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Postby highinfidelity » 19 Sep 2012, 09:15

C'e' una notizia particolarmente fastidiosa in questi giorni, in questo periodo di numerose notizie comunque fastidiose provenienti dal governo Monti e dintorni. Tocca subire, ci dicono. Sara'. Ma veniamo al punto.

Vi ricordate quando Marchionne, l'uomo che non sa cosa sia una cravatta e una giacca, ne' di recente un rasoio, ci spiego' che i contratti nazionali di categoria sono una cosa da ritardati mentali e che Confindustria in realta' fa gli interessi degli operai? Vi ricordate quando fecero passare per le fabbriche quel referendum-capestro in cui si chiedeva agli operai, di cui posso solo immaginare l'umore, se avrebbero preferito accettare un contratto "di fantasia" o restare a casa a crepare di fame? Ma che se invece avessero accettato il suo "contratto-vaselina" avrebbero poi avuto aumenti di stipendi da sogno perche' finalmente il nostro sarebbe diventato un paese avanzato un po' come la Germania? Vi ricordate la sua sparata su "Fabbrica Italia", che o gli facevano ponti d'oro o lui andava in Serbia?

Bene, l'hanno accontentato in tutto. Pure gli operai, sebbene con percentuali non certo bulgare, hanno accettato di farsi invaselinare. Qual e' il risultato? Ovviamente questo:

http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... 42825743-3

Riassumo: Fabbrica Italia col cavolo che la faccio, scordatevi modelli nuovi, non investo una pippa, ciuccio tutto quello che c'e' da ciucciare all'estero finche' c'e' da ciucciare e poi ciao, per pura cortesia (=interesse mio di marketing) faccio finta che FIAT sia ancora italiana finche' mi fara' comodo, attaccatevi pure al tram.

Ovvio. [:-j]

Dico "ovvio" perche' in Italia il corporativismo l'abbiamo gia' sperimentato a suon di manganello e olio di ricino e NON FUNZIONA: finisce inevitabilmente che i soliti pochi prendono per i fondelli tutti gli altri, i quali nel fondello di cui sopra se lo prendono. Non mi sembra tanto difficile da capire, da immaginare o anche solo da ricordare. Sono passati ottant'anni, forse sarebbe ora di metterselo in testa una volta per tutte. [:-j]

Ma la cosa piu' assurda, nel suo piccolo e nella sua insignificanza, e' la giustificazione che Marchionne da' alle sue uscite. Porta ad esempio il terzo restyling della FIAT Panda di Pomigliano, che quegli stupidi degli italiani non stanno comprando nonostante sia (cito VERBATIM) "la miglior Panda nella storia". Ma voi l'avete visto il restyling 3 della Panda? L'avete confrontato con il restyling 2 oppure il modello originale, o anche solo con la Panda vecchio tipo di vent'anni fa? Sembra di mettere a confronto delle Ferrari con le macchinine dei cartoni animati! Per forza che nessuno la compra!!!

Ora io mi chiedo e chiedo a voi: l'hanno fatta brutta cosi' apposta affinche' non vendesse, per poterla accampare come scusa e non investire un Euro in Italia? Io ormai mi aspetto di tutto.
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Re: FIAT

Postby windshield74 » 19 Sep 2012, 10:01

Che la FIAT se ne voglia andare dall'Italia da anni è un dato di fatto.
La produzione dei modelli di punta è all'estero, in paesi in cui la manodopera ed i sindacati non rompono tanto le scatole (era curioso infatti lo slogan "500 la macchina degli italiani" quando poi veniva realizzata in Polonia e Turchia), in Italia ormai fanno la Panda e poco altro.
E poi non si vende. Perché?
Per me, al di là delle macchine brutte e inaffidabili, l'Italia è un mercato saturo, per di più senza soldi.
Insomma, guardatevi attorno...quante caspita di macchine dobbiamo comprare ancora???
Come minimo abbiamo 2 macchine per famiglia; già costa tanto mantenerle tra bolli, assicurazione e carburante, poi aggiungi anche altri soldi per cambiarle e ti accorgi che forse forse è meglio continuare così e limitarne l'uso.
Io la mia 206 ce l'ho da 9 anni e mezzo, ha 190000 km e comincia a dare i segni di cedimento, però: per cambiarla minimo 12000 euris ci vorrebbero tutti, quei soldi non li ho ed un finanziamento non me lo darebbero dato che sono libero professionista (mio malgrado) e non garantisco sufficienti garanzie. Quindi? Mi tengo la mia e la uso meno. Punto.
Sulla qualità delle FIAT e in particolare della nuova Panda (che fa davvero schifo, se ripenso alla vecchia Panda mi viene il magone per come era geniale...): non sono mai state auto eccezionali a parte alcuni casi tipo 500, 600, 127, Panda e Uno, però non costavano tanto e un minimo di sentimento patriottico ti portava a sceglierle (mio padre lo diceva sempre: compro le FIAT almeno i soldi vanno agli operai italiani). Oggi c'è maggiore concorrenza, le FIAT non costano poco ma la qualità è sempre bassa (nuova 500 a parte) e come dicevo prima le producono all'estero.
Quindi, in Italia non hanno voglia di restare, lo fanno solo perché vogliono vedere se strappano altre richieste al governo: come sempre Marchionne spara 10 per ottenere 8.
Il governo ci ricascherà anche stavolta e chi ci rimetterà saranno sempre i soliti.
Ma una curiosità mi assale: tra Mirafiori, Pomigliano e gli altri stabilimenti, quanti operai ancora lavorano per la FIAT?
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Re: FIAT

Postby highinfidelity » 19 Sep 2012, 12:11

E qui fai una domanda interessante, su cui rifletto molto spesso. Negli anni del dopoguerra a Mirafiori lavoravano centinaia di migliaia di persone; ad inizio millennio erano 14000, attualmente sono 5400 e lavorano su un unico modello (la MiTo). La citta' di Torino ha grossomodo un milione di abitanti. Quindi, se la FIAT chiudesse i battenti, avrebbe problemi di lavoro lo 0,54% della cittadinanza torinese. [:-I]

D'accordo, ci sono le consociate tipo Iveco, New Holland eccetera, sempre a Torino. Diciamo che sono altri 5000? [:-I]

