Both Sides

Scrivete qui i messaggi dedicati al simpatico "singing drummer", sempre coinvolto in una miriade di collaborazioni e progetti paralleli.

Both Sides

Postby Lomba1993thedrummer » 19 Jun 2012, 18:50

Salve a tutti,ho sentito dire che Phil su quest'album non tocca la batteria...è vera questa affermazione??? a me personalmente non sembra però volevo saperne di più da qualcuno più esperto di me... [:)]
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Re: Both Sides

Postby highinfidelity » 25 Jun 2012, 07:33

Questo discorso di tanto in tanto risalta fuori, presumo perche' da qualche parte su internet qualcuno deve aver scritto questa cosa senza mai premurarsi di verificarla e correggerla. Probabilmente l'equivoco nasce dal fatto che in Both Sides Collins ha fatto un uso molto esteso e contemporaneamente anche molto poco creativo di programmazioni di batteria. E la batteria vera, dove c'e', purtroppo non e' certo ne' suonata ne' incisa in modo memorabile. Per sicurezza mi sono anche riletto le pagine di "The Singing Drummer" di Mario Giammetti relative a Both Sides e anche il Giam non conferma la strampalata teoria secondo la quale Collins non avrebbe mai suonato la batteria sull'intero disco.

Non e' certo incisa in modo memorabile neanche la chitarra, suonata da Collins con campionatori. Stessa identica cosa per il basso, suonato da Collins ai sintetizzatori. Insomma, Collins ha voluto suonare tutto da solo, e sotto questi brutti suoni sintetici e' sepolta la batteria. Principalmente per questa ragione, a mio giudizio, questo e' inequivocabilmente il disco meno interessante di tutta la sua carriera. Ci sono tuttavia persone che sembrano apprezzarlo molto, giungendo a dire che secondo loro invece sia il migliore in assoluto ( [:0] assurdo secondo me) come in questo vecchio topic: viewtopic.php?f=19&t=885
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Re: Both Sides

Postby Thomas Eiselberg » 25 Jun 2012, 11:24

highinfidelity wrote: Ci sono tuttavia persone che sembrano apprezzarlo molto, giungendo a dire che secondo loro invece sia il migliore in assoluto ( [:0] assurdo secondo me) come in questo vecchio topic: viewtopic.php?f=19&t=885


Both sides è il mio preferito di Phil.

Ha molti problemi, non è sensazionale a livello di suoni, non è musicalmente ricchissimo, ma per me in Both sides è contenuto il vero Phil, quello più genuino, un album dove riesce ad essere profondo e commerciale allo stesso tempo (mentre negli altri album c'è una sproporzione maggiore).

Face Value è superiore qualitativamente (senza dubbio) ma Both sides per me ha una magia che nessun altro album di Phil ha.
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Re: Both Sides

Postby highinfidelity » 26 Jun 2012, 13:59

Con l'occasione di questo topic, l'ho riascoltato ieri sera a distanza di alcuni anni dall'ultimo passaggio sul giradischi.

Nel complesso non sarebbe un brutto disco. Diciamo che se uscisse oggi si griderebbe al miracolo, visto il livello medio di quanto si trova nei negozi di dischi. Pero' i difetti gia' riassunti nel mio primo post ci sono veramente tutti.

Per incominciare ci sono almeno un paio di pezzi veramente superflui, e inoltre tutto il disco tende a ritmi molto lenti che alla lunga annoiano. [:(-(] Ma soprattutto sembra uno spot pubblicitario della Korg M1, o un demo di un disco ancora da registrare in studio. Can't Turn Back the Years sarebbe anche bella se ci fosse un sax soprano o anche una chitarra pulita al posto di quel suono di synth quasi ridicolo. E quella specie di mandola in We Fly So Close? Terribile. Un po' in tutto il disco ci sono quelle chitarre sintetizzate che cercano di imitare, ma senza anima, i classici timbri di Stuermer (perche' non chiamarlo, allora?). E via dicendo.

