Sport in Italia. Le ragioni di una decadenza

Volete parlare d'attualita', di sport o di argomenti che non hanno a che fare con i Genesis? Fatelo qui. Educazione e basso profilo sono obbligatori.

Sport in Italia. Le ragioni di una decadenza

Postby Duke of Mar » 02 Aug 2010, 04:55

La visione dei recenti Campionati europei di atletica di Barcellona mi ha di nuovo posto di fronte ad un interrogativo che conclude, da un po' di anni in qua, la mia esperienza di spettatore appassionato di sport.

Ma in Italia, i giovani fanno ancora sport? [:-|]

Il medagliere di Barcellona, infatti, è stato imbarazzante: 17.mi dopo potenze come Svizzera e Lettonia... http://it.wikipedia.org/wiki/Campionati ... Medagliere [:0]

Aggiungo la mancata qualificazione, lo scorso anno, della nazionale di basket al campionato continentale (pochi anni fa, si vincevano europei e medaglie olimpiche) e la scomparsa, ad alti livelli, della pallavolo maschile. Lo stesso nuoto italiano, dietro la Pellegrini (ed in parte la Filippi) non ha nulla, come confermato dai risultati ai Mondiali di Roma del 2009, nei quali ha brillato un'altra illustre assenza, ovvero quella della pallanuoto. Ma l'elenco sarebbe lungo.

Lo stesso rugby, al di là della presenza nelle regioni storiche, non decolla.

Da ragazzo, ho praticato sport a livello agonistico fino ai 19 anni approdando alle selezioni per la nazionale giovanile di pallamano. Due-tre allenamenti a settimana, alle 8 di sera, più la partita di campionato maggiore il sabato (o la domenica) e quella di campionato juniores il mercoledì.
Spesso, passando per le strade, i campetti ed i cortili dei luoghi in cui sono cresciuto, li trovo deserti.

Ed allora, mi ripeto perplesso, in Italia i giovani fanno ancora sport agonistico? [:-|]
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Postby aorlansky60 » 02 Aug 2010, 06:36

come hai fatto notare nel tuo caso, Marco,

"Da ragazzo, ho praticato sport a livello agonistico fino ai 19 anni approdando alle selezioni per la nazionale giovanile di pallamano. Due-tre allenamenti a settimana, alle 8 di sera, più la partita di campionato maggiore il sabato (o la domenica) e quella di campionato juniores il mercoledì.
"


Sport = sacrificio

Ma per che cosa, poi? la pallamano? od altri sports considerati "minori"?...

parliamoci chiaro: gli idealismi sportivi non esistono più. Intendo quelli di 40 anni fà almeno.

Perchè dobbiamo confrontarci in un paese nel quale esiste un solo sport: il calcio.

Che per come è stato oggetto di promozione da parte di media, editoria ed addetti ai lavori tutti, è l'unico in grado di attirare anche economicamente un giovane per quello che la società attuale promette: lauti compensi economici e notorietà mediatica.

Che attività quali l'atletica leggera, il ciclismo, il nuoto, la pallamano, od il tiro con l'arco piuttosto che il tiro al piattello (ne potrei citare "a iosa") non possono certo garantire allo stesso livello.

Forse lo diventano per uno che diventa un vero fuoriclasse indiscusso nella propria disciplina, come nel caso della Pellegrini nel nuoto, e per questo supportato da fior di sponsors.
Ma i casi sono sporadici, rispetto al calcio che è in grado di sostenere economicamente anche uno nella media che non sia un campione stabilito, facendo oltretutto meno sacrifici rispetto ad un altro che ogni santo giorno è costretto ad alzarsi alle 5 di mattina per farsi un numero spropositato "di vasche"(non certo quelle che si intendono "in centro per il cocktail alle 20 di sera") prima di andare a scuola o al lavoro...

Dell'importanza indiscussa che riscuote il calcio nel ns paese, basta rivolgere lo sguardo alla sproporzione di strutture messe a disposizione dai vari enti locali, che privilegiano (sempre) il calcio rispetto ad altri sports.