Va bene, poi ci sono le microazienducole dell'indotto FIAT. Le famose medio-piccole aziende che secondo berlusconi erano il patrimonio del paese, mentre ne costituiscono il piu' grave problema con la loro assoluta incapacita' di innovare, ricercare ed investire. Diciamo - a esagerare proprio - altri 5000 addetti? [:-I]

Resta il fatto che, anche aggiustando le cifre, lo 1,5% della cittadinanza torinese avrebbe gravi problemi di lavoro. [:-|]

Il tasso di disoccupazione giovanile, FIAT o non FIAT, supera gia' da tempo il 20%. [:-I]

Ora, detto cosi', sembrerebbe che potremmo fare spallucce, no? E invece sono convinto di no, e vorrei che qualche economista, ma serio pero', non il solito tirapiedi, ci spiegasse per filo e per segno PERCHE' e' cosi' importante non perdere anche questi residui microscopici di produzione, che credo intuitivamente siano l'ultima cosa che ci distingue ancora dalla Grecia e dal Portogallo, nazioni le quali non producono veramente piu' niente e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ma nessuno ce lo spiega.

Perche' se invece le cose stessero solo come le cifre qui sopra sembrano dire, allora: ciao ciao Marchionne, vai pure in Serbia, e tanti auguri con gli operai serbi, che li' non ci sono mica la FIOM e la Camusso, li' te li trovi direttamente con le mitragliatrici e le bombe a mano ai cancelli! [/:-|]
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Re: FIAT

Postby steve63 » 26 Sep 2012, 15:03

Perché nello spot (orribile) della 500 L ((orribile) non segnalano anche "Made in Serbia"? Non ho nulla contro questa nazione né contro altre, ma mi sembra di vedere un maglioncino che era in un negozio con una targhetta ben evidente "Style in Italy". Naturalmente "Made in China"...
Una volta tanto dò ragione a un altro manager: il "signor Tod's", che ha detto che la Fiat dovrebbe restituire tutti gli aiuti ricevuti negli anni.
Solo una "battuta" per chiudere l'intervento: ma se la Fiat se ne va dall'Italia, restiamo praticamente senza una marca automobilistica... [:-I]

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Re: FIAT

Postby musicante61 » 08 Oct 2012, 18:48

Perdonate la mia ignoranza dovuta a mancanza di tempo per approfondire,ma perchè il sig Tod's ha polemizzato col sig Maglione blu? [:-I] [:-|]
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Re: FIAT

Postby highinfidelity » 09 Oct 2012, 08:22

Mah, c'e' da dire che tra i due c'e' vecchia ruggine in merito alla linea che Confindustria (da cui Maglione Blu ha voluto a tutti i costi far uscire FIAT usando come scusa la terrificante frescaccia di Fabbrica Italia) dovrebbe seguire. Per di piu' uno e' andato a fare lo sborone in Canada per poi rientrare acclamato come salvatore della Patria, l'altro e' sempre rimasto al pezzo in trincea a combattere. Insomma: insanabili diversita' di storia e punti di vista.

Da un lato Maglione Blu gli dice di pensare alle sue ciabatte, che coi soldi che loro investono in un anno intero in ricerca e sviluppo (sulle scarpe? boh) in FIAT ci disegnano al massimo il parafango anteriore destro del Fiorino. E non e' che abbia tutti i torti.

Dall'altro Mr. Tod's gli fa presente che il Made in Italy, se tu effettivamente lo fai, e' un argomento di vendita potentissimo nel mondo. Ma se tu le macchine le fai produrre in Polonia, in Serbia e in Brasile, e' un tantino difficile sostenere che "comunque il design e' italiano". Sarebbe come vendere bottiglie di Barolo vinificato in Cina, sostenendo pero' che seguono il disciplinare italiano. Chi se lo beve (in tutti i sensi)? Io certamente no. Soprattutto se poi il "design italiano" sarebbe quell'obbrobrio della Panda restyling III, creata apposta per far chiudere definitivamente Pomigliano d'Arco (anche perche' e' in vendita a 15000 Euro, molto piu' della versione precedente che oltre ad essere meno costosa era anche molto piu' bella).

Romiti, ossia il ragionier Filini pero' nella versione in cui non fa' ridere ma piangere, il quale tra parentesi in ricordo dei "bei tempi andati" dovrebbe avere almeno la bonta' di tacere ma non lo fa, sussurra comunque a Maglione Blu che un'azienda che blocca per due anni la ricerca su nuovi modelli si fa prima a chiuderla direttamente perche' equivale a dire che e' morta. E forse anche lui, spiace ammetterlo, non ha torto.

Diciamoci la verita': in FIAT, quando hanno voluto vendere, e hanno tirato fuori macchine veramente azzeccate, hanno SEMPRE venduto macchine a valanghe, in qualunque momento, congiuntura o non congiuntura. La 500 (vecchia), la 600, la 127, la Panda (vecchia), la Uno, la Punto, la 500 (nuova), la Panda (nuova)... Ma vi ricordate quante ce n'erano (e ce ne sono)? A VALANGHE! Io credo che in questo momento non vogliano vendere, perche' hanno intuito che e' possibile spremere ancora un po' di aiuti statali (che immancabilmente arriveranno) e abbiano quindi tirato fuori ad arte delle macchine invendibili facendole produrre, quando si dice il caso, proprio negli stabilimenti italiani. Coincidenze? [:-I]
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Re: FIAT

Postby chvfrc » 09 Oct 2012, 13:35

avendo lavorato in quel mondo e lavorando ora in uno simile, mi permetto di aggiungere solo una cosa.
Se fossi un imprenditore (a prescindere dal fatto che per anni ho preso montagne di soldi dallo Stato) e mi facessi i conti, anche io andrei all'estero dove il costo del lavoro è ridicolo rispetto a qui. Se poi considero che certi lavoratori sono pagati spesso per far nulla (mentre altri sono sottopagati per far troppo, sia ben chiaro), il conto della serva alla fine mi direbbe: vattene...
detto ciò, c'è una pregiudiziale: quello che ho speso fino ad oggi NON sono soldi miei, quindi tutto il ragionamento casca.
Come uscirne? secondo me rendendosi conto che Torino e l'Italia non possono più vivere di auto. E poco per volta ce ne stiamo rendendo conto e differenziando... POOOOOCO per volta
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Re: FIAT

