Questa volta ero sinceramente indecisa se andare a votare o meno, personalmente mi sembrava assurdo fare un referendum su questo argomento, non tanto perché gli italiani siano (come effettivamente sono, almeno la maggioranza, bisogna ammetterlo... addirittura molti manco sanno che esiste una Costituzione in Italia, ve lo dico io) ignoranti in materia, quanto perché se una legge per la riforma era stata fatta, trovo che sarebbe stato molto più saggio mettersi attorno ad un tavolo e cercare di svilupparla ed applicarla per bene, tenendo conto di tutte le istanze anche dell’opposizione, invece di rimettere tutto alla volontà popolare o peggio ricominciare tutto daccapo (chissà quando, poi...[:-I]) e nel frattempo tenersi la situazione così com’è (che non è che sia rose e fiori...), e inoltre sospettavo che si sarebbe scatenata una nuova assurda campagna che avrebbe colorato politicamente questo referendum.
Diciamo che poi alla fine ho votato sì, seppur schifata dalla solita campagna pro sì / pro no delle solite destra/sinistra che hanno fatto leva esclusivamente su motivazioni politiche faziose... sono d’accordo con te high, berlusconi ha sbagliato ancora e ancor più che nella campagna delle politiche, ma secondo me anche il risultato del no non è un risultato genuinamente convinto, bensì ottenuto dai promotori del no con gli stessi mezzi di chi promuoveva il sì (vedi le solite cazzate dei leghisti e compagnia bella) e mettendo in campo motivazioni che fanno ridere, se non vergognare, tipo che la costituzione non si tocca o dare un altro smacco al nano pelato...[:(]
Ho letto un riassunto del progetto di riforma (su wikipedia, ve lo riporto qua sotto, scusate se è un po' lungo, ma non so come rimpicciolire i caratteri)
"Il tentato progetto di riforma costituzionale del 2005/2006"
Il Parlamento italiano ha approvato una rilevante modifica delle disposizioni dell'attuale Costituzione (una cinquantina di articoli sono modificati da tale legge). Qualora tale riforma entrasse in vigore, si prospetterebbe la nascita di una Repubblica federale con un esecutivo nettamente più forte. Tra le principali disposizioni di tale riforma costituzionale si possono citare in modo non esaustivo le seguenti:
- Sostituzione del Presidente del Consiglio dei ministri con un Primo ministro che verrebbe designato direttamente dagli elettori. I poteri del primo ministro vengono rafforzati, in quanto su sua richesta il Presidente della repubblica deve sciogliere la Camera dei Deputati.
- Voto di fiducia e sfiducia al Governo espresso dalla sola Camera dei Deputati. Si può sfiduciare il primo ministro in carica solo se si individua all'interno della maggioranza parlamentare che lo sostiene un sostituto.
- Riduzione delle funzioni del Presidente della Repubblica: deve nominare Primo Ministro chi risulti candidato a tale carica dalla maggioranza uscita dalle elezioni, senza più la (peraltro formale) libertà di scelta attualmente contemplata dall'art. 92 cost.; può sciogliere la Camera dei deputati solo su richiesta del Primo Ministro, in caso di morte, impedimento permanente o dimissioni dello stesso, oppure se la Camera dei deputati ha approvato una mozione di sfiducia al Primo Ministro senza che la maggioranza risultante dalle elezioni ne abbia espresso uno nuovo. L'età minima per essere eletto alla carica di Presidente scende da 50 a 40 anni.
- Trasformazione del Senato in Senato federale della Repubblica teso a rappresentare gli interessi del territorio e delle comunità locali. I senatori saranno eletti fra i residenti sul territorio regionale e già rappresentanti del popolo in enti territoriali.
- Istituzione di un sistema monocamerale per il voto delle leggi: in funzione delle materie, sia il Senato federale, sia la Camera, possono approvare una legge, senza che sia necessario (salvo eccezioni) un completo iter tra le due camere.
- Numero ridotto di parlamentari (500 deputati + 18 deputati per gli italiani all'estero; 252 senatori federali).
- Ruolo più specifico all'opposizione (alla Camera) e alle minoranze (al Senato federale).
