Iron Maiden - The book of souls

Un'area dedicata all'esplorazione dell'universo musicale in genere, e degli altri protagonisti del rock progressivo in particolare.

Iron Maiden - The book of souls

Postby Thomas Eiselberg » 20 Jun 2015, 14:16

Solo qualche mese fa la notizia dei gravi problemi di salute di Bruce Dickinson, ora non solo il cantante annuncia di aver superato la malattia ma addirittura in queste ore la band ha annunciato l'uscita del nuovo album previsto per settembre.
Invece che un lavoro dimesso e "minore" si trattera' di un album doppio (il primo della band) con canzoni che sfiorano in alcuni casi i 15 e i 20 minuti. [:p]


http://www.soundsblog.it/post/404491/ir ... uovo-disco

Ecco la tracklist
Disc 1
1. If Eternity Should Fail (Dickinson) 8:28
2. Speed Of Light (Smith/ Dickinson) 5:01
3. The Great Unknown (Smith/ Harris) 6:37
4. The Red And The Black (Harris) 13:33
5. When The River Runs Deep (Smith/ Harris) 5:52
6. The Book Of Souls (Gers/ Harris) 10:27

Disc 2
7. Death Or Glory (Smith/ Dickinson) 5:13
8. Shadows Of The Valley (Gers/ Harris) 7:32
9. Tears Of A Clown (Smith/ Harris) 4:59
10. The Man Of Sorrows (Murray/ Harris) 6:28
11. Empire Of The Clouds (Dickinson) 18:01

L'artwork (non originalissima e poco entusiasmante la copertina devo dire) sara' affidato a Mark Wilkinson, noto per le copertine dei primi album dei Marillion.

L'album uscira' in vari formati, tra i quali anche in triplo vinile.

Che dire, ho gia' l'acquolina [:p] [:p]
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Re: Nuovo album degli Iron Maiden a settembre

Postby Duke59 » 20 Jun 2015, 16:50

Con i Maiden ho un legame speciale, nel senso che fu il gruppo che per primo mi fece apprezzare il metal.

All'inizio ero un po' diffidente in quanto tutto il bagaglio di paccottiglia tipico del metal (borchie, teschi, atteggiamento macho, copertine horror) mi dava parecchio fastidio. Poi però mi sono concentrato sulla musica senza pregiudizi e ho scoperto che mi piaceva molto. In seguito ho anche capito che il 90% della messa in scena dei gruppi metal (in particolare nel caso dei Maiden) è fortemente ironica - a parte forse i Manowar [:D] e alcuni altri che invece prendono MOLTO sul serio la loro immagine.

Sono contento per la salute di Dickinson e per l'uscita dell'album che naturalmente cercherò di ascoltare. Se poi tornassero in tour quasi quasi un pensiero ce lo farei.
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Re: Nuovo album degli Iron Maiden a settembre

Postby Thomas Eiselberg » 20 Jun 2015, 19:23

Duke59 wrote:All'inizio ero un po' diffidente in quanto tutto il bagaglio di paccottiglia tipico del metal (borchie, teschi, atteggiamento macho, copertine horror) mi dava parecchio fastidio. Poi però mi sono concentrato sulla musica senza pregiudizi e ho scoperto che mi piaceva molto. In seguito ho anche capito che il 90% della messa in scena dei gruppi metal (in particolare nel caso dei Maiden) è fortemente ironica


Stessa cosa io.

Nel caso dei Maiden tutta l'iconografia, le scenografie a tema, le copertine fanno tutte parte dello show, una specie di spettacolo dell'orrore che ha per protagonista la mascotte Eddie (basta vedere la copertina di The number of the beast nella quale usa il diavolo come burattino [:-D] ). Tolto questo basta già ascoltare i pezzi o leggersi i testi per capire che la musica in se è fatta di molto altro e che il loro background musicale poggia fortemente sui gruppi anni '70 prog e heavy (ma sono anche loro stessi a dichiararlo).
Se poi si vanno a guardare i musicisti in se il quadro è ancora più chiaro: Dickinson è uno scrittore, un pilota di aerei (e ho detto tutto [:D] )e tante altre cose, gli altri sono dei musicisti ormai quasi sulla sessantina che come hobby hanno il golf, il calcio (ricordo Steve Harris ad una partita del cuore contro la nazionale cantanti qualche anno fa [:-D] ), la scherma...

Non esattamente quello che ci si aspetta da un gruppo metallaro [:D]


Duke59 wrote:- a parte forse i Manowar [:D]



Il trash e il cattivo gusto fatto gruppo. Ci si lamentava in un altro topic del look dei Queensryche o degli stessi Maiden, poi pensi ai Manowar e...

Image

[:0] [:0]

Ecco, se c'è un gruppo che non consiglierei a qualcuno che ha dei pregiudizi loro sarebbero il primo [:-D]

Però in fondo non mi dispiacciono, presi a piccole dosi non sono tanto male [:D]

Duke59 wrote:e alcuni altri che invece prendono MOLTO sul serio la loro immagine.


