Obsolescenza programmata.

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Postby highinfidelity » 21 Mar 2013, 11:08

Uno studio tedesco da' solide basi alla sensazione che molti consumatori hanno gia' maturato per conto proprio: molti elettrodomestici sono studiati apposta per durare due anni e poi scassarsi, con veri e propri punti di rottura o software maliziosi:

http://www.lastampa.it/2013/03/20/socie ... agina.html
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby Thomas Eiselberg » 21 Mar 2013, 11:42

Si, è una cosa che un po' tutti noi abbiamo pensato, se poi anche gli studi danno ragione a queste sensazioni (anzi lo dipingono come un fenomeno di massa)... [V] [xx(]
Essi vivono noi dormiamo. Obbedisci, compra, non pensare, il denaro è il tuo dio.

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Re: Obsolescenza programmata.

Postby aorlansky60 » 21 Mar 2013, 13:51

beh, non c'è molto da stupirsi... almeno io non lo sono affatto... tale filosofia introdotta nel mercato dei beni durevoli è figlia della mediocrità generale che caratterizza i tempi attuali, da 15anni a questa parte per essere un pò più precisi; guarda caso, [:-I] da quando l'occidente ha iniziato a guardare verso est considerando i vantaggi che un paese come la Cina poteva dare come ritorno economico... [:-j]

Alla base di essa c'è una logica precisa: "prima si rompe il prodotto, prima il consumatore è costretto a cambiarlo, generando così il ricambio che serve a creare profitto per chi produce."

Se la guardi dal punto di vista del business e di chi produce, questa logica non fà una piega;
dal punto di vista del consumatore ovviamente il concetto è a dir poco castrante.


Si sono rovesciate le parti:

un tempo i produttori di beni durevoli affermavano orgogliosamente che il loro prodotto era fatto per durare una vita,
e questo per loro era il migliore dei ritorni publicitari senza ombra di dubbio.

al giorno d'oggi invece un prodotto non deve durare più di tanto (anche)perchè reso obsoleto da un ricambio frenetico di modelli come imposto dai settori marketing delle società che si dividono sempre più faticosamente il mercato.


Come esperienza io porto sempre gli esempi legati ad hobby che hanno segnato fin qui la mia vita: hi-fi e fotografia.

Un mio parente possiede ancora il Thorens TD160 che il padre gli regalò nel 1975; non si sogna nemmeno di cambiarlo perchè va ancora benissimo e per le sue esigenze è più che sufficiente. Anch'io ho avuto quel modello, regalatomi a mia volta l'anno seguente, e so bene com'era costruito e la filosofia che vi stava dietro; che poi io l'abbia cambiato per inseguire le chimere tipiche da audiophilo è un altro discorso. Scommetto che quel giradischi è ora in casa di qualche appassionato, passato chissà attraverso quante mani, e stà svolgendo egregiamente il proprio lavoro; non me ne stupirei.

Acquistai la mia prima Leica (una R3mot) nel 1982 trovata d'occasione (solo così le mie tasche di giovane iniziato al mondo del lavoro potevano permettersi lo stato dell'arte in fatto di fotografia); a dispetto del tempo quella macchina funziona ancora oggi a meraviglia, al punto che ho acquistato altre Leica per soddisfare la mia passione, tra cui due venerande M3 prodotte negli anni 50 che ovviamente non perdono un colpo ancora oggi. Dal mio punto di vista, guardo con una certa tenerezza a chi al giorno d'oggi si affanna a correre dietro all'ultimo modello di reflex digitale... la mia unica preoccupazione è che non smettano di produrre pellicola tradizionale... speriamo che non leggano queste righe. [:D]

So bene che sarei un pessimo cliente per i produttori odierni, ma so anche che la mia mentalità di consumatore è stata formata molto tempo fà, quando i tempi non erano "mediocri"(sotto tutti i punti di vista) come quelli attuali...
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby chvfrc » 21 Mar 2013, 15:15

la stampa ha scoperto l'acqua calda, o i tempi di reazione giornalistica sono un po' lentini?
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby Betelgeuse » 21 Mar 2013, 17:45

Ma, scusate, non sarebbe peggio per le aziende in questione? [:-|]
Lasciamo perdere i telefonini, che ormai siamo abituati a cambiare spesso.
Ma se dopo 1 o 2 anni, fuori garanzia, mi si rompe la TV, la lavatrice, l'automobile o il frigo, e mi chiedono un'enormità per la riparazione, di solito io CON QUELLA MARCA HO CHIUSO.
Almeno io faccio così.
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby highinfidelity » 22 Mar 2013, 08:44

