L'ho riletto integralmente recentemente e lo trovo, su molti aspetti, profetico. Credo che si sia sbagliato solo sul cantante dei Roxy Music e sulle piume di struzzo.
Per chi ne ha solo letto solo una parte, questo e' il comunicato stampa integrale apparso sul Melody Maker (agosto 1975):
"Cercando le ragioni per cui ho smesso, questo è quello che viene a galla...
Il veicolo che avevamo costruito come cooperativa per servire la nostra musica era diventato il nostro padrone e ci aveva intrappolati nel successo che avevamo voluto. Influenzava l'atteggiamento e lo spirito dell'intero gruppo. La musica ancora non si era inaridita, e io ancora rispetto gli altri musicisti, ma i nostri ruoli si erano irrigiditi. Far passare un'idea significava un cambiamento molto più concreto rispetto a prima. Per qualunque gruppo, trasferire il cuore dell'entusiasmo idealistico alla professionalità è un'operazione difficile. Credo che l'uso del suono e dell'immagine visiva possa essere sviluppato fino a realizzare molto più di quanto noi abbiamo fatto. Ma, su larga scala, ciò richiede un'unica direzione chiara e coerente.
Come artista, ho la necessità di assorbire un'ampia varietà di esperienze. Sento che dovrei prendere in considerazione, imparare, ampliare e soffermarmi su un sacco di lavoro al di là della musica. E' difficile rispondere a intuizione e impulso e lavorare con la pianificazione a lungo termine della carriera della band. L'aumento di denaro e potere, se fossi rimasto, mi avrebbe ancorato ai riflettori.
Per me era anche importante dar spazio alla mia famiglia, che volevo tenere unita.
Nonostante abbia visto e imparato tanto negli ultimi sette anni, ho scoperto che iniziavo a vedere le cose con gli occhi della rock star. Avevo iniziato a pensare in termini di affari, cosa assai utile per un musicista spesso ferito e un tempo timido; ma trattare dischi e pubblico come denaro mi allontanava da loro. Sul palco c'erano sempre meno brividi lungo la schiena.
Credo che il mondo presto attraverserà un periodo di difficili mutamenti. Mi eccitano alcune aree che vengono in superficie, che sembrano essere state nascoste dal pensiero della gente. Voglio esplorare e prepararmi ad essere aperto e sufficientemente flessibile da rispondere, non legato alla vecchia gerarchia. Il mio futuro nella musica, ammesso che esista, sarà in quante più situazioni possibili.
E' bello vedere un numero crescente di artisti che escono dall'incasellamento. E' questa la differenza tra il proficuo, compartimentato pollo da batteria ed il ruspante.
Non c'è animosità tra me ed il gruppo o il management. La decisione è stata presa qualche tempo fa e abbiamo discusso delle nostre nuove direzioni. Non ho annunciato prima la mia partenza perché mi era stato chiesto di attendere finché non avessero trovato qualcuno per sostituirmi.
Non è impossibile che ci sia qualche collaborazione in futuro.
Ci sono stati un sacco di voci, alcune più fantasiose di altre, sui motivi per cui ho lasciato. Non volevo esprimerli in interviste, perciò li ho voluti comunicare direttamente alla gente che ha messo un sacco di amore ed energia nel sostenere la band, ecco perché ho messo penna su carta.
Le seguenti ipotesi hanno poco in comune con la verità:
Gabriel ha lasciato i Genesis
1) Per lavorare in teatro
2) Per fare soldi da solista
3) Per fare il "Bowie"
4) Per fare il "Ferry"
5) Per farmi un boa di struzzo e impiccarmici
6) Per unirsi ad un'istituzione
7) Per raggiungere la senilità in campagna.
Non mi esprimo adeguatamente nelle interviste e sentivo di dovere alla gente, che ha messo tanto amore ed energia nel sostenere il gruppo, un quadro accurato delle mie ragioni. Perciò vi chiedo di pubblicarle integralmente o di non pubblicarle affatto."
Peter Gabriel, agosto 1975