Quello di cui parli è la logica conseguenza (e decadenza) per attività sportive, al di fuori del calcio, che non attraggono più nella società come lo è diventata la nostra nel corso del tempo .
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Postby Phoberomys » 02 Aug 2010, 07:05

quote:
Originally posted by Duke of Mar

Ma in Italia, i giovani fanno ancora sport? [:-|]

No, e perché mai dovrebbero?

Sport = tortura. [;^(]
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Postby Thomas Eiselberg » 02 Aug 2010, 08:22

L'Atletica non è mai stato il fiore all'occhiello dello sport italiano, certo bisogna riconoscere che si va sempre peggio: se prima qualche medaglietta la riuscivamo a cogliere anche a livello mondiale, adesso la situazione è imbarazzante[:-|]
Il più delle volte si scelgono atleti naturalizzati per mascherare la carenza di italiani in un determinato sport, ma quando la situazione è drammatica come quella di adesso risulta del tutto inutile.

Se ci mettiamo che qualche atleta storico non è più quello di una volta (Gibilisco, Baldini) o che qualche giovane passa più tempo a curarsi dai malanni fisici che a gareggiare (Howe)...

Per quanto riguarda gli altri sport:

- Nel rugby non abbiamo mai entusiasmato
- Nel basket invece è da qualche anno che siamo penosi, eppure non tantissimi anni fa arrivammo in finale alle Olimpiadi, e storicamente l'Italbasket ha sempre dato filo da torcere a tutti...
I giovani secondo me ci sono, ma non si riesce ad integrarli bene all'interno della Nazionale[:-I]

E la cosa riguarda anche il calcio (anche se fingiamo di chiudere gli occhi e tapparci le orecchie):

- Figura barbina ai Mondiali
- Rischio di non partecipare agli Europei per l'under 21
- Under 19 eliminata agli Europei di categoria all'ultimo posto nel girone, e quindi non parteciperà ai mondiali under 20...

Io credo quindi che la crisi sia più generale, l'interesse maggiore per il calcio c'è sempre stato, eppure negli altri sport facevamo bene, non credo sia quello il problema (gli Stati Uniti ad esempio che il calcio non sanno manco cos'è, ai mondiali hanno fatto molto meglio di noi): non c'è più cultura sportiva, forse manca (a parte chi è davvero un fuoriclasse) un po' di sacrificio, oltre alla mancanza di strutture adeguate...
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Postby Duke of Mar » 02 Aug 2010, 08:25

La mia domanda è però più specifica: i giovani fanno sport agonistico? Se la risposta è NO, come credo, quali sono i motivi?
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Postby aorlansky60 » 02 Aug 2010, 08:35

La generazione "di quelli nati nel 1960": la mattina a scuola, il pomeriggio a giocare a calcio, o a pallavolo o a baseball -per quanto riguarda il mio caso- poi anche a rugby, in un qualsiasi spazio all'aperto che si trovava.

La generazione "di quelli nati nel 1990" ed oltre : la mattina a scuola, il pomeriggio "Play station"...

credo -e temo- che fondamentalmente il motivo sia questo.
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Postby Thomas Eiselberg » 02 Aug 2010, 08:45

quote:
Originally posted by aorlansky60


La generazione "di quelli nati nel 1990" ed oltre : la mattina a scuola, il pomeriggio "Play station"...



Non credo che solo gli italiani giochino alla playstation, e soprattutto non credo che ci giochino solo i ragazzini.
Nei paesi nordici o dove fa più freddo si gioca molto di più al chiuso e con i videogames, eppure a quanto di vede sono più forti di noi.