Sicuramente i temi sono intimi, ma pensando a Phil neo papa' per la seconda volta con in testa l'amichetta della Bertorelli, che dire... Umanamente lo comprendo, ma quei testi mi irritano un po'. Saro' un bacchettone ma credo avrebbe potuto evitare almeno di mettere il tutto in canzone (oppure di sposarsi con le idee non chiare). Va beh, son passati altri vent'anni e un altro matrimonio e un altro divorzio, mettiamoci una pietra sopra.

Comunque, Thomas, mi stupisci davvero. Detesti Invisible Touch perche' e' fatto con "suoni di plastica", e va bene: de gustibus... [/:-|] Poi questo disco, che e' fatto con suoni di plastichetta, invece ti piace... [':-|]

Per carita', suonato con strumenti veri e non con monnezza digitale, togliendo qualcuno degli innumerevoli lenti e accorciando di molto, sarebbe stato sicuramente un album al livello almeno di ...But Seriously. Ma cosi' com'e', insomma... [:-|]
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Re: Both Sides

Postby Betelgeuse » 26 Jun 2012, 14:51

Quest'album non mi piace eccessivamente.
In particolare è il disco in cui sembra rallentare l'ascesa della sua carriera.
Mi sembra un lavoro poco curato, e questo indipendentemente dal fatto che Phil curi, da solo, tutte le parti strumentali. In ogni caso un brusco passo indietro rispetto al bellissimo Face Value, al geniale e pazzoide Hello I Must Be Going, al vendutissimo e adrenalinico No Jacket Required, al ruffianuccio ma ugualmente vendutissino ( 1° posto in Italia per diverse settimane ) But Seriously.
Però, tornando, a Both Sides, c'è una delle sue più belle canzoni in assoluto, cioè I've Forgotten Everything.

http://www.youtube.com/watch?v=3cPYVuP8q54
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Re: Both Sides

Postby Thomas Eiselberg » 26 Jun 2012, 19:47

highinfidelity wrote:Comunque, Thomas, mi stupisci davvero. Detesti Invisible Touch perche' e' fatto con "suoni di plastica", e va bene: de gustibus... [/:-|] Poi questo disco, che e' fatto con suoni di plastichetta, invece ti piace... [':-|]

Per carita', suonato con strumenti veri e non con monnezza digitale, togliendo qualcuno degli innumerevoli lenti e accorciando di molto, sarebbe stato sicuramente un album al livello almeno di ...But Seriously. Ma cosi' com'e', insomma... [:-|]


Guarda High, Both sides è un album che ho sempre apprezzato, ma è qualcosa che va al di là della qualità del disco in se (non pretendo che lo si consideri un capolavoro e molti difetti li ha, non li ho mai negati): fu il primo vero disco che acquistai in vita mia (a dire la verità era una cassetta [:D] ), la bellezza di quasi venti anni fa (ero in pratica un ragazzino che a malapena aveva ascoltato qualche canzone qua e là ed amava musica indecente che può ascoltare solo un bambino di 10 anni quale ero io all'epoca). Non so quante volte lo ascoltai, praticamente ogni giorno, e piaceva una cifra sia a me che a mio fratello maggiore (che mi disse un giorno "ma lo sai che quasi quasi me lo compro un album di Phil Collins, Another day in paradise è bellssima e gli altri pezzi che ho ascoltato di questo artista mi piacciono tutti...").

E' stato in un certo senso l'inizio di tutto per me, senza Both sides e la voce di quel musicista non avrei mai acquistato qualche tempo dopo Selling England, A trick of the tail, Foxtrot, mentre IT in pratica è stato l'ultimo album dei nostri che ho acquistato (anche se in pratica conoscevo quasi tutti i pezzi) e quindi avevo già una base solida di ascolti col quale confrontarlo, lo feci solo per completare la discografia.