Postby highinfidelity » 11 Oct 2012, 08:29

Veramente il costo del lavoro e' una delle panzane piu' stratosferiche a cui si appellano gli imprenditori per giustificare le loro migrazioni all'estero, che hanno ragioni prevalentemente antisindacali ed in secondo luogo fiscali. Il costo del lavoro in Italia e' perfettamente allineato al costo medio dell'Unione Europea, anzi e' un pelino sotto, ed e' considerevolmente inferiore a quello di paesi come Germania e Francia, con cui si propone sempre il confronto ritenendole "perle della civilta'":

http://www.linkiesta.it/costo-lavoro-italia-europa
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Re: FIAT

Postby chvfrc » 11 Oct 2012, 09:10

beh, se i dati che riferisci sono veri, tra il 26.8 nostro e il 7.1 della Polonia (tanto per citare un Paese FIAToso) o il 4.2 della Romania (per quanto mi riguarda) mi sembra ci sia una bella differenza! Ben maggiore che col 30.1 della Germania...
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Postby highinfidelity » 11 Oct 2012, 09:50

Dipende dai punti di vista. Se come modello di sviluppo vogliamo avere la Polonia o la Romania, nazioni celebri ed invidiate per la loro sanità e per i loro servizi, sicuramente. Cosi', tra l'altro, potremmo invadere il mercato con prodotti "Made in Romania" o "Made in Poland", rinomati in tutto il mondo. [xx(]

Io, sara' un limite mio, resto un po' vecchia scuola e ritengo che come modello sarebbe preferibile prendere non dico la Norvegia, che tanto e' irraggiungibile, ma la Germania (che l'uomo col maglione blu tra l'altro ha sempre in bocca, e sempre a sproposito) o almeno i cari vecchi cugini della Francia.

Il costo del lavoro in Francia e in Germania e' superiore a quello dell'Italia, questo e' un dato di fatto, un numero incontestabile non soggetto ad interpretazioni. Perche' dunque la Germania e la Francia sono nazioni produttive mentre l'Italia, dove il lavoro sarebbe piu' conveniente, no? Perche' gli operai costano piu' cari? Sicuramente no: ce lo dicono le cifre. ERGO la ragione e' un'altra. La si smetta dunque di addurre il costo del lavoro come ragione per qualunque cosa: e' una panzana.
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Postby chvfrc » 11 Oct 2012, 10:11

highinfidelity wrote:Dipende dai punti di vista. Se come modello di sviluppo vogliamo avere la Polonia o la Romania, nazioni celebri ed invidiate per la loro sanità e per i loro servizi, sicuramente. Cosi', tra l'altro, potremmo invadere il mercato con prodotti "Made in Romania" o "Made in Poland", rinomati in tutto il mondo. [xx(]

Io, sara' un limite mio, resto un po' vecchia scuola e ritengo che come modello sarebbe preferibile prendere non dico la Norvegia, che tanto e' irraggiungibile, ma la Germania (che l'uomo col maglione blu tra l'altro ha sempre in bocca, e sempre a sproposito) o almeno i cari vecchi cugini della Francia.

Il costo del lavoro in Francia e in Germania e' superiore a quello dell'Italia, questo e' un dato di fatto, un numero incontestabile non soggetto ad interpretazioni. Perche' dunque la Germania e la Francia sono nazioni produttive mentre l'Italia, dove il lavoro sarebbe piu' conveniente, no? Perche' gli operai costano piu' cari? Sicuramente no: ce lo dicono le cifre. ERGO la ragione e' un'altra. La si smetta dunque di addurre il costo del lavoro come ragione per qualunque cosa: e' una panzana.

scusa e, ma non ho MAI detto che le aziende dovrebbero andare nell'est europeo per migliorare, ma che in periodo di crisi, se riescono a esportare il know how minimo necessario, per tipi di produzione che possono sopportare livelli qualitativi minori, un imprenditore non farebbe cosa fuori dal mondo a trasferirsi dove il costo del lavoro E affitti etc etc... sono minori.
poi OVVIAMENTE anche io preferirei lavorare come in Norvegia, Svezia o semplicemente Francia (e comunque nel mio settore i francesi vanno in Spagna...), ma se molti scelgono "la fuga" un motivo ci sarà. Quale? fare un dispetto agli italiani? Secondo me ci sono dei risparmi, purtroppo, qualunque siano. Risparmi di cui giovano solo gli imprenditori e che i lavoratori pagano sulla propria pelle...
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Re: FIAT

Postby highinfidelity » 11 Oct 2012, 10:41

Naturalmente. Perche' io invece cosa avrei detto?
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Re: FIAT

Postby chvfrc » 11 Oct 2012, 11:12

highinfidelity wrote: ERGO la ragione e' un'altra. La si smetta dunque di addurre il costo del lavoro come ragione per qualunque cosa: e' una panzana


secondo me la ragione è ANCHE quella.
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Postby highinfidelity » 11 Oct 2012, 13:11

Io dico invece che la ragione e' un'altra. La cifre parlano chiaro: non solo il costo del lavoro italiano e' piu' basso di Francia e Germania e di praticamente tutto il resto d'Europa, ma il costo del lavoro non e' un problema in se, altrimenti la Norvegia dovrebbe essere un deserto spopolato con tassi di disoccupazione spaventosi; viceversa non solo non e' cosi' ma anzi essa e' una delle nazioni piu' benestanti ed avanzate, che si permette addirittura il lusso di non aderire all'Euro e di dare (fastidiosissime) lezioncine d'economia e finanzia agli altri paesi dell'Unione. Quindi possiamo tranquillamente escluderlo: sono le cifre che ce lo dicono.