Una ragione specifica al 100% non c'è, forse non c'è voglia di sacrificarsi per un qualcosa che quasi sicuramente non porterà facili ed immediati guadagni, e neanche le scuole ti spingono sulla via giusta, buttandoti a giocare con i compagni senza neanche indirizzarti verso un qualcosa nel quale potresti essere portato (ricordo che alle superiori giocavo sempre a basket solo con due o tre compagni e tutti gli altri giocavano a calcio. Poi un giorno si decise di giocare a basket tutti e si accorsero che noi eravamo molto più bravi e se ne meravigliarono perchè fino a quel momento i professori non si erano degnati di seguirci. Ubn esempio stupido, ma che fa capire l'idea del menefreghismo scolastico nella cultura sportiva italiana).
La maggior parte dei professori fa il suo lavoro non con passione, e l'educazione fisica nelle scuole è più un momento di svago che un modo per indirizzare i giovani allo sport.

Secondo me il problema più grosso è questo.
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Postby Duke of Mar » 02 Aug 2010, 08:51

Esatto.

Al sud, praticamente, non esiste sport di alto livello e le strutture sportive esistono solo laddove possono permettere alle solite cricche di ingrassare i loro conti bancari.

Cultura sportiva? Se ne ha traccia? E se manca, chi dovrebbe provvedere a diffonderla e non lo fa?

Ma soprattutto, i genitori di oggi spingono i figli a fare sport (come facevano i miei)? Oppure condividono con la sciagurata progenie solo i valori di Maria De Filippi?

Sono pessimista... [:(]
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Postby The Knife » 02 Aug 2010, 09:17

Da genitore ho potuto constatare che a scuola ( perlomeno in quelle frequentate dai miei due figli ) non c'è una vera cultura sportiva, non si da il giusto risalto allo sport e come detto da qualcuno di voi educazione fisica è un momento ricreativo in cui si fa quello che si vuole...da appassionato istruttore di calcio giovanile devo invece dare una colpa alle Società dilettantistiche che, credo sia la stessa cosa anche per gli altri sport, tendono a fare selezione fin troppo presto per creare macchine da guerra più che giocatori e uomini, che vanno poi ( in una percentuale irrisoria ) a confluire in Società importanti...gli altri, quelli che non superano le selezioni, si perdono prima dei 18 anni... Nella mia Società, ma ne sono rimaste poche, si insegna sport come valore per la vita, in tutti i suoi molteplici aspetti, compreso il sacrificio per ottenere di superare costantemente i propri limiti, quali che siano...e questo spesso porta a risultati insperati anche per chi ha poca qualità...
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Postby aorlansky60 » 02 Aug 2010, 09:17

Thomas ha scritto:

"Una ragione specifica al 100% non c'è, forse non c'è voglia di sacrificarsi per un qualcosa che quasi sicuramente non porterà facili ed immediati guadagni"

...che è poi quello che avevo già detto nel mio primo post, riferito a quegli sports "minori" come lo sono da ritenere tutti rispetto al calcio, nel ns paese.

Oltre che, anche se non sarà alla base della ragione come hai detto, è un dato di fatto che i giovani di 40 anni fà amavano intrattenersi -nel corso del pomeriggio- in attività fisiche e sportive in misura assai maggiore ai pari età dei tempi attuali; anche perchè allora non esistevano tutta una serie di intrattenimenti elettronici domestici messi a disposizione dagli anni 80.
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Postby windshield74 » 02 Aug 2010, 09:31

Secondo il mio umile modestissimo parere, non mancano tanto i talenti da coltivare, i giovani, anche se oggi esistono più passatempi statici come playstation ecc., amano sempre fare sport, su questo non ci piove...

Mancano più che altro strutture ma soprattutto, personale competente.
I giovani ci sarebbero, basterebbe scovarli e lanciarli, anche a costo di subire figuracce. Ma insisti oggi, insisti domani, i risultati arriverebbero.
Invece siamo troppo schiavi del risultato a tutti i costi, da raggiungere ad ogni costo, subito.