Si fa per dire. Ha due anni, lo butti via? Non lo fai riparare? Per esempio sulla mia FIAT Panda, combinazione giusto due anni e mezzo d'eta' (ma e' sicuramente un caso [:-j] [:---(] ) s'e' rotta la pompa della benzina. La pompa della benzina una volta era una macchinetta collegata all'albero a camme, nel vano motore, e uno se la cambiava da solo con cinque minuti cinque di lavoro. Era tenuta in posizione da una spina e non servivano manco cacciaviti e chiavi inglesi. Adesso - io non lo sapevo - e' invece un blocco unico di roba di plastica (pompa, galleggiante, piu' altra roba varia) immerso nel serbatoio della benzina. Sorvolo su quanto sia geniale l'idea di mettere roba elettrica a mollo nella benzina [:0] , pare ormai sia pratica costruttiva comune. Comunque questo blocco di ciarpame di plastica avra' un costo alla produzione, che sicuramente avviene in Polonia se non in Cina, ad esagerare, ma proprio a spararla grossa, di cinque euro.

Sai quanto costa dal ricambista? 400 (quattrocento) Euro, solo il pezzo. [>:-D] Manodopera (smontaggio dei sedili posteriori e del serbatoio della benzina, lascio immaginare i tempi) naturalmente a parte. E cosa fai, gli dici di infilargliela nel sedere come supposta a Marchionne? Cosi' butti nel cesso un'auto che vale ancora 8000 Euro? Naturalmente no: subisci il ricatto. [:(]

Tra parentesi il proprietario precedente, nonostante fosse un signore di una certa eta', aveva cambiato il pomello del cambio con una di quelle truzzate oscene che piacciono solo ai tamarri. Gia' che c'ero, ho chiesto quindi quanto costasse un pomello di ricambio. Bada bene: dico il pomello, solo il pomello, non tutta la cuffia flessibile eccetera. E' un monoblocco estruso in gomma che alla produzione costera' al massimo 10-20 centesimi. Sai quanto costa il ricambio? 45 (quarantacinque) Euro. Quello si' che gli ho detto di spedirlo a Marchionne come supposta. [!:-!] Ho poi pagato molto, ma MOLTO di meno un ricambio non originale FIAT per auto storiche che, trafficando un po', sono poi riuscito a montare sull'asta del cambio: centomila volte piu' bello del ricambio originale, con stemma FIAT d'epoca rosso e rivestimento in pelle.

Praticamente, se tu fossi un bravo meccanico e decidessi di montarti la tua macchina da solo in garage, acquistando tutti i componenti di una Panda come pezzi di ricambio, anziche' risparmiare il costo della manodopera operaia (quello che secondo Marchionne e' insostenibile [:-j] ) finiresti per pagarla come un palazzo di dodici piani. [:-j] Il business e' tutto li'.
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby chvfrc » 22 Mar 2013, 10:16

highinfidelity wrote: Bada bene: dico il pomello, solo il pomello, non tutta la cuffia flessibile eccetera. E' un monoblocco estruso in gomma che alla produzione costera' al massimo 10-20 centesimi. Sai quanto costa il ricambio? 45 (quarantacinque) Euro. Quello si' che gli ho detto di spedirlo a Marchionne come supposta. [!:-!] Ho poi pagato molto, ma MOLTO di meno un ricambio non originale FIAT per auto storiche che, trafficando un po', sono poi riuscito a montare sull'asta del cambio: centomila volte piu' bello del ricambio originale, con stemma FIAT d'epoca rosso e rivestimento in pelle.

trovato niente da sfasciacarrozze?
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby highinfidelity » 22 Mar 2013, 10:40

Non ho neanche provato: il fichissimo pomello per auto storiche, cento volte piu' bello di quella schifezza dell'originale, me lo spedivano direttamente via internet nella buca delle lettere. [;)]
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby aorlansky60 » 22 Mar 2013, 15:45

High scrive:

"La pompa della benzina una volta era una macchinetta collegata all'albero a camme, nel vano motore, e uno se la cambiava da solo con cinque minuti cinque di lavoro...Adesso e' invece un blocco unico di roba di plastica (pompa, galleggiante, piu' altra roba varia) immerso nel serbatoio della benzina... "

Lo stesso concetto è stato applicato al blocco fanali delle auto: una volta, cambiare una lampadina bruciata era una pratica che tutti gli utenti potevano eseguire semplicemente (bastava un pò di buona volontà, mi ricordo quando avevo la mia Fiat Ritmo 60... bei tempi...); ora invece sono riusciti a complicare talmente tanto la collocazione che non puoi fare a meno di rivolgerti all'elettrauto... [:-!] (sembra quasi che nel settore ingegneria delle case automobilistiche abbiano recentemente istituito un ufficio denominato "complicazioni delle cose semplici"!! mah...) [:-j]
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby highinfidelity » 26 Mar 2013, 07:48

Alain, cosi' pero' tu mi provochi... [;)]

Anno 2004, mese di Marzo, localita' imprecisata a cavallo tra Nevada e California. E' sera e sono alla guida di una Honda tre volumi di proprieta' di un carissimo amico americano assieme al quale sto facendo un grand tour che alla fine ammontera' a circa 16000 miglia. E' il mio turno al volante e mi sembra di notare, nei riflessi sui camion che mi precedono, che uno dei due fari anteriori non illumini piu'. Ci fermiamo a bordo strada, controlliamo, e in effetti l'anabbagliante sinistro e' "partito".