Diciamo che sono cresciuto a pane e Both sides. [:D]

Insomma il mio giudizio è influenzato da fattori personali che ovviamente non possono per forza di cose essere capiti, tuttavia (ma non sono un esperto e quindi sono cose soggettive) i suoni di IT li trovo molto molto più irritanti, troppo anni '80, finti e "costruiti per fare presa" mentre quelli di Both sides li trovo artigianali, genuini, magari molte cose sono ingenue ma credo che sia il lavoro più personale di Phil, non sono canzoni fatte "per vendere" e si sente.
Forse Phil ha esagerato, ha voluto fare tutto da solo, ma quando riascolto la title track o I've Forgotten Everything, o Can't find my way, o una Please come out tonight al buio non posso fare a meno di emozionarmi, ci posso fare poco [:.-(]

Sono quindi perfettamente consapevole che qualitativamente Phil ha fatto di meglio (anche se come ho detto per me Both sides è un album di tutto rispetto, lo trovo molto maturo rispetto ad altri troppo danzerecci della sua discografia) tuttavia il Phil che amo di più è questo, non quello di Sussudio (canzone che mi fa incavolare), o di Who said i would, che avranno venduto anche tanto ma mi sono sempre sembrate banalotte e troppo troppo commerciali e stucchevoli.
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Re: Both Sides

Postby highinfidelity » 28 Jun 2012, 07:50

Thomas, capisco il tuo punto di vista, e vorrei anche evitare di fare come al solito l'avvocato del diavolo di Invisible Touch, disco contro il quale sembra esserci un ostracismo quasi universale condotto pero' da persone (non parlo di te) che nel 90% dei casi non hanno seguito la New Wave perche' musicalmente e mentalmente si sono arrestati almeno un decennio prima e che un sintetizzatore, tra parentesi, non saprebbero neanche non dico accenderlo ma nemmeno riconoscerlo in fotografia. E anche qui: va beh. [:|] Non c'e' una legge dello Stato che vieti di avere un blocco mentale intorno agli anni '70.

Tuttavia, mettiamo pure in ipotesi che IT faccia inconfutabilmente schifo (secondo me non e' cosi', ma nuovamente: de gustibus... [:|] ). Si dovra' comunque almeno riconoscere, se vogliamo anche solo perche' Tony Banks e' un professionista delle tastiere e non un batterista-cantante con discrete doti di polistrumentista, che la creativita' nell'uso dei sintetizzatori, soprattutto nel senso dei timbri ma anche (ovviamente) delle armonie, e' su un altro pianeta rispetto a Both Sides. Non c'e' proprio confronto: in Both Sides sintetizzatori e (soprattutto) campionatori vengono usati quasi esclusivamente nel modo peggiore, quello che la buona pratica impone rigidamente d'evitare: cioe' come surrogato degli strumenti reali e di musicisti in carne ed ossa. E la cosa da' doppiamente fastidio perche' non e' stata fatta da un povero esordiente non in grado di pagarsi qualche turno d'orchestra, ma da Phil Collins in cresta all'onda. Ci voleva tanto a chiamare il solito Stuermer o il vecchio amico Ronnie Caryl per qualche sana schitarrata al posto di quelle schifezze di chitarre sintetizzate?

Non ricordo se sei un seguace di Elio e le Storie Tese, comunque hanno fatto un pezzo (La bella canzone d'una volta) che chiude piu' o meno cosi': <<Mi manca la canzone d'altri tempi (ecc. ecc...). Invece la canzone d'oggigiorno la fanno utilizzando i macchinari...>>. Sembra che parlino di Both Sides... [':-|]
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Re: Both Sides

Postby Thomas Eiselberg » 28 Jun 2012, 11:19

highinfidelity wrote:Thomas, capisco il tuo punto di vista, e vorrei anche evitare di fare come al solito l'avvocato del diavolo di Invisible Touch, disco contro il quale sembra esserci un ostracismo quasi universale condotto pero' da persone (non parlo di te) che nel 90% dei casi non hanno seguito la New Wave perche' musicalmente e mentalmente si sono arrestati almeno un decennio prima e che un sintetizzatore, tra parentesi, non saprebbero neanche non dico accenderlo ma nemmeno riconoscerlo in fotografia. E anche qui: va beh. [:|] Non c'e' una legge dello Stato che vieti di avere un blocco mentale intorno agli anni '70.