Come se non bastasse, almeno nel calcio ma forse anche in altri sport, i pochi giovani vengono tappati da una generazione ben oltre i 30 anni che non si vuol schiodare dal loro posto. Ogni tanto vengono mandati allo sbaraglio giusto per mezzora, dove non possono fare miracoli, e subito tutti sono pronti a crocifiggerli.
Insomma, come la politica anche quello dello sport agonistico penso sia un mondo vecchio guidato da vecchi che non vogliono schiodarsi e che se ne fregano del futuro...
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Postby Thomas Eiselberg » 02 Aug 2010, 09:46

quote:
Originally posted by aorlansky60


Oltre che, anche se non sarà alla base della ragione come hai detto, è un dato di fatto che i giovani di 40 anni fà amavano intrattenersi -nel corso del pomeriggio- in attività fisiche e sportive in misura assai maggiore ai pari età dei tempi attuali; anche perchè allora non esistevano tutta una serie di intrattenimenti elettronici domestici messi a disposizione dagli anni 80.



E' vero: prima c'era meno "tecnologia" e ci si svagava in maniera molto diversa e più "naturale", però come ho detto l'Italia non è certo la Nazione più tecnologizzata, o più dedita all'intrattenimento elettronico, anzi le Nazioni che lo sono più di noi sono pure più brave di noi nello sport.[:-I]

Magari siamo più "fannulloni", ecco, gli italiani sono un popolo che ama guardare lo sport più che praticarlo[:D] ma credo che la tecnologia non sia alla base di questo modo di intendere lo sport del bel Paese.
Non ci sono incentivi, non si danno stimoli ai giovani per intraprendere un attività sportiva.

E' per questo che secondo me la colpa maggiore ce l'hanno le scuole: chi meglio di loro è in grado di intravedere il talento, di darti un supporto, di darti gli agganci giusti per cominciare a praticare lo sport un po' più "seriamente".
Il sistema scolastico americano è diversissimo e molto più efficiente nell'introdurre i giovani nel mondo dello sport: incentivi, borse di studio specifiche, si premia anche la bravura nel campo sportivo oltre a quella nel campo più prettamente "intellettuale", lo sport all'interno delle scuole americane ha pari dignità, se non superiore a quella delle altre "materie"...

Secondariamente, oltre alle scuole, anche gli organi sportivi italiani sono "ingessati", non creano nessun futuro, badano ai propri interessi...
Basta vedere (gli esempi che ho fatto sono emblematici) d'altronde la fine che sta facendo anche il calcio nel nostro Paese.[:-|]
Last edited by Thomas Eiselberg on 02 Aug 2010, 09:48, edited 1 time in total.
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Postby Duke of Mar » 02 Aug 2010, 09:49

quote:
Originally posted by Thomas Eiselberg

L'Atletica non è mai stato il fiore all'occhiello dello sport italiano



Questo è sintomo della mancanza di cultura sportiva per quanto riguarda, in senso stretto, l'esercizio fisico. E' noto che uno degli indici di cultura sportiva di un popolo è la pratica dell'atletica leggera e del nuoto, sport nei quali l'Italia non solo non eccelle, ma non riesce a mobilitare i giovani... [:-|]
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Postby Duke of Mar » 02 Aug 2010, 09:59

quote:
Originally posted by Thomas Eiselberg

E' per questo che secondo me la colpa maggiore ce l'hanno le scuole: chi meglio di loro è in grado di intravedere il talento, di darti un supporto, di darti gli agganci giusti per cominciare a praticare lo sport un po' più "seriamente".
Il sistema scolastico americano è diversissimo e molto più efficiente nell'introdurre i giovani nel mondo dello sport: incentivi, borse di studio specifiche, si premia anche la bravura nel campo sportivo oltre a quella nel campo più prettamente "intellettuale", lo sport all'interno delle scuole americane ha pari dignità, se non superiore a quella delle altre "materie"...