Nessun problema: la smodata passione degli americani per le automobili e' inferiore solo a quella per le armi da fuoco, e in qualsiasi paesucolo e' possibile trovare qualche store megagalattico con pezzi di ricambio per qualunque marca. Cosa che difatti puntualmente troviamo poche miglia piu' avanti.

Entriamo e spiego al tizio che la lampadina sinistra e' andata e quindi ci serve un ricambio adatto. Il tizio sparisce, tramesta un po' in magazzino e dopo qualche minuto torna indietro con un fanale completo. Al che gli dico << no guarda porta pazienza, mi sono spiegato male io, il fanale e' OK, si e' solo rotta la lampadina dentro>>. Quello per tutta risposta mi ripete che il pezzo di ricambio e' quello. << Si si, certo amico, hai ragione, il fanale e' proprio quello giusto, pero' forse non riesco a spiegarmi: il fanale di per se' va benissimo, non e' rotto, si e' solo fulminata la lampadina dentro; ci serve una lampadina di ricambio, non tutto il fanale, la lampadina e' rotta ma il resto del fanale e' a posto >>.

Morale della favola: analizziamo bene il fanale e ha ragione il tizio. Non c'e' modo di estrarre la lampadina, e' un blocco unico con tutto il fanale, se la bruci devi cambiare l'intero fanale. Ce ne facciamo, se non ricordo male, per 150 dollari e mezz'ora di lavoro al buio sul piazzale antistante. La lampadina piu' cara che abbia pagato in vita mia.

Non chiedermi perche' han fatto una lampadina che e' un pezzo unico col fanale, ci sara' sicuramente qualche ragione tecnica prodigiosa che nella mia ignoranza non riesco a immaginare. E' sicuramente il progresso che avanza. Non ho idea se nel frattempo il "progresso" sia arrivato fin qui, grazie al cielo la mia Panda ha ancora le lampadine normali di vecchio tipo che piacciono a noi "retrogradi".
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby aorlansky60 » 27 Mar 2013, 08:39

ciao Marco [:)]

che dire? l'esempio sull'esperienza da te vissuta parla da sola.

Evidentemente, nei dipartimenti di ingegneria e progettazione delle case automobilistiche, da un certo punto in avanti si è pensato di guadagnare e lucrare (fortemente, a spese dell'utente) anche su parti di ricambio che per noi utenti sembrano banali, a vederli...

Ogni tanto mi chiedo : il progresso, ammesso che sia un evoluzione, è davvero concepito a vantaggio della popolazione intera??? [:-I]
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby highinfidelity » 27 Mar 2013, 09:02

Lo e', ma ci vuole attenzione nel non mescolare le cose. In fondo non e' difficile, basta aprire gli occhi e soprattutto non ragionare col portafogli.

La pennicillina e' progresso. La lavatrice e' progresso. L'automobile e' progresso.

L'automobile con autoradio incorporata e sedili riscaldati ma in cui non puoi cambiare una lampadina che si brucia non e' progresso, e' marketing.

Il telegrafo e' progresso. Il telefono e' progresso. La telefonia cellulare e' progresso.

Il cellulare a cui puoi mettere le canzoncine come suonerie non e' progresso, e' un gadget per bambini che non hanno saputo crescere e diventare adulti.

La telegrafia senza fili e' progresso. La radio e' progresso. La televisione e' progresso.

Il digitale terrestre non e' progresso: e' una imposizione violenta per salvare l'emittente da cui trasmette(va) Emilio Fede.
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby aorlansky60 » 27 Mar 2013, 12:21

Marco, [:)]

osservazioni acute, le tue, che non fanno una grinza e che naturalmente mi trovano d'accordo,
specie quando sottolinei la differanza tra "progresso" e "marketing"...

permettimi solo una ulteriore precisazione relativa alla Tv vista come "progresso" : 50 o 40 anni fà, forse, vista la bontà e saggezza delle menti che vi passavano, e della qualità delle trasmissioni proposte di cui i telespettatori potevano godere (e fare tesoro di esperienza); considerato il basso profilo intellettuale della maggiorparte della gente che ultimamente (ultimi 20anni, va...) vi si trova a transitare affollandola, ostinati a non voler mai perdere la scena, incollati lì come fosse una poltrona parlamentare, credo sia meglio (molto meglio) tenerla spenta più tempo possibile...

