highinfidelity wrote:Sia come sia, sul ruolo educativo di due membri della famiglia non possiamo piu' contarci. Ce n'e' molto piu' spesso uno solo, che naturalmente lavora tutto il giorno, per cui i ragazzi sono
giocoforza abbandonati alla scuola, alla televisione, a loro stessi.
Come detto, non spetta ai film, alla tv, o ai videogames educare. Sono d'accordo con te che oggi non tutti vivono in una famiglia "tradizionale", ma la colpa non è dei fattori esterni ma della famiglia stessa se un figlio nasce in un ambiente sbagliato. Oggi io sono dell'idea che prima di fare dei figli ci si deve pensare non una, non due ma 100 volte, viviamo in un epoca particolare dove le responsabilità sono enormi.
Il divorzio, il dover lavorare per entrambi i coniugi, tutte cose giustissime, ma i figli?
Siamo sempre noi che dobbiamo occuparcene, non possiamo delegare questo compito ai media.
highinfidelity wrote:Abbiamo dunque una moltitudine di giovani che, per necessita', pigrizia, stanchezza o ignoranza, e' parcheggiata davanti alla TV tutto il giorno. Quand'anche fossimo d'accordo nell'asserire che la TV non puo' avere un ruolo educativo (e io non sono per nulla d'accordo: bastera' ricordare i corsi di alfabetizzazione televisivi degli anni '50)
Ma guarda che qui c'entra poco quello che pensa Berlusconi, per lui "intrattenere"= proporre un programma con due sgallettate o due deficienti che si accapigliano (di solito degli attori che recitano una parte) e cose così.
Quando dico che la tv non deve educare ma intrattenere dico che è libera di proporre i contenuti che meglio crede, se vuole trasmettere Apocalypse now lo deve poter fare, senza che il Moige gli si scagli contro. E' un film di guerra, e deve raccontare una certa realtà, se sei suscettibile sono problemi tuoi, cambi canale, o se i tuoi genitori sono così deficienti da farti vedere Arancia meccanica all'età di 8 anni la colpa è la loro non di chi trasmette Arancia meccanica. E' questo il punto.
L'unico vincolo deve essere quello del buon gusto e della legge.
highinfidelity wrote:, sarebbe secondo me saggio per il bene della societa' nel suo complesso
costringerla almeno ad avere un ruolo non apertamente diseducativo. Ad esempio imponendo di limitare i contenuti violenti dei programmi, poiche' possiamo dare per scontato che saranno seguiti da milioni di ragazzi,
da soli, senza l'interfaccia di un adulto che possa stemperare o circostanziare quel contenuto violento. Altrettanto si puo' fare nei riguardi di trasmissioni apertamente diseducative come, tanto per citarne tre a caso, Lucignolo o L'isola dei (non) famosi o Amici, che fanno della rissa, della volgarita' e della vacuita' un esempio di vita. Non abbiamo detto che e' importante che i nostri giovani studino?
E poi, come modello, gli proponiamo quella merda?
Splendido: Tafazzi non saprebbe fare di meglio...
Ma guarda che in una certa misura già ci sono, oltre significherebbe scivolare nella censura. Il codice di regolamentazione tv limita i contenuti a certe ore del giorno, impone bollini che indichino quando è consigliata la presenza di un adulto o quando quel determinato programma non è adatto a un bambino.
Risultato? il genitore se ne fotte del bollino, io c'ho da fare, devo lavorare, che mi frega, un po' di tv non fa male a nessuno e parcheggia il figlio davanti alla tv ore e ore.
Stessa cosa nei videogames: il PEGI mostra chiaramenta qual'è l'età consigliata per ogni gioco indicando il contenuto dello stesso (V.M. 18 anni, violenza, sesso, ecc.). Quando compri un gioco (non è come la tv che ti arriva direttamente a casa) sai quello che acquisti, quindi in teroria un adulto vaccinato dovrebbe sapere ciò che il suo figlio gioca.
Risultato? Migliaia di bambini giocano a GTA perchè "tanto è un gioco", "male non fa", "che sarà mai, al massimo qualche navicella spaziale come ai bei tempi". Ecco, il compito del genitore è capire ciò che è meglio per il proprio figlio, non "toglierselo di torno che abbiamo da fare".
Sai quanti genitori ho visto nei negozi chiedere di comprare GTA per i propri figli e quando il negoziante gli ha replicato che in teoria non sono giochi per bambini e glieli sconsigliava quello si è imbufalito e gli ha detto che non gli voleva vendere il gioco?
Sai quanti genitori se ne fregano bellamente e lo comprano direttamente loro?
Tantissimi, basta guardare direttamente nella mia famiglia, se poi gli fai presente che non sono videogames per bambini si incazzano pure.
Ma la colpa non è del genitore, ma del gioco che in teoria il loro figli manco dovrebbe giocare.
Sul discorso quindi delle limitazioni e delle restrizioni sono d'accordo, infatti queste restrizioni ci sono già, il problema è che i genitori se ne fregano e li evitano bellamente.
Ma purtroppo le contromiusure queste sono, andare più in là significherebbe censurare e la censura è una delle cose peggiori che possa esserci per un'industria come l'intrattenimento che appunto (come dici tu) dovrebbe "anche" fornire una certa cultura.
highinfidelity wrote:Riguardo Tarantino: continuo a restare fermamente dell'opinione che i suoi film facciano molta presa, naturalmente in senso negativo, essendo film che propongono eroi negativi e non certo positivi. L'ultima volta che mi sono ritenuto non troppo vecchio per fare una comparsata in discoteca (ormai sono alcuni anni
) ero circondato da ragazzini, e intendo proprio dire "bambocci", "lattanti", che facevano le mossettine stile Thurman e Travolta in Pulp Fiction. Ergo: l'avevano visto. Lo imitavano, ergo: comportarsi come in Pulp Fiction fa fico. Ergo: la violenza fa fico. Se a voi piace quel film, liberissimi di farvelo piacere (a me fa letteralmente schifo, e la "morale" accennata da Thom non l'ho trovata affatto). Pero' il fatto che non abbia avuto influenze sulla societa' e sui costumi, secondo me e'
oggettivamente una vostra pia illusione.
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Secondo me il tuo giudizio è influenzato dai tuoi gusti personali: imitavano il modo di ballare di Pulp Fiction, e quindi? Quanti pretendono di imitare Jim Morrison, Kurt Cobain e milioni di personaggi famosi controversi? Tutti violenti, tutti come loro?
Ovvio che un film faccia presa, è il suo scopo, anche io sono stato influenzato dai film di Carpenter, non per questo siccome adoro i film horror vado in giro a ammazzare persone.
Un conto è dire che un film entra nell'immaginario collettivo e crea "uno stile", altro conto è dire che il fatto che sia famoso contribuisce ad accrescere la violenza (perchè come dice Zep sono milioni che lo amano, non centinaia e tutti pazzi criminali.).
Il fatto che Pulp fiction abbia influenzato al società è un dato di fatto, il fatto che l'abbia resa più violenta o abbia accresciuto il numero degli omicidi è una teoria non supportata dai fatti.