Ma quanto è bella Pirates

Un'area dedicata all'esplorazione dell'universo musicale in genere, e degli altri protagonisti del rock progressivo in particolare.

Ma quanto è bella Pirates

Postby Duke59 » 11 Jul 2021, 11:49

Fresco reduce della lettura dell'autobiografia di Greg Lake (cui dedicherò alcune considerazioni in altro post) ho sentito il bisogno di andare a risentire quella meraviglia di Pirates.

Ebbi modo di sentirla suonare 2 volte live dal trio nel corso del loro Black moon tour dei primi anni '90.

Quando avevo ascoltato Pirates per la prima volta nel 1977 sull'album Works vol 1 non mi aveva entusiasmato particolarmente, ma devo dire che ero partito prevenuto all'ascolto perchè l'intera operazione mi era sembrata fallimentare (una facciata di vinile a testa più una in comune, oltre all'uso dell'orchestra).

Lake non era d'accordo perchè sapeva che ciò avrebbe snaturato l'essenza del "power trio" ma Emerson fu irremovibile:
o c'è l'orchestra o il gruppo chiude, e così obtorto collo Lake (e immagino anche Palmer, sebbene il batterista mi sia sembre sembrato poco interessato a intervenire nelle dinamiche del gruppo limitandosi a seguire) si imbarcarono nell'impresa.

Passati ormai 44 anni e avendo purtroppo perso sia Emerson che Lake possiamo dire che, alla luce dei fatti, Lake aveva ragione.

Di quella faese infatti sono sopravvissute solo 3 composizioni

Fanfare for the common man
C'est la vie
e appunto Pirates

Quando riascoltai Pirates live nei primi anni '90 con la mente libera da pregiudizi, nonostante il trio non fosse nella sua fase migliore, ne rimasi molto impressionato. La quantità di idee melodiche, svolte improvvise, cambi di tempo, crescendo emozionanti ed epicità di questo pezzo, abbinate ad un'interpretazione vocale incredibile, me lo fecero apprezzare molto, tanto che oggi è uno dei brani di ELP che preferisco.

Motivo per cui ho pensato di riproporlo anche in omaggio a Emerson e Lake, che comunque la si pensi, molto hanno dato al mondo della musica.

Pirates nella versione live con orchestra del 1977
https://youtu.be/gD9C1az9ZYc

Pirates nella versione in trio del 1992 (da notare il lavoro pazzesco di Emerson a replicare le parti dell'orchestra solo con due mani - qui tra l'altro già soffriva di problemi alla mano destra)
https://youtu.be/bWszM3-C4gM
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Re: Ma quanto è bella Pirates

Postby rkive » 12 Jul 2021, 15:26

Premetto che degli ELP non conosco nulla, ma Pirates di per sè funzionerebbe anche solo pianoforte, basso, batteria e testo del mitico Pete Sinfield! [8D]
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Re: Ma quanto è bella Pirates

Postby Starless74 » 13 Jul 2021, 14:17

Per il mio gusto personale, Pirates è il vertice di Emerson autore in ELP.
Uno dei pochi brani del loro repertorio che non mi stanco mai di ascoltare, quando capita. [:)]
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Re: Ma quanto è bella Pirates

Postby highinfidelity » 13 Jul 2021, 18:10

Ecco, io viceversa ho comprato tutto dei Nice e di ELP fino a Brain Salad Surgery incluso, ma poi per evitare delusioni mi sono fermato, e soprattutto non ho comprato Works che ho sempre pensato fosse una compilation. Quindi, Guido, ti ringrazio per avermi portato a conoscenza di questo interessantissimo brano, che altrimenti non penso avrei mai ascoltato.

Se posso dire la mia opinione (per quel poco che vale) ancora una volta l'orchestra risulta essere del tutto superflua all'economia del brano, e più passano gli anni più stento a comprendere questa ossessione di molti musicisti rock a voler collaborare a tutti i costi con un'orchestra. Sono ormai convinto che si tratti di un senso d'inferiorità verso i musicisti classici, che viceversa nel 99% (minimo) dei casi non hanno né la fantasia né l'abilità tecnica dei musicisti ai vertici del progressive. Per questa ragione la versione degli anni '90 - nonostante alcuni fuori tempo "sorprendenti" ancor prima che imbarazzanti - mi piace molto di più e paradossalmente risulta anche molto più progressiva.