E' forse questo il guaio maggiore che caratterizza questi tempi travagliati : la mancanza di menti sapienti ad illuminare e guidare la gente, situazione ribaltata rispetto al passato di qualche decennio fà; forse è la risposta del perchè si viveva meglio qualche decennio fà... naturalmente questa considerazione è da estendere oltre il ns paese, a tutto il mondo intero.
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby highinfidelity » 27 Mar 2013, 13:44

Difatti sfondi una porta aperta: come probabilmente ricordi da discussioni precedenti, nel 2008 ho deciso di eliminare tutti i televisori, orpelli ormai per me inutili, e da quel momento vivo felicissimo senza.

Il tuo ragionamento porta lontano, ed ha radici nella mentalita' nazionale e nello scrupolo con cui si facevano le cose in altri tempi piu' giudiziosi. Se ad esempio tu venissi un giorno a trovarmi, ci ascolteremmo assieme un bel po' di dischi a 78 giri della mia raccolta, gran parte dei quali comprati in blocco senza sapere nulla del contenuto. Con tua grande sorpresa dovresti constatare, cosi' come negli anni ho dovuto farmene una ragione io, che sono tutti quanti non dico eccellenti (che non e' possibile) ma comunque almeno sempre belli e gradevoli. Viceversa e' esperienza quotidiana comune che acquistando un CD a caso (limitiamoci pure anche alla sola musica italiana leggera) al 99% sara' una porcata inascoltabile.

Questo perche'? Beh, senz'altro in gran parte e' dovuto alla grandissima professionalita' dei direttori d'orchestra, dei maestri orchestrali e dei cantanti dell'epoca. Ma in altrettanto grande parte e' dovuta al fatto che queste persone, sul loro onore e per grande rispetto del loro pubblico, MAI avrebbero acconsentito a che finisse in stampa un brano o un'esecuzione che ritenevano non gradevole o poco meno che perfetta. Era fuori discussione. E i risultati, difatti, si sentono ancora adesso.

Pensa, ancora piu' avanti e venendo alla televisione, a conduttori come il Quartetto Cetra, Mina, Loretta Goggi... Anche Raffaella Carra' se vogliamo. Gente che sapeva fare, e con grandissima maestria, letteralmente di tutto. Gente (penso ai Cetra) che oltre a garbo ed educazione avevano una cultura musicale sconfinata.

E qui, tu me ne vorrai ma e' inevitabile, anche questo salmo deve purtroppo finire in gloria: chi e' arrivato dopo questa nobile partenza a guastare tutto propinando programmi-spazzatura? O per meglio dire: spot pubblicitari, che prima di lui non si sapeva neanche cosa fossero, interrotti da rimasugli di programmazione televisiva? Ebbene si', e' proprio lui: non e' un aereo, non e' un uccello, e' MEDIOCRE-MAN, il supereroe dell'italiano mediocre e ignorante. Coi risultati che voi che avete ancora la televisione potete facilmente constatare premendo qualunque pulsante del telecomando: pacchi... veline... grandi fratelli... isole... amici di maria... [xx(]

Come canta il nostro Phil: << too much for me >>.
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby aorlansky60 » 27 Mar 2013, 14:43

Marco [:)]

E' un godimento vero e proprio leggere le frasi del tuo ultimo intervento, ma andiamo con ordine;

credo che il sunto ideale sia racchiusa in questa frase :

"Gente (penso ai Cetra) che oltre a garbo ed educazione avevano una cultura musicale sconfinata."

Hai detto bene. Hai scritto giusto. [^]

Le persone che componevano il famoso Quartetto Cetra erano dotate di pregi andati perduti nel tempo :
GARBO ed EDUCAZIONE (oltre a possedere una cultura musicale davvero notevole come hai detto) così come le altre che hai elencato.

Non è un caso: tutte quelle persone erano semplicemente FIGLIE del proprio tempo. I tempi attuali a confronto sono sgarbati e sguaiati tanto da addolorare chi come me vive i riflessi dei ricordi di tempi più saggi. Ma tant'è.

Come abbiamo fatto a consentire di perdere quel garbo, quell'educazione, quei modi pacati, e tutte quelle virtù che sommate riescono a fare della vita un esperienza gradevole e costruttiva??? ci vuole tempo, molto tempo... se però fai tanto ad "abbassare la guardia"(come avrebbe detto mio padre) e dai modo alla stupidità di emergere e prendere il sopravvento, 50anni dopo non puoi che ottenere gli stessi risultati che abbiamo sotto gli occhi, specie se amplificati da un concetto non desiderato ma arrivato malgrado tutto, il seguente :

"chi e' arrivato dopo questa nobile partenza a guastare tutto propinando programmi-spazzatura? O per meglio dire: spot pubblicitari, che prima di lui non si sapeva neanche cosa fossero, interrotti da rimasugli di programmazione televisiva? Ebbene si', e' proprio lui: non e' un aereo, non e' un uccello, e' MEDIOCRE-MAN, il supereroe dell'italiano mediocre e ignorante."

con la conseguenza di vedere proliferare programmi televisivi "spazzatura" quali "pacchi... veline... grandi fratelli... isole... amici di maria... "(e ti sei anche limitato nell'elencarli...)

