problema di conti e di debito pubblico non solo in italia ma in tutta europa"... [:-j]

...e cosa poteva accadere di diverso, se nulla si crea e nulla si distrugge? non solo in chimica e in fisica, ma anche nella finanza; se i numeri indicano un "rosso" da paura, questo non può certo essere nascosto o cancellato per mezzo di revisori contabili compiacenti... [:-j] ci ha già provato la Grecia a farlo(falsando i propri dati), col risultato di fare inkazzare e preoccupare sia i mercati che i governi partners della stessa Grecia nell'Unione Europea...


aggiungo che gli USA ed il Giappone ma anche l'UK non stanno certo meglio...

(tanto per dare un idea, l'UK vanta un rapporto attuale deficit/pil al 12%(!!!), il Giappone "viaggia" al 200%(!!!) di rapporto debito/pil , e quest'anno gli USA hanno raggiunto e superato un livello di debito pubblico di 10.000(diecimila) [:0] miliardi di US $... d'accordo che il loro pil è un "pochino" maggiore del nostro e comunque rassicurante(fino a un certo punto), ma quel dato sul debito americano è a dir poco da PAURA, anche perchè non è MAI stato toccato in passato, soprattutto se messo in paragone con una fase di ripresa economica per lo meno dubbia, come dicono ed avvertono i numeri dell'economia).


Ricordo, se ce ne fosse bisogno, che questa fase storica che l'occidente -(meglio sarebbe dire mondo intero visto che qualcuno ha promosso e voluto la "globalizzazione")- stà vivendo da oltre due anni è considerata da tutti i maggiori economisti di prestigio a livello mondiale, anche quelli più "ottimisti", quale la peggiore recessione mondiale dal 1929...

temo che ne vedremo ancora delle brutte (di solito si diceva "delle belle" ma anche questo termine è ormai obsoleto, alla luce degli avvenimenti recenti...)

penso che lo scettro di "padroni" del pianeta stia passando definitivamente in mano Cinese e Araba(per quest'ultimi finchè esisterà petrolio da estrarre).

spero solo che il mondo, inteso come stati sovrani sovrapposti e agglomerato di popoli, sappia trarre vantaggio dalla storia passata e dai suoi errori, perchè l'altra debacle economica di 80 anni fà si trascinò penosamente per un decennio, fino a sprofondare nella notte dell'umanità con lo scoppio della II guerra mondiale...

da parte mia, nel mio piccolo, comincio seriamente a temere sia per la mia attuale figura di lavoratore, sia per la mia liquidazione di lavoratore dipendente(che mi spetterebbe di diritto visto che sono soldi miei), sia per la mia futura figura -tempo 10 anni o poco più- da "pensionato" in questo "bel paese"(sic)...[:-j]
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Crisi economica: come uscirne?

Postby intermediario » 31 May 2010, 12:45

Sarà anche vero che non vogliono mettere le mani nelle nostre tasche...[:-I]
Io le mie, per sicurezza, le ho fatte intestare ad un prestanome! [;)]
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Crisi economica: come uscirne?

Postby aorlansky60 » 01 Jun 2010, 08:15

Un agenzia odierna, che a leggerla attentamente pone seri dubbi (almeno a breve termine) circa la domanda iniziale del topic
"Crisi economica : come uscirne?"

martedì 01.06.2010 - Financial Stability Report diffuso dalla Bce :
Le stime sulle svalutazioni sui titoli e sui crediti per il settore bancario dell'Eurozona per il periodo 2007-2010 ammontano a 515 miliardi di euro, di cui 155 in capo ai titoli e 360 in capo ai prestiti. Finora, a fronte del deterioramento della qualita' dei prestiti, le banche hanno fatto accantonamenti pari a 238 miliardi, ma nel 2010 sono previste perdite per altri 123 miliardi e quindi saranno costrette ad ulteriori accantonamenti. La Bce prevede perdite considerevoli sui crediti anche nel 2011, per questo il sistema bancario dell'Eurozona e' probabimente destinato ad una redditivita' contenuta nel medio termine.


Il problema posto dalla domanda iniziale è LA CRESCITA, cioè la capacità di rigenerare ricchezza.

La Cina, nonostante la crisi, cresce annualmente al ritmo del 10%, stabile e costante.

