Non sottovalutiamo i Genesis di Phil Collins

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Non sottovalutiamo i Genesis di Phil Collins

Postby ant.landi » 01 May 2020, 08:56

Prendendo spunto da questo articolo apparso su Rolling Stone, vi invito ad una riflessione in merito.
https://www.rollingstone.it/opinioni/op ... 14716/amp/
Last edited by ant.landi on 03 May 2020, 22:25, edited 1 time in total.
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Re: Non sottovalutiamo i Genesis di Phil Collins

Postby rkive » 01 May 2020, 10:17

L'articolo pur essendo godibile e molto argomentato, mi sembra troppo "soggettivo" specialmente nei paragoni con la musica di altri artisti o band:

Ecco un esempio, anche se non è corretto tagliare solo una frase da un articolo:

A volte, come nella hit scritta in 10 minuti Follow You, Follow Me, entrano nel territorio dei Police, maestri nell’unire mainstream e underground senza che la gente si piazzi due dita in gola.
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Re: Non sottovalutiamo i Genesis di Phil Collins

Postby Thomas Eiselberg » 01 May 2020, 10:37

Bell'articolo? Per me e' pieno di insulsaggini ed esagerazioni, roba che pare vogliano esaltare il peggio dei nostri solo per "riabilitarsi".

Capisco il voler riabilitare certe pagine di storia. Giustissimo, i Genesis a tre hanno sfornato cose pregevoli, ma se per farlo devi buttare nel water Duke e We Can't dance (giudicati spazzatura o quasi), sfottere il new Prog, esaltare il punk e il post punk perche' simili a quanto facevano i Genesis negli anni '80, ridere a denti stretti di Calling All Stations ecc.

In pratica dei Genesis a tre salvano solo Abacab, Genesis e "il capolavoro" Invisible Touch, l' album che a detta loro nel 2020 e' quello piu' fresco e genuino [xx(]

In definitiva piu' che rivalutazione parlerei di provocazione. Molto meglio i loro precedenti articoli sui nostri (non a caso a firma Zuffanti)
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Re: Non sottovalutiamo i Genesis di Phil Collins

Postby ant.landi » 01 May 2020, 11:15

[quote="Thomas Eiselberg"]Bell'articolo? Per me e' pieno di insulsaggini ed esagerazioni, roba che pare vogliano esaltare il peggio dei nostri solo per "riabilitarsi".


Hai ragione... Infatti volevo correggere il bello (che mi è "scappato") perché in effetti io non concordo assolutamente. Era più una riflessione che invitavo a fare... Un modo diverso di vedere le cose (che non è il mio e con cui non concordo... Inside Out è un capolavoro e Invisibile Toch inascoltatabile per me... Tanto per intenderci)
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Re: Non sottovalutiamo i Genesis di Phil Collins

Postby Thomas Eiselberg » 01 May 2020, 11:35

Si avevo capito l'intento, hai fatto benissimo a postare l'articolo, perche' propone ottime riflessioni [;)]

Come detto non ho capito se l'autore volesse davvero rivalutare certe cose o volesse soltanto lanciare una provocazione. Mi va bene insomma (diciamo piuttosto che lo capisco, non esageriamo [:D]) se qualcuno esalta Invisible Touch ma se per farlo devi gettar fango su Duke (mica Foxtrot) perche' "troppo Prog" due domande me le faccio. A maggior ragione se allo stesso tempo demolisci tutto We Can't Dance.

Poi ci sono anche altre cose che condivido, quando ad esempio dice che in molti pezzi "pop" dei nostri noti sempre qualcosa che non va (un tempo dispari, un suono insistito in background, un riff che di fatto non lo e'...) che ti fa dire "si, e' un pezzo leggero eppure non e' il classico pezzo da radio fatto con lo stampino".
E' proprio l'intento generale dell'articolo che mi sfugge
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Re: Non sottovalutiamo i Genesis di Phil Collins

Postby Montecristo » 01 May 2020, 13:20

le frecciatine ad hackett sono fuori luogo
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Re: Non sottovalutiamo i Genesis di Phil Collins

Postby highinfidelity » 01 May 2020, 16:40

Non avevo fatto in tempo ad elogiare certi cambiamenti di Rolling Stone a seguito del già ricordato articolo di Zuffanti, che ecco qui: siamo di nuovo alle stupidaggini, alle parolacce, alle battute sceme, ai paragoni cretini, alle frasi fatte buone per analfabeti di ritorno.

