Anni 10: i giovani e lo sport ( ma quale sport? )

Il punto di ritrovo degli sportivi del forum. Educazione e "fair play" sono obbligatori per tutti. Portare birre e patatine per allietare il terzo tempo!

Anni 10: i giovani e lo sport ( ma quale sport? )

Postby Betelgeuse » 06 Jun 2013, 21:27

Oggi sempre meno giovani fanno sport.
E' un dato di fatto, certificato dalla realtà dei numeri, che indicano che l'attività fisica evidentemente non è più di moda nelle nuove generazioni: una sorta di drop-out agonistico che sembra contraddistinguere gli ultimi anni.
I motivi possono essere diversi. Secondo il mio pensiero, possono essere sintetizzati in alcuni punti.

- Elevata competizione, già in età scolare, fra i ragazzi, inculcata dall'ambiente chiassoso e iperattivo, secondo cui è importante la " performance ", e non il gusto dell'attività fisica in sè. Questo modo generalizzato di intendere lo sport fa sì che la stragrande maggioranza dei ragazzi si consideri inadeguata, e abbandoni ogni velleità di proseguire l'attività agonistica, per paura di perdere, di venire " surclassati " da, ai loro occhi, " superman ", con pregiudizio anche sul loro status sociale e relazionale.

- Insufficiente, assolutamente insufficiente, attenzione, a livello politico, per le problematiche legate allo sport giovanile. Non si costruiscono più campi di calcio, nè palestre, inoltre è sempre più aleatorio l'intervento delle istituzioni scolastiche al fine di favorire lo sport. Nel programma di tutti i governi degli, almeno, ultimi vent'anni, è generalmente mancato un convinto accenno di pianificazione con l'ausilio di risorse, a favore dello sport giovanile. Sembra non sia più nelle priorità.

- I ragazzi sono stati disabituati al sudore, al gusto dell'agonismo, all'impegno fisico, preferendo dedicare il loro tempo libero extra-scolastico a connettersi, a chattare, a giocare alla play-station. E comunque a relazionarsi o in modo virtuale, oppure con ristretti gruppi di amici fidati, anche se ci sono, naturalmente, le dovute eccezioni.

- Le multinazionali e la TV, spingono a consumare, consumare e ancora consumare: pertanto è chiaro che chi passa ore e ore a fare attività fisica, a stare fuori casa, a relazionarsi sanamente con altra gente, non ha il tempo di consumare, e questo in una società come quella attuale rappresenta un messaggio che non può passare. Fare sport significa anche pensare ad altro, soprattutto ad occuparsi, finalmente, in modo serio del proprio corpo e imparare a relazionarsi con esso.

- Spesso l'attrezzatura sportiva ha costi insostenibili e, se ci si rivolge a privati, l'uso di strutture sportive può essere ugualmente alto.

- I mass media stanno facendo, a tutti i costi, passare il messaggio secondo cui è bene riuscire nello sport, in quanto ti permette di essere fighetto, di essere benvoluto, di avere tanta gente interessante attorno, di guadagnare facilmente denaro. Lo sport inteso come elevazione sociale, come andare in copertina magari sospeso su una nuvola. E di conseguenza usato in modo veramente deteriore, non più come sublimazione, realizzazione della propria persona e dei propri limiti, ma come punto d'inizio per arrivare a qualcos'altro, che nella maggior parte dei casi è rappresentato dal mondo dello show-business, della pubblicità, dello spettacolo.


Ma di tutto ciò che io ho descritto, non hanno colpa i giovani, ma questa società dominata dall'apparenza, dal facile guadagno, dall'ipocrisia.
Spero che si cambi veramente registro.
Betelgeuse
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Re: Anni 10: i giovani e lo sport ( ma quale sport? )

Postby highinfidelity » 07 Jun 2013, 07:07

Se mi permetti, Betel, davvero senza offesa, ma... tutte scuse! [;)]

I ragazzi di oggi di "drop out" ne hanno numerosi e lo sport e' solo uno dei tanti. La colpa e' dei genitori e di come li educano.

Le palestre non c'erano neanche ai nostri tempi e si giocava a pallone con due giacche buttate per terra, a pallavolo con un cordino tirato tra due rami e a fare il "tempone" sui cento metri cronometrando coi primi orologi al quarzo.

Lo Stato se ne e' sempre strasbattuto dello sport, non e' certo una novita' di oggi, potrei riempire pagine intere di questo forum descrivendo i problemi che ho avuto al liceo con i professori, col preside e coi voti di condotta a causa del fatto che durante quasi tutta la stagione fredda mi assentavo il sabato per recarmi alle gare di sci di fondo (attivita' che in un paese normale sarebbe stata agevolata se non addirittura premiata).