Lo ammonivano in molti, in passato : non esiste mezzo più subdolo, sottile, in poche parole così PERICOLOSO come il mezzo televisivo per riuscire ad abbindolare (assopire e rincoglionire) una massa di decine di milioni di cervelli umani; [:-|] questo lo sapeva fin troppo bene colui che nel ns paese per primo intravide nel media televisivo il mezzo ideale per emergere e promuoversi... chissà se la storia nei testi futuri ne darà un interpretazione simile a quella che stò dando io qui...


"E qui, tu me ne vorrai ma e' inevitabile, anche questo salmo deve purtroppo finire in gloria..."

Non te ne voglio assolutamente, figurati, scrivi cose e concetti veri e giusti che una persona obiettiva come modestamente mi ritengo non può non riconoscere; potrei concludere con una frase scontata : se tutti attuassero la tua scelta di portare in discarica il proprio Tv, magari potrebbe essere l'alba di un paese davvero capace di pensare con la propria testa, un paese con un opinione pubblica davvero in grado di potere elevarsi e dire la sua con autorevolezza... già... ma temo sarebbe sperare troppo.


ps : discorso "valvole e 78giri" : mi è capitato di leggere il tuo intervento della rubrica della posta di TNT, molto interessante ed istruttivo, ma conoscendoti non mi stupisce il livello di autorevolezza che hai portato come esperienza.

Bravo. [:)] [;)]

pps : "too much for me" eh, che bei tempi quelli, una canzone che non mi stanco mai di ascoltare ancora oggi!
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby highinfidelity » 27 Mar 2013, 15:59

Ti ringrazio per le belle parole Alain; la stima naturalmente e' reciproca, penso ormai l'avrai capito, oltre che dall'antica amicizia, dall'assiduita' con cui rispondo ai tuoi post. Riguardo a TNT: il mondo e' proprio piccolo, eh? [;)]

Tuo padre aveva ragione da vendere: negli anni '80, per varie cause (falsa prosperita' e quindi spensieratezza dovuta ad un debito pubblico che gonfiava come un pallone aerostatico, fine del confronto con strutture socio-economico alternative e della guerra fredda, yuppismo ed ogoismo dilaganti, perdita della memoria delle guerre mondiali eccetera) la guardia e' stata decisamente abbassata. Ma invece, estrapolando una celebre frase dal suo contesto giuridico (ma a guardare bene neanche poi tanto), l'imperativo doveva essere RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE. E' una fatica tremenda, ma basta mollare un attimo perche' le dighe cedano e il fango dilaghi ovunque.

La settimana scorsa in mensa un collega mio coetaneo, che spesso segue i nostri tesisti, mi ha fatto ragionare su un fatto a cui non avevo mai pensato. Purtroppo e' stata per me un'epifania, in senso negativo pero'. Il suo ragionamento e' stato questo: persone come me e te possono detestare a differenti livelli berlusconi e la cafoneria che ha diffuso sul paese, ma comunque sia, percepiamo la sua presenza in politica ed il suo dilagare come una anomalia. Prima, ce lo ricordiamo bene, la politica sara' stata meglio o peggio (non e' questo il punto) ma comunque il linguaggio non era questo, il rispetto reciproco raramente veniva a mancare, l'educazione ed un linguaggio forbito erano la norma. La cultura era sempre considerata un pregio ed un punto di forza, da tutti.

Per questi ragazzi che scrivono le tesi di laurea da noi ora, e che sono quindi nati negli anni '90, non e' cosi'. Loro sono nati quando berlusconi era gia' in politica, per loro e' normale che un personaggio del genere si occupi di politica, per loro e' normale che si usi il linguaggio da cafoni da lui introdotto, dal capo' al cucu' alla parola comunista intesa come offesa personale. E se gli spieghi che invece non e' normale, che e' un'anomalia, che si studiano in tutto il mondo le ragioni per cui una persona cosi' mediocre sia potuta rimanere al potere per vent'anni, ti guardano strano, non capiscono. Loro hanno sempre e solo visto e sentito quello, per loro e' normale che sia cosi'.

Figurati per la televisione (che per noi e' sinonimo di spazzatura ma per loro invece e' normale cosi') e per tutto il resto. Scoraggiante, no? Quello che per noi e' da sopportare con schifo se non da combattere apertamente, per loro e' diventato normale, cosi', senza far nulla, solo lasciando passare il tempo. Per questo aveva ragione tuo padre: non bisogna mai abbassare la guardia. L'avra' imparato in trincea o su' in montagna. [/:-|]
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby aorlansky60 » 28 Mar 2013, 09:42

Mio padre fece pugilato a livello dilettante quand'era giovane, di conseguenza il termine "non abbassare la guardia" gli diventò familiare molto presto...