L'india cresce del 7%.

Noi europei, a confronto, siamo come un pachiderma inpantanato nelle sabbie mobili.

Se viene a mancare ricchezza, e se quest'ultima non è alimentabile dagli istituti bancari messi a dura prova dal disastro che essi stessi hanno creato, allora non è possibile ritornare a crescere, a ritmi almeno tali da potere garantire una valida garanzia per l'autentica MONTAGNA di DEBITI che serpeggia e ristagna in occidente.

È anche chiaro come la manovra economica per il biennio 2011-2012, messa in atto "in fretta e furia" da Tremonti nel giro di pochissimi giorni senza nemmeno interpellare tante forze politiche alleate (dell'opposizione non si parla neppure...) più ed oltre che per vera ed effettiva necessità, è UNA RISPOSTA AI MERCATI PER MOSTRARE LORO LA BUONA VOLONTA' ITALIANA NEL VOLERE METTERE FINALMENTE UNA MANO A TAGLIARE L'ENORME SPESA PUBBLICA ITALIANA, PROPRIO PER NON FARE PERDERE LA FIDUCIA NEGLI INVESTITORI AD ACQUISTARE BUONI DEL TESORO, CHE SE VENISSE MENO NEL CONTESTO ATTUALE, PER L'ITALIA SI RIVELEREBBE UN AUTENTICA CATASTROFE.
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Crisi economica: come uscirne?

Postby aorlansky60 » 04 Jun 2010, 11:18

Non so chi o quanti di voi abitualmente seguano gli umori delle borse mondiali e relativi "rumours" gravitanti il mondo economico, ma stanno arrivando alla spicciolata agenzie riguardanti la (preoccupante, pare) situazione dei conti Ungheresi [:-I] tale da spingere i commenti a parlarne come di un probabile ulteriore "caso Grecia"... [:0]
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Crisi economica: come uscirne?

Postby genesisforever » 06 Jun 2010, 09:25

Ecco cosa ne pensa l'economista Roubuni.

Secondo lei a che punto siamo della crisi? Sta finendo o vede altri rischi?
«C'è una crescita anemica, guidata dall'export più che dai consumi. E' il momento per l'Italia, come per gli altri membri dell'eurozona, di aumentare la produttività, di rendere l'economia più competitiva, più flessibile. Perché vedo in Europa un rischio di ricaduta, sono preoccupato per la situazione di bilancio di alcuni Paesi, come Portogallo e Grecia, vedo il rischio di un allargamento del contagio finanziario, vedo il rischio di una doppia W, ossia di una nuova recessione. E anche il quadro globale non è buono: la crescita è debole anche negli Stati Uniti e i dati sulla disoccupazione di venerdì sono pessimi; il Giappone cresce poco ed è in deflazione; ci sono anche indicazioni che la Cina stia rallentando. Così ognuno deve fare la sua parte per evitare una nuova recessione globale. Ci sono molte sfide di politica economica e fiscale da affrontare».
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Crisi economica: come uscirne?

Postby genesisforever » 06 Jun 2010, 09:30

E ancora:

Come si può stimolare la crescita?
«Serve una politica monetaria della Bce non rigida; serve un euro debole; la Germania dovrà stimolare la domanda interna con stimoli fiscali che aumentino il reddito disponibile; al contrario i paesi che non hanno i conti pubblici in equilibrio, parlo della Grecia, del Portogallo, della Spagna, dell'Italia, dell'Irlanda ma anche la Francia ha un deficit che diventa sempre più ampio, dovranno attuare una politica di austerità per ridurre i deficit pubblici o, nel caso dell'Italia, riportare il debito che oggi supera il 115% del Pil, a livelli sostenibili»

E la Grecia?
«La Grecia deve ristrutturare il proprio debito e attuare politiche opposte a quelle tedesche, riducendo i salari e aumentando la competitività».

Anche per l'Italia potrebbe porsi il problema della ristrutturazione del debito?
«No. Non ora. L'Italia deve attuare una politica di austerità con i tagli fiscali e riforme strutturali che rendano più flessibile l'economia per stimolare la crescita».