A me piace il metal "classico": primi Metallica, Judas Priest, Iron Maiden, Helloween, primi Queensryche e cose così, tutti gruppi come detto nati col mito dell'hard rock e del progressive degli anni 70' (e si sente), poi naturalmente ce ne sono tanti altri che fanno generi molto più "estremi" e (per le mie orecchie) inascoltabili, che si prendono eccome sul serio e che a differenza dei suddetti (sempre per me) hanno davvero poco valore e poco da dire.
Per dire io che apprezzo il metal come è noto odio il growl, proprio non lo sopporto, mi va bene per un po' ma ascoltare dischi interi cantati così mi da la nausea.

Insomma anche all'interno del metal stesso ci sono gruppi d'elite, diciamo così, e spazzatura [:D]
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Re: Nuovo album degli Iron Maiden a settembre

Postby highinfidelity » 22 Jun 2015, 09:40

Thomas Eiselberg wrote:triplo vinile. Che dire, ho gia' l'acquolina [:p] [:p]


A chi lo dici!!! [:p] E soprattutto: sono contentissimo per Dickinson, figura di metallaro che rasenta l'intellettuale e che ho imparato pian piano ad apprezzare sempre piu'. [/:-|] Mi piace anche l'idea che i brani non siano tutti a firma Dickinson (o di qualcun altro), ma che riflettano le numerose anime del complesso. Sembra interessante!

Anche se Eddie ormai e' un mito e non mi spaventa neppure piu', devo onestamente dire che soprattutto da giovanissimo mi ha tenuto alla larga da loro. Secondo me un gruppo di metallari intellettuali come gli Iron Maiden si sarebbero giovati molto piu' di una iconografia algida come quella ad esempio dei Blue Oyster Cult. Ma ormai e' storia! [;)]

I Manowar sono la risposta a coloro i quali si chiedevano come sarebbero stati i Village People in versione heavy metal. (sempre che qualcuno davvero se lo chiedesse!) Ma non bisogna dirglielo, altrimenti s'incazzano come delle bestie! Loro, difatti, credono d'essere dei veri guerrieri barbari! Ricordo loro concerti di fine anni '80 (o forse inizio '90) in cui tenevano un apposito siparietto di dieci minuti dedicato alle invettive e si lasciavano andare ai peggiori mandamenti a fanc..lo di tutti i loro detrattori! [:D] Una vera apoteosi del cattivo gusto! [:D] Comunque e' vero: alcune canzoni si salvano, alla fin fine non sono poi tanto male.

Il growl e' una cosa tremenda, vorrei che non l'avessero mai inventato. Non riesco a capire a chi possa piacere, considerato che neppure un supermetallaro come te lo puo' digerire. Il peggio del peggio, comunque, e' il crossover con inserti growl: fino a un certo punto senti una fatina con una voce celestiale (che ovviamente t'immagini essere una bonazza, anche se magari e' un cesso [:D] ) e poi tutto di botto subentra uno che sembra che parli mentre vomita. [xx(] Un effetto stile Barbie Girl degli Aqua, pero' all'n-esima potenza! [:D]
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Re: Nuovo album degli Iron Maiden a settembre

Postby Thomas Eiselberg » 22 Jun 2015, 11:21

highinfidelity wrote:
I Manowar sono la risposta a coloro i quali si chiedevano come sarebbero stati i Village People in versione heavy metal. (sempre che qualcuno davvero se lo chiedesse!)


[:-D] [:-D]

highinfidelity wrote: Loro, difatti, credono d'essere dei veri guerrieri barbari!


Già, e in questo caso non solo il look o gli atteggiamenti ma anche i testi sono allo stesso livello

"Now the world must listen to our decree
We don't turn down for anyone we do just what we please
Got to make it louder, all men play on ten
If you're not into metal, you are not my friend"

Ecco a me francamente fanno ridere e forse a tratti certi pezzi mi piacciono proprio per questo, sono una specie di parodia involontaria [:-D]

highinfidelity wrote:Il growl e' una cosa tremenda, vorrei che non l'avessero mai inventato. Non riesco a capire a chi possa piacere, considerato che neppure un supermetallaro come te lo puo' digerire. Il peggio del peggio, comunque, e' il crossover con inserti growl: fino a un certo punto senti una fatina con una voce celestiale (che ovviamente t'immagini essere una bonazza, anche se magari e' un cesso [:D] ) e poi tutto di botto subentra uno che sembra che parli mentre vomita. [xx(] Un effetto stile Barbie Girl degli Aqua, pero' all'n-esima potenza! [:D]


Verissimo [:-D] [:-D]
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Re: Nuovo album degli Iron Maiden a settembre

Postby highinfidelity » 22 Jun 2015, 12:24

Thomas Eiselberg wrote:Ecco a me francamente fanno ridere e forse a tratti certi pezzi mi piacciono proprio per questo, sono una specie di parodia involontaria [:-D]