Io sostengo difatti, e sfido chiunque a smentire, che l'uomo col maglione blu ed i suoi amici cercano all'estero lavoratori poco-nulla sindacalizzati e il piu' possibile ignoranti delle conquiste sociali che i colleghi degli altri paesi hanno maturato nel XX secolo, in modo da imporre salari, tossicita' degli ambienti, condizioni di lavoro ed orari ottocenteschi. Questo teorema risulta immediatamente dimostrato rileggendo sui giornali tutto il can-can fatto da Marchionne contro Confindustria, contro i contratti collettivi di lavoro, con l'inutile polemica contro la FIOM, col referendum sul nuovo contratto di Pomigliano D'Arco in cambio del quale doveva sorgere la fulgida Fabbrica Italia, astro dell'avvenire e fonte di folli ricchezze per gli operai. Promessa mai mantenuta, ovviamente, com'era facile prevedere ed infatti ampiamente previsto (anche dal modesto scrivente su queste stesse pagine, segno che ci poteva arrivare chiunque).

E' lampante, direi ovvio. Autoevidente, per usare un termine filosofico. Pero' sono cose brutte che non si possono dire, altrimenti i simpatici uomini in maglione, cosi' buoni e democratici da non indossare nemmeno la cravatta come fanno quegli strozzini brutti e cattivi dei banchieri, risulterebbero antipatici e farebbero la figura degli schiavisti di negri. E questo noi non lo vogliamo! Meglio dunque dar la colpa a qualche luogo comune, come ad esempio il costo del lavoro il quale, come tutti sanno (a furia di ripeterlo) in Italia e' altissimo, molto piu' alto che in Germania e Francia. [:-j]
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Re: FIAT

Postby chvfrc » 11 Oct 2012, 13:22

attenzione. andando a rileggere il mio primo post mi sono accorto di essermi espresso male.
Il mio riferimento al costo del lavoro come UNA delle cause per la possibile fuga degli imprenditori all'estero NON voleva riferirsi all'uomo semi-barbuto col maglione e all'azienda di cui si occupa. In quel caso hai ASSOLUTAMENTE ragione. Mi ero espresso male e il 3d parla di Fiat, quindi faccio ammenda.
Mi riferivo a un discorso generico, in merito a piccole medie aziende che pensano (hanno pensato) di trasferirsi per abbassare i costi, sia riducendo quello del personale che quelli di affitti/costruzione di capannoni, etc...
sorry
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Postby highinfidelity » 11 Oct 2012, 15:17

In quel senso, sicuramente molti avranno fatto quel pensiero. Puo' anche darsi che chi produce viti e bulloni abbia un tornaconto ad andare in Serbia o in Cina. Tutti gli altri secondo me (e secondo Mr. Tod's, visto che e' proprio cio' che sta cercando di dire al signor Maglione Blu, che non ascolta) sbagliano per una serie di ragioni:

1) tanti auguri quando gli operai comincerano ad incacchiarsi: li' non c'e' la FIOM e gli scioperi telecomandati dalla questura, li' ci sono nazionalismi estremi, massacri religiosi o etnici ad ogni minima cretinata, si rischia la nazionalizzazione, e via discorrendo;

2) ormai ognuno di noi ha tutto cio' che gli serve, e cerca cio' che puo' distinguerlo. In questo, l'italianita' e' un patrimonio infinito speso molto ma molto male dall'imprenditoria nostrana, in gran parte incapace di vedere oltre domani mattina ed oltre il proprio naso. Basta guardare alle poche aziende che sono in crescita, un esempio su tutti: Eataly. Secondo voi se si chiamasse Chinataly, funzionerebbe? E' una cosa intelligente, dunque, rinunciare al Made in Italy che e' l'UNICA cosa che ci distingue dal prodotto estero? Ripeto: non parlo di viti e bulloni, parlo di automobili, vestiti, arredamento, occhiali, e tutto il resto. Perche' uno dovrebbe comprare un'auto italiana salvo il solo fatto che e' ITALIANA (e fa' figo), considerato che le altre costano meno e sono fatte meglio?

3) Io ritengo che un imprenditore comunque dovrebbe sentire un senso di responsabilita' verso le persone che lavorano per lui e verso il paese che gli ha consentito di giungere dove e' giunto. Penso a figure come quella di Adriano Olivetti. Ma naturalmente questo argomento, me ne rendo conto da solo, e' il piu' debole di tutti. Ormai conta solo il denaro, no?
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Postby chvfrc » 11 Oct 2012, 15:57

quoto tutto. infatti nel mio primo post dicevo " secondo me rendendosi conto che Torino e l'Italia non possono più vivere di auto. E poco per volta ce ne stiamo rendendo conto e differenziando... "
l'unica cosa a proposito del dio denaro, non credo sia un ragionamento degli ultimi tempi, purtroppo...
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Re: FIAT

Postby highinfidelity » 30 Oct 2012, 12:56

O non capisco io o c'e' qualcosa che non quadra. Non erano in crisi nera?

http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... -45568755/
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Postby chvfrc » 30 Oct 2012, 14:14

anche a me non quadra. vendono meno macchine ma guadagnano di più. O hanno aumentato i prezzi senza dirlo [:D] o hanno inserito nel bilancio i soldi risparmiati dall'ingaggio di del piero [:D]
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Re: FIAT

Postby highinfidelity » 31 Oct 2012, 15:32

Una nuova, inutile, puerile, controproducente mossa dell'amministrazione FIAT:

http://www.lastampa.it/2012/10/31/itali ... agina.html
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Postby windshield74 » 31 Oct 2012, 16:02

Forse sarà controproducente come mossa ma è chiara e ben precisa: far passare i 19 operai dalla ragione al torto.
Insomma, in generale la FIAT sta cercando sempre di più di avere meno lacci e lacciuoli e più le mani libere, tradotto vogliono togliersi dalle balle i sindacati.
Se le vie legali lasciano il tempo che trovano allora meglio ricorrere a mezzucci più subdoli: instillare nella testa della ggggente che quei 19 operai hanno fatto licenziare altri operai che non c'entravano niente, e magari uno comincerà anche a pensare: "Ma guarda questi sindacalisti che rubano il lavoro a chi non c'entra nulla, magari è anche gente che non ha voglia di fare nulla..li conosco bene i sindacati io...".
Un po' come quando Giuliana Sgrena venne liberata da Calipari e poi lui venne ucciso per proteggerla dal fuoco "amico" e la gggente diceva: "Se magari fosse stata a casa sua a quest ora Calipari sarebbe ancora vivo...".
Penso che lo scopo sia identico, far ricadere la colpa di certi provvedimenti su altri.
PS. Lo stipendio di DelPiero era, per gli standard calcistici, bassissimo dato che prendeva 1 milione, quasi del tutto coperto dalla vendita delle sue magliette... [:)] [:)]
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Re: FIAT