Ho interrotto la lettura nel punto di Albert e del televisore (appositamente non cito la frase esatta, affinché simile immondizia non possa essere associata a questo forum dai motori di ricerca) perché era palese che stavo perdendo il mio tempo.

Quante cretinate. Evidentemente Rolling Stone è spazzatura come al solito, tranne quando ci scrive Zuffanti.
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Re: Non sottovalutiamo i Genesis di Phil Collins

Postby Starless74 » 01 May 2020, 21:12

highinfidelity wrote:Ho interrotto la lettura nel punto di Albert e del televisore (appositamente non cito la frase esatta, affinché simile immondizia non possa essere associata a questo forum dai motori di ricerca) perché era palese che stavo perdendo il mio tempo.

Quella frase, a dire il vero, cita fedelmente un passo dell'introduzione di Phil alla Duke Suite nel celebre 'Live at the Lyceum 5/06/80':
https://youtu.be/4ZnP6eq9kcM (dal minuto 33:08). Ahinoi, è tutto vero...

Ciò detto, l'articolo in questione le spara grosse e si prende libertà interpretative da puro sfoggio preudo-culturale
(Is This The Life dei Caridacs influenzata da ...and then there were three...? HAHAHAHAHAHA )
e fa di tutto per indispettire i 'prog fans' coi i soliti luoghi comuni su Mellotron, fate e elfi di stoc***o.
Il passaggio sul "disimparare a suonare" è puro populismo musicologico, nascosto dietro al solito pauperismo rock'n'roll con scarsa igiene ascellare.

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Re: Non sottovalutiamo i Genesis di Phil Collins

Postby aorlansky60 » 03 May 2020, 14:14

Al di là dei gusti personali, una cosa va detta e che cioè i Genesis anni 80 erano una splendida macchina da spettacolo (nel miglior senso del termine) e da live show, in grado di attirare platee ben più ampie rispetto ai Genesis anni 70. Phil Collins era un front man straordinario, dalla indubbia capacità comunicativa, tale da riuscire a coinvolgere tutte le persone presenti.

Fecero la scelta -non ben vista dai vecchi estimatori della band, tra i quali mi ci metto per primo- di adattarsi al modello che gli anni 80 richiedevano -per mezzo del pubblico- e tutto sommato va loro riconosciuto che lo fecero bene, visto e considerato che accorsero verso di loro e cominciarono a seguirli una folla di nuovi fans, inimmaginabile per numero rispetto a quelli degli anni 70. [:)]
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Re: Non sottovalutiamo i Genesis di Phil Collins

Postby highinfidelity » 03 May 2020, 14:23

Starless74 wrote:Quella frase, a dire il vero, cita fedelmente un passo dell'introduzione di Phil alla Duke Suite nel celebre 'Live at the Lyceum 5/06/80':
https://youtu.be/4ZnP6eq9kcM (dal minuto 33:08). Ahinoi, è tutto vero...

TERIBILE! [X-P] Grazie al cielo me l'ero perso, avresti anche potuto non dirmelo così sarei vissuto più sereno... [:D] Sarà meglio che non approfondisca più di tanto il Phil ossessivo-depressivo del periodo... [&:-S]

Il passaggio sul "disimparare a suonare" è puro populismo musicologico

Sì, che idiozia... Associato a ...And Then There Were Three poi, che si apre con Down & Out... [:-j] Se qualche eroe del punk vuole farci sentire come la suona, prego, che si accomodi pure... [:-j]