Non sono completamente d'accordo. Mi spiego meglio. Da ragazzino, a scuola, NESSUN professore di educazione fisica si sognava di indirizzarci verso lo sport. Al contrario, mio padre e mia madre hanno iniziato, fin dall'età di 7 anni, a farmi fare sport (nuoto, basket e poi calcio), ma senza alcuna pressione, solo perchè, giustamente, ritenevano fosse sano per un bambino praticarlo. Ho scelto la pallamano a 14 anni, "reclutato" da un amico di un mio compagno di giochi che cercava giovani per formare una squadra a Pescara ed ho praticato, tra tutti, lo sport che più mi ha divertito ed appagato.

Eppure basterebbe poco. Premesso che le due ore di educazione fisica non servono a nulla, obbligherei i ragazzi a scegliere (TUTTI e senza esenzione alcuna) uno sport da praticare nel pomeriggio. Chi non lo fa (salvi i SERI motivi di salute), non viene promosso all'anno successivo.
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Postby aorlansky60 » 02 Aug 2010, 10:04

come il modello "Spartano", eh? [:D]
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Postby Duke of Mar » 02 Aug 2010, 10:20

Il modello "De Filippi" sta crescendo una generazione di ballerini, cantanti, tronisti e zoccolette (cit.)... [;)]
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Postby Duke of Mar » 02 Aug 2010, 10:27

quote:
Originally posted by windshield74

Mancano più che altro strutture



Premesso che le strutture non sono mai abbastanza e fatto salvo il caso (irrimediabile) del sud, non sono d'accordo.

Negli anni '80, quando svolgevo attività agonistica, a Pescara esistevano due soli palazzetti dello sport, uno di fianco all'altro. In quelle due strutture ci alternavamo noi della pallamano e coloro che praticavano pallacanestro e pallavolo. Uomini e donne. Ricordo, anzi, che le sera, in fondo al palazzetto, si allenavano con noi i ragazzi del tiro con l'arco [:0].

Adesso, nel 2010, a Pescara i palazzetti sono almeno 5 ed i campi di calcio e le piscine sono almeno raddoppiati, ma la percezione della pratica sportiva riflette una realtà abbondantemente inferiore al passato.

C'è qualcosa che non va ad un altro livello [:-|]
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Postby aorlansky60 » 02 Aug 2010, 10:32

quote:
Originally posted by Duke of Mar

Il modello "De Filippi" sta crescendo una generazione di ballerini, cantanti, tronisti e zoccolette (cit.)... [;)]



sono completamente d'accordo. [;)]
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Postby windshield74 » 02 Aug 2010, 10:33

Non sono così d'accordo con te Duke, obbligare un bambino a fare per forza uno sport nel pomeriggio mi sembrerebbe controproducente...

Penso che sarebbe meglio dargli la possibilità di fare qualcosa, mi spiego: basterebbe che sin da piccoli avessero la possibilità di poter stare più all'aperto piuttosto che al chiuso. Meno cartoni animati e game boy e più giochi all'aperto, loro sicuramente apprezzerebbero, perchè i bambini sono bambini indipendentemente dal periodo in cui crescono.
Se gli abitui a divertirsi con poche cose, e loro ne sono ben capaci, il gioco sarebbe fatto. Potessero scendere giù per strada tranquilli, senza il pericolo di essere investiti da gipponi indemoniati, potessero usare la strada per giocare a pallone come facevamo noi, con le porte delimitate dai giubbotti, potessero girare tranquilli e spericolati con le biciclette come facevamo noi, potessero essere sicuri di trovare sempre qualcuno con cui giocare come succedeva a noi....beh, la voglia di fare sport verrebbe più spontanea.

Non importano grandi strutture, il vecchio campetto dell'oratorio senza un filo d'erba ha visto crescere tutti noi, anche i fuoriclasse.

Forse una città più a misura di bambino non farebbe male....ma qui sto divagando un po' troppo...forse...
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Postby windshield74 » 02 Aug 2010, 10:37

quote:
Originally posted by Duke of Mar

Il modello "De Filippi" sta crescendo una generazione di ballerini, cantanti, tronisti e zoccolette (cit.)... [;)]



No, solo una parte...ricordiamoci che anche la nostra generazione ha avuto le cosidette teste di c**zo tipo Pietro Maso.
Forse oggi hanno più visibilità, ma sono sempre una percentuale risibile...basti guardare i ragazzi che sono qui sul forum per convincermi che sono di più loro piuttosto dei tronisti...
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Postby Duke of Mar » 02 Aug 2010, 10:39

quote:
Originally posted by windshield74

Non sono così d'accordo con te Duke, obbligare un bambino a fare per forza uno sport nel pomeriggio mi sembrerebbe controproducente...