Postby chvfrc » 31 Oct 2012, 16:28

windshield74 wrote:PS. Lo stipendio di DelPiero era, per gli standard calcistici, bassissimo dato che prendeva 1 milione, quasi del tutto coperto dalla vendita delle sue magliette... [:)] [:)]

ho detto che l'hanno messo a bilancio. Non presuppone che fosse vero [;)] [:D]
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Re: FIAT

Postby highinfidelity » 26 Nov 2012, 12:56

Mentre CISL e UIL attendono fiduciose il sorgere di Fabbrica Italia [:-j] Marchionne sgomma all'estero...

http://www.repubblica.it/economia/finan ... -47396867/
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Re: FIAT

Postby highinfidelity » 05 Dec 2012, 12:48

Ci ha messo un po' (troppo) ma finalmente anche Passera se ne sta accorgendo:

http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... -48086126/
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Marchionne folgorato sulla via di Damasco!!!

Postby highinfidelity » 16 Jan 2014, 09:16

Attenzione signori, colpo di scena clamoroso!!!

L'uomo col maglione blu, l'iperliberista filostatunitense per il quale persino Confindustria era un covo di pericolosi comunisti filoproletari dal quale fuoriuscire a tutti i costi, improvvisamente ha visto la luce e in intervista ci dice: W lo Stato! Perche' solo lo Stato è in grado di metter fine alla devastazione e sa scommettere sul futuro senza pretendere l'immediato profitto.

http://www.repubblica.it/economia/2014/ ... -75969613/

Che dire? Speriamo in una nuova grande imprenditoria rinnovata? Naturalmente no: sarebbe troppo bello. Passata la caghetta ognuno tornera' a farsi i propri porci comodi.

Comunque fa sempre piacere constatare il ravvedimento di una persona nel torto, l'arrendersi di fronte alla logica e all'evidenza dei fatti, il tornare alla ragionevolezza della verita'. [:)]
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Re: FIAT

Postby aorlansky60 » 16 Jan 2014, 14:21

Marchionne è rimasto evidentemente folgorato dalla capacità americana di fronteggiare la più grave crisi economica dell'era contemporanea.

Non è da tutti riuscire a varare un programma come il "TARP" nel 2009 (oltre 700 miliardi di US $, 1/3 dell'intero debito pubbl. italiano, tanto per far meglio comprendere la portata di quel piano) a sostegno della propria economia, senza dimenticare che da 4 anni il Tesoro USA acquista i propri titoli ad un ritmo di 85 miliardi di US $ al mese, per non lasciare andare a secco la liquidità disponibile... gli americani sanno bene che la crisi del 29 scoppiò proprio per il prosciugamento progressivo della liquidità e non hanno voluto commettere lo stesso errore, a qualsiasi costo (anche vedere il livello del proprio debito pubblico schizzare oltre il 100% del proprio pil e turandosi il naso rinunciando al dogma liberista (un autentica eresia per loro) richiedendo aiuti statali (a livelli poderosi come solo gli USA sanno fare) a sostegno dei loro settori "cardini" (istituti bancari e assicurativi in primis, che devono fornire sostegno a imprese e privati).

È certo che senza quegli aiuti che Obama (e il Congresso dietro di lui) decise di concedere a tutta l'industria auto USA (7 miliardi di US $ solo per Chrysler) ora non staremmo nemmeno a parlare non solo della fusione Fiat-Chrysler, ma della Chrysler stessa...

C'è tuttavia una frase dell'articolo che merita un approfondimento : "L'Europa non è geneticamente meno innovativa degli Stati Uniti."

Sarà anche così, ma noi Europei siamo ancora troppo fragili e vulnerabili; allo stato attuale, l'Europa non può ancora vantare la massiccia e poderosa coesione degli USA; a differenza di quest'ultimi, siamo ancora troppo divisi non solo culturalmente (tradizioni, contese e attriti della storia millenaria passata) ma fiscalmente : a differenza degli USA che possono stampare moneta come quando meglio credono fregandose dell'inflazione, la nostra BCE non ha gli stessi poteri; inoltre, a differenza degli USA, ogni stato membro Europeo è in grado (per statuto della comunità stessa) di perseguire le proprie regolamentazioni fiscali, il che è tutto dire; il risultato di tutto questo è che abbiamo una nazione quale quella Tedesca la cui economia avanza e sbuffa come una locomotiva, mentre tutti gli altri stati membri a cominciare dalla Francia arrancano penosamente (e non stiamo nemmeno a citare quei 4 dell'area mediterranea [:-|] cui purtroppo uno di essi è a noi ben noto [:-j] facendone parte...)

Tornando all'Italia e alla Fiat, va anche sottolineata la brillante lungimiranza del gruppo Fiat nell'avere creduto in quel progetto di fusione e nella tempistica con la quale l'ha realizzata (se si pensa che il precedente partner di Chrysler, la tedesca Daimler-Benz, ne aveva acquisito la maggioranza per oltre 30 miliardi di US $ in tempi pre-crisi, la Fiat si è portata a casa Chrysler praticamente al prezzo di un "hot-dog" [:-D] a confronto...); a conti fatti per come la globalizzazione ha cambiato le carte in gioco della competitività nel settore automobilistico(ma non solo), la sola Fiat non avrebbe avuto alcun futuro da qui a qualche anno.

Certo, da qui parte poi inevitabile la domanda fonte di preoccupazione : quanto peso potrà riuscire ancora ad avere l'Italia (intesa come forza lavoro) in una Fiat "globalizzata" (il cui peso della bilancia è ormai fortemente spostato verso l'america) ???