Per riprendermi da tanta cretineria, stasera Gudrun dei Pierrot Lunaire (minimo...).
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Re: Non sottovalutiamo i Genesis di Phil Collins

Postby Starless74 » 03 May 2020, 15:46

aorlansky60 wrote:Al di là dei gusti personali, una cosa va detta e che cioè i Genesis anni 80 erano una splendida macchina da spettacolo (nel miglior senso del termine) e da live show, in grado di attirare platee ben più ampie rispetto ai Genesis anni 70. Phil Collins era un front man straordinario, dalla indubbia capacità comunicativa, tale da riuscire a coinvolgere tutte le persone presenti. [:)]

Non c'è dubbio su questo. È l'equazione: "disimparare a suonare (???) = fare musica migliore" che mi fa imbestialire perché del tutto pretestuosa a parte il fatto che, come ha già suggerito high, non mi sembra che in dischi e concerti degli anni "a 3" suonassero di meno. Allora sì che erano nel pieno delle forze e nel fiore degli anni, mica come adesso... [:.-(]
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Re: Non sottovalutiamo i Genesis di Phil Collins

Postby Thomas Eiselberg » 03 May 2020, 17:13

Starless74 wrote: È l'equazione: "disimparare a suonare (???) = fare musica migliore" che mi fa imbestialire perché del tutto pretestuosa a parte il fatto che, come ha già suggerito high, non mi sembra che in dischi e concerti degli anni "a 3" suonassero di meno. Allora sì che erano nel pieno delle forze e nel fiore degli anni, mica come adesso... [:.-(]


Associazione mentale che pure a me da sempre fa girare i cosiddetti, il luogo comune che "non saper suonare" sia sinonimo di genuinita', freschezza, sincerita' vicinanza al proprio pubblico. Come se i gruppi composti da musicisti preparati tecnicamente fossero un insieme di robot che si limitano a suonare spartiti complessissimi senza il minimo coinvolgimento o emozione. Un luogo comune imbarazzante e ridicolo, a maggior ragione a posteriori, oggi che sappiamo quanto il punk alla fine si sia rivelato solo un fenomeno di costume e un atto di ribellione, durato una stagione o poco piu'. A livello musicale esaurita la miccia e' rimasto molto poco.


E lo dice uno che non sopporta il Prog piu' pomposo e non ama particolarmente gli Elp e affini e che invece ascolta molto spesso il pop.

Un grande musicista comunque puo' pure mettersi a suonare brani semplicissimi e cambiare genere, contaminare, mischiare le carte. Un musicista mediocre e incapace puo' fare solo quello che sa fare, i soliti 2 accordi in croce ripetuti all'infinito
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Re: Non sottovalutiamo i Genesis di Phil Collins

Postby aorlansky60 » 04 May 2020, 08:02

Thomas Eiselberg wrote:Associazione mentale che pure a me da sempre fa girare i cosiddetti, il luogo comune che "non saper suonare" sia sinonimo di genuinita', freschezza, sincerita' vicinanza al proprio pubblico. Come se i gruppi composti da musicisti preparati tecnicamente fossero un insieme di robot che si limitano a suonare spartiti complessissimi senza il minimo coinvolgimento o emozione. Un luogo comune imbarazzante e ridicolo, a maggior ragione a posteriori, oggi che sappiamo quanto il punk alla fine si sia rivelato solo un fenomeno di costume e un atto di ribellione, durato una stagione o poco piu'. A livello musicale esaurita la miccia e' rimasto molto poco.



ciao Thomas, piacere di ri-sentirti. [:)]