Torniamo all'euro. È in mezzo al guado. Cosa serve alla zona euro?
«In Europa c'è bisogno di un maggiore coordinamento nelle politiche, ma non può essere la Germania che impone agli altri Paesi l'austerità fiscale. L'austerità è necessaria, in Paesi dove ci sono difficoltà di deficit e debito, ma dall'altra parte sono necessarie politiche che stimolino la crescita per evitare recessione e deflazione. La Germania, dove il rapporto tra deficit e Pil l'anno scorso è stato solo del 3%, ha dei margini per aumentare la spesa e sostenere la domanda nell'eurozona. Con l'euro che cade, l'industria tedesca che era già competitiva è ora ancora più competitiva, e con l'euro debole lo sarà ancora di più. Quindi la Germania può permettersi un leggero aumento dei salari, per stimolare non solo l'export, ma anche la domanda interna di beni tedeschi e di beni dell'Eurozona. Berlino deve lanciare un piano di stimolo fiscale, incrementare i salari netti e la Bce non deve preoccuparsi dell'inflazione - perché il rischio è semmai di una deflazione – e allentare la politica monetaria, sia intervenendo sui tassi, sia con metodi non convenzionali, per stimolare la crescita, accompagnare il calo dell'euro. Ogni attore nell'area euro deve svolgere il suo ruolo, il che implica un maggiore coordinamento, ma non il fatto che tutti diventino come la Germania. Ogni Paese, con le sue specificità, con i suoi problemi specifici, con le sue politiche, deve fare la sua parte».

Da notare che questo Roubini aveva previsto la crisi con largo anticipo...
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Crisi economica: come uscirne?

Postby aorlansky60 » 07 Jun 2010, 05:18

Flash Usa: Debiti Europa, Un Mistero Da 2.600 Miliardi $ ...([:0])

(AGI) New York 07.06.2010
E' di 2.600 mld US$ l'ammontare del debito in Europa prestato ad aziende e società: lo scrive il New York Times. Secondo il quotidiano, cui una gran parte di questo ammontare di debito prestato dalle banche è inesigibile. "Il problema è che nessuno - secondo il quotidiano - nè gli investitori, nè gli organi di controllo e neppure le banche stesse, sanno esattamente quali istituti di credito sono seduti sulla massa più alta di questa pila di debiti andati a male"...
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Postby aorlansky60 » 09 Jun 2010, 05:46

Ieri sera, come tutti i martedì, ho visto una delle poche trasmissioni televisive su rete pubblica che, nell'attuale panorama di programmi offerto dalla rai, meriti il pagamento di un canone: "Ballarò".

Quello che però frustra un attimino ed aggiunge perplessità ad un ascoltatore attento è la solita facciata rassicurante dietro la quale esponenti di turno dell'attuale governo, come il Ministro degli Interni Maroni invitato in studio, ieri sera ha ribadito laconicamente che i conti pubblici italiani "sono a posto", che l'attuale manovra economica (da 24? 25? 26 miliardi? non si capisce neppure questo...) per il biennio 2011-2012 mette al riparo l'Italia da possibili ulteriori "problemi", etc etc etc...

Sempre tante belle parole, ma mai nessuno che parli esponendo a supporto dei propri ragionamenti dati numerici concreti, come quelli ufficiali di Bank Italia, Istat o Eurostat...

Solo Bersani, per quello che gli ho sentito dire ieri sera, è piuttosto (e giustamente) allarmato per la direzione che si vuole fare intraprendere a questo paese, rinviando ulteriormente decisioni importanti da prendere -una su tutte LA RIFORMA FISCALE.


Da parte mia, se avessi avuto l'occasione di poterlo fare, avrei voluto fare questa domanda a Maroni :

Francia e Germania hanno recentemente annunciato manovre economiche quadriennali da 100 miliardi di € a partire dal 2011.


I dati Eurostat relativi alle chiusure di bilancio statali 2009 dicono che :


La Francia ha un rapp deficit/PIL = -7,5% e un rapp debito/PIL = 77,6%


La Germania ha un rapp deficit/PIL = -3,3% e un rapp debito/PIL = 73,2%


La l'Italia ha un rapp deficit/PIL = -5,3% e un rapp debito/PIL = 115,8%



Anche un somaro che sa fare appena 2+2=4(si?) è in grado di capire che Germania e Francia rispettivamente, STANNO MOLTO MEGLIO di noi a livello di conti statali (la Francia è messo un attimino peggio per quanto riguarda il suo dato deficit/PIL ma vanta un rapporto debito/PIL rassicurante che l'Italia può solo invidiare; la Germania è messa benissimo, una delle poche a rientrare nel trattato di Maastricht).