A questo punto non resta che goderci assieme uno di quei fenomenali "siparietti" d'epoca a cui facevo cenno... [:D]

https://www.youtube.com/watch?v=fxyC6z8DW-0

Adesso vi devo dire qualcosa di molto importante: è difficile essere un vero Manowar. I nemici del vero metal in passato hanno cercato di eliminarci in ogni modo. Credetemi, questa è la verità. Devo dire qualcosa a quei bastard, devo dirlo ora. Fuck you, fuck off, fuck yourself e morte... Die!!! Come on, come on, come on. Noi, non vi abbandoneremo mai. Messieurs all togheter, we come back to Italy for the Monsters of Rock. Will you be there? Will you be there? Are you with us? Fuck the world, hail to Italy!!!
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Re: Nuovo album degli Iron Maiden a settembre

Postby Thomas Eiselberg » 22 Jun 2015, 18:32

"I namiccci del metal hanno ceccatto di elimmnacci in ogni ammodo" (detto con voce alla Vincent Price) [:-D] [:-D]

Mitici [:D]
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Re: Iron Maiden - The book of souls

Postby Thomas Eiselberg » 07 Sep 2015, 10:58

Comprata qualche giorno fa l'edizione deluxe, sono in fase di ascolto. Album piuttosto complesso e particolare devo dire, diverso dagli ultimi dei Maiden e che probabilmente scontenterà i fan del metal duro e puro ma che invece potrà piacere a quelli che cercano della buona musica (le recensioni che si leggono in giro sono quasi tutte positive, a differenza dei precedenti album).

Il primo cd è quello più tipicamente Maiden, i Maiden dell'ultimo periodo in particolare. I pezzi hanno delle atmosfere simili a A matter of life and death (2006) e The x factor (1995), con qualche spruzzo di Dance of Death (2003). Il singolo fa il suo dovere ma non mi entusiasma, così come The great Unknown (piuttosto monotona), discreta "When the river runs deep".
Il meglio è contenuto nella title track (con un Dickinson in grande spolvero, a dispetto dei problemi di salute è lui a rendere affascinate e oscuro il brano), lunga e "potente", divisa in due tra una prima parte teatrale ed una più classicamente Maiden. "The red and the black" è un pezzo controverso: può essere visto come un minestrone pieno di cose non tutte riuscite e inserite un po' alla rinfusa. Dopo un paio di ascolti invece si capisce che è un buon pezzo, che poteva essere ancora migliore con qualche aggiustatina: i coretti oooooooo all'inizio danno un po' fastidio e la parte centrale è un po' "macchinosa". Però la prima parte è meravigliosa e mi ricorda Sign of the cross e i lunghissimi assoli che durano tutta la seconda metà della canzone hanno una parte davvero stupenda (di 3 minuti circa), tra le cose migliori del disco. Insomma è vero che forse non è un pezzo perfetto ma sa il fatto suo, decisamente. Il mio pezzo preferito del primo disco però è l'iniziale "If eternity should fail": 7 minuti e mezzo asciutti e gradevoli (strofe e ritornello entrambi azzeccati) che ricorda il Dickinson solista (e infatti lì doveva stare in origine)

Primo disco insomma diciamo discreto.

La vera sorpresa però è il secondo disco. "Death or glory" è un pezzo finalmente breve ma duro e granitico come ai vecchi tempi (e questo poteva benissimo essere il singolo piuttosto che Speed of light), una specie di omaggio a Powerslave dove finalmente i nostri giocano col passato e lo fanno bene (non a caso è il pezzo preferito dai metallers duri e puri, quelli che non apprezzano totalmente l'album).
"Shadow of the valley" nell'introduzione sembra una specie di plagio spudorato di Wasted Years. Per fortuna non lo è, niente di eccezionale ma si lascia ascoltare, molto epica diciamo ma scorrevole.
"Tears of a clown" è dedicata a Robin Williams ed è un pezzo strano per gli standard del gruppo. Una specie di ballata però potente e sofferta, con un Dickinson bravissimo a donare pathos al pezzo e un assolo di chitarra fuori dai canoni classici del complesso. Mi piace, semplice ma efficace.
"The man of sorrows" (stesso titolo di un pezzo da solista di Dickinson, viva l'originalità) è un'altra semi-ballad ma di durata più elevata e con cambi di tempo ad effetto, e chitarre ancora una volta inusuali che dipingono paesaggi d'atmosfera più che muri di suono. Bella.

La fantomatica "Empire of the clouds" invece è un vero e proprio gioiello. Lo posso dire. Mi ha catturato fin dal primo ascolto (e per un pezzo di 18 minuti non è facile). Il pezzo migliore di tutto l'album e di fatto non c'azzecca nulla con il sound dei Maiden. Mai come questa volta Dickinson e soci si sono spinti verso il prog: in questo caso non si tratta di metal che flirta col prog e per fortuna nemmeno di certo prog metal tecnicistico, no è un vero e proprio pezzo prog.
Prima parte con solo pianoforte, poi si aggiunge Dickinson alla voce con sottofondo di chitarre e archi che fungono da atmosfera. Poi il brano cresce e al minuto 7 parte la batteria e sembra che il brano possa esplodere come i classici dei Maiden in un muro di suono ma non è così, il pezzo diventa potente ma sempre "accessibile", poi una serie di cambi di tempo e tastiere che tornano ancora una volta ben presenti fino ad una parte finale emozionante e che vede ancora una volta solo il piano e la voce di Dickinson.
Per me uno dei pezzi migliori degli ultimi 20 anni, sono convinto che alla maggior parte dei metallers questo pezzo non dirà nulla, anzi annoierà, per me invece i Maiden qui (a loro modo) sperimentano e lo fanno alla grande, come non lo avevano mai fatto. Può piacere o non piacere ma è un brano che merita rispetto. I 18 minuti mi vevano fatto presagire qualcasa di più progressivo, ma non fino a questo punto.