Hai toccato un argomento che, per chi mi conosce (da questo e da altri forum in tema musicale) sa bene come la penso in merito : il punk, nella sua maggioranza (anche se legato ad esso ci furono [comunque poche] bands anche serie che almeno sapevano suonare, come CLASH per es) fu un movimento prima ancora sociale che musicale, escogitato da furbacchioni [che avevano in mente solo il solito obiettivo, cioè il REALIZZO ECONOMICO] per addescare (come poi accadde) un alto numero di aderenti, ovvero un pubblico fruitore di fans a loro volta, nella propria maggioranza, culturalmente di basso -ma veramente basso- profilo culturale. Per spiegare quella che fu "LA GRANDE TRUFFA DEL ROCK'n'ROLL", come venne successivamente etichettato il punk, basta solo ricordare che uno degli eroi di quella [fortunatamente breve] stagione musicale, ovvero Sid Vicious, sapeva a malapena i rudimenti del basso (per meglio dire: non sapeva proprio suonarlo tanto è vero che per le sessions del loro album d'esordio "Anarchy in the UK - god save the queen" suonò un altro bassista; Vicious fu invece scelto da McLaren perché aveva maggiore presenza scenica on stage-sic- [:-j] rispetto all'altro, cosa che mandava in visibilio gli spettatori dei loro concerti… sic...) [:-j]
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Re: Non sottovalutiamo i Genesis di Phil Collins

Postby Thomas Eiselberg » 04 May 2020, 10:32

aorlansky60 wrote:


ciao Thomas, piacere di ri-sentirti. [:)]



Anche per me [:)]


aorlansky60 wrote: fu un movimento prima ancora sociale che musicale, escogitato da furbacchioni [che avevano in mente solo il solito obiettivo, cioè il REALIZZO ECONOMICO] per addescare (come poi accadde) un alto numero di aderenti, ovvero un pubblico fruitore di fans a loro volta, nella propria maggioranza, culturalmente di basso -ma veramente basso- profilo culturale.


Esatto, e' proprio quello il punto, e' da lì che nascono i famosi luoghi comuni sulla virtu' del "non saper suonare". Mentre il Prog era fenomeno prettamente musicale, il punk era un fenomeno prettamente sociale, un "atto di ribellione" e in quanto tale e' storicamente e culturalmente rilevantissimo e da non sottovalutare. Il problema e' quando questo fenomeno sociale lo si e' reso anche fenomeno musicale ed in quell'ambito per sua stessa natura aveva poco o nulla da offrire (e infatti finito l'effetto anti-sistema evaporo'). Anche li' lo posso accettare, ma se confinato a quell'esatto periodo storico (brevissimo).

Non posso pero' nel 2020 leggere ancora gli stessi luoghi comuni, gli stessi slogan, gli stessi "dati di fatto" che erano gia' vecchi nel 1980 (la new wave modifico' di nuovo i canoni di ascolto e creo' nuove "mode" musicali).
Ho sempre avuto l'impressione che se i punkettoni di fine anni '70 fossero giustificati nella loro "protesta", quelli che oggi piu' di 40 anni dopo ripetono sempre le stesse cose sembrano come quei vecchi che giocano a fare i ragazzini, usando linguaggi e modi di fare che non gli appartengono, risultando ridicoli. Il movimento era insomma nato per "abbattere i dinosauri" sociali e musicali e oggi gli unici dinosauri sembrano loro (il Prog si e' mostrato piu' versatile a posteriori, mutando pelle,, stringendo un patto col metal che non a caso nasce anche per "far fuori il punk" ).

Quello che nel 1977 era anarchia oggi e' conformismo insomma.
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Re: Non sottovalutiamo i Genesis di Phil Collins

Postby Starless74 » 04 May 2020, 11:37

Thomas Eiselberg wrote:Quello che nel 1977 era anarchia oggi è conformismo, insomma.

Lo era anche nel 1977, come ho scritto non mi ricordo più in quale altro thread: case discografiche e stampa al seguito (New Musical Express in testa) costruirono un mito che durò poco più di un anno e che ebbe l'unico effetto benefico (almeno secondo me) di preparare la strada a quel che venne dopo, o meglio ritornò: senza scomodare Rael e la sua bomboletta spray, basta ascoltare My Generation degli Who per capire dove certe istanze avessero radici, quelle sì "autentiche" e non middle-class come Lyndon/Rotten o aristocratiche come il signor Branson che del punk si fece alfiere dopo aver moltiplicato le sue fortune grazie a Tubular Bells. [J-,]
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Re: Non sottovalutiamo i Genesis di Phil Collins

Postby rkive » 04 May 2020, 15:27

Riprendo questa frase dell' articolo di Rolling Stones:

And Then There Were Three...La cosa bella di questo LP è che come nel punk si reinventavano tecniche (la maggior parte non sapeva da che parte si prendeva la chitarra) così anche i Genesis devono ricominciare da capo a ‘disimparare’ i propri strumenti (e anche a sperimentare per sottrazione, come dimostra un uso ambient dei solo di chitarra).

