E' arrivata la bufera.

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E' arrivata la bufera.

Postby highinfidelity » 26 Mar 2013, 08:16

Sto seguendo le vicende di Cipro, che seguono quelle della Grecia, e a cui seguiranno quelle dell'Irlanda e poi della Spagna e della Francia. E a cui poi, non necessariamente nell'ordine, seguiranno le nostre. [:(]

Dunque, aiutatemi un po' a ragionare perche' mi sembra una cosa molto semplice, ma lo stesso non riesco a capire. Nessuno voleva il comunismo perche' e' una cosa brutta e cattiva, anche la chiesa non era d'accordo, perche' quelli son dei cattivoni contro la proprieta' privata, sono capaci di portarti via la casa e la macchina e il conto in banca per poi ridistribuirli a chissa' chi. E poi senza capitale e concorrenza sfrenata non ci sara' piu' lavoro. [:-I]

E va bene, niente comunismo. Mamma mia che paura il comunismo. Okay: via il comunismo dalla faccia del mondo. [/:-|]

Ora ripetete per tre volte, come un ritornello, il paragrafo qui sopra sostituendo a "comunismo" le parole "socialismo" e poi "socialdemocrazia". Fatto? Bene.

Trionfa quindi il liberismo. Quello bello, quello selvaggio, quello giusto, il migliore di tutti: quello in cui lo stato non ci mette lo zampino perche' e' molto meglio se i mercati fanno da soli autoregolandosi virtuosamente. Proprio quello teorizzato dalle piu' grandi menti finanziarie del pianeta! Il liberismo ideale, proprio come da teoria sui testi univarsitari, senza il fastidio delle solite leggine e i triti lacci e lacciuoli che alla fin fine guastano l'applicazione reale anche delle piu' belle teorie. Un liberismo da sogno utopico, ecco! [:)]

E si e' portato via, pero' davvero e non solo nell'immaginazione collettiva, le case, le macchine, i soldi sul conto in banca dei ciprioti. [:-I] E anche il lavoro. Anzi veramente il lavoro e' stata la prima cosa che ha portato via. Il lavoro, pero', di tutti: greci, ciprioti, spagnoli, anche gia' quello degli italiani (per una volta tanto abbiamo giocato d'anticipo: visto che non e' vero che siamo sempre indietro?).

Il liberismo, quello della circolazione di fiumi di denaro a destra e a manca, ha fisicamente bloccato l'erogazione di banconote dai bancomat ciprioti. Ha fatto chiudere le banche coi sigilli alle serrande per una settimana, e quando le ha riaperte i soldi dentro non c'erano piu'. Qualcuno riesce gentilmente a illuminarmi? Perche' la pura logica della mia mente, evidentemente distorta [:-j] , mi porta a concludere che il comunismo e/o il socialismo e/o una sana e robusta socialdemocrazia sarebbero stati molto meglio. Non potendo certamente sbagliare le grandi menti della finanza, che mai fallano per loro siderea et perfettissima natura, dov'e' che sbaglio io? [:-I]
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Re: E' arrivata la bufera.

Postby chvfrc » 26 Mar 2013, 09:57

Credo che in quello che vediamo da 90 e più anni non si possa né parlare di comunismo, né di liberismo, ma di surrogati mal realizzati.
Ho sempre pensato, poi, che certe ideologie siano applicabili solo, e soprattutto se, da certe persone. Per capirci, se il socialismo/comunismo non fosse esploso in Russia ma si fosse realizzato dove nato, cioè in Germania, imho vivremmo in un mondo completamente diverso. Quello che poi chiami liberismo, secondo me, ha poco a che fare con la mancanza di "lacciuoli" dei teorici del sette/ottocento. Io lo leggo più come Capitalismo/OligarchiSMO. Tenere i tanti in condizioni di difficoltà, per controllarli meglio. E non lo vedo come il risultato distorto di un'ideologia che non funziona, bensì l'obiettivo primario di un'ideologia che funziona benissimo, purtroppo per noi che non facciamo parte di quei pochi.
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Re: E' arrivata la bufera.

Postby highinfidelity » 26 Mar 2013, 10:25

Puo' darsi che tu abbia ragione, ma guarda che il quadro legislativo finanziario attuale (ossia: la totale assenza d'un qualsivoglia quadro legislativo medesimo) e' esattamente la realizzazione pratica del programma di liberismo totale portato avanti con ficcante pervicacia da Reagan, Tatcher, Bush padre, Bush figlio. Romney se avesse vinto poi non parliamone: sarebbe andato dritto avanti su quella strada a tutta forza.