Qualcuno sa cos'è quell'organone che suona Emerson nel primo filmato? Non credo un Hammond, non mi risulta ne abbiano fatti a tre manuali... Una master keyboard autocostruita, o costruita dietro specifiche?

Ciao Keith! [:.-(] Ciao Greg! [:.-(]
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Re: Ma quanto è bella Pirates

Postby Duke59 » 13 Jul 2021, 18:56

Concordo anche io sul fatto che "l'orchestra a tutti i costi" non è detto che sia un miglioramento.

Infatti preferisco la versione di Pirates in trio - peccato che non esista una registrazione video del 1977 di una delle date in cui - fermata l'orchestra per via del disastro economico che comportava - continuarono il tour in tre.

Si trattava infatti della stessa orchestra al seguito del gruppo con spese di viagggio vitto e alloggio per tutti gli orchestrali più lo stipendio, non di orchestre diverse ingaggiate di volta volta come usuale in questi casi. Ed economicamente fu uno sbaglio colossale.

In ogni caso la versione live del 1992 è dignitosa - sebbene la qualità del video non sia eccelsa - e ricordo che goduta dal vivo fu fenomenale, tanto che quell'anno andai due volte a vedere lo show: a Torino e a Verona.

La tastiera usata da Emerson è una Yamaha GX-1 (300 kg. di peso per la gioia dei roadies e aggiungendo i 4 speaker amplicati a valvole raggiungeva i 950 Kg) .
Appena uscita - nel 1973 - costava 60.000 dollari

https://en.wikipedia.org/wiki/Yamaha_GX-1

https://youtu.be/ajP6hXHrqkk

Praticamente erano tre sintetizzatori polifonici uno sull'altro, la si vede bene nel famoso video di Fanfare for the common man girato nello stadio di Montreal a temperature sottozero (infatti fu girato a pezzettini per via del freddo intenso) https://youtu.be/c2zurZig4L8
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Re: Ma quanto è bella Pirates

Postby Duke59 » 13 Jul 2021, 19:45

In ogni caso la versione con orchestra registrata in studio rende assai meglio di quella live e non mi dispace

https://youtu.be/QJTBYgoIdJ4

Lake racconta che dopo aver mixato Pirates e il Piano concerto n.1 di Emerson il loro produttore fece venire nello studio il grande direttore/compositore Leonard Bernstein ad ascoltare il lavoro finito.

Dopo aver sentito Pirates Bernstein disse "Il cantante non è male" (senza sapere che il cantante era seduto di fianco a lui) [:D] e dopo aver sentito il Piano concerto n.1 di Emerson commentò "Mi sembra un dipinto di Grandma Moses" (una famosa pittrice naif americana). Così racconta Lake nella sua autobiografia,

In ogni caso credo che Emerson soffrisse di complessi di inferiorità nei confronti dei musicisti "classici" e che cercasse di conquistare autorevolezza come compositore presso di loro.

Lake racconta una altro aneddotto su questo, quando registrarono "Fanfare for the common man" avevano bisogno dell'autorizzazione dell'autore del brano originale, ovvero Aaron Copland.

Emerson si raccomando di inviare a Copland una versione editata del pezzo, eliminando tutta la parte improvvisata, così da fargli sentire solo la parte ripresa dal suo pezzo originale.

Dopo averla sentita Copland replicò ... non vedo il senso di questo pezzo: è identico al mio, avete solo aggiunto sotto un dan da-dan da-dan da-dan di basso e batteria.

Al che allora decisero di fare ascoltare a Copland il pezzo intero, improvvisazione inclusa, e questo invece al compositore piacque molto tanto che concesse al trio il permesso di pubblicarlo.
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Re: Ma quanto è bella Pirates

Postby highinfidelity » 14 Jul 2021, 07:27

Quanto scrivi - e in particolare l'episodio di Copland - sembra confermare punto a punto quanto scrivevo poc'anzi circa le mie impressioni sul rapporto classica-progressive.

È davvero strano che ci siano cascati proprio loro, che eseguendo in trio I Quadri Di Un'Esposizione avevano dimostrato di poter affrontare senza orchestra qualunque partitura, per quanto maestosa.