Il "disimparare i propri strumenti" in And Then There Were Three, lo leggo come se l'autore avesse intravisto un nuovo sound, come lo è stato il punk, che però è partito da una tecnica musicale quasi inesistente.

L'errore secondo me è che questo nuovo sound dei Genesis era tutto fuori che punk o new wave, cioè "disturbante".
Questo discorso sarebbe stato più corretto per LP Peter Gabriel Scratch del 1978.
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Re: Non sottovalutiamo i Genesis di Phil Collins

Postby Starless74 » 04 May 2020, 16:04

And Then There Were Three...La cosa bella di questo LP è che come nel punk si reinventavano tecniche (la maggior parte non sapeva da che parte si prendeva la chitarra) così anche i Genesis devono ricominciare da capo a ‘disimparare’ i propri strumenti (e anche a sperimentare per sottrazione, come dimostra un uso ambient dei solo di chitarra).

Egregio sig. Demente Burrocacao di RS (già solo lo pseudonimo mi causa dermatiti seborroiche istantanee e diffuse),
I Genesis nel 1978 non "reinventano tecniche", cambiano solo strumenti e devono fare i conti con l'abbandono del chitarrista titolare.
"Sperimentare per sottrazione"?! Stento a trovare un album dei G più sovrainciso di ...And Then There Were Three... (se la gioca giusto con Wind & Wuthering).
È inutile che cerchi con le unghie sugli specchi di accostare i G'78 a Regatta De Blanc (capolavoro peraltro, a mio avviso): la sottrazione semmai arriva con Abacab, forse proprio grazie a quegli altri tre geniacci della Polizia. Mi pare che tu abbia poche idee ma in compenso confuse. [:-I]
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Re: Non sottovalutiamo i Genesis di Phil Collins

Postby Thomas Eiselberg » 04 May 2020, 17:34

rkive wrote:
Il "disimparare i propri strumenti" in And Then There Were Three, lo leggo come se l'autore avesse intravisto un nuovo sound, come lo è stato il punk, che però è partito da una tecnica musicale quasi inesistente.

L'errore secondo me è che questo nuovo sound dei Genesis era tutto fuori che punk o new wave, cioè "disturbante".
Questo discorso sarebbe stato più corretto per LP Peter Gabriel Scratch del 1978.


Concordo: e' Peter Gabriel che piu' volte disse che cerco' nei primi album di distaccarsi totalmente dal sound genesisiano e, lavorando per sottrazione, arrivera' al suono" scarno" ed essenziale di PG3 e PG4.

I Genesis di ATTWT non stavano sottraendo proprio niente. Semplicemente erano rimasti senza chitarrista e, dovendo fare di necessita' virtu', cambiarono approccio. Pero' stavano facendo ancora Prog, un prog diverso, quello che poi si chiamera' new prog (genere che l'autore dell'articolo paradossalmente deride, singolare come cosa), ma era comunque Prog. Mica parliamo di Abacab. New Prog che vedra' per certi versi come apripista Duke (nuovo sound, suoni piu' attuali, impostati su strutture tipicamente Prog) e che l'autore dell'articolo infanga. Bah
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Re: Non sottovalutiamo i Genesis di Phil Collins

Postby highinfidelity » 04 May 2020, 18:38

rkive wrote:Il "disimparare i propri strumenti" in And Then There Were Three, lo leggo come se l'autore avesse intravisto un nuovo sound, come lo è stato il punk, che però è partito da una tecnica musicale quasi inesistente.