Capisco il tuo punto di vista, tantopiù che da qualche tempo ascolto molto più il cosiddetto new prog (cioè il prog dagli anni '80 in su) e l'hard and heavy che il prog d'annata, a parte i Genesis e i VDGG.
A me non è che non piace IT perchè da snob me ne infischio dei dischi anni '80 e resto fermo "all'epoca d'oro", no io da figlio degli anni '80 ho ascoltato e ascolto tantissima musica di quell'epoca. IT non mi paice perchè lo trovo un brutto disco, stop. Nel 1986 i Church sfornarono un disco come Heyday (ma anche i Talk Talk con The Colour of Spring), ecco quello mi sembra un esempio di pop intelligente e ben suonato, IT no.

highinfidelity wrote:Tuttavia, mettiamo pure in ipotesi che IT faccia inconfutabilmente schifo (secondo me non e' cosi', ma nuovamente: de gustibus... [:|] ). Si dovra' comunque almeno riconoscere, se vogliamo anche solo perche' Tony Banks e' un professionista delle tastiere e non un batterista-cantante con discrete doti di polistrumentista, che la creativita' nell'uso dei sintetizzatori, soprattutto nel senso dei timbri ma anche (ovviamente) delle armonie, e' su un altro pianeta rispetto a Both Sides. Non c'e' proprio confronto: in Both Sides sintetizzatori e (soprattutto) campionatori vengono usati quasi esclusivamente nel modo peggiore, quello che la buona pratica impone rigidamente d'evitare: cioe' come surrogato degli strumenti reali e di musicisti in carne ed ossa. E la cosa da' doppiamente fastidio perche' non e' stata fatta da un povero esordiente non in grado di pagarsi qualche turno d'orchestra, ma da Phil Collins in cresta all'onda. Ci voleva tanto a chiamare il solito Stuermer o il vecchio amico Ronnie Caryl per qualche sana schitarrata al posto di quelle schifezze di chitarre sintetizzate?


A me da ascoltatore e non da esperto piacciono più i suoni di Both sides (non che mi facciano impazzire) e la questione la giro in altro modo: preferisco che Phil si sobbarchi tutto il lavoro producendo pezzi con suoni molto ingenui, plasticosi (ma a mio avviso meno plasticosi di certi anni '80), piuttosto che dei musicisti di indubbio valore, molto più bravi compositivamente del solo Phil (perchè Tony è superiore a Phil sotto questo punto di vista) si facciano abbagliare dalle luci del successo è producano un album così pessimo (non solo a livello di suoni ma anche compositivamente parlando).

Phil invece con Both sides fa l'esatto opposto: nel suo momento di massimo "splendore" decide di rischiare producendo un album molto intimista, senza tante commercialate (qualcuna c'è), suonando tutti gli stumenti, e in pratica fregandosene di quello che sarebbe stato il riscontro del suo pubblico. Non a caso fu il primo album a vendere meno dei precedenti.

IT è innegabile che abbia dei pezzi "alla Phil solista" (Into Deep, Anything she does, Invisible touch), ma simili a quel Phil solista che non apprezzo, quello di No jacket required. E' ovvio che se si apprezza quell'album può piacere anche Invisible touch, e per me vale l'opposto.

Per me uno è un album ingenuo e non eccezionale come suoni ma "profondo" e coraggioso, con pezzi indubbiamente emozionanti, l'altro un album niente affatto ingenuo (anzi, ultracostruito), fatto per vendere, con zero cuore e non eccezionale come suoni.

Questione di gusti, come al solito. [;)]
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Re: Both Sides

Postby highinfidelity » 29 Apr 2020, 17:26

Proseguono i ripescaggi e i riascolti, ed è giunto il turno di Both Sides, album che finora ho sempre considerato il peggiore di Collins (ma vedremo se qualche altro suo disco crollerà alla prova del riascolto...) ma che vanta alcuni insospettabili sostenitori, peraltro irriducibili, come ad esempio il nostro Thomas (vedasi sopra!).

Premetto che ho riascoltato il disco "a nastro" per oltre una settimana, senza rileggere quanto scritto in questo thread per non auto-influenzarmi. Dopo aver steso la bozza della consueta mini-rece brano per brano, sono andato a rileggere quanto scritto in passato e - meraviglia delle meraviglie [:D] - nonostante gli otto anni intercorsi i concetti verbalizzati sono esattamente gli stessi, addirittura ho citato i medesimi musicisti tragicamente assenti!