E non sento nessuno dire, nemmeno in ambiente accademico, "chiedo scusa, pensavo funzionasse e invece non funziona". E nemmeno solo un pietoso "vi avevo detto di fare A e invece avete fatto B, avete capito male voi ma io comunque avevo ragione".

Soprattutto tra la gente comune: non un segno di pentimento, non un cenno al confessare d'aver preso una cantonata, mai per carita' ammettere di fronte alla piramide di macerie che l'avversario politico aveva ragione da vendere.
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Re: E' arrivata la bufera.

Postby chvfrc » 26 Mar 2013, 11:03

highinfidelity wrote:Soprattutto tra la gente comune: non un segno di pentimento, non un cenno al confessare d'aver preso una cantonata, mai per carita' ammettere di fronte alla piramide di macerie che l'avversario politico aveva ragione da vendere.

Questo non me lo sono mai aspettato e mai me lo aspetterò, perchè ammettere l'errore è il primo passo verso la sconfitta e l'uomo per sua natura non può ammettere la sconfitta, che vuol dire la non-sopravvivenza.
NON sto dicendo che sia giusto non ammettere l'errore, ma che raramente succede. Poi, in quanto italiani, dovremmo saperlo benissimo [:(]
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Re: E' arrivata la bufera.

Postby Zeppelin » 26 Mar 2013, 12:02

Bel modello politico quello socialdemocratico. Banalizzando, riesce a stare a metà strada tra il liberismo sfrenato e un comunismo, effettivamente, mai realizzatosi (parlo del comunismo ideato da Marx e Lenin, e forse la NEP di quest'ultimo potrebbe essere una specie di azione socialdemocratica in nuce).
Il fatto è che l'Italia, almeno fin dall'arrivo di Craxi, si è scoperta liberista, yuppie, figa!! Forse il nostro sentirsi yuppie non è ancora terminato, o comunque Tangentopoli lo ha spinto violentemente verso il basso, forgiando una cattiva coscienza ed un senso di rivincita che cova sotto le braci dell'acredine. Per questo Berlusconi è ancora vincente. E per questo un modello come quello socialdemocratico non potrebbe vincere, almeno da noi. Siamo troppo orgogliosi e fieri. E il liberismo permette di essere orgogliosi e fieri. Non vediamo l'ora di sfoggiare il "Made in Italy". Ma che cos'è il "Made in Italy" di cui dovrei andare tanto fiero? Quella puttanata della moda. Vestiti talvolta improbabili, che solo pochi esseri umani nel mondo possono permettersi. E poi che succede? Dolce e Gabbana accusati di non pagare le tasse, deviando gli introiti in Lussemburgo; idem per Bulgari. A noi italiani rimane solo l'orgoglio di aver dato i natali a gente che vende all'estero, ma i soldi non li fa sicuramente circolare qui.
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Re: E' arrivata la bufera.

Postby aorlansky60 » 27 Mar 2013, 10:35

Allora, il caso Cipro per essere letto obiettivamente deve essere anche analizzato in profondità, perchè altrimenti si corre il rischio di finire con il classico "al lupo al lupo" caccia alle streghe annesse...

Cipro ha una popolazione di 1milione di persone suddivise in 2 sovranità sul proprio territorio, una filo-Greca ed un altra filo-Turca... più una piccola parte dell'isola ancora a sovranità Britannica, su cui l'Inghilterra colloca la più grande base militare navale del Mediterraneo, un particolare di non poco conto nella vicenda.

Cipro non possiede alcun tipo di industria, l'unico indotto in grado di foraggiare il proprio Pil è decretato al turismo...

Poi scopri che nelle banche dell'isola sono stockati capitali per un totale di 10volte il valore dell'intero Pil dell'isola, e già li qualche campanello ti dovrebbe iniziare a suonare... ci torno più avanti...
se procedi più a fondo, scopri che -come ho letto da un articolo che ha riportato interviste a cittadini ciprioti- su un milione di persone, ci sono 100.000 persone impiegate nella pubblica amministrazione (rapporto 1/10, cavolo, questi battono anche l'italia!) con benefici e privilegi ancora fermi prima dell'inizio della crisi economica (per es. possono ancora godere dell'effetto scala mobile che scatta 1 volta al semestre!! fattore che per i lavoratori del settore privato dell'isola non è riconosciuto), privilegi retaggio di tempi sicuramente migliori che negli altri paesi europei sono stati praticamente rasi al suolo (e forse non è ancora finita li).