Quel suo motto (che, ricordo, mi ripeteva spesso) si rafforzò con l'esperienza vissuta direttamente sulla propria pelle sin da giovane, quando già a 19anni(era classe '22) trovò suo malgrado l'appuntamento con la storia insieme al Genio Pontieri di Piacenza, spedito in quella che doveva essere una campagna trionfale agli occhi di mussolini e del regime fascista ("spezzeremo le reni alla Grecia!"...) che si rivelò invece una disfatta colossale; qualche tempo dopo, quando il vento dell'alleanza del "Patto d'Acciao" tra Italia e Germania era ormai decisamente mutato, catturato dai tedeschi insieme ad altri suoi commilitoni e spedito in un campo di lavoro in Germania (grazie al fatto che era giovane e di costituzione robusta evitò il campo di concentramento...) fino alla resa di quest'ultima.

C'è anche di più : per ragioni e sviluppi che non stò qui ora a descrivere, "convinto" dalle autorità Francesi ad arruolarsi nella Legione Straniera (pur di non essere rispedito con foglio di via in Italia dalla quale fuggì letteramente dopo essere ritornato dalla Germania caduta, per mancanza di lavoro e fame vera e propria), nel cui corpo prestò 7anni di servizio di cui 4 in "teatro operativo" (Indocina per rendere l'idea, dove si prese una forma di dissenteria che lo tormentò per il resto della sua vita; lo stesso scenario che diventò celebre negli anni 60 per via delle proteste giovanili contro l'intervento USA in Viet-nam ed una guerra assurda.)

Ha avuto e vissuto una vita decisamente più avventurosa e più dura della mia, non per scelta ma perchè travolto da eventi assai più grandi di lui.

So che siamo completamente fuori argomento, ma quella tempra che si ritrovò dopo la fine di tutte quelle avventure non lo abbandonò mai fino alla fine dei suoi giorni. Uno spirito davvero tenace per un uomo semplice ed umile per ceto socio-culturale di provenienza.

Ricordo un altra frase che mi diceva spesso :
"Ritieniti fortunato per non aver mai sofferto la fame, perchè io so cosa significa."

Quando a volte sono preso da classici "problemi di tutti i giorni" (che ad analizzarli con calma alla fine si rivelano sciocchezze futili e nulla di più) penso ai veri problemi e a quella sua massima di vita, e mi rendo conto di quanto avesse ragione, e mi sento risollevato...

ps : scusate l'OT [:)]

edit : nella fretta, ho dimenticato di citare che oltre la dissenteria, si riportò a casa una schiena tutta tumefatta in superficie da schegge di granata gentilmente offerta dai "viets"(in questo nulla contro di loro, difendevano semplicemente la loro terra, "a la guerre come a la guerre" come dicono i francesi...), che gli valsero un encomio ed una medaglia; conservo ancora quella "Croce di Guerra" al valore militare con stella d'argento.
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby highinfidelity » 28 Mar 2013, 09:53

Madonna santa, quante ne ha viste. [:0] Ha tutto il mio rispetto. [/:-|]
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby aorlansky60 » 16 Apr 2013, 12:58

un interessante articolo proprio sull'argomento, da me captato poco fa in rete :

Se atterrisce Serge Latouche, l’economista e teorico della decrescita felice che ne parla nel suo ultimo saggio, figuriamoci il cittadino medio, sempre più in crisi di liquidità e costretto a ripiegare sul “good enough”: l’obsolescenza programmata è l’ultimo spauracchio dell’egemonia consumista. Un sistema pianificato, un insieme di tecniche con cui il produttore di beni può decidere deliberatamente di ridurre la durata o l’uso di un prodotto.

E il fine si spiega con facilità: aumentare il tasso di sostituzione e spingere il consumatore a comprare. Ed ecco che oggetti con un alto coefficiente di tecnologia, si rompono proprio allo scadere della garanzia, lasciando il consumatore interdetto e in preda del più canonico dei dilemmi: riparare, perdendo tempo e denaro, o passare alla sostituzione? Un fenomeno che parte da lontano se è vero che già nel ’24 il cartello dei produttori delle lampadine stabilì di ridurne la vita da 2.500 a 1.000 ore. Il tema è attuale e anche molto sentito in Europa, come dimostrano Germania e Francia. Sarà il merito di avere ancora un’ala verde in Parlamento? Può darsi.

Come dimostra infatti uno studio commissionato dal gruppo parlamentare dei Verdi tedeschi, il fenomeno dell’ obsolescenza programmata è spiacevole per i consumatori ma non solo per motivi etici. Secondo lo studio di Schridde e Kreis, la furbetta scelta delle case di produzione per tenere sempre vivo il mercato, costerebbe ai consumatori teutonici circa 100 miliardi l’anno.