Eppure loro, nonostante ciò, approntano una manovra economica che fà sembrare ridicola la nostra da 25 miliardi di €... [:-I]


...che ne dice di questo, ministro???... [:-|]


La mia valutazione in merito è che, per non toccare i veri soliti centri di potere, oligarchie, monopoli che regnano e prosperano da decenni in questo paese per l'interesse di pochi, dove si potrebbe veramente "fare cassa", si preferisce attuare due scelte:
quella di andare a prelevare contributi dove sono più facilmente raggiungibili inasprendo ulteriormente una già grave situazione economica sulle spalle di molti MA NON DI TUTTI, rimandando allo stesso tempo decisioni importanti cercando di posticipare le scadenze degli interessi maturati sull'enorme debito pubblico che abbiamo creato negli anni, che ricadranno sulle teste dei ns figli e nipoti.

Forse anche su quelle della mia generazione.


ps: una delle poche frasi sensate udite ieri, pronunciata da Bersani rivolta al centro destra :

"... e rinunciate a fare QUEL PONTE..."
(dal costo attuale stimato in 6,5 miliardi di € quando nemmeno un mattone è stato ancora posato; ad opera conclusa, trovandosi in Italia, quel ponte potrebbe costare il doppio della cifra, ottimisticamente parlando, tutta a carico della collettività per gli interessi dei soliti "pochi"...) [:-!]
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Crisi economica: come uscirne?

Postby toto » 09 Jun 2010, 05:58

e' la storia del bel paese.
la storia della nostra bella italia.
di cosa ti stupisci AOR?

purtroppo,a differenza tua,io nemmeno in bersani,ieri sera,ho visto molta lucidita'...anche da lui tante parole,parole,parole...

su maroni stendo il solito,pietoso velo.
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Postby aorlansky60 » 09 Jun 2010, 07:08

Non sono stupito, Toto, (ormai ne ho viste talmente tante da questo paese che posso aspettarmi che anche gli elefanti volino, e non me ne stupirò), quanto piuttosto perplesso... diciamo anche preoccupato.

non nei fatti, quanto piuttosto "nei modi", specie nelle parole...

Non vorrei che -prendendo in prestito le parole di una canzone di Dylan- "sarà una dura pioggia quella che cadrà"... ("And it's a hard rain gonna falls")

io non sono laureato in economia e commercio, ma per quanto ad interpretazione della situazione attuale avrei di certo fatto figura migliore di Maroni ieri sera; con la differenza che la mia sarebbe stata una valutazione "realista" e veritiera supportata da dati, mentre la versione di Maroni si è rivelata essere "falsità su falsità" sapendo di dirle (quando riferite alla manovra economica), al punto quasi da delegittimare trasmissioni pur serie come quelle, che nelle mani e per voci di politici come Maroni sentito ieri si trasformano in un teatrino per fare pubblicità al proprio partito e campagna elettorale per chi la vuole ascoltare esattamente come l'ha detta Maroni ieri sera... [:-|]
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Postby toto » 09 Jun 2010, 07:56

dovrei averlo scritto in qualche topic ma non ricordo quale.
maroni e la sua lega padana,sono uno dei motivi per i quali non votero' piu' questo schieramento politico.
essendo uomo di destra,e non trovando riferimenti validi per le mie idee politiche in nessuno degli attuali politici va da se che non andro',con mio rammarico, piu' a votare.
scusate mi sono accorto di essere andato un po' O.T.
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Postby tool65 » 09 Jun 2010, 20:43

.....e vogliamo parlare dell' ultima trovata sul condono ????

CASE NON REGISTRATE AL CATASTO MA NON ABUSIVE, IL GOVERNO SEGNALA AI
COMUNI QUALI SONO E IL COMUNE DECIDE COSA FARE....

Questa è una presa in giro, l'Italia sarà devastata .....

...tiepida l'opposizione su questo punto.... invece ci sarebbe da scendere in strada e incatenarsi davanti a Montecitorio !!!!