Meglio lasciarli alla De Filippi... [:-j][;)]
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Postby Duke of Mar » 02 Aug 2010, 10:42

quote:
Originally posted by windshield74

quote:
Originally posted by Duke of Mar

Il modello "De Filippi" sta crescendo una generazione di ballerini, cantanti, tronisti e zoccolette (cit.)... [;)]



No, solo una parte...ricordiamoci che anche la nostra generazione ha avuto le cosidette teste di c**zo tipo Pietro Maso.
Forse oggi hanno più visibilità, ma sono sempre una percentuale risibile...basti guardare i ragazzi che sono qui sul forum per convincermi che sono di più loro piuttosto dei tronisti...



Rispetto il tuo ottimismo, ma l'eccezione sono i (pochi) ragazzi che scrivono sul forum (ma quali poi?). Spero che almeno loro facciano sport... [:D]
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Postby windshield74 » 02 Aug 2010, 10:44

Eh no....se mi tagli tutto il resto dell'intervento non vale....[;^(][;^(][;^(][;^(][:D][:D][:D][;)]

E poi, diciamocela tutta, in molti della nostra generazione (non io...)il giorno si rintronano il cervello tra Beautiful e la De Filippi...sapessi che palle poi il lunedì a pranzo sorbirsi i commenti sulla puntata di Amici (tutta gente adulta, con figli e magari anche laureata...)....
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Postby aorlansky60 » 02 Aug 2010, 11:37

Win ha scritto:


Potessero scendere giù per strada tranquilli, senza il pericolo di essere investiti da gipponi indemoniati, potessero usare la strada per giocare a pallone come facevamo noi, con le porte delimitate dai giubbotti, potessero girare tranquilli e spericolati con le biciclette come facevamo noi, potessero essere sicuri di trovare sempre qualcuno con cui giocare come succedeva a noi....beh, la voglia di fare sport verrebbe più spontanea.

Non importano grandi strutture, il vecchio campetto dell'oratorio senza un filo d'erba ha visto crescere tutti noi, anche i fuoriclasse.
Forse una città più a misura di bambino non farebbe male....ma qui sto divagando un po' troppo...forse...




Secondo me quello che hai scritto non è da sottovalutare; se non ne è il nocciolo, è parte integrante del problema attuale.

Ricordo la situazione dei miei 10 anni, nel 1970:

ero appena arrivato in italia, luglio 69, eppure non dovetti attendere la scuola per farmi i primi amici; dopo alcuni giorni, ne avevo conosciuto un certo numero, tutti accomunati dal classico passatempo dei bimbi di allora: dare calci ad un pallone e correre. [:D] (per forza, non esisteva altro per i bimbi del tempo...)

sapevo a malapena pochissime parole d'italiano, ma me la intendevo benissimo con i miei nuovi amici nel dar calci al pallone... [:D]

Ricordo che nella mia città, allora, c'erano un alto numero di campi, campetti, e zone neanche tanto periferiche dove potere correre a perdifiato senza pericoli di sorta... quelle stesse zone che, col passare degli anni, sono a poco a poco sparite per far posto all'edilizia ed al cemento...

40 anni fà la situazione "parco auto" non era poi nemmeno paragonabile a quella del giorno d'oggi... i ns genitori ci lasciavano piena libertà di andare in giro in bici, mentre capisco bene l'apprensione di un genitore dei tempi attuali, all'idea che suo figlio possa spostarsi da un quartiere all'altro in bici, specie in una grande città...

forse 40 anni fà, le paranoie stesse legate allo stress erano nulla a confronto di quelle dei tempi attuali.