Sempre a questo proposito, nell'ormai purtroppo lontano 2012 avevo assisitito a un concerto all'Auditorium RAI di Torino in cui veniva per l'appunto suonata I Quadri Di Un'Esposizione. Nel libretto (che ho conservato) veniva rammentato come questa partitura - originariamente per solo pianoforte - abbia beneficiato più volte di ardite orchestrazioni, la più celebre essendo quella di Ravel. Si citano altri tentativi di orchestrazioni di Tuchmalov (mai sentito), di Wood (boh), di Funtek (chiiiiiii???), inoltre in tempi più recenti Stokowsky, Gothcakow e Goehr (???); poi finalmente vengono citati due nomi noti: Vladimir Ashkenazy e Jean Guillou, per chiudere con i mai sentiti nominare Swingle Singers e tale Isao Tomita che ne avrebbe dato una versione (bontà sua) per... sintetizzatore!!!

Quando constatai, incredulo, che in questo elenco mancavano proprio i nostri eroi, e assieme a loro uno dei più celebri dischi del rock progressivo, fregiato peraltro da una delle più belle, intelligenti e iconiche copertine del genere, mi cascarono le braccia e capii che cercare un dialogo con un mondo auto-referenziale come quello della musica classica è uno sforzo veramente inane, un percorso che non merita intraprendere.
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Re: Ma quanto è bella Pirates

Postby Starless74 » 15 Jul 2021, 11:18

highinfidelity wrote: constatai, incredulo, che in questo elenco mancavano proprio i nostri eroi, e assieme a loro uno dei più celebri dischi del rock progressivo


...forse perché la loro versione non è integrale ma pilucca soltanto quattro "quadri" e qualche promenade in mezzo?
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Re: Ma quanto è bella Pirates

Postby Duke59 » 15 Jul 2021, 14:55

Starless74 wrote:
highinfidelity wrote: constatai, incredulo, che in questo elenco mancavano proprio i nostri eroi, e assieme a loro uno dei più celebri dischi del rock progressivo


...forse perché la loro versione non è integrale ma pilucca soltanto quattro "quadri" e qualche promenade in mezzo?


Può essere, ma considerando quanti giovani approdarono alla versione classica invogliati proprio da quella interpretazione incompleta, acida, irriverente ed "eretica" dei Quadri (io fui uno di quelli) forse una breve citazione ci poteva anche stare.

Il Progressive (o art rock) sinfonico ha costruito un ponte tra il rock e la classica su cui molti giovani sono passati allargando i propri orizzonti musicali è già solo per questo dovrebbe riceverne credito.

Inoltre al di là degli esperimenti occasionali di gruppo + orchestra che a volte sanno solo di inutile aggiunta con l'orchestra che semplicemente doppia gli arrangiamenti in origine scritti per una band (concordo con Marco su questo punto), esistono anche gruppi di metal sinfonico (Nightwish, Epica, o anche i truzzissimi Manowar heavy metal band con culto Wagneriano) che hanno scritto brani o interi album specificamente per orchestra+gruppo il che - indipendentemente da quanto uno possa gradirli o meno - è cosa diversa dall'appiccicare orchestre posticce su produzioni preesistenti e bene o male adempie la stessa funzione di congiunzione tra mondi diversi, altrimenti destinati a non parlarsi.

L'autoreferenzialità della musica classica è cosa nota; a volte può avere motivazioni fondate, altre volte invece mi sembra più una difesa elitaria da presunte "contaminazioni".
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Re: Ma quanto è bella Pirates

Postby Ender » 03 Aug 2021, 14:36

Se la memoria non mi fa difetto, la struttura di "Works" per tre facciate "singole" e una in gruppo è dovuta al fatto che c'erano in progetto tre album solisti e che una parte del materiale era già pronta.
Scartata l'idea, il materiale venne usato per le prime tre facciate (almeno mi pare).
Resta il fatto che in effetti delle prime tre facciate rimane assai poco da ricordare. Per quel che mi riguarda il terzo movimento del Piano Concerto di Emerson, la versione rifatta di "Tank" di Palmer e "Lend to me your love tonight" di Lake, che preferisco alla onnipresente "C'est la vie".
In ogni caso trovo che il quarto lato sia magnifico.
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Re: Ma quanto è bella Pirates

Postby SteelyGen » 03 Nov 2021, 13:46

Sono ormai convinto che si tratti di un senso d'inferiorità verso i musicisti classici, che viceversa nel 99% (minimo) dei casi non hanno né la fantasia né l'abilità tecnica dei musicisti ai vertici del progressive.