(Anche per la privatizzazione dell'acqua !!!)[!:-!][!:-!][!:-!]
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Postby highinfidelity » 10 Jun 2010, 04:10

C'e' qualcuno che riesce a trovare un intervento (me ne basta uno...) di leva positiva in questa finanziaria?

In tutte le finanziarie di cui io abbia memoria ci sono sempre stati tagli a valanghe (chissa' com'erano ricchi e stavano bene i nostri nonnni... [:-I]) ma almeno una-due iniezioni di denaro in positivo per rilanciare questo o quel settore o stimolare la ripresa in questa e quell'attivita'. Niente di speciale, giusto un contentino, ma almeno si poteva sperare che quel determinato settore si riprendesse un po'. [:-I]

Da quel che si capisce in questa finanziaria ci sono solo tagli, tagli, tagli, ancora tagli, e poi riduzioni di stipendi, licenziamenti. Qualcuno e' riuscito a leggere di un provvedimento in senso positivo?

Cosi' e' ovvio che non ci sara' nessunissima ripresa.
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Postby aorlansky60 » 10 Jun 2010, 06:28

Quello che deve preoccupare il cittadino sono i ritorni e la qualità dei servizi che avrà dagli enti locali, visto che proprio su quest'ultimi pesa maggiormente l'aggravio da sostenere di questa finanziaria... [:-|]

Chi non sarà in grado di aumentare i contributi locali (come le province) per pareggiare i fondi che verrano a mancare dallo stato si troverà di fronte ad un unica scelta possibile per quadrare il proprio bilancio:
tagli ai servizi

Di fatto, lo slogan del governo sul quale si basa questa finanziaria "non metteremo le mani in tasca al cittadino"(diciamolo, anche per timore di perdere parte di elettorato...) alla fine si rivelerà essere come una ironica e colossale presa in giro oltre che un boomerang stesso.

E a rimetterci, come al solito, sarà la parte sociale più debole.

Scuola, sanità, trasporti pubblici... e non solo.

Si pensi anche alla manutenzione dei manti stradali di tutte le vie di comunicazione di competenza delle province e regioni... proprio su questo punto ieri era particolarmente sensibile il pres. della Prov. di Parma nell'annunciare inevitabili tagli anche a questo settore per i prossimi 2 anni... [:-|]

come per dire, cari cittadini, fornitevi, chi lo può, di un resistente e possente "fuori-strada", perchè i connotati di quelle che si credevano essere normali strade asfaltate potrebbero cambiare mooolto rapidamente... [:-|]

L'istruzione poi è uno dei settori "chiave" di una nazione; in esso vengono preparati eticamente, socialmente e culturalmente coloro che saranno "la nazione stessa"...
Lesinare su questo settore come stà facendo in modo scellerato l'attuale governo significa preparare le basi per una nazione futura composta prevalentemente da... [:-|] lascio a voi il termine. [xx(]
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Postby Magog » 10 Jun 2010, 06:47

non sono d'accordo con voialtri perché un passo in avanti per uscire dalla crisi si è fatto!!! [:0][:0][:0][:0] già, con un bel voto di fiducia stamani il Berlusca e CO. usciranno dalla crisi

chi di voi non vedeva l'ora che si facesse una bella legge sulle intercettazioni???? io non ci dormivo la notte !!![:-I][:-I]ma finalmente da domani posso dormire .....tranquillamente!!![^][^]
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Postby highinfidelity » 10 Jun 2010, 07:11

quote:
Originally posted by aorlansky60

L'istruzione poi è uno dei settori "chiave" di una nazione; in esso vengono preparati eticamente, socialmente e culturalmente coloro che saranno "la nazione stessa"...
Lesinare su questo settore come stà facendo in modo scellerato l'attuale governo significa preparare le basi per una nazione futura composta prevalentemente da... [:-|] lascio a voi il termine. [xx(]
E' esattamente il mio pensiero. L'istruzione, la ricerca e l'innovazione sono il debole barlume di speranza che potrebbe lasciare aperto uno spiraglio per una ripresa del paese sul medio/lungo termine.

berlusconi ha viceversa tagliato tutto: tagli sulla scuola, tagli sull'universita', tagli sui finanziamenti alla ricerca scientifica, alla cultura, ai musei, tagli a tutto.