Insomma, credo che la società si sia mossa in una direzione tale da alienarsi la "città a misura d'uomo o di bimbo" come la si conosceva e come abbiamo avuto la fortuna di viverla noi del 60...

La Parma degli anni 70 non è neppure paragonabile a quella attuale.

Tanto per dare un esempio, ricordo bene che nel 71 provammo in una strada nemmeno troppo periferica il classico robo che si progettava per applicazioni tecniche, il "carrello": un assa di legno alla quale venivano applicati 4 cuscinetti a sfere più una cordicella sull'asse anteriore per dare un minimo di mobilità al coso...

Pensare una cosa del genere al giorno d'oggi, in quella stessa strada che ricordo, sarebbe semplicemente improponibile a causa dell'altissimo livello di traffico.
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Sport in Italia. Le ragioni di una decadenza

Postby Thomas Eiselberg » 02 Aug 2010, 16:30

quote:
Originally posted by windshield74

... potessero usare la strada per giocare a pallone come facevamo noi, con le porte delimitate dai giubbotti...



Con i giubotti?[:D]

Noi invece le porte le facevamo con quello che ci capitava:

- 2 pietre (era la scelta migliore, non potendo delimitare l'altezza di un tiro il portiere poteva facilmente dire: "alto", pur non saltando affatto[:D], e poi anche se la palla entrava ma sfiorava la pietra subito scattava il: "non vale, è palo".

- 1 palo della luce e una pietra (questa era un po' più dura da gestire, ma comunque la pietra garantiva un margine di soggettività sui tiri).

- le serrande (la più "realistica", ma anche quella che generava più malcontento nel vicinato[:D], fino al classico: "adesso chiamo i vigili", che ci faceva desistere per circa una decina di minuti salvo tornare alla carica peggio di prima. Qui non si sgarrava, o era goal o non lo era, anche se c'era il trucchetto del "rumore", se non si sentiva ci si poteva inventare che non era goal, o che addirittura il rumore non era dato dal pallone che aveva toccato la serranda ma dal piede del portiere che aveva salvato il goal[:D]).

Altro che regole del calcio poi, noi giocavamo "alla tedesca". Per chi volesse farsi una cultura...

http://it.wikipedia.org/wiki/Tedesca_%28gioco%29

Ogni tanto becco ancora dei bambini che ripetono pari pari le stesse frasi e gli stessi atteggiamenti. Che ricordi.[:D]
Last edited by Thomas Eiselberg on 02 Aug 2010, 16:31, edited 1 time in total.
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Postby genesisforever » 02 Aug 2010, 19:31

E' uno dei tanti sintomi di un paese da tanto tempo in declino e decadenza.

Mancano le organizzazioni, mancano gli incentivi (non si vive di sola gloria), manca la cultura sportiva e , diciamolo, manca in molti giovani la cultura del sacrificio, l'idea che per raggiungere un obiettivo sia necessario un percorso faticoso...

Purtroppo il messaggio che è stato trasmesso da molti mass-media negli ultimi anni è il seguente: non serve studiare, non serve lavorare, basta un colpo di culo in televisione (oppure in alternativa un pompino al potente di turno) e il successo è assicurato. Dopo aver martellato per anni la gioventù con queste idee, cosa vuoi aspettarti?
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Postby Duke of Mar » 02 Aug 2010, 22:27

quote:
Originally posted by genesisforever

il messaggio che è stato trasmesso da molti mass-media negli ultimi anni è il seguente: non serve studiare, non serve lavorare, basta un colpo di culo in televisione (oppure in alternativa un pompino al potente di turno) e il successo è assicurato. Dopo aver martellato per anni la gioventù con queste idee, cosa vuoi aspettarti?



Qui ti volevo... [;)]
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Postby windshield74 » 03 Aug 2010, 10:48

PICCOLO OT

A proposito di sport, solo ora mi sono accorto che nella squadra che ha vinto la medaglia d'argento nella staffetta c'era anche Maurizio Checcucci...embeh, direte voi?