No, fidati... Conosciamo fin troppo bene i nostri polli... Vai tranquillo che non sta assolutamente dicendo quello. [:-j]
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Re: Non sottovalutiamo i Genesis di Phil Collins

Postby rkive » 04 May 2020, 21:36

Ho trovato questa piccola monografia, ma penso che ai più era già nota.

https://www.ibs.it/libri/autori/Demented%20Burrocacao

Lo segnalo perchè mi pare corretto nei confronti dell'autore.
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Re: Non sottovalutiamo i Genesis di Phil Collins

Postby Starless74 » 04 May 2020, 22:32

«...militante in diversi progetti tra cui System Hardware Abnormal, Micropupazzo e Trapcoustic. Insieme a Calcutta ha realizzato Forse... (2012) e The Sabaudian Tape (2013). Oltre a suonare in giro per il mondo, Demented è il massimo esegeta dei Pooh e scrive per "Vice", "Esquire" e "Noisey"».

Ok, per me è tutto chiaro. [:D] [:D]
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Re: Non sottovalutiamo i Genesis di Phil Collins

Postby highinfidelity » 05 May 2020, 08:00

Ah, le sigle dei cartoni animati. Certo. Bene bene.
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Re: Non sottovalutiamo i Genesis di Phil Collins

Postby aorlansky60 » 05 May 2020, 12:27

"nel punk si reinventavano tecniche (la maggior parte non sapeva da che parte si prendeva la chitarra) così anche i Genesis devono ricominciare da capo a ‘disimparare’ i propri strumenti... "

ah, che ridere [:-D] leggere di certi tentativi [assai poco saggi] di interpretare concetti musicali…

...leggere di "reinventare" associato al punk fa quasi tenerezza… [:D]

la verità è che quelli del punk non (re)inventarono proprio nulla, usarono la clava (metaforicamente detto, al contrario di quelli del PROG che usarono il fioretto, perché SAPEVANO COME USARLO) perché il punk partiva dal nulla e nulla conosceva, così come nulla era la loro preparazione musicale & strumentale, come naturalmente era irrisoria la loro preparazione culturale.

Quello che preoccupa maggiormente però, e che certi saccenti critici opinionisti musicali credono di scrivere con autorevolezza in materia musicale -come lo stralcio in oggetto- e che poi a leggerli sono giovani generazioni attuali, che magari pure gli credono... bah… [:-!]

… … … … … …

Thomas ha scritto:
"I Genesis di ATTWT non stavano sottraendo proprio niente. Semplicemente erano rimasti senza chitarrista e, dovendo fare di necessità virtu', cambiarono approccio."

Verissimo, ma c'è anche dell' altro : di fronte all'attacco punk già materializzatosi in UK (e prima ancora in USA) Tony Mike e Phil si devono esser resi conto che la formula di WIND&WUTHERING (ancora magnificamente PROG, pubblicato nel DIC1976) non aveva molto più senso di esistere, se volevano rimanere ancora credibili agli occhi della maggioranza del pubblico UK che aveva abboccato puntualmente all'inganno che gli era stato proposto.

I tempi purtroppo stavano cambiando rapidamente e con essi i gusti del pubblico, e i Genesis si ritrovarono a dover forzatamente adattarsi -in un anno o poco più- ad una nuova formula musicale in linea con le nuove mode. (ma tre musicisti come loro, che sapevano comporre alla grande e possedevano una padronanza tecnica ineccepibile al proprio strumento, non potevano buttare tutto il loro sapere alle ortiche, suonando e componendo come esigeva la nuova moda, per di più in così poco tempo...);

ecco perché, a mio parere, ATTWT è un maldestro tentativo di cambiamento stilistico forzato, perché troppo poco tempo è stato concesso loro per attuarlo:

ancora molto legato al PROG, ma anche con il sentore di quel cambiamento forzato (che si avverte tutto ascoltando l'album) che si deve attuare comunque.
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