Il 50% dei ricercatori, che come si sa sono tutti precari del pubblico impiego e sono pagati con co.co.co., sara' licenziato in tronco a fine anno.

Non riesco a pensare ad una via piu' diretta per diventare i mendicanti d'Europa. Perche' avete votato un criminale pazzo? Possibile che non abbiate piu' una coscienza o almeno un cervello?
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Postby aorlansky60 » 10 Jun 2010, 08:36

HIGH ha scritto:

"Perchè avete votato un criminale pazzo? Possibile che non abbiate più una coscienza o almeno un cervello?"


ciao HIGH [;)]

mi sento un attimo coinvolto dalla domanda dato che, nonostante non abbia dato il mio voto direttamente al "criminale pazzo" alle ultime politiche del 2008, ho comunque votato per un partito entrato successivamente a far parte della sua coalizione (forse l'avrò già detto).

Aggravante a mio carico, è che ero conscio che questo potesse avvenire, ma per un idealismo prettamento politico, di cui ormai non ha più senso nemmeno solo parlare, ho seguito un certo istinto. Del quale non posso che rammaricarmi.

Oggi come oggi, più della ideologia, sono altri i fattori che, per me, sono alla base di una futura decisione.

Non come ha prospettato già qualcuno nel disertare le urne, ma dettato dalla priorità di togliere assolutamente potere al "pazzo criminale", anche andando contro il mio pensiero politico, sperando che non sia troppo tardi quando tra tre anni terminerà l'attuale legislatura (sempre che non succeda nel frattempo qualcosa di... imprevisto...) .

Quindi votando decisamente "controcorrente", con la speranza di riuscire a togliere di mezzo definitivamente dalla scena politica il "pazzo criminale".
Lui e il suo partito dell'amore (mai tale nobile sentimento è stato scomodato per essere usato a così tale sproposito...)[xx(]

Con la speranza che al suo posto non ne subentri un altro parimenti folle .

Sperando anche che, nel frattempo, al "pazzo criminale" attualmente in carica non rimanga tempo sufficiente per consentirgli di "mettere mano" a certi suoi propositi a dir poco scellerati per cercare di realizzarli concretamente, come quello di volere "cambiare" la Costituzione Repubblicana (per suo esclusivo uso personale).

Spero solo che tutte le parti Istituzionali in primis e tutta l'opinione pubblica(quella che è rimasta, sic) vigilino a questo proposito, nel cercare di dissuadere con qualsiasi mezzo lecito dal suo intento il "pazzo criminale" che non merita neppure di essere menzionato per nome e cognome.


A livello più esteso,
La risposta se la devono dare tutti, ognuno per proprio conto.

Io credo che in questo paese ci sia una componente molto alta per la quale "abbia convenuto" dare il proprio voto al tizio in questione, in modo che costui (e la sua "banda") potesse garantirne ancora gli interessi e la prosperità.

Sempre per il fatto che, più di ogni altro, questo è un paese DIVISO nelle sue parti sociali.

La cui parte più fortunata(...) non consente concessioni di sorta, pur di non perdere privilegi.

[:|]
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Postby aorlansky60 » 10 Jun 2010, 11:40

ah ah ah [:-D]

aggiornamento della telenovela "NO province SI" [:D]


(ANSA) - ANCONA, 10 GIU
- Salta il taglio delle mini-province inserito nella carta delle autonomie.
Il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera e relatore del provvedimento, Donato Bruno, secondo quanto spiegano diversi esponenti dell'opposizione, ha presentato un emendamento soppressivo dell'articolo 14 del provvedimento che prevedeva, appunto, la cancellazione delle province sotto i 200 mila abitanti. Tra queste c'era anche la nuova provincia di Fermo, che ora puo' tirare un sospiro di sollievo.



...patetici... [:|]
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Postby aorlansky60 » 14 Jun 2010, 09:25

Oggi Bank Italia ha comunicato il nuovo dato -relativo al mese di aprile 2010- circa il (poco invidiabile) livello di debito pubblico raggiunto dal ns paese:

1.812 miliardi di € (+790 milioni di € di "spiccioli"...) [:-I] [:(]

...è stato necessario agire sulla scala del mio grafico "excel" ampliandola [:-|] perchè il nuovo dato ha sforato il livello dei "1800"...

