highinfidelity wrote:Ragionamento interessante e in larga parte condivisibile.
Pero' (e su questo punto mi ripeto spesso) il punto di forza che fa spiccare Phil su tantissimi altri batteristi, potenzialmente anche piu' tecnici e piu' dotati, e' il timbro che riesce a tirare fuori dai suoi setup. Pochissimi batteristi (Collins, Copeland...) possono essere riconosciuti ad occhi chiusi dopo pochi colpi di bacchette, e Phil e' sicuramente in questo ristrettissimo novero. Basta che dia un colpo sui tom, e sai che e' lui. Spesso basta anche solo sentire come tocca il ride per capire che e' lui, cosa che mi e' capitata proprio di recente ascoltando un vecchio brano di Robert Plant in cui non sapevo ci fosse Phil al seggiolino.
Moltissimi altri batteristi (anzi quasi tutti) navigano in acque grigie, e fondamentalmente potrebbero essere sostituiti da chiunque altro in possesso di pari tecnica. Phil no; a mio modo di vedere ha creato per se stesso un suono che e' unico (ed e' anche in possesso, comunque, di una tecnica sopraffina).
highinfidelity wrote:
Mangini, col suo set a quattro grancasse, e' il gran visir di tutti gli sboroni.
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