by Betelgeuse » 26 Jul 2009, 16:50
Le mie impressioni:
From Genesis to Revelation: voto 6,5
Sembra quasi che, a distanza di pochi mesi dall'uscita del White Album dei Beatles, i ragazzi abbiano quasi voluto dare una risposta, proponendo una copertina totalmente nera anzichè bianca. Certo, hanno avuto coraggio, perchè non è esattamente un tipo di copertina che catturi l'attenzione, o forse era loro intenzione catturarne troppo? Quindi copertina totalmente nera, per iniziare, nera come il colore dele speranze che molti, forse loro stessi per primi, nutrivano per le sorti del neonato gruppo.
Trespass: voto 9
Un tenue colore celeste-azzurrino domina una scena, sembra, di stampo prettamente medievale, ma forse qualche elemento mistico-religioso si può captare, non fosse altro per i testi di un paio di canzoni presenti. Oltre ai due personaggi presenti, si può notare, a sinistra, un puttino alato, che ritroveremo, abbastanza simile, nella busta interna di Nursery Cryme, alla fine del testo di The Fountain of Salmacis. Il coltello piantato nel retro poi...beh, è uno dei massimi del simbolismo genesisiano, ma forse poteve essere disegnato con più cura.
Nursery Cryme: voto 10
Uno dei capolavori assoluti dell'iconografia rock, e, credo, la massima opera di Paul Whitehead applicata al rock. Tutto, anche le imperfezioni, gli errori di prospettiva...TUTTO contribuisce a un risultato affascinante. Colori dominanti, giallo e verde. Lo sguardo di Cynthia contralta con la spaventosa scena di teste mozzate ovunque, ma anche il retro è notevolissimo e anche un pò sottovalutato, con strani personaggi che vagano, con ombre poco rassicuranti e con una statua priva di braccia che non si capisce bene cosa faccia lì. Questa copertina è un incubo, un magnifico incubo poi completato, altrettanto magnificamente, dalla musica. Bella anche la busta interna, con deliziosi disegnini associati, ai testi delle canzoni.
Foxtrot: voto 9,5
La copertina più ricca e caricata in assoluto, ma non ha lo stesso fascino di quella di Nursery Cryme. Quella volpe in mezzo al mare è sublime, anche perchè lo sguardo ha un qualcosa di umano, abito a parte. Ma colpiscono anche i 4 cavalieri, con facce stravolte, per via di alcuni particolari anatomici molto curiosi. Si intravedono, tra l'altro, i paesaggi caratterizzanti le copertine dei 2 precedenti albums. Lo stato del mare non mi sembra il massimo ( qualche oggetto che galleggia, un sottomarino, sembra, in lontananza, e 2 pesci che si intravedono, e che sembrano forse in difficoltà ). Mentre nel retro, alla sinistra, un ciclista accorre a grande velocità, chissà per dar man forte a chi? Ai cavalieri? Alla stessa volpe? Probabilmente è la copertina che ha più messaggi criptici in assoluto, da alcuni è criticata proprio per questo, ma a parer mio è bellissima e, come le 2 precedenti, imprescindibile.
Genesis Live: voto 7,5
Solo una foto live fatta al gruppo mentre esegue Apocalypse in 9/8, ma è una bellissima foto.
Selling England by the Pound: voto 7,5
Il dipinto è dominato da colori tenui e soffusi. I Genesis, insieme a Paul, abbandonano anche le illustrazioni fantastiche e oniriche per entrare in una dimensione più poetica. Il personaggio steso sulla panchina, cioè il protagonista del dipinto, non lascia sicuramente il segno come Cynthia o la volpe, ma bisogna dire che la copertina è ugualmente di buon livello. Sul retro una foto live, forse dallo show di Roma del gennaio 1973.
The Lamb Lies Down on Broadway: voto 9
E' affascinante. Una sfilza indimenticabile di fotomontaggi che permeano perfettamente le sensazioni del disco. Viene scelto opportunamente il bianco e nero, forse per aumentare la carica drammatica, e le foto continuano negli allegati interni e persino nelle etichette del vinile. Qualche critica per le note-fiume presenti in questi allegati, ma è anche, se non soprattutto, questa confusione babelica, probabilmente voluta, che contribuisce al fascino, prettamente crudo, violento e metropolitano, dell'opera.
