Una volta scoperto che Works è diviso in due "volumi", acquistato il primo si avverte necessariamente quel senso d'incompletezza di platoniana memoria...
Avrete già capito dove voglio andare a parare...
Ad esser sinceri, considerato il livello non certo esaltante del Volume 1, questa volta ho davvero "lasciato fare al destino" astenendomi completamente da una ricerca attiva.
Tuttavia tempo un anno e mezzo e mi sono trovato tra le mani il disco nel negozio "storico" del mio amico Enrico; per cui se destino aveva da essere, è stato obbligatorio portarlo a casa.
Che dire, se non che sembra fatto con gli avanzi di Volume 1? Ma dove Volume 1 aveva almeno l'attrattiva dei tre lati per ciascun membro del complesso più un quarto lato corale, qui invece i contributi singoli e corali sono completamente rimescolati, senza un apparente razionale. Abbiamo inoltre: copertina bianca, busta interna bianca (completamente), etichetta bianca... Uno squallore unico, sembra proprio un lavoro tirato via alla bell'e meglio senza nessuna ispirazione, nemmeno solamente visuale o grafica. E dire che siccome Works Volume 1 si chiamava per l'appunto "Volume 1", necessariamente l'idea di pubblicare
due album consecutivi di
works doveva essere stata concepita fin dal principio, per cui non v'è ragione di questa disparità qualitativa. Né vale la classica scusa del disco "fatto uscire solo per ragioni contrattuali", in quanto quello squallido destino toccherà al successivo Love Beach.
La musica non è molto migliore della grafica: abbiamo ben 4 canzoni vecchissime (nel senso proprio di honky-tonk d'inizio XX secolo o ad imitazione di quello stile); c'è pure una canzone su babbo natale (a dire il vero carina e abbastanza famosa, ce l'ho pure in una versione cantata da Tony Hadley degli Spandau Ballet
); il resto sono principalmente brani scartati dai vari loro dischi, e devo dire che si intuiscono facilmente le ragioni della scelta, tranne forse per un paio di passaggi di sintetizzatore interessanti.
L'album, essendo completamente "in bianco", lascia l'ascoltatore del tutto privo di riferimenti, ma grazie al cielo la pagina di wikipedia in taliano dedicata al disco (per una volta tanto nettamente più informativa della pagina in inglese!) offre una scaletta brano per brano con qualche spunto per contestualizzare cosa si stia ascoltando. Consiglio caldamente a chi voglia avventurarsi ad esplorare le 12 tracce di tenere davanti le succinte note di wikipedia, che riescono a rendere un poco più interessante il "percorso sonoro":
https://it.wikipedia.org/wiki/Works_Volume_2