Poi è successo che le due principali banche cipriote per capitalizzazione abbiano investito pesantemente in buoni del tesoro greci prima dell'inizio della crisi di quest'ultima, i cui rendimenti sono precipitati negli ultimi anni (compreso il famigerato "haircut" attuato dalla BCE, cioè taglio e perdita di almeno il 50% sul capitale iniziale investito).
Quindi alte perdite da ascrivere al proprio bilancio.

La somma di tutte queste componenti porta al disastro emerso recentemente nei numeri(insostenibili), ma c'è dell'altro,
quello a cui mi riferivo prima, cioè leveraggio con rapporto di 1/10 tra il Pil dell'isola e capitali detenuti nelle banche :
è chiaro e lampante che molti soggetti esteri (facoltosi Russi e Inglesi in particolare) abbiano adottato l'isola per parcheggiare i propri capitali, dato che il regime fiscale dell'isola è molto accomodante(...) verso chi deposita i propri soldi, meglio se tanti... la conferma di questo lo vedi passeggiando nelle strade delle principali città cipriote, scritte e cartelli in cirillico sono aumentati via via a ritmo impressionante, al pari dei residenti russi venuti ad abitare sull'allegra e calda isola mediterranea.

Ora,
1) assodato che cipro non è altri che un poderoso paradiso fiscale ed un paradosso a cielo aperto in europa per un minuscolo paese che fa parte della moneta unica, e
2)considerato che anche la finanza tedesca ha investito pesantemente(oltre 5miliardi di €) verso titoli emessi da cipro(per finanziare il proprio debito come fanno tutti i paesi europei) peraltro ad alto rendimento sui quali è a credito e che vorrebbe vedere ritornare, possibilmente senza perdite, e
3) chiarito che il regime fiscale di cipro non è più sostenibile e non è più coerente(se mai lo è stato) con l'attuale momento di crisi europea e relativo rigore fiscale attuato per sostenerla e tamponarla,


la logica decisione dettata in prima persona da TEDESCHI e FINLANDESI (i paesi forti dell'€), di attuare un prelievo forzoso sui c/c dell'isola ci può stare.
(ricordiamoci il precedente attuato 21anni fà in italia da Amato che decise, senza chiedere nulla, un prelievo su TUTTI I c/c degli italiani per una percent.le del 6 per mille qualunque fosse la cifra depositata ad una certa data... a tutti quelli, e furono in tanti, che levarono proteste, peste e corna all'allora 1mo ministro, egli rispose : "stiamo fallendo..." (vero, per chi se lo ricorda l'italia nel 1992 era messa allo stesso livello, IL BARATRO sul PRECIPIZIO, di quella di fine 2011) "...devo trovare immediatamente soldi per tamponare la falla... se questa si ingrandisce, la diga crolla e nessuno è in grado di fermare la m..." ...se ci pensiamo, è lo stessa patata bollente che si è ritrovato tra le mani un certo M.Monti a fine 2011... [:-I] quest'ultimo non ha deciso di mettere le mani sui c/c degli italiani come fece amato, ma ha comunque messo le mani in tasca a tutta la nazione, l'IMU ce la ricordiamo tutti... cambia il nome e il modo, ma il concetto rimane lo stesso, no?


L'enorme ERRORE è stato però quello di trattare inizialmente i poveracci dell'isola alla pari con gli oligarchi russi(e inglesi); infatti bene ha fatto il governo dell'isola a bocciare la prima soluzione proposta dall'europa che prevedeva un prelievo del 6,75%(!!!!!!) sui c/c con depositi inferiori ai 100.000€ (uno con 2000€ si vedeva decurtare 150€...) come bene hanno fatto, in seconda analisi e soluzione, a decretare un maxi prelievo del 30% sui super-conti correnti "over 100.000€", i veri speculatori. Un cittadino "normale" non penso abbia tutti quei soldi in banca... Bene hanno fatto a colpire chi, ricchissimo, ha deciso di non pagare le tasse imposte dal regime fiscale del proprio paese, per andare a depositare le proprie ricchezze in un paesucolo straniero che lo accoglieva a braccia aperte offrendo una tassazione bassissima.