L’aspettativa di vita di un prodotto, quindi, è di 10 volte inferiore a quella di 40 anni fa, quando un elettrodomestico ci faceva compagnia per 20-30 anni. Non manca il parere contrario di chi pensa che una pratica simile col tempo sarebbe controproducente per i produttori stessi, che alla lunga perderebbero fette di utenza. Tuttavia, c’è chi tenta di correre ai ripari, come il gruppo parlamentare ecologista francese che ha presentato al Senato un disegno di legge per stanare un fenomeno che alimenta il consumo ma attraverso un meccanismo che verte sul dolo.

Come definire altrimenti, i sistemi che generano l’obsolescenza programmata? Si va dalle incompatibilità sofisticate, quelle di software, all’introduzione di elementi fragili, deboli o incoerenti, o alla mirata impossibilità di sostituire batterie e pezzi di ricambio.

Il rischio di una mancata regolamentazione in merito, come propone invece il testo francese – che mira a prolungare il periodo legale di garanzia dei prodotti, a imporre per l'azienda I'obbligo di fornitura di ricambi necessari per la riparazione di un prodotto per una decade, a rendere disponibili le istruzioni di riparazione- farebbe balenare l’idea che anche allo Stato faccia comodo un modello simile, per non entrare in rotta di collisione con le aziende e i produttori.

Non si tratta di rifugiarsi in un modello statalista che decide anche quanto debba durare un prodotto, ma di chiarire, anche in una fase storica ed economica delicatissima, a quale modello economico si vuole guardare. E se privilegiare quello che impone vita, nascita, morte e ricambio dei prodotti, o quello che mira a produrre meno rifiuti, favorire l’economia locale, sprecare meno risorse.

Le industrie soffriranno? Può darsi, ma anche avvantaggiare un sistema che mette in crisi le imprese che operano nel segmento della riparazione dei beni di consumo, non è una mossa geniale al tempo della grande depressione attuale.
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby chvfrc » 16 Apr 2013, 13:20

un paio di giorni fa su skynews ne han parlato per mezz'ora. fyi...
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby highinfidelity » 16 Apr 2013, 13:46

aorlansky60 wrote:imporre per l'azienda I'obbligo di fornitura di ricambi necessari per la riparazione di un prodotto per una decade

Dove si firma? [:-I] Voglio firmare SUBITO!!! [/:-|]

Se fosse per me l'obbligo di tenere pezzi di ricambio andrebbe esteso a vent'anni come minimo. E il costo deve essere, per legge, proporzionato a quello dell'oggetto da riparare. Se l'interruttore dell'aspirapolvere costa come l'aspirapolvere intero, il tutto si risolve in una presa per i fondelli.

Ma va anche detto molto chiaramente che a quel punto la merce a magazzino va detassata. Oggi non e' cosi': ho imparato da alcune esperienze dirette che molti ricambi finiscono in discarica molto semplicemente perche' tenerli in stock a magazzino produce unicamente costi.
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby Betelgeuse » 16 Apr 2013, 16:54

highinfidelity wrote:Se l'interruttore dell'aspirapolvere costa come l'aspirapolvere intero, il tutto si risolve in una presa per i fondelli.


A tal proposito, sono ancora incavolato per aver buttato nel cesso ottimi telefonini, perfettamente integri, perchè la batteria, ormai esaurita, costa come un telefonino nuovo! [!:-!]
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby aorlansky60 » 17 Apr 2013, 09:59

eh eh eh [:D] il settore della telefonia mobile da vendere alle masse si è rivelato un "invito a nozze" per i producer :

costo reale dell'oggetto pochi dollari -una manciata di semiconduttori in un involucro di plastica assemblati nel sud-est asiatico a costo di manodopera ZERO- venduto a 20/30 volte in più all'utente finale... [:D] poi c'è tutta la faccenda dei gestori e costo del traffico... ma che business! [:D] leggendo l'ultimo intervento di Betel, non sono stati degli sprovveduti, è chiaro che TI obbligano a cambiare device per favorire il "ricambio" [:D] il fatto che la batteria costi di più del cellulare stesso fa il paio con una cartuccia a colori ink-jet, da sostituire quando esaurita, che costa di più del prezzo iniziale di vendita della stampante, no?? [;)]
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby chvfrc » 17 Apr 2013, 11:29

marketing e strategie di vendite... biblioteche intere
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby kobaia » 17 Apr 2013, 12:20

sì e no.
all'azienda produttirce il telefono costa 10 euro (esempio) e la batteria 5.
il guadagno per l'azienda costi aggiuntivi dati da trasporto, marketing, rivenditore, fornitore e ricarichi vari, a te il telefoono costa 50.
hai bisogno di una batteria nuova...
i costi aggiuntivi rimangono all'incirca gli stessi, quindi ti costa diciamo 35 euro.

non è proprio solo una cosa deliberata dalle ditte produttirici, se si avesse la possibilità di comprare direttamente in fabbrica (e con molti prodotti, magari non telefonia, al giorno d'oggi è possbilie) la batteria di ricambio ti costerebbe 6 o 7 euro.