Complessivamente il disco trasmette l'idea d'essere un demo-tape; di classe per carità, ma pure sempre un demo-tape su cui sono fissate idee che poi sarebbero dovute essere arrangiate, espanse, condivise con altri musicisti che avrebbero portato la loro esperienza e la loro arte, mentre invece è finito dritto in stampa. Molti dei timbri impiegati sono campionamenti di bassissima qualità, veramente orrendi, e non sarebbe nulla se fossero semplicemente dei suoni stravaganti, ma purtroppo cercano d'imitare (ovviamente fallendo miseramente) strumenti acustici reali. Emerge strabordante ovunque quell'HORROR VACUI (brillantissima definizione che prendo volentieri a prestito) che porta Phil ad intasare di suonini e noticine inutili dei passaggi che, lasciati nudi e sobri, sarebbero stati bellissimi, o comunque senz'altro migliori.

Tra tutti i remaster cretini che sono stati fatti nel corso degli anni, si è ignorato quest'album che invece sarebbe stato davvero da rimasterizzare, anzi per meglio dire da reincidere da zero, da risuonare completamente. Peccato che ormai Phil non sia più neppure lontanamente in grado di farlo.

Both Sides Of The Story - è sicuramente il brano più bello del disco, e purtroppo anche l'unico davvero convincente fino in fondo: stacchi d'orchestra accattivanti, bella melodia, ritornello memorabile, alcuni passaggi lirici veramente gagliardi e ben valorizzati. Nel ponte fanno capolino delle cornamuse, ovviamente sintetizzate, usate con piacevole parsimonia e misura (più avanti non si ripeterà il miracolo). Inaspettatamente piatta la batteria, che fà un po' le stesse cose dall'inizio alla fine. VOTO: 8.

Can't Turn Back The Years - un ridicolo strumentino sintetizzato, che forse vorrebbe imitare un sassofono soprano ma sembra più una paperella per vasche da bagno, caratterizza questa canzone. Alla fine ci si affeziona quasi a questo suonino strambo, ma certamente è un dettaglio che, se solo Phil avesse collaborato con altri musicisti, gli sarebbe stato caldamente consigliato di cambiare. La base ritmica è programmata sulla sua cara vecchia batteria elettronica "vintage", e questo ci sta: la canzone è comunque molto bella e ottimamente interpretata. VOTO: 7.

Everyday - canzone piacevole, dall'arrangiamento leggero, che scorre tranquilla finché non si arriva a un assolino di qualche altro strumentino sintetico involontariamente comico, forse nelle intenzioni una trombetta, che esegue una raffica di notine ribattute. Mah. Dall'uomo che riuscì a portare i Phenix Horns in seno ai Genesis ci si aspetta altro. Tra parentesi è il secondo mid-tempo di fila, e siamo solo al terzo brano! (Ma come vedremo occerrerà farci il callo). Va beh, comunque la canzone non è malaccio. VOTO: 6.

I've Forgotten Everything - e dopo due mid-tempo di fila, tutti a nanna con uno slow micidiale! [:(-(] Tanto per cambiare il brano si apre con quella che forse avrebbe voluto essere una tromba sintetizzata (?) sopra una batteria elettronica che fa poco più di quel che farebbe un semplice metronomo. Alcuni passaggi vocali la rendono comunque un pezzo apprezzabile. Avrei voluto sentirla suonare dalla sua Big Band: batteria suonata con le spazzole e veri ottoni. Va beh, magari nella nostra prossima vita. VOTO: 6.

We're Sons Of Our Fathers - strana marcetta che non si capisce bene dove voglia andare. La base orchestrale sembra uno di quei ritmi preregistrati in fabbrica delle pianole per bambini. Il basso è una specie di synth bass che sembra suonare da sottacqua, forse un tentativo mal riuscito di imitare un basso fretless. Ogni tanto compaiono delle assurde ance starnazzanti, e l'attacco del ritornello è sottolineato da noticine ribattute di una trombetta che, più avanti, sembra pure svirgolare, apposta o non apposta non si sa. VOTO: 5.