A Trick of the Tail: voto 8
Carrellata di personaggi che rappresenta il trait d'union tra il nuovo e il vecchio: lo Squonk, il lestofante, l'Infermiera e tutti gli altri sembrano recuperare un pò il gusto fantastico di Whiteheadiana memoria. Peccato per la mancanza di un'ambientazione ben precisa, dato che ci si limita a una carrellata. Colori ancora una volta tutt'altro che sgargianti.
Wind & Wuthering: voto 7
Disegno tutt'altro che elaborato, anche se ben fatto, con colori un pò malinconici. Scelta sorprendente, in quanto Wind è un disco musicalmente " solare ", soprattutto dal punto di vista strumentale.
Seconds Out: voto 7,5
Bella foto live , che testimonia idealmente l'iconografia che caratterizzava ormai gli show dei Genesis. Da segnalare poi le foto all'interno, alcune di gruppo, e anch'esse di buon livello. Un riconoscimento a personaggi altrimenti semi-sconosciuti.
And Then There Were Three: voto 8,5
La copertina più misteriosa, in assoluto. Ma chi sono quei tre tizi? Cosa stanno facendo? Chi rappresentano? Forse i tre musicisti stessi? Ma allora perchè non sono comparsi con le loro facce? Credo sia d'uopo che qualche grande saggio del forum debba delucidarci in merito... Anche perchè in alcune foto promozionali del periodo, i Genesis sono fotografati con uno sfondo che ricorda un pò quello della copertina. Misteriosa poi quella specie di scia luminosa che va poi a raggiungere uno dei tre tizi. Strana ma affascinante.
Duke: voto 8
Bella copertina nella sua semplicità. Il personaggio che guarda la Luna dalla finestra infonde anche una sensazione di serenità.
Abacab: voto 6
Esistono, com'è noto, diverse copertine, ma tutte con un unico denominatore comune: sezioni colorate e unite fra loro. Hanno voluto rompere con il passato, si vede benissimo, senza neanche volere più rischiare con fotomontaggi, tipo And Then There, che potevano generare confusione. Però bisogna ammetterlo: un pizzico di originalità c'è.
Three Sides Live: voto 4
Che si può dire? Un nome, un titolo, senza tanti fronzoli. Niente più foto live per il loro terzo album dal vivo. Anche qui hanno voluto osare ( o al contrario, non hanno voluto farlo? ).
Genesis: voto 6,5
Non sono d'accordissimo su alcuni pareri negativi che ho letto su questa copertina. Quella di presentare dei solidi gialli su sfondo nero, però volutamente un pò " sfocati ", da un pò di personalità, anche se chiaramente non si può definire propriamente pregevole. Qualche foto dei nostri all'interno, tra cui un Tony Banks versione baffuta.
Invisible Touch: voto 6
C'è la volontà di proporre, ancora una volta, qualcosa di nuovo, ma il risultato non è esaltante. Eppure il disco ha un successo immenso. Cosa ancora più sorprendente, dato che in pieni anni 80 la confezione, la parte visiva, l'apparenza, ha sempre rappresentato una parte integrante del prodotto. Per i Genesis, curiosamente, sembra l'esatto contrario.
We Can't Dance: voto 8
Tenera copertina, la migliore da Duke in poi. L'uomo e il bambino che guardano il cielo, un cielo azzurro, sembra la risposta ai problemi di incomunicabilità che sembrano permeare quella fine di secolo. Il fatto che entrambi poggino su uno spicchio del pianeta Terra dà un significato più " globale " al messaggio. Bella anche la scritta stilizzata " Genesis ". Del resto WCD è il disco dei Genesis in cui ci si addentra , più di ogni altro, in problematiche sociali.
The Way We Walk: voto 7
E vabbè, non saranno granchè queste 5, familiari, sagome, che procedono in modo buffo ( su Shorts si vedono le facce dei nostri, su Longs no ), però, grazie anche a queste copertine, è stato coniato il logo, marchio di fabbrica per antonomasia dei Genesis degli anni 90. Va bene così.
Calling all Stations: voto 7
Un figuro, non meglio identificato, sta, con i suoi pensieri, nel bel mezzo di una serie di cerchi concentrici. Qualche similitudine, concettualmente, con la copertina di WCD, ma con, leggermente, meno efficacia. Originale però, la scritta Genesis, leggermente storpiata, e, subito sotto, il titolo, ripetuto 4 volte, sempre più in piccolo e più sfocato. E quei puntini, fanno un pò pensare...