Anche se il ns PIL nel 1mo trimestre 2010 ha fatto registrare un incoraggiante +0,4% -inaspettatamente al di sopra anche della media europea per il periodo (+0,2%)-, il fatto è che dalla rilevazione di dicembre 2009, il dato di debito pubblico è salito del 2,9%... [:(]
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Postby aorlansky60 » 24 Jun 2010, 09:29

bene, ogni tanto qualche buona(?) notizia c'è :


Confindustria: economia Italia fuori da recessione

Ripresa "più solida rispetto alle stime rilasciate a dicembre" ma la disoccupazione è in aumento


ROMA - 24 giugno 2010

"L'economia italiana è fuori dalla recessione" per il Centro Studi di Confindustria che oggi prevede una ripresa "piu' solida rispetto alle stime rilasciate a dicembre". Nonostante un impatto restrittivo della manovra economica 2011-2012, che il CsC stima in un "-0,4% l'anno", gli economisti di via dell'Astronomia hanno rivisto al rialzo le stime sulla crescita al +1,6% del Pil per il 2011 (dal +1,3%). +1,2% nel 2010 (da +1,1%). La disoccupazione e' invece attesa in aumento, dopo 528mila i posti di lavoro già persi a fine 2009 in 2 anni di crisi.

il resto dell'articolo : http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 92845.html


A mio parere, c'è qualcosa che stride tra le affermazioni "economia italiana fuori dalla recessione" e "disoccupazione attesa in aumento"... [:-|] comunque, forza ottimismo... [:-I]

Stamane ho dato un occhiata a qualche dato per niente rassicurante, come per es. gli interessi in scadenza delle obbligazioni italiane nel 2011 e 2012, rispettivamente pari a 220 e 200 miliardi di €, [:-I] roba da far sembrare i volumi della recente manovra economica di Tremonti come un obolo donato all'ospizio dei bimbi abbandonati...

speriamo solo che l'ottimismo ci accompagni, e soprattutto che non abbandoni gli investitori nei ns titoli di stato, [:-I] quelli che l'Italia dovrà emettere nei prossimi due anni per far fronte agli impegni in scadenza...

...perchè da un paese in cui la stessa Confindustria stima un volume di evasione fiscale "netto" (non di imponibile quindi) pari a 124,5 miliardi di € per l'anno 2009, è chiaro che non è ragionevole far leva sul gettito fiscale e sulla buona volontà di "certi italiani" [:-!] per far fronte al colossale debito pubblico che pesa su tutti gli italiani... [:|]
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Crisi economica: come uscirne?

Postby wondering clouds » 13 Jul 2010, 10:29

crisi economica. Come uscirne ?
non usare più la vaselina...
probabilmente però si abituerebbero anche senza, indolore.[:-D]
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Crisi economica: come uscirne?

Postby aorlansky60 » 13 Jul 2010, 10:32

- Allarme Bankitalia, debito record: nel mese di maggio 1827,1 miliardi di €, aumentato di 15 miliardi rispetto al mese di aprile, ma dalla fine del 2009 l'incremento è stato di 65,8 mld (+3,7%).


- Napolitano : «Il debito va ridotto, non può pesare sui giovani»


- Italia, l'Istat quantifica il sommerso: siamo tra 255 e i 275 miliardi di € . Nel 2008 il peso dell'economia sommersa era compreso tra il 16,3% e il 17,5% del Pil.



in questi tre titoli, i cui rispettivi articoli potete trovare sul sito web del Corriere della Sera, penso sia riassunta tutta la contraddizione di un paese come quello in cui viviamo.

[:|]
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Postby wondering clouds » 03 Aug 2010, 15:48

http://www.famigliacristiana.it/Informa ... da-te.aspx

ritorna il catto - comunismo ? [:D]
beh, una volta tanto non e solo repubblica a parlare...[^]
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Postby intermediario » 03 Aug 2010, 15:57

Famiglia Cristiana all'attacco!
Chissà se sul prossimo numero ci sarà un'inchiesta cattiva sullo IOR...[:-I]
All of those buildings
All of the cars
Were once just a dream
In somebody's head
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