- Alcune competenze, assegnate dalla riforma del 2001 alla legislazione concorrente (in cui la facoltà legislativa spetta alle regioni, salvo la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione statale) tornano di esclusiva competenza statale. Esse sono:
1. la sicurezza del lavoro
2. le norme generali sulla tutela della salute
3. le grandi reti strategiche di trasporto e di navigazione di interesse nazionale e relative norme di sicurezza
4. l' ordinamento della comunicazione (rimangono ambito della legislazione concorrente la "comunicazione di interesse regionale, ivi compresa l’emittenza in ambito regionale" e la" promozione in ambito regionale dello sviluppo delle comunicazioni elettroniche")
5. l'ordinamento delle professioni intellettuali
6. l'ordinamento sportivo nazionale (rimane alla legislazione concorrente l'ordinamento sportivo regionale)
7. la produzione strategica, il trasporto e la distribuzione nazionali dell’energia (alla legislazione concorrente rimane la produzione, trasporto e distribuzione dell’energia di rilevanza non nazionale).
- Passano alla competenza esclusiva delle regioni alcune materie prima incluse nella legislazione concorrente:
1. assistenza e organizzazione sanitaria;
2. organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici e di formazione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche;
3. definizione della parte dei programmi scolastici e formativi di interesse specifico della Regione;
4. polizia amministrativa regionale (la polizia amministrativa locale già rientrava nelle competenze esclusive regionali);
- Reintroduzione dell'interesse nazionale come limite della legislazione regionale.
- Protezione costituzionale delle Autorità indipendenti.
- Modifica della composizione della Corte costituzionale con aumento dei membri di nomina parlamentare.
- I "membri laici" del Consiglio Superiore della Magistratura non sono più scelti dal Parlamento in seduta comune, ma per metà da ciascuna camera, sempre tra i professori universitari ordinari di materie giuridiche e gli avvocati con quindici anni di esercizio della professione.
- Modifica delle possibilità di ricorso alla Corte Costituzionale, con attribuzione della possibilità di ricorso anche alle Province, alle Città Metropolitane e ai Comuni.
- Possibilità di referendum consultivo su tutte le riforme della costituzione e sulle leggi costituzionali, anche approvate in seconda lettura a maggioranza dei due terzi.
...e sinceramente mi pareva che qualcosa di buono ci fosse e che sicuramente si andasse a migliorare, anche se non a perfezionare (cosa impossibile, vabbè) una situazione precedente ancora più confusionaria (legge del 2001 varata dalla sinistra), soprattutto in materia di conferimento alle regioni di assistenza e organizzazione sanitaria (dio sa se c’è bisogno di rifome in Italia in materia di sanità) o per esempio per quanto concerne il numero dei parlamentari, o anche il fatto che alcune competenze tornassero invece di competenza statale (sicurezza sul lavoro, grandi reti di trasporto, e le stesse norme generali sulla tutela della salute, che la legge precedente aveva assegnato alle regioni fatta salva la determinazione dei principi fondamentali: e qui si era creata un po’ di confusione).
Di sicuro i gravi problemi che abbiamo in Italia non si sarebbero risolti con un tocco di bacchetta magica, però almeno ci si poteva provare… invece io credo che l’Italia sia sostanzailamente un paese di conservatori, che badano ognuno al proprio orticello e a mantenere i propri privilegi (ma non sarebbe nemmeno una cosa negativa questa, solo che spesso si ragiona in temini di mors tua vita mea, in realtà secondo me se le cose funzionano meglio, se può avvantaggiare il paese intero, ma vai a farlo capire...)
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Originally posted by Raistlin Majere
questi ragazzi di destra che amano così tanto il federalismo prendendo l'esempio degli stati uniti, non si sono accorti che gli stati uniti sono grandi quanto un continente(e li il federalismo, può anche starci), l'italia è un fagiolo in confronto
ok, ma non esistono solo gli stati uniti, pensa alla Germania o all’Austria, per esempio...
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Originally posted by Raistlin Majere
si dice sempre che la sinistra è piena di contraddizioni, quando la destra stessa unisce SCISSIONISTI e NAZIONALISTI, assurdo
la lega veramente ha già affermato di aver abbandonato le istanze scissioniste... o mi sono persa qualcosa? Invece io non vedo tutta questa contraddizione tra nazionalismo e federalismo... “federalismo”: trattasi di pratica organizzativa per un migliore funzionamento dello Stato, non l’abolizione dello stato...
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Originally posted by Salmacis
...e per non parlare del fatto che poi sarebbero state sempre le solite regioni a prendersela in quel posto...
in che senso?