by aorlansky60 » 05 Oct 2009, 07:10
Se è vero, come dimostrato dalla statistica, che in tutte le crisi economiche che hanno attraversato il mondo occidentale dai primi del Novecento -passando per la Grande Depressione del 1929 oltre ad altre fasi negative meno drammatiche ma comunque significative- che il mondo finanziario è sempre il primo ad essere colpito e ad anticipare l'uscita dal tunnel e quello dell'economia reale in ritardo rispetto al primo come tempi e conseguenze, il fenomeno si stà ripentendo puntuale anche per questa crisi ed in questa fase attuale i tempi peggiori per la gente normale si devono ancora vedere, purtroppo. E non è un problema solo italiano ma che coinvolge il mondo intero, almeno quello industrializzato sul quale questa crisi è caduta come un macigno.
Si è voluto drogare l'economia pensando di fare soldi e profitti(da parte dei soliti filibustieri arrembanti della finanza, da vedersi soprattutto nei managers degli istituti bancari USA e UK non a caso quelli più colpiti dall'onda di riflusso e perdite monetarie) non su valori reali e produttivi, il buon sano concetto del LAVORO di un tempo, ma facendo leva esclusivamente sulla finanza, innescando al consumo ingiustificato una massa di utenti mondiali, erogando prestiti "a go-go" ed incentivando al consumo più sfrenato, attivando poi pacchetti finanziari che facevano leva sui prestiti erogati, una cosa micidiale grottesca e ridicola! I risultati sono che una volta crollato il castello di carta, quello che ci si ritrova è un mondo occidentale che di fatto da "liberale" si è visto trasformato "comunista" e "statalista" (una vera disdetta e smacco per un paese di filosofia LIBERALE come gli USA) visti e considerati gli enormi esborsi di capitali pubblici messi in atto per tamponare le falle e le follie della finanza privata - cifre nell'ordine di migliaia di miliardi di US $, una roba da far tremare le vene ai polsi solo a pensarla e di cui QUALCUNO a livello di generazioni future prima o poi si dovrà fare carico, perchè il debito pubblico di paesi guida dell'economia, primi fra tutti proprio gli USA, è schizzato a valori da paura mai conosciuti in passato. Ed il nostro non fa eccezione.
Io sono un "realista". L'ho sempre scritto e sostenuto.
non credo alle chiacchiere del mondo politico -non solo italiano- che cerca di infondere ottimismo pur riconoscendo che è l'unica cosa che può e che deve fare in questa fase delicatissima...
Io credo nei numeri, nella statistica e nella Storia nei suoi svolgimenti.
Ormai già da certo tempo, tutti gli esperti dell'economia, anche i più irriducibili ed ottimisti, sono concordi nel definire l'attuale crisi economica come la più grave che abbia colpito l'occidente dal 1929; bene, quest'ultima si è risolta faticosamente attraverso 10 anni di miserie economiche culminati poi con una "cosetta da nulla" rappresentata dalla II Guerra Mondiale, proprio per l'inasprirsi delle misure protezionistiche messe in atto dai vari governi dei paesi forti del tempo, prima conseguenza della crisi... Ma davvero qualcuno crede che la crisi attuale possa già definirsi "superata" come qualcuno va sbandierando??? siamo solo a poco più di due anni dal suo innesco, agosto 2007 quando si percepirono all'orizzonte le prime falle rappresentate dai cosiddetti "mutui a forte rischio" (i famigerati SUBPRIME termine diventato familiare anche a chi non si è mai occupato di economia)...
In una società di stampo capitalistico, tipica come quella in cui viviamo, mantenuta in piedi dai consumi, se 2+2=4 c'è qualcosa che non mi quadra circa il fatto che la crisi sarebbe ormai "terminata".
Le società industriali che impiegano personale devono produrre per vendere.
Ma se manca la domanda viene meno il bisogno di produzione, che si deve arrestare.
E' quello che stiamo assistendo da almeno un anno e mezzo in tutti i comparti dell'industria votata ai beni di consumo, primo tra tutti quello dell'auto.
Se la gente perde il lavoro non ha soldi per sostenere l'economia. Ha appena il minimo per mantenersi in vita grazie agli ammortizzatori sociali che grazie a DIO hanno tenuto, almeno fin'ora. Se tutta questa gente si trova poi impelagata con mutui e prestiti vari contratti a suo tempo che non è più in grado di onorare, il problema si rigira poi verso quegli istituti che hanno erogato i prestiti e che ben presto si ritrovano con un pugno di mosche in mano, accuendo ulteriormente le perdite, è un giro vizioso che può non aver termine, oltre al fatto che ancora oggi molti istituti bancari conservano a concorrere nei propri bilanci societari veri e propri pacchetti "spazzatura"(sempre figli del solito schema) che non valgono un soldo, per un valore stimato dall'FMI(Fondo Monetario Internazionale) come oltre 3mila miliardi di US $ a livello globale, una cifra da rabbrividire...
Ecco il perchè tutti i magazzini di prodotti finiti di qualsiasi genere sono pieni di merce invenduta.
Ed ecco perchè le industrie lincenziano o devono ricorrere a cassa integrazione, non hanno bisogno di produrre perchè è crollata la domanda.
E se, come riportato da molti istituti prima fra tutti il FMI la disoccupazione è destinata a salire ancora nel 2010(a livello globale), come si spera che l'economia possa migliorare grazie a consumi di conseguenza in ulteriore calo?
ps
Un mese fa ho letto un dato DA PAURA relativo all'Italia: oltre a tutti i problemi economici già in atto, poco più di 700 Comuni Italiani sarebbero "impelagati" con prodotti cosiddetti "derivati" promossi anni fa dalle banche(sempre quelle...) per un totale di 27 miliardi di € di debiti(articolo del Sole24Ore)... per un paese come l'Italia questa cifra rappresenta un volume da robusta manovra finanziaria, forse anche due...
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...