MA ANDIAMO OLTRE.

Il vero pericolo innescatosi a questo punto è molto preciso :

quello di creare un precedente (d'accordo che esisteva già il famigerato "amato92", ma qui si parla di percentuali ELEVATE!), dando la facoltà all'europa e in particolare a chi ne governa l'economia della moneta unica, di poter decretare di mettere le pezze a paesi il cui debito venga definito come "non più sostenibile" da un giorno all'altro... (non è un caso che alcuni giorni fà si è levata la voce del Pres. della Rep FRANCESE nel dichiarare che una simile presa di posizione non può e non deve essere attuata nel futuro di altri paesi della moneta unica, con chiaro riferimento AL SUO in prima istanza, visto che anche la Francia non naviga con i conti a posto...) [:-I]

Ecco allora che potrebbe entrare in scena l'italia :

una nazione con alto debito pubblico(2020miliardi€) in rapporto al proprio Pil, ma depositi privati degli italiani che ammontano a 4000miliardi(da ultime stime ufficiali, senza considerare quelli espatriati illegalmente)...
se poi consideriamo che gli italiani dispongono della più alta ricchezza immobile privata (stima di altri 5000miliardi) ecco che si arriva alla considerazione che molti economisti hanno espresso in passato per tentare di giustificare e calmierare il pensiero per un paese che non produce ricchezza ed è afflitto dal 3zo debito pubbl. mondiale per entità assoluta:

LA MAGGIORE GARANZIA DELL'ENORME DEBITO PUBBLICO ITALIANO E' DATA DALL'AMMONTARE DEL RISPARMIO PRIVATO DEI SUOI CITTADINI


...se due più due fa quattro... [:-I]
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...
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Re: E' arrivata la bufera.

Postby highinfidelity » 27 Mar 2013, 11:34

D'accordo su tutto Alain, ma la tua morale alla fine qual e'?

La mia, a maggior ragione dopo aver letto il tuo scritto, e' che il liberismo non sta in piedi, e' un disastro da ogni punto di vista. L'hai scritto tu stesso: Cipro si comportava da paradiso fiscale, il sogno del liberista teorico, la soluzione finale ad ogni male. Cosa c'e' di meglio? Inoltre e' un territorio industrialmente sottosviluppato e la "teoria standard" liberista proclama che i paesi sottosviluppati attirano denaro e investimenti perche' le prospettive di crescita futura sono enormi rispetto ad economie gia' "mature" come possono essere, che so, Germania o Giappone. Tutte balle.

Il risultato e' quello che vediamo: nessuno si sogna di investire in Cipro, capitali in fuga a rotta di collo, prelievo forzoso dai conti correnti, sigilli alle serrande delle banche. Disastro totale: imprenditoriale, economico, finanziario, e naturalmente sociale.

Il prelievo forzoso solo su conti di alto livello va benissimo, lo trovo anzi un provvedimento socialmente equo. Pero', me lo riconoscerai, ha un taglio di spiccato socialismo autoritario, di liberale o ancor meno liberista non ha assolutamente nulla.

Mi vien tra l'altro da dire che' e' una metafora dell'imposta patrimoniale, quella che non mi stanco di ripetere che sarebbe assolutamente indispensabile all'Italia ma che nessuno si assume la responsabilita' di fare. TERTIUM NON DATUR: o ti paghi prima, con comodo e tutta calma, un'imposta patrimoniale studiata bene, o ti becchi dopo, in crisi nera e in emergenza totale, un prelievo forzoso tirato giu' alla meno peggio in cinque minuti.
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Re: E' arrivata la bufera.

Postby chvfrc » 27 Mar 2013, 11:48

highinfidelity wrote:TERTIUM NON DATUR: o ti paghi prima, con comodo e tutta calma, un'imposta patrimoniale studiata bene, o ti becchi dopo, in crisi nera e in emergenza totale, un prelievo forzoso tirato giu' alla meno peggio in cinque minuti.

in Italia in genere preferiamo l'uovo oggi, che magari domani ci facciamo pure la gallina... Se poi la gallina non c'è più, ci penserà qualcun altro
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Re: E' arrivata la bufera.