Can't Find My Way - questa canzone è caratterizzata da un continuo che non riesco ad indentificare, forse un harpsicord sintetico, ma che comunque non è malaccio e se non altro le dà un'atmosfera particolare e nuova. Paradossalmente è guastata da un tambureggiare che sembra eseguito sui fustini del dash, e sono cose che proprio da Phil non ti aspetti; forse serviva più coraggio. Comunque il cantato è bello, e l'arrangiamento sufficientemente leggero e lontano. Brano interesante che merita un 7. Si rimpiangono particolarmente i ritocchi di Daryl Stuermer, che l'avrebbero elevato e livelli siderali.

Survivors - finalmente termina la micidiale sequenza di slow e mid-tempo, ma purtroppo arriva anche uno dei brani peggiori del disco. Un'accozzaglia di idee senza capo nè coda. Ritmo a martello di tamburello, di nuovo l'assurdo basso che sembra suonato sott'acqua, più un "wacka-wacka" tipo discomusic anni '70 che non c'entra veramente niente, ma niente niente niente. Questo pezzo è decisamente uno scarto, probabilmente un collage di varie idee che non comunicano tra loro, e penso non l'avrebbe salvato neppure un'eventuale collaborazione coi migliori musicisti ed arrangiatori del mondo. VOTO: 4.

We Fly So Close - Ricordo la fierezza e l'orgoglio con cui tanti anni fa Phil descrisse l'impegno con cui aveva suonato al sintetizzatore l'introduzione di finta chitarrina classica (o mandola o che diavolo aveva intenzione di essere) di questa canzone, studiando l'accordatura per evitare di suonare coppie di note che non possono essere suonate assieme su una sei/quattro corde. Inutile dire che invece il punto debole del brano è proprio quella finta chitarretta, che si vorrebbe poter togliere dal missaggio (per non farla tornare mai più). Tra l'altro colossale occasione persa per chiedere ad Ant o Steve di suonare qualcosa assieme a lui. Ovviamente l'aria centrale della chitarrina è scopiazzata di sana pianta, ma diciamo che è una "citazione". Peccato perché per tutto il resto questa canzone, basata su una ritmica leggerissima di percussioni elettroniche che riportano al miglior passato di Phil e dei Genesis, è davvero notevole. VOTO: 6 (se non ci fosse la chitarrina sarebbe addirittura 7, probabilmente 8 se ci avesse lavorato sopra anche Daryl).

There's A Place For Us - ennesimo slow/mid-tempo di una serie che pare interminabile, questa volta (tanto per cambiare) dall'atmosfera vagamente jazzy. Palesemente Phil cerca di imitare con suoni sintetizzati le rifiniture di Daryl, ovviamente non riuscendoci. Qualche timida e inutile ancia starnazzante qua e là, ma comunque il brano è abbastanza ben bilanciato e si lascia scoltare volentieri. VOTO: 6.

We Wait And We Wonder - è chiaro che Phil per questo disco aveva a disposizione un campionamento di cornamuse. Tanti artisti rock sono riusciti ad inserire le cornamuse nelle loro canzoni con esiti talvolta interessanti, ma purtroppo non è questo il caso: l'aria delle cornamuse è già di per sè nulla di speciale, ma soprattutto si inserisce in una canzone con la quale non ha nulla a che spartire; le variazioni attorno al tema sono veramente orrende, e in più torna pure il famigerato basso subacqueo che sembra non sapere in che direzione andare. Ancora una volta una canzone che sembra fatta fondendo a freddo avanzi di altre cose, e la cosa triste è che certe singole idee, prese di per sè, non sarebbero state nemmeno male. Ma già solo mantenendo il tutto più sobrio, forse si sarebbe ottenuta una canzone dignitosa. VOTO: 5.