Per me insomma una lavoro decisamente riuscito, non perfetto e che spesso ricade negli stessi errori dei dischi precedenti. Al momento mi piace più il secondo disco del primo e sostanzialmente ci troviamo di fronte al miglior album post-reunion assieme a Brave New World e il più complesso della carriera. Di sicuro meglio degli ultimi 3. [:)]
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Re: Iron Maiden - The book of souls

Postby highinfidelity » 08 Sep 2015, 12:33

Grazie per la dettagliata recensione. Se volevi incuriosirmi ci sei riuscito! [:D]

Alla fine penso che comprero' il disco, anche perche' ho apprezzato l'idea di condensarlo su tre 33 giri e non sui canonici (e stupidissimi) quattro che mi sarei atteso, ad un prezzo tutto sommato non indecente.

Ho sentito qualcosa in radio a Linea Rock (non saprei dire quali brani), mi sembra che la voce di Dickinson si sia un filo arrochita e sia scesa un filo verso il registro grave. Magari ai metalloni che si esaltano per le urla da strappabraghe piacera' un po' meno; io l'ho trovata piu' interessante e piu' intensa, anche se magari gli causera' qualche problemino dal vivo col vecchio repertorio. Impressioni tue? [:-I]
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Re: Iron Maiden - The book of souls

Postby Thomas Eiselberg » 08 Sep 2015, 18:33

Meglio di quanto mi aspettassi sotto quel punto di vista. E' vero: rispetto agli album precedenti mantiene un profilo piu' "basso", cercando con meno insistenza le note troppo alte e devo dire che la cosa funziona. Nella title track o in The red and the black e' evidente questo diverso approccio. Non mancano comunque i brani nei quali prova a "forzare" e sembra il Bruce dei vecchi tempi. In un paio di occasioni pero' si fa prendere un po' la mano e osa troppo, rischiando di non beccare la nota (una di queste proprio in Empire of the clouds), ma rispetto agli altri album si e' piu' contenuto, diciamo cosi'. [:D]

Quindi si tratta un po' di una scelta e un po' di causa di forza maggiore, pero' come detto Bruce (visto il problema che ha avuto) mi ha stupito in positivo e la sua voce in questo album tutto sommato mi piace piu' di quella che aveva negli ultimi lavori [:)]

Sono contento comunque di averti incuriosito [;)]
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Re: Iron Maiden - The book of souls

Postby Thomas Eiselberg » 08 Sep 2015, 18:56

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Re: Iron Maiden - The book of souls

Postby highinfidelity » 09 Sep 2015, 09:47

Guardando il video di Bruce ho notato un link ad un filmato - composto in parte da documentari e in parte da immagini computerizzate - che sarebbe da guardare "in sincrono" con la musica di Empire of the Clouds (l'audio difatti e' stato tolto per le solite questioni di copyright):

https://www.youtube.com/watch?v=kwgoGDWEBz0

Mi sembra di capire che il lungo brano sia dedicato alla tragedia del dirigibile britannico R101.
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Re: Iron Maiden - The book of souls

Postby Thomas Eiselberg » 09 Sep 2015, 11:04

Bel video [:)]

Si, il testo parla proprio di quella tragedia
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Re: Iron Maiden - The book of souls

Postby highinfidelity » 09 Sep 2015, 12:34

Gagliardo!!! [8D] Giustamente Bruce Dickinson, essendo pilota di linea, di quelle vicende avra' certamente sentito parlare, e le avra' anche approfondite per interesse personale. [:-I]

Pur se forse da altri punti di vista, anch'io sono sempre stato molto attratto dalla storia dei dirigibili. Li ritengo icona d'una epoca di sogni di grandi progressi per l'umanita'. (Sogni, appunto). Vederli volare a bassa quota nei cieli d'una grande citta' doveva essere uno spettacolo al limite dell'incredibile, una visione che proiettava nel futuro.

Sarebbe in effetti stato bello che qualche gruppo progressivo avesse dedicato loro una canzone. E' andata a finire che l'hanno fatto gli Iron Maiden! Ragione in piu' per comprare il disco! [:p]
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Re: Iron Maiden - The book of souls

Postby highinfidelity » 23 Sep 2015, 08:15

Volevo solo segnalare che sul notissimo sito IBS tutte le edizioni di The Book of Souls sono in vendita con uno sconto del 20% che rende il prezzo particolarmente allettante.