Niente, solo che abbiamo frequentato le scuole medie insieme e lo conoscevo visto che facevamo educazione fisica insieme, anche se poi ognuno ha preso la sua strada e quindi non ci vediamo da anni...

Sapevo che era arrivato nella nazionale di atletica, ma non sapevo di questo risultato....bravo Maurizio e complimenti a tutta la squadra...
[:)][:)][:)][:)][:)]

http://www.repubblica.it/sport/vari/201 ... 0-6004568/
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Postby intermediario » 03 Aug 2010, 12:13

quote:
Originally posted by genesisforever

E' uno dei tanti sintomi di un paese da tanto tempo in declino e decadenza.

Mancano le organizzazioni, mancano gli incentivi (non si vive di sola gloria), manca la cultura sportiva e , diciamolo, manca in molti giovani la cultura del sacrificio, l'idea che per raggiungere un obiettivo sia necessario un percorso faticoso...

Purtroppo il messaggio che è stato trasmesso da molti mass-media negli ultimi anni è il seguente: non serve studiare, non serve lavorare, basta un colpo di culo in televisione (oppure in alternativa un pompino al potente di turno) e il successo è assicurato. Dopo aver martellato per anni la gioventù con queste idee, cosa vuoi aspettarti?



Quoto al 100%.
Inoltre vorrei aggiungere un altro aspetto non secondario: i bambini ed i ragazzi oggi fanno più ore a scuola di quelle che facevamo noi.
Io non me la sento di spingere le mie figlie ad un'attività seria ed impegnativa dopo 8 ore di scuola a tempo pieno; è un modello che non mi piace e non condivido, ma è una conseguenza necessaria dell'impegno lavorativo di entrambi i genitori.
Bambini e ragazzi a scuola 8 ore, e spesso si tratta di ore di lezione piena e non di attività rilassanti. Costringerli a duri allenamenti dalle 18 alle 20 mi sembrerebbe contro natura; ed ecco che le ore di tempo libero vengono riempite da Nintendo e Facebook (o un corso di ginnastica artistica non agonistica, molto all'acqua di rose, come nel nostro caso).
Due genitori che lavorano al prezzo di uno, figli "adottati" dalla scuola che non può però avere la stessa progettualità della famiglia...
La nostra civiltà non ha nessuna chance contro Bin Laden...[:-|]
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Postby mgozzy » 03 Aug 2010, 14:05

Comunicazione di servizio (poi cancello il post).
Duca io sono a Roseto ma mi sono scordato il tuo numero a Roma. Mi fai uno squillo? Grazie
Capannelle: "Dimmi un po' ragassuolo tu conosci un certo Mario, che abita qua' intorno?"
Bambino: "Qui' de Mario ce ne so' cento!"
Capannelle: "Oh si, va bene...ma questo l'e' uno che ruba..."
Bambino "Sempre cento so'!!!" (da "I soliti ignoti")
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Postby Duke of Mar » 03 Aug 2010, 15:40

Impossibile. A Londra mi sono giocato il cell ed ho perso tutti i numeri di telefono. Ti mando una mail [;)]

Ero a Roseto ieri sera a vedere i Simple minds: c'eri? [:)]
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Postby aorlansky60 » 05 Aug 2010, 04:20

ecco una delle facce dello sport in Italia :

SQUADRE DI SERIE D

Rissa tra tifosi ultrà di Pisa e Viterbese dopo un amichevole, la polizia spara in aria

http://www.corriere.it/sport/10_agosto_ ... aabe.shtml


e meno male che era un "amichevole"... [:-|]

dove latita una sana cultura dello sport, che significa anche rivalità ma prima di questa rispetto dell'avversario, episodi come questo saranno sempre più all'ordine del giorno; ed in effetti, nella serie di partite amichevoli disputate recentemente, l'episodio che segnalo non è un caso isolato ma una realtà preoccupante che sembra dilagare...
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