Risposta di certo non facile; le nuove regole del mercato ormai non salvano nessuno; il problema di Fiat (e di Marchionne quale manager prima ancora della famiglia Agnelli che detiene la maggioranza dell'azionariato) è rilevare che a parità di modello, prendiamo ad esempio la Panda, se costruito ed assemblato con manodopera nazionale italiana costa "30" come prezzo industriale; se costruito ed assemblato in Polonia o nell'Est Europa costa "20" (senza parlare dei motivi che causano questo, ci vorrebbe troppo tempo)... da questa differenza risulta il prezzo finale di vendita, quello realmente in grado di determinare competitività o meno rispetto alle altre principali industrie auto mondiali... e più riesci a vendere, più riesci ad ingrandirti, magari foraggiando maggiormente del passato il settore ricerca che in campo automobilistico può fare la differenza rispetto ai rivali...
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Re: FIAT

Postby highinfidelity » 16 Jan 2014, 15:21

Concordo pienamente sulle tue osservazioni riguardo la UE: cosi' com'e' stata fatta serve solo a non dover piu' cambiare i soldi quando si fanno viaggi all'estero e a poco altro. In pratica e' stata composta con il mitico processo della "fusione a freddo", ed esattamente come la fusione a freddo (le cui assurde vicende di certo ricorderai...) e' sotto molti aspetti tanto desiderata quanto inutile.

Ben altra cosa sono gli Stati Uniti: uno stato federale per modo di dire, che si muove in modo unitario e compatto ed e' tenuto assieme, tanto per cominciare, da un governo centrale non forte ma fortissimo, e poi da una lingua comune, da una democrazia ultrabicentenaria, e da tanti altri fattori.

Sorvolando sul problema della lingua (importante solo fino ad un certo punto) anche la UE potrebbe fare altrettanto, a patto che:

1) le singole nazioni rinuncino a vaste porzioni di sovranita' nazionale;
2) si rinunci a far entrare nella UE paesi fantoccio litigiosi, non veramente europei e dalle dubbie intenzioni.

Riguardo il punto 1, temo purtroppo che i tempi siano lunghi e che si dovra' aspettare la morte di almeno 2-3 generazioni di attuali politici, ancora troppo legati mentalmente a schemi da anteguerra e a ridicole gelosie e ripicche transfrontaliere. Ritengo che, come per gli Stati Uniti, il processo potrebbe essere enormemente accelerato da un attacco bellico all'Europa, ma ovviamente non e' uno scenario auspicabile.

Per il punto 2, temo purtroppo che il segno sia gia' stato abbondantemente superato facendo entrare paesi come ad esempio la Polonia, che finora non han fatto altro che rompere (con pardòn) le balle con veti assurdi in consiglio europeo, e che col resto dell'Europa occidentale non hanno pressoche' nulla in comune. L'ingresso della Turchia sara' la definitiva pietra tombale.
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Re: FIAT

Postby aorlansky60 » 07 Feb 2014, 15:57

Come ormai noto, la Fiat -che non ha nemmeno più questa denominazione nel frattempo- ha lasciato l'italia decidendo per l'UK quale sede fiscale.

Tale scelta non è casuale : Marchionne sa bene che gli Inglesi chiedono il 20% di pressione fiscale totale, contro il 60% della burocrazia italiana : non c'è nemmeno un minimo di margine per decidere, troppo competitiva (ed appetitosa per gli imprenditori, non solo fiat...) la richiesta inglese rispetto a quella irragionevole italiana. Per non parlare dell'Irlanda che ofre un 12,5% di pressione fiscale a chi intende aprire in casa loro.

Questo ragionamento porta a chiedere "come mai in italia la pressione fiscale verso società imprenditrici è così elevata"?(*)

Perchè uno Stato fagocitoso ed un baraccone inverecondo di pubblica amminstrazione come quello di cui hanno la sventura di trovarsi gli italiani richiede sempre più risorse per essere sostenuto, non acconsentendo minimamente a tagliare le proprie spese. Del resto, assai difficile pensare che coloro che hanno vissuto di laute sovvenzioni per decenni possano acconsentire a vedersi privati di privilegi acquisiti di cui nemmeno i bizantini e la propria corte potevano vantare.

Oggi leggevo, da notizie finanziare, che la media di stipendio mensile per i ns ambasciatori all'estero si fissa sui 26.000 €;
i pari grado europei si accontentano di non più di 10.000 € mensile; già questo dato spiega molto, come se non bastava quello di qualche mese fa sulla situazione dei managers pubblici italiani, i cui stipendi mensili sono almeno il doppio se non il triplo dei pari grado europei; evidentemente i ns ambasciatori e managers pubblici sono assai più bravi dei corrispetivi europei da meritarsi questo trattamento economico (si, come no...) [:-j]

Nel frattempo, assistiamo al cannibalismo e allo scempio che Stato ed Enti pubblici intentano verso il lavoro privato, gli imprenditori e di conseguenza i lavoratori dipendenti : di fatto, non è più competitivo investire ed aprire imprese in italia; chi può, decide di cambiare aria e stato fiscale dove installare le proprie linee di produzione (in Canton Ticino ne sanno già qualcosa, ma anche in Austria, Slovenia, Serbia, Polonia, Montenegro, Bulgaria, Romania, etc); se procediamo di questo passo, fra qualche anno non avrà nemmeno più senso parlare di "ripresa" del lavoro, dato che il lavoro privato avrà abbandonato definitivamente il ns paese facendo di esso un deserto.

se la politica cieca e le lobby altrettanto cieche del ns paese non si accorgeranno in tempo di questo fenomeno, il 40% di discocupazione giovanile attuale sarà un dato da invidiare nel futuro, dato che nessun giovane troverà più un occupazione.

La politica, i burocrati, i boiardi e le lobby statali hanno già ampiamente saccheggiato l'italia per quello che potevano succhiare all'industria, distruggendola (di fatto, nel ns paese la grande industria non esiste più); ora si preparano a saccheggiare anche il mondo del lavoro.

Quando avranno terminato questa operazione e non ci saranno più soldi da prendere da questi settori, poseranno l'occhio su quanto sarà rimasto agli italiani : il proprio patrimonio privato immobile (case) e mobile (investimenti azionari e titoli di stato), dopo di che si potrà davvero stendere la parola fine se tutto questo avverrà (o se nel frattempo qualcuno o qualcosa non avrà fatto cambiare direzione a questo cieco e sordo volere politico) perchè davvero saranno finiti i soldi.