Please Come Out tonight - se per caso a questo punto sentivate la mancanza di un lento, ecco un lento ancora più lento di tutti i precedenti. Alcuni passaggi sono oggettivamente belli, ma altre parti quasi recitate, a questo punto del disco, non le si sopporta proprio più. VOTO: 5.
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Re: Both Sides

Postby Gabri.drummer93 » 29 Apr 2020, 20:38

Both Sides per me è un disco fondamentale, lo ascolto da quando ho 3 anni e quindi ci sono affezionato. E' un album diverso da quello a cui si era abituati da parte di Phil, se ricordo bene, nella sua autobiografia lo descrisse come un Face Value ma all'ennesima potenza a livello di sentimento e infatti in questo disco lo si sente così intimo che non ha voluto nessun altro musicista. Se sia un bene o un male questo dipende dal gusto di ognuno di noi, secondo me è un bene perchè è come se avesse voluto mostrarsi nella maniera più semplice senza pretese. In alcuni brani ho trovato uno stampo, a livello di stile e "mood", simile ad alcuni brani fatti in passato.

Both sides of the story
Voto 9
Si apre il disco con lo scricchiolio del suo sgabello (cit. dal documentario di Going Back) e poi da 0 a 100 con energia. A me ricorda Sussudio

Can't turn back the years
Voto 8,5
Drum machine programmata e un brano dal sapore pop che più pop non si può. A me ricorda One more night

Everyday
Voto 8
Anche qua siamo davanti ad un brano super pop, il tema del ritornello entra in testa ed è molto orecchiabile. A me ricorda Do you remember?

I've forgotten everything
Voto 6
E' il brano che apprezzo di meno ma siamo nel pieno dell'intimità

We're sons of our fathers
Voto 7
Io ci sento atmosfere pop/lounge

Can't find my way
Voto 7.5
Ripetitiva ma a me il Phil tribale rilassa tantissimo. A me ricorda This must be love

Survivors
Voto 7.5
Questo pezzo ha grinta, di poco inferiore a Both sides

We fly so close
Voto 10
La mia preferita del disco. A me ricorda In the air tonight (sarà per come è costruito il pezzo con l'entrata della batteria nella parte finale)

There's a place for us
Voto 8 -
Atmosfera pop/jazzy, la sua voce è favolosa in questo pezzo. A me ricorda If leaving me is easy

We wait and we wonder
Voto 8
Non sono molti i pezzi energici in questo disco ma questo pezzo ne ha da vendere, bello rockeggiante.

Please come out tonight
Stesso discorso di I've forgotten everything. A me ricorda Father to son

Riconosco che questo album abbia dei difetti, ma le cose belle sono belle anche per le loro imperfezioni [:)]
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Re: Both Sides

Postby rkive » 30 Apr 2020, 20:14

Resta un album incompreso, forse perchè i brani forti non riescono a lanciare gli altri.
E' da considerare anche il taglio "intimistico", che certo non aiuta.

Brani forti o più che buoni:
Both Sides of the Story – 6:42
We Wait and We Wonder – 7:01
Survivors – 6:05

Brani da compito in classe:
Everyday – 5:43
We're Sons of Our Fathers – 6:24

Gemme nascoste:
Can't Turn Back the Years – 4:40
Can't Find My Way – 5:09
We Fly So Close – 7:33

Brani lenti da ascoltare più volte:***
I've Forgotten Everything – 5:15
Please Come Out Tonight – 5:46
There's a Place for Us – 6:52

***Se può consolare anche in Face Value toglierei brani simili, tipo This Must Be Love e If Leave Me Is Easy.
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Re: Both Sides

Postby Fizzo » 05 May 2020, 14:33

Album che, grazie all'autobiografia di pippuzzo ho capito perchè lui stesso ci sia così affezzionato (stava sotto a un treno poraccio), però è brutto ragazzi, io lo trovo di una noia mortale e credo che insieme a testify sia l'unico album di phil di cui non ricordo le canzoni anche leggendo i titoli. Ovviamente capisco chi ci è affezionato però a mio avviso è suonato male, arrangiato peggio ed invecchiato in maniera clamorosa; molto meglio il vituperato Dancing to the light.
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Re: Both Sides

Postby highinfidelity » 06 May 2020, 08:59

Fizzo wrote:molto meglio il vituperato Dance into the light.


...che è attualmente in fase di riascolto da parte mia, e senza voler guastare a nessuno l'attesa per la mia "rece" (che immagino essere veramente fervida [:D] [:D] [:D] ) posso già anticipare che pur essendo tutt'altro che un capolavoro stravince a mani basse su Both Sides, se non altro perché è suonato bene, da veri specialisti del proprio strumento!
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