Io ovviamente mi sono buttato sul LP a 33 giri! [;)]
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Re: Iron Maiden - The book of souls

Postby highinfidelity » 05 Oct 2015, 14:15

Ascoltato ieri il disco: capolavoro, secondo me. Tornero' presto (spero...) con recensioni brano-per-brano, ma per intanto posso dire che non c'e' nemmeno un brano che mi abbia fatto annoiare o che abbia giudicato veramente scarso o buttato li' solo per riempire. Al massimo si sarebbe potuto togliere qualcosina per far stare il tutto in due LP anziche' in tre LP, ma forse nemmeno...

Mi e' piaciuto (e mi ha stupito) soprattutto il suono: senz'altro metal, senz'altro cattivo, ma curato e a suo modo arioso. Non quei "muri di cemento" di suono in cui non si capisce nulla. Addirittura ottima la batteria di McBrain.

L'edizione in triplo LP e' senz'altro di ottima fattura, con fodere illustrate e testi riportati integralmente. Non molto pratica l'idea della "tasca centrale" aperta ai lati che rende un po' laborioso estrarre il disco, ma in fondo e' abbastanza normale che sia cosi'. Peccato anche che all'interno non vi sia la versione in CD in regalo (pratica ormai abbastanza consueta con le nuove uscite), ma di nuovo si tratta di dettagli.

La cosa piu' discutibile a mio parere e' l'abituale grafica granguignolesca, che raggiunge con questo album vette raccapriccianti. Capisco che molti fan storici degli Iron vogliano che Eddie superi se' stesso ad ogni uscita, e che se la ridano di fronte a certe immagini; ma a me continua a sembrare l'aspetto meno apprezzabile dei Maiden, complesso per altri versi stimabilissimo. [':-|] Peccato perche' l'idea della scenografia pre-colombiana non era male.
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Re: Iron Maiden - The book of souls

Postby Thomas Eiselberg » 05 Oct 2015, 16:15

Sono contento che ti stia piacendo, sono d'accordo con te sull'aspetto musicale

Quanto alla grafica da sempre e' cosi', prendere o lasciare, io ho imparato a "farmela piacere", ma capisco perfettamente chi la ritiene discutibile (ormai l'immaginario e' quello e Eddie e' un icona, difficile staccarsene, per quanto si sfiori il kitsch)
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Re: Iron Maiden - The book of souls

Postby Duke59 » 06 Oct 2015, 18:03

... sfiori???... [:-I] ...... [:D] [:D]

Comunque l'album che mi convertì ai Maiden fu "Somewhere in time" tanto che convinsi i miei amici dell'epoca a metter su con il nostro gruppo rock la cover di "Stranger in a strange land".
Da allora, sebbene a fasi molto alterne, ho continuato ad ascoltarli. Li ho visti live un'unica volta a Torino, cantava Blaze Bayley e non era certo il momento migliore del gruppo.

Ora leggo che nell'estate 2016 è previsto un lungo tour europeo a seguito di quello in America e Giappone ...questa volta devo esserci.

Ovviamente sto acquistando anche questo loro ultimo album.
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Re: Iron Maiden - The book of souls

Postby Thomas Eiselberg » 06 Oct 2015, 18:43

Duke59 wrote:... sfiori???... [:-I] ...... [:D] [:D]



Per me si, ma capisco che per moltissimi "oltrepassi" [:D] [:D] [;)]
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Re: Iron Maiden - The book of souls - recensione

Postby highinfidelity » 07 Oct 2015, 08:55

Oltrepassa parecchio... [:D]

Comunque concentriamoci sulla musica, visto che "noi del progressive" siamo abituati a farlo al di la' di look improbabili e inutili orpelli. Questo disco secondo me e' una bomba: non mi stupisce che non piaccia ai metallari duri e puri o ai fan piu' accaniti dei Maiden perche' infatti per me e' il loro miglior disco di sempre (questa frase suscitera' senz'altro scalpore e riprovazione, ma e' la mia opinione da metallaro, per quanto non duro e puro e non accanito fan dei Maiden). Quello che piu' apprezzo e' la totale assenza di tirate a doppia grancassa, urla inutili, assoli senza senso e tutto il trito armamentario metal che - opinione mia - fa piu' danno che altro a questo genere. Grande grande musica e Dickinson addirittura (involontariamente) migliorato: la sua voce arrochita e incupita mi piace molto piu' di quella dei suoi esordi. Inoltre, come gia' detto nel post precedente, la sovrabbondante formazione a tre chitarre e' impiegata in modo parsimonioso, senza fare gettate di cemento armato sonoro. Anzi: nonostante una stereofonia a tratti solo abbozzata, il timbro complessivo dell'album e' piuttosto trasparente e i suoni di chitarra veramente belli ed eccitanti. Ieri sera sono riuscito a prendere qualche appunto brano-per-brano per poter scrivere la promessa recensione:

1 - IF ETERNITY SHOULD FAIL
Partenza "in quarta" con un brano di Dickinson veramente molto ben costruito. Il bridge e' in pieno stile Queensryche (ma non copiato) e, conoscendo Dickinson, credo che la cosa sia perfettamente voluta. Il ritornello e' veramente potente e indovinato: ti si pianta in testa e non lo rimuovi piu'. Prestazione STELLARE di Dickinson, che da' grande pathos al pezzo. Trovo veramente dissacrante, inoltre, il testo - questa idea di aspettare la fine dei tempi casomai l'eternita' non dovesse funzionare. [:-D] Il lungo assolo di chitarra e' di stampo vagamente "progressivo" (questa parola tornera' spesso nella recensione). Voto: 10 pieno.

