allora, vediamo di fare i classici "due conti" come osservatore fuori dalle parti :
esiti delle elezioni di Feb con 30% di astenuti; restante 70% ripartito (quasi)equamente a 3 tra pd, pdl e m5s con leggera preminenza del primo, ma non sufficiente a garantirgli autonomia di governo; le cifre hanno detto sostanzialmente questo.
Nei 50giorni seguenti, il m5s ha palesemente dimostrato di non volere intraprendere alcun tipo di intesa politica con gli altri 2 per riuscire a formare un governo. Più che il pdl, il partner ideale candidato era per ovvi motivi il pd, ma anche con questo il m5s non ne ha voluto sapere.
Di fronte all'aspettativa crescente del paese (e dell'Europa...) ansiosi di ottenere risposte concrete dalla ns politica alle domande (ed ai problemi sempre più evidenti ormai improrogabili) la via in sostanza era questa :
"turarsi il naso", sotterrare seppur temporaneamente "l'ascia di guerra" e scendere a un compromesso con l'altra parte ricettiva al dialogo.
Questo è quello che doveva decidere il pd -
in quanto forza politica risultata maggioritaria negli esiti delle votazioni- nei confronti del pdl (l'unica parte utile rimasta con la quale riuscire ad ottenere i numeri minimi per formare un nuovo governo).
Ha prevalso la logica prima di tutto. Fondamentale in questa delicata situazione
la figura di G.Napolitano a costituire da "collante" tra "cane e gatto", volevo dire tra pd e pdl, le uniche due forze politiche in gioco a poter garantire un futuro.
L'alternativa a questo erano nuove elezioni con data da decidere(presumibilmente nel breve se non nell'immediato), con probabile -anzi certa- dimissione istantanea del Pres. Napolitano e con altrettanta certa
legge elettorale attuale con cui dover fare di nuovo i conti(...), cosa che -secondo me- avrebbe fornito una
PESSIMA risposta alle domande pressanti del paese (e dell'Europa...) fornendo un impressione generale che non ci potevamo più permettere, dato che l'effetto di reazione sarebbe stato prevedibilmente disastroso : il famigerato spread in risalita "a razzo" e borse (specie quella di Milano e Madrid, le piazze più deboli) in picchiata.
Ritornare ad uno spread a livelli prossimi o superiori a 500 in un momento economicamente disastroso come quello attuale avrebbe significato per il ns paese dare la pugnalata decisiva ad un corpo già martoriato e steso a terra, privo di difesa.
La gente che si lamenta delle proprie condizioni attuali farebbe bene a capire quanto veramente è in grado di influire il differenziale tra bund e btp nella vita di tutti i giorni, quella che tocca direttamente il cittadino sulla pelle viva...
(con buona pace di chi sostiene che lo spread non è fattore "importante"...
e con buona pace di chi vorrebbe farci uscire dalla moneta unica il più presto possibile...
)
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...