(*)
"e come mai si sente da più parti -sia politiche che imprenditoriali e finanziarie, tutti quanti concordi- affermare che occorre abbassare il cuneo fiscale su imprese e lavoratori se si intende ridare fiato all'asmatico mondo del lavoro" senza mai riuscirvi ???

risposta assai semplice : non ci si riesce (mai) perchè lo Stato ed i suoi apparati locali prentendono sempre di più per essere sorretti; da qui ti spieghi perchè un lavoratore italiano lavora in media 1700 ore all'anno (proprio come me che ne ho lavorate 1750 nel 2013) portando a casa uno stipendio che è la metà di un tedesco, che però lavora 300 ore in meno all'anno (in media 1400 ore) in un paese che però è assai meno assetato di contributi pubblici e assai meno vessato da lobbies e meno infagocitato di burocrazia.
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Re: FIAT

Postby highinfidelity » 11 Feb 2014, 10:39

Alain, non trovi un po' troppo facile fare un confronto con il Regno Unito puntando tutte le colpe sulla Pubblica Amministrazione e sul mancato risanamento del debito pubblico?

Gran parte di quel debito pubblico si e' formato per colpa di un sud Italia in gran parte (con le consuete lodevoli eccezioni eccetera, se no tutti si offendono, ma le cose vanno anche dette come stanno) in larga parte improduttivo, parassitario, clientelare e para-mafioso. Vedi forse tu nel Regno Unito qualche nazione i cui problemi siano anche solo lontanamente paragonabili per vastita' e profondita' a quelli del sud Italia?

Persino la RFT, quando si riunifico' con la RDT e molti pensarono che quest'ultima sarebbe diventata un carro a rimorchio simile al meridione italiano, si ritrovo' in realta' a riannettersi con una nazione con un debito pubblico praticamente pari a zero, caratteristica comune a quasi tutti i paesi dell'ex blocco sovietico.
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Re: FIAT

Postby aorlansky60 » 11 Feb 2014, 10:54


Gran parte di quel debito pubblico si e' formato per colpa di un sud Italia in gran parte (con le consuete lodevoli eccezioni eccetera, se no tutti si offendono, ma le cose vanno anche dette come stanno) in larga parte improduttivo, parassitario, clientelare e para-mafioso. Vedi forse tu nel Regno Unito qualche nazione i cui problemi siano anche solo lontanamente paragonabili per vastita' e profondita' a quelli del sud Italia?


ciò che hai appena scritto va quotato e condiviso parola per parola [/:-|] Perchè così -purtroppo- è nella realtà dei fatti che caratterizzano il ns paese da tempo (molti decenni, non solo gli ultimi 20anni...).

Ciò mi porta ad un altra differenza sostanziale tra UK e italia, un particolare che spiega perchè in UK "le cose si decidono e si fanno" e in italia "si annunciano"-quando si è fortunati-"e non si fanno mai" :

recentemente in UK è stato deciso un taglio di 500.000 dipendenti pubblici, progetto realizzato nel giro di brevissimo tempo;
Marco, ce la vedi tu una cosa del genere in italia??? [:-I] Ma nemmeno l'annuncio!!!... [:-|]

Mi si potrebbe allora obiettare : "e meno male che esiste il protezionismo italiano verso il lavoro : saresti contento di perdere il tuo??..."

La mia risposta : "certo che no, così come di sicuro per ognuno di quei 500.000 dip.ti pubblici inglesi ai quali è stato tagliato il posto senza pensarci tanto", ma... evidentemente questo ci porta ad un altra differenza sostanziale tra i due paesi e cioè la forza di assorbire la forza lavoro -anche detta "flessibilità" : i dati che mi arrivano dall'UK per il 2013 parlano di una crescita del pil del 2,5% (un dato che noi italiani manco ci possiamo sognare...) e che la maggior parte di quei 500.000 sono poi riusciti in breve tempo a trovare nuova occupazione nel settore privato (altra cosa che noi italiani in questo momento manco ci possiamo sognare...)

...a differenza per es. della reg. Sicilia dove un paio di anni fà l'allora governatore Lombardo ammise che "si, è accertato che nella ns regione ci sono almeno 50.000 posizioni superflue nel settore pubblico... ma io non mi prendo la responsabilità di lasciare 50.000 famiglie senza salario..."
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Re: FIAT

Postby highinfidelity » 11 Feb 2014, 12:07

Alain, purtroppo hai di nuovo completamente sbagliato bersaglio.

Quel taglio di dipendenti non e' certo stato dovuto a problemi di risanamento di bilancio, del quale il Regno Unito peraltro, non essendo in area Euro ma solo Schengen, puo' infischiarsene sonoramente.

E' solo ed unicamente dovuto ad una vendetta privata voluta dall'iper-ultra-conservatore governo Cameron, che sta rendendo il Regno Unito una delle nazioni al mondo con la piu' grave disparita' tra ricchezza detenuta da pochi ricchi e diffusione di poverta' presso ampie fasce di popolazione. Recentemente, una classifica basata sulla possibilita' di ascesa sociale ha bollato il RU come il peggior paese in assoluto in Europa in cui un bambino potrebbe nascere, dietro anche a Portogallo e Romania. In pratica non manca giorno in cui non escano notizie orribili sulle condizioni socio-economiche inglesi o articoli scientifici che ne demoliscono le decisioni politico-economiche:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10 ... bo/741672/
http://www.lettera43.it/economia/macro/ ... 111389.htm
http://www.linkiesta.it/austerity-poverta-bambini
http://www.west-info.eu/it/west-news/te ... ori/?t=674

Insomma, tutto e' in questo momento tranne che una nazione da cui trarre esempio. Sembra piu' l'isola di Aruba (un nome che e' tutto un destino...) o qualche altro paradiso del capitalismo senza freni. E difatti, non a caso, l'uomo col maglione ci si e' trasferito armi e bagagli.
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Re: FIAT

Postby aorlansky60 » 11 Feb 2014, 12:18

disparità di ricchezza "ricchi/poveri"??? [:-I]

mi pareva che in questo, noi italiani fossimo imbattibili... inutile ricordare le stime, anzi si facciamolo, "10% che detiene il 50% di ricchezza", se non è un campionario di disparità questo... con l'aggravante che l'italia da qualsiasi parte la si guardi e la si rivolti, è messa assai peggio attualmente dell'UK (sono stati assai lungimiranti gli inglesi, a volersi tenere e coccolare la loro storica sterlina, questo non è da imputare loro come una colpa...).