2 - SPEED OF LIGHT
Non credevo che sarei vissuto abbastanza a lungo da poter ascoltare una canzone (metal, per di piu'...!) dedicata alla Fisica dei Quanti!!! [:0] Naturalmente c'e' lo zampino di Dickinson. Pazzesco il gioco di parole di mass intesa sia come messa che come massa di un corpo fisico. Le strofe I don't know where I don't know when [...] A single particle of me / you won't be tracking me by sight sono la piu' stupefacente visione poetica e lirica del Principio di Indeterminazione di Heisenberg e della dualita' corpuscolare / ondulatoria della materia. Ma ci sono anche accenni all'astrofisica e all'Effetto-Tunnel quantistico. Pazzesco. Voto: 10. (lo avrei dato anche solo per le intenzioni, ma e' pure un bel brano!)

3 - THE GREAT UNKNOWN
Di nuovo un bel brano ben costruito, con un classico "crescendo" metal. Gli assolo e la ripresa dopo la parte strumentale pero' sembrano un po' "incollati li'", forse il brano meritava ancora qualche rielaborazione. Comunque le arie sono tutte molto belle, e il finale addirittura eccellente. Voto: 8.

4 - THE RED AND THE BLACK
Il brano e' aperto e chiuso da una sequenza di accordi di basso "pulito", cosa molto ma molto inusuale in tutti i generi (usualmente il basso fa al massimo un assolo). Il riff principale ha un sapore un po' vintage, che a me ricorda un po' lo stile dei primissimi Maiden. Molto impegnative le liriche, che costringono Dickinson a un cantato dalla metrica acceleratissima. Lo strumentale centrale e' lungo e articolato, con tastiere in evidenza e molti cambiamenti di tempo e incroci di assolo. Insomma: e' progressivo. [:D] Bellissimi i due obbligati conclusivi per chitarra: una sequenza veramente "da combattimento". Voto: 9.

5 - WHEN THE RIVER RUNS DEEP
Brano complesso, con momenti speed/power alternati a passaggi di metal quasi funky. I secondi sono molto migliori dei primi, e sono caratterizzati da bei raddoppi vocali, merce rara in un complesso che ha sempre sottovalutato la potenza espressiva dei cori. Insomma un brano con luci e ombre. Tra il 6 delle parti piu' scarse e il 10 delle migliori, la canzone spunta la media dell'8. [:D]

6 - THE BOOK OF SOULS
Giunge il brano centrale del disco, ove si affronta il tema principale: la civilta' Maya rivisitata in chiave heavy metal. Si nota subito la potente presenza di tastiere nella strofa. Potrebbe passare per un brano dei Queensryche (stranissimo, a questo proposito, che il pezzo non sia firmato Dickinson bensi' Gers/Harris). Bella l'accelerazione metrica del ponte e la ieraticita' del ritornello. L'inserto strumentale e' ancora una volta definibile - senza tema di smentita - "progressivo" (l'attacco sembra quello di The Knife!) Voto: 8.

7 - DEATH OR GLORY
Ovvio parto di Dickinson (che difatti ne e' co-autore), il brano offre numerosi riferimenti alle gesta di Manfred von Richthofen, meglio noto come "Barone Rosso". Purtroppo pero' il testo presenta numerose parti migliorabili ("climb like a monkey"... [:(-(] ) e il ritornello e' veramente molto ma molto grezzo, del metal peggiore. Voto: 7, prevalentemente per l'interessante tema affrontato. Molto bello pero' il "duello" centrale di chitarre, di tono descrittivistico. Si tratta insomma di un brano che avrebbe meritato molto di piu'; forse i Maiden non ci hanno creduto fino in fondo ed e' un vero peccato. [:(]

8 - SHADOWS OF THE VALLEY
Come da migliore tradizione, nel mezzo si piazzano le scartine. Shadows Of The Valley e' un brano dall'andamento brillante ma vagamente interlocutorio. Anche il testo e' molto vago, anzi a dirla proprio tutta non ho capito veramente di cosa intenda trattare, sembra piuttosto un elenco di luoghi comuni di certo spiritismo in salsa metal. Meglio il ritornello, appoggiato da tastiere e in stile (indovinate un po'? [:D] ) Queensryche. Voto: 7.

9 - TEARS OF A CLOWN
Sembra incredibile che questo brano - che, come gia' anticipato da Thomas, e' dedicato a Robin Williams - non sia di Dickinson, ma evidentemente non e' l'unico a saper tirar fuori canzoni di un certo spessore nell'ambito dei Maiden. Gran gran pezzo, dalle figure ritmiche intricate ed ardite. Suggestivo il ritornello, che si "ripiega" su se' stesso. Sotto molti aspetti puo' essere a sua volta definito un brano progressivo. Evidenti tracce dei migliori Tesla e dei migliori Queensryche, ed ovviamente e' un gran complimento. Voto: 10.