I veri sport di massa praticamente non richiedono attrezzatura: quella di vestire i bambini come campioni della Nazionale di calcio per la partitella della domenica o come Alberto Tomba per la sciatina del weekend e', di nuovo, una assurda mania dei genitori. Noi (tutti) abbiamo imparato a sciare in jeans e maglioni di lana con sci e scarpe affittate e non e' mai morto nessuno. Al pallone si giocava all'oratorio: se qualcuno aveva le scarpe coi tasselli buon per lui, tutti gli altri scarpe da ginnastica da quattro soldi e via. Quando arrivava l'amico col Tango tanto di guadagnato, altrimenti Super Tele che volava in aria come un aquilone e ci si divertiva lo stesso, poche balle.

Anche ai nostri tempi c'erano distrazioni d'ogni tipo: videogiochi (Atari, VIC20, Commodore 64, Spectrum Sinclair, Nintendo Game & Watch...) cosi' come c'erano il telefono e la televisione e il walkman, la differenza e' che erano tutti rigidamente contingentati dai nostri genitori, non certo lasciati nelle nostre mani perche' ci facessimo quel che volevamo fino a rincretinirci. Di bambini con la TV in cameretta non se ne vedevano manco dipinti.

Un bambino e' grasso come un maiale? VIETATISSIMO prenderlo in giro, anzi VIETATO anche solo far presente che e' un ciccione obeso anormale, e poi lo sanno tutti che non e' un grassone perche' mangia come un porco, no no, e' una cosa genetica e lui non ha nessuna colpa, anzi si deve accettare cosi' com'e' e non fare nessunissimo sforzo per migliorarsi se no poi poverino soffre e si sente inadeguato.

Basta mettersi davanti qualunque scuola per assistere all'osceno spettacolo di questi genitori che portano questi "poveri" bambini in macchina fin dentro al cortile della scuola perche' non si affatichino facendo ben duecento metri a piedi, e poi vuoi mettere? I pullmann son pieni di marocchini e albanesi, i marciapiedi sono IRTI di pedofili, metti che li rapiscano gli zingari, potrebbero esserci pericoli d'ogni tipo, dio solo sa quali, no no no, facciamoli crescere nella bambagia e rimbecilliamoli completamente, facciamo in modo che siano completamente impreparati a reagire a qualunque pericolo!

Naturalmente quei 2-3 metri che restano loro da fare per entrare in classe vengono percorsi con cartelle su ruote e manico telescopico a traino, in modo che quei poveri ragazzi non si stanchino a portare quel paio di libri che hanno in cartella, e poi cosi' resta loro una mano libera per chattare su facebook e twitter e scrivere TVTTBBTTVVBTVTBBTVV. Non vorremo mica che si spezzino la schiena per portare qualche foglio di carta, poverini?

Io dico solo che se mi fossi presentato in classe con una cartella del genere, negli anni '80, sarei stato preso per il culo fino al giorno della laurea e possibilmente anche oltre.

Con genitori che ragionano in questo modo non vedo proprio perche' un giovane dovrebbe apprezzare il piacere di una fatica sana che diverte, educa, da' soddisfazione e coltiva il fisico.
<< Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolìo di un violino? >>
(Luigi Russolo, Intonarumorista. 1913.)
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Re: Anni 10: i giovani e lo sport ( ma quale sport? )

Postby chvfrc » 07 Jun 2013, 08:32

Sinceramente dove vivo io (ma probabilmente non fa testo) le società scportive non sono mai state così numerose [:-I]
Ma concordo sul fatto che la "colpa" (e non solo di questo ma di tutto, secondo me) sta sempre al 51% dalla parte dei genitori... [':-|]
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Re: Anni 10: i giovani e lo sport ( ma quale sport? )

Postby Thomas Eiselberg » 07 Jun 2013, 13:01

Oggi i genitori quando non sono assenti del tutto (preferiscono sballottare i figli di qua e di là, toglierseli di torno lasciandoli davanti alla tv, gli danno contentini frivoli per poi fregarsene delle aspirazioni o degli interessi del figlio) sono l'esatto opposto: assillanti, pieni di aspettative, ambiziosi (che se il figlio non è il nuovo Cristiano Ronaldo non può fare sport), vivono tutto come un loro fallimento.Il risultato è che il figlio perde interesse, vive lo sport come un obbligo, come un qualcosa che si deve fare per non deludere i genitori, non come un qualcosa che facciamo perchè ci piace e basta.
Essi vivono noi dormiamo. Obbedisci, compra, non pensare, il denaro è il tuo dio.

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