Una delle cose piú belle che ho letto su questo forum.
Non ho mai sopportato la puzzettina sotto il naso dei musicisti classici, che (quasi sempre) senza spartito non sanno fare niente!
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ELP Works Volume 1

Postby highinfidelity » 09 Mar 2022, 10:26

Senza cercarla, mi è capitata tra le mani una stampa d'epoca di Works volume 1 (edita dalla Ricordi - possibile che la loro Manticore avesse già chiuso i battenti?!) e ricordando quanto ci eravamo detti qui, l'ho acquistata. Sulla carta l'idea dei tre lati destinati uno ciascuno ad Emerson, Lake e Palmer più un ultimo lato corale è ottima; ma come purtroppo temevo è stata realizzata quando ormai il trio era in fase calante (o forse già tramontato del tutto) e il risultato complessivo è deludente.

Il Piano Concerto N°1 di Emerson è esattamente come me lo immaginavo: troppa orchestra, si fa fatica a seguire cosa fa Keith al pianoforte, è difficilissimo mantenere la concentrazione.

Il lato a disposizione di Lake si lascia ascoltare, anche perché è sempre piacevole ritrovare la sua bella voce. Tuttavia appare composto da canzoni raccogliticce, senza un tema comune. Sono anche brani molto poco (direi forse per nulla) progressìvi. Non riesco nemmeno bene a capire se all'incisione delle canzoni abbiano partecipato anche Emerson e Palmer, tanto l'arrangiamento manca di carattere.

Non senza sorpresa, il lato più accattivante dei tre credo sia quello di Carl Palmer. Anche qui di progressìvo non ci si trova moltissimo, ma se non altro il carattere sghembo e percussivo di molti pezzi li rende interessanti e tiene desta l'attenzione.

Ovviamente il lato migliore è il quarto, quello corale. La reinterpretazione del brano di Copland è notevole, anche se è vero che - come diceva Copland stesso - hanno aggiunto un basso che fa dudun dudun dudun. [:D] La parte improvvisata, che a Copland era viceversa piaciuta, onestamente mi sembra un po' tirata via, non tra le cose più ispirate fatte da Emerson. Forse per timore che Copland si offendesse, ipotizzo che l'abbia fatta "col freno a mano tirato": avrebbe potuto e dovuto osare di più. E poi ovviamente c'è Pirates, di gran lunga la cosa più interessante del disco. Concordo con Duke che nella versione di studio l'orchestra si mantiene su livelli "d'intrusione" accettabili; rimango tuttavia dell'avviso che se l'avessero incisa in trio, solo con i loro strumenti, sarebbe stata molto più efficace e anche di gran lunga più progressìva.
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ELP Works Volume 2

Postby highinfidelity » 01 Jul 2024, 15:03

Una volta scoperto che Works è diviso in due "volumi", acquistato il primo si avverte necessariamente quel senso d'incompletezza di platoniana memoria... [:D] Avrete già capito dove voglio andare a parare... [:D]

Ad esser sinceri, considerato il livello non certo esaltante del Volume 1, questa volta ho davvero "lasciato fare al destino" astenendomi completamente da una ricerca attiva. [O:-)] Tuttavia tempo un anno e mezzo e mi sono trovato tra le mani il disco nel negozio "storico" del mio amico Enrico; per cui se destino aveva da essere, è stato obbligatorio portarlo a casa. [/:-|]

Che dire, se non che sembra fatto con gli avanzi di Volume 1? Ma dove Volume 1 aveva almeno l'attrattiva dei tre lati per ciascun membro del complesso più un quarto lato corale, qui invece i contributi singoli e corali sono completamente rimescolati, senza un apparente razionale. Abbiamo inoltre: copertina bianca, busta interna bianca (completamente), etichetta bianca... Uno squallore unico, sembra proprio un lavoro tirato via alla bell'e meglio senza nessuna ispirazione, nemmeno solamente visuale o grafica. E dire che siccome Works Volume 1 si chiamava per l'appunto "Volume 1", necessariamente l'idea di pubblicare due album consecutivi di works doveva essere stata concepita fin dal principio, per cui non v'è ragione di questa disparità qualitativa. Né vale la classica scusa del disco "fatto uscire solo per ragioni contrattuali", in quanto quello squallido destino toccherà al successivo Love Beach.

La musica non è molto migliore della grafica: abbiamo ben 4 canzoni vecchissime (nel senso proprio di honky-tonk d'inizio XX secolo o ad imitazione di quello stile); c'è pure una canzone su babbo natale (a dire il vero carina e abbastanza famosa, ce l'ho pure in una versione cantata da Tony Hadley degli Spandau Ballet [:D] ); il resto sono principalmente brani scartati dai vari loro dischi, e devo dire che si intuiscono facilmente le ragioni della scelta, tranne forse per un paio di passaggi di sintetizzatore interessanti.