Postby aorlansky60 » 27 Mar 2013, 13:45

highinfidelity wrote:D'accordo su tutto Alain, ma la tua morale alla fine qual e'?



Marco, [:)]

quella che ho scritto è una semplice analisi tecnica al problema, senza volere definire alcun tipo di morale,
perchè in questo momento (diciamo da almeno 5anni) siamo in balia di eventi socio-economici più grandi di noi.

Una morale implicherebbe tempo per pensare prima di agire, ma mi sembra che i problemi arrivino con una velocità tale da impedire un minimo di tempo per tentare di risolverli come saggezza imporrebbe; si tende ad agire, invece, cercando di tamponare precipitosamente falle che si aprono improvvisamente qua e là : è quello che l'unione europea e la sua banca centrale stanno facendo.

Ma la risposta al "perchè lo stanno facendo" e "come lo stanno facendo" è molto chiaro :

Non puoi parlare di Stati Uniti d'Europa se fai un unione solo con la semplice moneta.

Se lasci libertà di legiferare a livello fiscale ogni paese per conto proprio, non hai un unione, hai il CAOS.

I fatti che stanno avvenendo da qualche anno danno ragione a quello che ho appena scritto ora.

Finchè la BCE non arriverà a possedere i poteri come quelli della FED americana o della BOJ giapponese, l'intera Europa si troverà in balia di eventi e problemi difficili da arginare, almeno fino a quando perdurerà questa acuta crisi economica; per ottenere questo occorre che tutti gli stati sovrani appartenenti all'unione Europea concedano di perdere parte della propria sovranità a vantaggio di una VERA UNIONE EUROPEA;
ma ci riusciremo mai??... (voglio proprio vedere gli italiani -intendo la parte politica- acconsentirlo, difficile da immaginare... troppi privilegi e settori economicamente forti chiusi a riccio, quasi a livello massoneria, difficili da scardinare, altro che l'apriscatole proposto da grillo...). [:-I]

Detto questo, la mia morale personale prevede che un paese disunito non ha un futuro roseo, ma un futuro problematico.

Si pensi all'italia, il paese disunito per eccellenza : per tradizioni, culture, nord, sud, etc

ma c'è anche di peggio oltre quello : un paese disunito per il modo di PENSARE e VIVERE lo Stato come COMUNITA'.

Ognuno pensa ed agisce per conto suo, dimenticandosi il prossimo e cercando di arricchire il proprio orticello.

Risultato : un paese con la più alta evasione fiscale e con il più alto livello di corruzione (dati ufficiali Europei) in tutti i livelli che regolano l'apparato dello Stato, oltre quello privato. Ci sarebbe anche da citare uno dei mali oscuri del ns paese, ovverosia le mafie, che di certo abbassa ulteriormente il livello all'analisi che stò tracciando...

Ora, finchè le cose andavano bene ed eravamo in un clima da "vacche grasse"(vi ricordate gli anni 80 in questo paese, chi c'era?),
tutti i problemi connessi ai mali che ho appena elencato finiscono sotto il tappeto. Tutto è sostenibile, e finchè la gente ha un lavoro e ha da mangiare, nessuno si lamenta (eccessivamente, almeno)...

Ma quando arrivano i periodi di "vacche magre" come quelli attuali, ecco allora che un paese come il nostro rivela tutto il tempo perduto (quello in cui non si è deciso di attuare tutta una serie di riforme perchè erano TROPPI gli interessi privilegiati da colpire) e l'impreparazione a fronteggiare il più grave collasso economico che la gente ricordi dopo la fine del II conflitto mondiale.

La mia morale potrebbe essere questa : non ho mai nascosto che il mio ideale modello di socialità è da vedersi perfettamente realizzato in quello che hanno saputo fare i popoli scandinavi, NORVEGIA, FINLANDIA e SVEZIA a scelta nell'ordine; già, ma da quelle parti non evadono il fisco come da noi in italia, anzi accettano volentieri un prelievo fiscale elevato per garantire uno stato sociale che funzioni; infatti, quei paesi funzionano a meraviglia in tutti i settori preposti a servire il cittadino... come ritorno per un elevata pressione fiscale, non c'è davvero male.
Inoltre, questi tre paesi non conoscono il significato semantico, prima ancora di pratico, di "mafia" come modo di pensare e vivere una comunità; particolare non da poco. Pensiamoci.
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