10 - THE MAN OF SORROWS
E uno dice: <<ah, ecco... il lento l'hanno piazzato qui>>. E invece no, perche' a circa 1/3 della sua durata il brano ha una brusca accelerazione. La prestazione di McBrain e' veramente fine, forse la migliore in quest'album (dove ha suonato veramente bene e con apprezzabilissima sobrieta'). Brano notevole e rispettabile, a cui manca pero' un punto focale o un'aria veramente memorabile. Si chiude infine su una nota isolata di synth analogico (!!!) disdegnando una scontata struttura ciclica, e senza quindi mai essere tornato all'adagio iniziale. Voto: 7.

11 - EMPIRE OF THE CLOUDS
Mi aspettavo grandi cose da questa suite, che come gia' detto da Thomas non e' piu' di prog-metal o di metal progressivo, ma di rock progressivo punto e fine, e sono state tutte mantenute. Sicuramente Dickinson con questo pezzo ha voluto infiggere in terra un punto fermo nella sua lunga carriera, forse nel timore di non poter proseguire ancora a lungo, e c'e' riuscito. Si puo' dire che sia il brano che ho atteso per tutta la vita dai Maiden, e che ormai non pensavo avrei piu' ascoltato. Se solo avessi voce in capitolo, lo proporrei provocatoriamente come miglior brano progressivo dell'anno ai progressive awards, tanto per divertirmi a veder molti tromboni ex-sessantottini svenire e scandalizzarsi. Ci sarebbe da ridere.
La suite e' sostanzialmente tripartita. L'apertura e' affidata a pianoforte ed archi (i metallari duri e puri staranno probabilmente vomitando [xx(] noi invece godiamo [:p] ), mentre McBrain accenna in piu' punti ad una quanto mai opportuna cadenza militare. Le liriche sono di grande spessore e si mantengono su livelli altissimi lungo tutto il brano, che procede in un potente crescendo drammatico.
Il lungo intermezzo strumentale centrale e' molto inusuale in quanto si fonda sostanzialmente su di una lunga sequenza di obbligati orchestrali, inframmezzati da solo due assoli (neppure tre: uno a testa per chitarrista, come sarebbe logico...), peraltro brevissimi e distanti tra loro. Come nella migliore tradizione progressive, in questa fase vengono presentati e "bruciati" riff con cui si sarebbe potuto fare un intero altro album di canzoni dall'andamento piu' tradizionale. Sono rimasto particolarmente impressionato da uno, veramente molto brillante e molto bello, offerto quasi al termine dell'intermezzo per sole poche battute e mai piu' ripreso! Cose da pazzi! [/:-|]
Quando nella terza parte ritorna il cantato, la canzone e' ormai completamente irriconoscibile e la voce tesissima di Dickinson la spinge su vette di drammaticita' pazzesche. Solo al termine, il cerchio si chiude con una mesta ripresa del bel tema iniziale. Voto: 10 e lode. [/:-|]
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Re: Iron Maiden - The book of souls - recensione

Postby Thomas Eiselberg » 07 Oct 2015, 11:21

highinfidelity wrote:infatti per me e' il loro miglior disco di sempre (questa frase suscitera' senz'altro scalpore e riprovazione, ma e' la mia opinione da metallaro, per quanto non duro e puro e non accanito fan dei Maiden).


[:0] [:0] [:0]

Faccina che sta a simboleggiare scalpore e riprovazione


[:D] [:D]


highinfidelity wrote:Quello che piu' apprezzo e' la totale assenza di tirate a doppia grancassa


McBrain è uno dei pochi batteristi metal a non utilizzare il doppio pedale perchè dice che non riesce a suonarci e lo giudica inutile. Lui infatti si definisce un batterista vecchia scuola [:D]

Quanto alla recensione in se, wow, ottima analisi. Belli gli spunti che offri su brani come Speed of Light [:)]
Devo dire che su alcuni pezzi la vedo in modo differente (proprio Death of Glory e Shadow of the valley in questo momento sono tra quelle che mi piacciono di più, The great unknown dopo pochi ascolti già mi ha stancato e non riesco proprio a farmela andar giù...), ma in me si scontrano da sempre l'anima da proggarolo e quella da mettaller classico (che adora i riff taglienti e le cavalcate alla Helloween o Judas Priest).
Su Empire of the clouds straconcordo e approvo la provocazione [:D]

In pratica l'album ti è piaciuto quasi più di quanto è piaciuto a me [:D]

Secondo me è un album che può anche non piacere ma che merita rispetto (i metallers duri e puri ne hanno poco da sempre [:D] ): un lavoro di un gruppo sulla sessantina che ad un certo punto dice "ma che ci frega, facciamo un album come piace a noi, senza per forza voler accontentare il pubblico che abbiamo accontentato per 40 anni" . Certo non parliamo di sicuro di originalità che sprizza da tutti i pori però per un gruppo come loro è davvero una piacevole sorpresa. Risultato? Primo posto nelle classifiche mondiali. [:)]
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Re: Iron Maiden - The book of souls - recensione

