Amare ciò che si ha.

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Amare ciò che si ha.

Postby Serenella » 02 Aug 2020, 18:13

Nel mondo la vera felicità non si raggiunge mai; si desidera sempre qualche cosa fin da piccoli e,appena raggiunta,se ne desidera un'altra.Ritengo che per vivere serenamente non è importante desiderare ciò che si ama ma saper amare ciò che si ha ed averne cura.Un altro modo per raggiungere la serenità è creare un buon rapporto personale con gli altri.Questo non è facile perchè ci sono incomprensioni,litigi,ingiustizie,vendette anche negli ambiti familiari.Il più delle volte uno vuole avere ragione sull'altro e imporre le sue idee.Peggio ancora è la presenza di chi agisce con malvagità desiderando il male altrui.Come comportarsi?Se consideriamo la vita osservandola dal "gradino" inferiore la reazione al male è la vendetta;tutto finisce lìince il più forte,il più furbo (e non è detto che sia chi ha ragione).Se riusciamo,invece,a salire su un "gradino "superiore (quello spirituale) l'atteggiamento è diverso.Si sa che Gesù ha detto di amare il nemico per avere lo stesso atteggiamento del Padre,ma che significa?I termini "amare" e "odiare" a quei tempi erano usati in modo diverso da noi(basti pensare alla frase"Chi non odia il padre e la madre non è degno di me" presente nel Vangelo in cui il termine odiare significa mettere al secondo posto).Amare il nemico quindi non significa tanto abbracciarlo,baciarlo,inchinarsi a lui,non correggerlo quando sbaglia perchè questo atteggiamento risulterebbe un'ipocrisia,ma vuol dire continuare a trattarlo come se non fosse un nemico minimizzando il più possibile i torti che ci ha fatto e i suoi difetti,trascurando gli errori,perdonando.Impossibile?Gesù era molto equilibrato nei suoi insegnamenti e non chiedeva cose impossibili ma semplicemente coerenti con l'uomo spirituale.Far valere i propri diritti,le proprie ragioni non è sbagliato(anche Gesù rivolgendosi ai suoi aguzzini ha chiesto il perchè delle loro percosse).Criticare,sparlare senza la presenza dell'interessato è sbagliato e non serve a nulla ma la correzione paziente di chi sbaglia è cosa giusta :ecco l'equilibrio!Criticare l'assente è solo uno sfogo personale.Correggendo con discrezione si applica giustizia e affetto contemporaneamente.E se la persona è incorreggibile?Pazienza!Abbiamo fatto del nostro meglio!Se facciamo del bene e amiamo solo chi ci è amico e ci contraccambia non abbiamo alcun merito spirituale anche i delinquenti sono capaci di fare lo stesso tra di loro.Se aiutiamo il nemico che ha bisogno ed affrontiamo le provocazioni concedendo anche più di quanto ci è chiesto(A chi ti chiede la tunica dai anche il mantello..)smorziamo ogni contesa,il livello di vita diventa superiore e siamo figli di Dio che offre le stesse cose(sole,acqua,aria,cibo) ai giusti e agli ingiusti con la speranza che sempre più ingiusti diventino giusti;tocca agli uomini a fare un uso corretto di questi beni in modo che non ci siano quelli che vivono nell'abbondanza e nello spreco e quelli privati di tutto!
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Re: Amare ciò che si ha.

Postby rkive » 06 Aug 2020, 13:37

Bisogna farsene una ragione che la serenità non esiste, oppure dura un periodo limitato.

Questo secondo Luigi Giusssani è normale, perchè la vita è "drammatica", cioè non sei tu a decidere quello che ti potrà accadere.

Oggi puoi star bene, domani potresti perdere il lavoro, la salute oppure avere un incidente.

Penso che una volta che si ha la coscienza di questa "drammaticità", si avrà il modo di riflettere se conviene spendere male i propri soldi, litigare con le persone oppure è preferibile dare il meglio di se stessi. [:)]
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