Segnalo che e' ri-uscito su 33 giri un album entrato, per la spiazzante grafica di copertina, nel mito del progressive italiano: Melos dei Cervello. Purtroppo questa volta la ristampa non e' della consueta AMS-BTF ma e' da quest'ultima solamente distribuito, mentre i tipi sono della Sony. Il risultato e' che l'album - un normalissimo (tragicamente normale, direbbe Fantozzi...) anta singola - e' messo in vendita ad un prezzo maggiorato di ben il 25% rispetto all'ordinario:
http://www.btf.it/catalog/product/view/ ... 8/s/melos/
Addirittura demenziale - direi - il prezzo a cui e' stata posta in vendita la versione su vinile rosso, tanto che, giunta in negozio la copia che avevo ordinato, ho chiesto che la rispedissero gentilmente al mittente e che mi facessero arrivare invece quella nera normale:
http://www.btf.it/catalog/product/view/ ... d-edition/
Una provocazione? Lo smodato desiderio di guadagnare piu' del guadagnabile? Non saprei dire. Dico solo che sa tanto di "inizio della fine". Quando si comincia a trattare la clientela come polli da spennare, spesse volte il negozio si ritrova con la serranda abbassata.
Che dire piuttosto della musica dei Cervello? Si tratta sicuramente di un disco che, sebbene rimanga nei confini e nei canoni del rock progressivo, e' di difficilissimo ascolto. Diciamo che al confronto i Van Der Graaf facevano canzoncine da autoradio. Ricordo che il buon Davide Smiraglia lo poneva tra i suoi dieci preferiti in assoluto del progressive italiano, e che lo preferiva a tutti i dischi degli Osanna (il paragone non e' casuale: gran parte dei componenti del Cervello ne facevano parte). Nonostante l'osticita' dei brani, concordo con lui almeno sulla seconda affermazione.
Le liriche sono vagamente ispirate (come il titolo lascia intuire) alla grecita' classica, ma sono altresi' d'una ermeticita' tale da renderle assolutamente incomprensibili. Mi chiedo se questo astrattismo nei testi fosse cosa voluta, o se magari qualcuno che abbia alle spalle studi liceali classici anziche' scientifici vi ravvisi un qualche significato che a me, lo dico francamente, e' del tutto sfuggito.