L'album, essendo completamente "in bianco", lascia l'ascoltatore del tutto privo di riferimenti, ma grazie al cielo la pagina di wikipedia in taliano dedicata al disco (per una volta tanto nettamente più informativa della pagina in inglese!) offre una scaletta brano per brano con qualche spunto per contestualizzare cosa si stia ascoltando. Consiglio caldamente a chi voglia avventurarsi ad esplorare le 12 tracce di tenere davanti le succinte note di wikipedia, che riescono a rendere un poco più interessante il "percorso sonoro":
https://it.wikipedia.org/wiki/Works_Volume_2
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Re: Ma quanto è bella Pirates

Postby Dalex_61 » 19 Jul 2024, 09:29

Grazie per queste interessanti considerazioni. Sto ascoltando un bel po' di ELP in questi giorni, avendo approfittato della ripubblicazione del box antologico della band a un costo accessibile. Quanta bella musica... e perfino le cose meno riuscite hanno il loro fascino, se non altro perché mostrano che nessuno è perfetto. A proposito del box, intitolato "Fanfare 1970-1997", non l'avevo acquistato quando costava un occhio della fronte (era a tiratura limitata e numerata), perché ho già i singoli dischi della band (CD e spesso anche LP), ma sono stato contento di averlo preso alla fine per la qualità dei live inediti che contiene. Poi, se siete dei fan sfegatati, c'è la solita collezione di programmi, spillette e perfino due 45 giri.
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Re: Ma quanto è bella Pirates

Postby highinfidelity » 19 Jul 2024, 10:29

Beh, ma se sei così hard core nei tuoi ascolti di ELP, in realtà allora forse Works 2 passo addirittura a consigliartelo come pot-pourrì di "rarità", lati B e altri brani raccogliticci che sarebbe altrimenti difficile mettere assieme. Al di là della totale mancanza di un filo logico (si passa da un inedito di Brain Salad Surgery alla canzone natalizia ad una specie di ninna-nanna di Lake) e sorvolando sulla smodata passione di Emerson per vecchi brani honky-tonk di cui non sono mai bene riuscito a cogliere il senso, credo che un fan integrale degli ELP possa trovarci diverse spigolature interessanti.

Rinnovo però il consiglio di stampare le note ai brani elencate nella pagina di wikipedia già citata più sopra, altrimenti non si capisce proprio niente.
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Re: Ma quanto è bella Pirates

Postby dibaldui » 13 Sep 2024, 13:57

A me non era mai piaciuta nè Pirates nè Fanfare for the common man. Da ragazzino pensavo che gli ELP fossero stati grandissimi fino a Trilogy, grandi in Brain Salad Surgery, e dopo decisamente da buttare.

Quando si rimisero insieme nel 1992 per Black Moon, e finalmente ebbi l'occasione di vederli dal vivo, ricordo che partendo da Genova per Verona con la mia ragazza pianificavamo di sederci distanti dal palco ed io in particolare proprio perchè ormai non gli davo più alcun credito..... dopo 10 minuti eravamo nelle prime file esaltati!!!!! (ovvio: inizio concerto con medley accenno di Karn Evil 9 2nd impression, prime tre sezioni di Tarkus e Knife Edge).

Proprio a seguito di quel concerto mi resi conto di quanto erano invece splendide sia Pirates che Fanfare.

Negli anni 90 poi li rividi in un'altra manciata di occasioni e mi hanno sempre confermato la loro IMMENSITA' in ogni cosa che facevano.

Quanto mi mancano......
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Re: Ma quanto è bella Pirates

Postby TDuke » 16 Sep 2024, 19:41

Gli ELP è il gruppo prog con cui ho il rapporto piu' di amore-odio: ascolto spesso il loro primo fantastico album e Trilogy è tra i miei album preferiti in assoluto come prog in generale , Tarkus l'ho sempre trovato pesante come la creatura stessa [:D] BSS che è considerato dalla maggiorparte della critica il loro capolavoro per me è "solo" un buon album. Works (vol 1.) ... mi è sempre sembrato quasi postumo, dedicato principalmente ai fans, col tempo il giudizio non è troppo cambiato, ovviamente ci sono cose buone , soprattutto quelle accreditate all'intera band quindi Pirates e Fanfare ma comunque lontane dalle magie iniziali.
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