Postby highinfidelity » 07 Oct 2015, 12:50

Grazie! [:)]
Thomas Eiselberg wrote:Belli gli spunti che offri su brani come Speed of Light [:)]


Con la sfiga che mi ritrovo saltera' fuori che Dickinson intendeva parlare di sua nonna, una vecchietta che guidava a tutto sprint. [:-D] (*)

Riguardo il resto, in realta' mi sembra quasi "necessario" che su alcuni brani abbiamo visioni quasi opposte: posso sicuramente definirmi un metallaro (quasi) della prima ora, ma non sono mai stato ne' troppo "duro" ne' particolarmente "puro". In quanto a durezza e purezza mi batti sicuramente, da cui l'ovvia disparita' di giudizio soprattutto sui brani piu' classicamente inseriti nei canoni del metal. Stesso discorso per l'apprezzamento del disco nel suo complesso.

Discorso originalita': ormai credo che sia in campo progressive che in campo metal sia stato detto proprio tutto, per cui alla fin fine oggi quello che piu' conta e' aver scritto una canzone veramente bella, e pace. Daltronde non e' che mi aspettassi un disco che mi aprisse nuovi mondi... Ma comunque hanno fatto un ottimo lavoro: non ci ho nemmeno trovato cose risentite e strasentite, anzi... Che poi questa cosa dell'originalita' a tutti i costi e' un po' una mania della musica leggera: tutto sommato in musica classica l'originalita' manca da secoli ma nessuno si scandalizza, anzi lo si dice apertamente mettendo le mani avanti: un brano lo si chiama "improvvisazioni sull'aria del...", oppure "variazioni su un tema di..." e via, nessuno manco si sogna di rompere l'anima col discorso originalita'! [;)]

Il ragionamento "hanno 60 anni" me lo sono fatto praticamente lungo tutto l'ascolto del disco e in effetti e' un lato impressionante del lavoro che han fatto. Non ti aspetteresti una freschezza, una grinta e una voglia di fare simili. Che dici: ne regaliamo una copia a Peter, a Tony e a Phil? [:-j]

(*) ho recentemente scoperto - per puro caso - che nella sua famosissima canzone "On The Edge Of Seventeen", Stevie Nicks non parla (come avevo sempre immaginato, e dato per assolutamente ovvio) della sua intensa (anche artisticamente parlando) relazione giovanile con Lindsay Buckingham [8:-x] bensi' della coincidenza della morte nella stessa settimana di John Lennon e di un suo zio. [xx(] Si', lo so: era molto molto meglio la mia interpretazione, ma comunque era sbagliata.
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Re: Iron Maiden - The book of souls

Postby highinfidelity » 09 Nov 2015, 09:52

Per prepararsi degnamente alla tournée Bruce Dickinson gli Iron Maiden hanno acquistato un nuovo mega aereo personale che e' stato prontamente battezzato Ed Force One [:D] . A loro dire all'interno trovera' posto tutta l'attrezzature del palco, amplificatori casse eccetera (onestamente mi sembra un po' strano che ci stia dentro tutto... [:-I] comunque...) e voleranno direttamente con esso presso le citta' toccate dalla tournée. Indovinate un po' chi lo pilotera'? Esatto: Bruce in persona! [:D]

http://www.ilquotidianoitaliano.it/musi ... 7722.html/
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Re: Iron Maiden - The book of souls

Postby Thomas Eiselberg » 09 Nov 2015, 20:10

Lo avevano fatto nel 2008 per il lunghissimo Somewhere Back in Time World Tour (80.000 chilometri percorsi, suonarono un po' dapertutto, una specie di "Giro del mondo in 45 giorni"). C'è pure un ottimo documentario uscito in DVD che appunto lo documenta, raccontando il gruppo fuori dal palco e facendoci scoprire quanto siano lontanissimi dallo standard del metallaro classico.
Incredibile come uno dell'età di Dickinson si facesse migliaia di chilometri di volo e ogni volta poi fosse "pronto" per scatenarsi sul palco. Alla fine erano letteralmente stremati e nell'ultima parte del documentario si può notare (ripetono che non sapevano se l'avrebbero mai più rifatto perchè era stato davvero faticoso).

E io che vista l'età e la situazione di salute di Dickinson stavolta mi aspettavo qualcosa di più "sobrio" e "limitato" [:-D] [:D]
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Re: Iron Maiden - The book of souls

Postby chvfrc » 11 Nov 2015, 09:48

quest'estate su sky ho visto il film sul tour e sui viaggi fatti con l'aereo guidato da bruce. veramente ben fatto. si vede poca musica ma molto di cosa c'è dietro ed è interessantissimo
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Re: Iron Maiden - The book of souls

Postby Thomas Eiselberg » 11 Nov 2015, 12:07

chvfrc wrote:quest'estate su sky ho visto il film sul tour e sui viaggi fatti con l'aereo guidato da bruce. veramente ben fatto. si vede poca musica ma molto di cosa c'è dietro ed è interessantissimo


Si, è proprio quello, concordo. [:)]
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