mi sono informato tempo fa per l'acquisto di un iphone (da regalare a mia moglie, lungi da me utilizzare un telefono che costi più di 50 euro [xx(] )
il costo del solo materiale se non sbaglio si aggira sui 140 euro [:0] Vista l'idiscussa qualità di componenti e assemblaggio scarterei l'ipotesi di lavoratori cinesi rastrellati dai campi di patate..

ecco magari per i nokia da 19,90€ il discorso è diverso... ma lì anche se la batteria costasse 10 euro cambieremmo tutto il telefono lo stesso, no? (con tutto che ormai le batterie sono diventate talmente durevoli da non preoccuparci più di tanto)
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby highinfidelity » 17 Apr 2013, 12:28

Veramente la mia esperienza dice l'esatto contrario. Le fabbriche che vendono anche per commercio diretto (e sono pochissime, praticamente nessuna) vendono all'incirca allo stesso prezzo del commercio al dettaglio, o pochissimo sotto. L'obiettivo ovviamente e' quello di massimizzare il profitto: si vende a un prezzo "in linea" col mercato o leggermente conveniente per l'acquirente, ma senza tutte le spese intermedie di trasporto e ingrosso, le quali a quel punto diventano soldi che entrano dritti in tasca del produttore.
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby aorlansky60 » 17 Apr 2013, 12:41

kobaia wrote:
mi sono informato tempo fa per l'acquisto di un iphone (da regalare a mia moglie, lungi da me utilizzare un telefono che costi più di 50 euro [xx(] )
il costo del solo materiale se non sbaglio si aggira sui 140 euro [:0] Vista l'idiscussa qualità di componenti e assemblaggio scarterei l'ipotesi di lavoratori cinesi rastrellati dai campi di patate..


Secondo me, sei stato fin troppo "largo" circa il costo che hai indicato "alla base"... [:-I] 140€ come equivalente di 180 US $ al cambio attuale (dove viene prodotto&assemblato si ragiona nella divisa americana) mi sembrano tanti se rapportati a quello che hai effetivamente in mano, [:-I] ma anche ammesso che sia così il margine di guadagno rimane ancora molto elevato... circa il tuo dubbio sul luogo dove venga assemblato, ti dice qualcosa il nome "Foxconn"??? ...stabilimento industriale di Taiyuan (nord della Cina) nei quali viene prodotto l’iPhone 5 e altri device Apple, come ad esempio l’iPad... dicendo questo, non intendo svilire la qualità della manodopera cinese (in fondo a pensarci è un ricorso storico, 50anni fà si tendeva a mettere in discussione la manodopera giapponese...); è che i produttori, dovendo competere sul prezzo, non possono che economizzare sul costo di assemblaggio, in paesi dove il personale è opportunamente formato e istruito, ma in condizioni salariali (stavo per srcivere sindacali, per poi accorgermi [:-j] che era un eufemismo...) molto lontane dai privilegi raggiunti in decenni dai lavoratori occidentali... dove il costo dello stesso modello lieviterebbe a livelli non più competitivi...
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby kobaia » 17 Apr 2013, 13:27

certo.. lo so che ormai tutto è cinese.. ma molta tecnologia "occidentale" realizzata in oriente rimane di alta qualità. magari se l'iphone lo assemblassiomo io e te sarebbe ancora miglire, certo, ma non è poi detto.
uno può seguire la linea etica e comprare prodotti coop, altromercato, seguire le aziende con filosofie migliori..
poi il discorso realizzazione-prezzo è quello che stiamo facendo dilà nel topic di marx
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby aorlansky60 » 18 Apr 2013, 13:53

Un altro aspetto della "obsolescenza programmata" opportunamente pensata (e celata) col quale mi sono ritrovato a fare i conti :

il dipartimento per il quale curo l'aspetto logistico ha recentemente espresso la necessità di dotarsi di una fotocamera digitale da abbinare al proprio sistema di microscopia; fatte le opportune selezioni, si arriva a scegliere un modello per il quale però il fornitore avverte che necessita di particolare piattaforma HW... [:-I] comunico che disponiamo di macchina dotata di S.O. Win Xp pro, 2G di RAM e 100Gb di Hd, mi rispondono che "passi per la memoria, ma la fotocamera scelta richiede forzatamente S.O. Win Seven, altrimenti non va..." [:-j]

poi mi son chiesto : a che serve recriminare??... la compatibilità offerta da Microsoft verso le sue vecchie piattaforme è qualcosa di leggendario, no??... [:-!]
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Re: Obsolescenza programmata.

Postby highinfidelity » 19 Apr 2013, 08:26

aorlansky60 wrote:poi mi son chiesto : a che serve recriminare??... la compatibilità offerta da Microsoft verso le sue vecchie piattaforme è qualcosa di leggendario, no??... [:-!]

Pare che finalmente cominci a pagarla. Sentivo nei giorni scorsi in radio che le vendite di PC sono precipitate in un baratro senza fondo.
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