Francamente, avendo dati a disposizione sui quali poter valutare, potendo scegliere preferirei in questo momento risiedere in UK ed essere suddito della corona Britannica, piuttosto che cittadino della repubblica italiana (portogallo e romania nemmeno li prendo in considerazione) visto le prospettive future che si delineano per un paese come il ns... [:-j]
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Re: FIAT

Postby highinfidelity » 11 Feb 2014, 13:05

Non direi: a forza di calare, calare, calare e calare la Sterlina ha praticamente raggiunto la parita' con l'Euro. Solo nell'ultimo anno c'e' stato un modesto riprezzamento, dovuto per lo piu' alle stupide polemiche Merkel / non Merkel. Anche all'atto pratico, se fino a qualche anno fa gli oggetti su eBay UK erano "guardare ma non toccare", adesso sono addirittura diventati convenienti (e ne faccio manbassa).

Ovviamente questo deprezzamento si riversa in modo grave sulle condizioni di vita generale della popolazione.

Naturalmente l'Italia riesce ad essere peggiore in tutto e anche sulla distribuzione della ricchezza e' la peggiore in assoluto. Ma esattamente dopo l'Inghilterra, che e' penultima, quindi come gia' ti dicevo assolutamente non una nazione da prendere ad esempio:

http://it.ibtimes.com/articles/51429/20 ... chezza.htm

Che poi le condizioni di vita nel Regno Unito siano "psichicamente" piu' accettabili che quelle nel paese di Pulcinella... bah, puo' anche darsi, non dico di no. Dipende da che parte della barricata si sta. Io sicuramente finirei tra i ben noti professionisti laureati che non potendosi permettere un alloggio a Londra dormono in macchina. Quindi tanto vale che resti qui o che emigri da qualche altra parte.
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Re: FIAT

Postby aorlansky60 » 11 Feb 2014, 14:02

beh, non riesco a capire cosa tu intenda per "conveniente" in fatto di rapporto tra le due divise : al cambio odierno il rapporto
€ / £ è pari a 0,83 (è da tempo che si tiene sul margine di 0,80); quindi ancora in sensibile favore della sterlina inglese che di fatto resta la divisa più pregiata al mondo per valore assoluto (in pratica, 1 UK pound vale 1,20€ al cambio attuale... così sembra nulla, ma moltiplicato per cifre importanti ci si rende poi conto della effettiva diff.); qualche anno fà in tempi pre-crisi prima del 2007 si era su valori di cambio pari a 0,70 - effettivamente vedeva la divisa inglese ancora più forte nei confronti dell'€ - ma nonostante questo è evidente che la divisa britannica conserva ancora una certa forza nei confronti di qualunque altra del mondo.

forse per "conveniente" starà il fatto che pur di vendere, molti hanno abbassato le proprie pretese e quindi i prezzi... [:-I]
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Re: FIAT

Postby highinfidelity » 11 Feb 2014, 14:29

Se "non capisci" non so cosa dirti... Ti ricopio la spiegazione di Wikipedia in inglese, forse e' piu' chiara della mia:

From mid-2003 to mid-2007, the pound/euro rate remained rangebound (within ± 5%) of €1.45.[45] Following the global financial crisis in late 2008, however, the pound has since depreciated at one of the fastest rates in history, reaching $1.38 per £1 on 23 January 2009[46] and falling below €1.25 against the euro in April 2008.[47] A further decline occurred during the remainder of 2008; most dramatically in December when its euro rate hit an all-time low at €1.0219 (29th),[48] while its US dollar rate depreciated.[49] The pound appreciated in early 2009 reaching a peak against the euro in mid-July of €1.17.
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Re: FIAT

Postby aorlansky60 » 11 Feb 2014, 14:43

Che la sterlina abbia subito un deprezzamento nel corso degli ultimi anni è fuori di dubbio, lo sapevo bene, ma non a livelli drammatici e parossistici come le parole di wikipedia vorrebbero far intendere(...) : in pratica ha perso il 18%-20% rispetto alla quotazione più alta raggiunta da quando esiste l'€ nei confronti di quest'ultimo, ma ci sono altri paesi -e divise- messi assai peggio, e su questo raffronto continuo a dire che non mi spiacerebbe affatto essere da quella parte del mondo, non avendo altra alternativa in più da poter scegliere se non solo quella attuale, vale a dire l'italia... [:-j]
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Re: FIAT

Postby aorlansky60 » 12 Feb 2014, 12:06

...non c'entra molto con il tema del topic (Fiat) qui trattato, ma per chi ha la pazienza di leggere ed approfondire, credo sia un
articolo meritevole di attenzione, per l'argomento trattato che prende in esame l'economia attuale vista in ottica americana e
globale, e le sue dirette e future prospettive :

http://it.finance.yahoo.com/notizie/sum ... 00836.html

da cui un breve, significativo estratto :

Il ‘vero’ debito nelle tasche dei giovani - Lawrence Summers (segretario al Tesoro USA in tempi pre-crisi)
Nel corso degli ultimi anni siamo stati ossessionati dall’ammontare di debito cartaceo che lasceremo ai nostri figli. Quando penso al gravame che la mia generazione sta per lasciare alla generazione dei miei figli, il debito verso il quale provo tristezza non è più lo stesso: la tristezza è il rinviare la conservazione di un’infrastruttura statale che, sotto troppi punti di vista, è al collasso”. Con queste parole l’ex Ministro ha affrontato il tema del debito visto però non più dal mero lato monetario e finanziario, quanto piuttosto in un’ottica di ‘padre’, amareggiato e deluso di fronte ad una società in cui la cultura, la preparazione e lo studio continuano ad abbassarsi di livello.
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Re: FIAT

Postby highinfidelity » 30 Sep 2014, 12:27

Sembra che spostare virtualmente la sede fiscale di un colosso multinazionale in un paese compiacente aprendo un ufficetto con un dirigente e un paio di segretarie non sia esattamente consentito e tutto perfettamente legale come l'uomo col maglione ci aveva raccontato poche settimane fa... [:-I]

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