HIGH scrive :
"a parte che dall'affermazione di Rubbia ad oggi l'efficienza del fotovoltaico non puo' aver fatto altro che migliorare "1) Si, è vero; quell'affermazione è ormai datata almeno 10anni se non ricordo male, però l'efficienza di questa tecnologia pare non sia ancora arrivata a livelli soddisfacenti come sperato; ciò non toglie che ultimamente si iniziano a vedere sui tetti delle case (di privati o aziende) sempre più pannelli fotovoltaici, e la cosa è di buon auspicio; in un paese dove una cosa che non manca(a differenza di molte altre) è il Sole, il pensare che ogni singola abitazione o condominio possa essere dotato del suo bravo pannellino solare
sarebbe di grande aiuto per ottimizzare i costi... certo che per un "Tommaso" come mi reputo, sospetto che tale tecnologia sia stata tenuta a bada al fine di non renderla appetibile a causa degli interessi petroliferi che anche nel ns paese sono assai forti...
"In Italia abbiamo una gran bella produzione di idroelettrico, di recente anche con mini-centrali a piccola caduta su canali irrigui eccetera"2) beh, in questo siamo stati pionieri; se c'è una cosa che non manca all'italia, nella sua conformazione territoriale idro-geologica, sono proprio le vie e i corsi d'acqua, specie al nord; dall'inizio del secolo scorso, una scuola di ingegneri civili ha progettato e realizzato una serie impressionante di centrali idro-elettriche sparse nelle Alpi e nelle pre-Alpi, tanto da renderci (insieme ai Francesi) quelli da seguire come esempio in fatto di dighe. Però tutto questo da solo non basta a soddisfare la domanda energetica degli italiani che si è via via accresciuta nel tempo...
"Se invece spieghi per bene e con calma che una porzione del territorio e' purtroppo da sacrificare alle pale eoliche, ma che grazie ad esse potremo per sempre evitare gli impianti nucleari e che non se ne riparlera' MAI PIU', secondo me la gente se le lascia installare fin dentro il proverbiale giardino di casa sua. "3) E' proprio la scelta attuata dai Danesi; il governo ha poi incentivato così tanto la tecnologia negli ultimi 20anni da incoraggiare la cittadinanza a dotarsi ognuno (o quasi) a casa propria della sua "paletta eolica"
(naturalmente progettata in base ad ogni singola esigenza); il costo di per se alto all'inizio è ammortizzabile nel tempo, dato che la "pala" ha un efficienza tale non solo da soddisfare i bisogni di ognuno che ha optato per tale scelta, ma produce anche un surplus energetico che il singolo rivende poi periodicamente al gestore. Perfetto. Ed ecologico.
A volte mi chiedo perchè soluzioni così apparentemente semplici siano così difficili da far digerire anche qua da noi (poi mi rispondo che gli interessi in gioco sono così elevati e sensibili-
vedasi punto 1 di questo intervento, quando mi riferisco ai soliti "poteri forti" del ns paese- che quei pochi che ci vogliono lucrare non fanno altro che creare ostacoli per scoraggiarne l'adozione alla massa...);
Di certo, se a tutti gli italiani venisse chiesto di esprimersi o per la "pala" o per il "reattore", credo sia facilmente immaginabile verso quale delle due proposte andrebbe la maggioranza... La pala al massimo "ti cade in testa" per una folata troppo forte
(scherzo, ovviamente), danni comunque imparagonabili a quelli derivanti da una fuga di radiazioni nucleari...
Il nucleare cela ancora problemi irrisolti (pericoli potenziali della normale gestione + pericoli legati alle scorie) che di fatto non lo può far ragionevolmente ritenere la fonte ideale e definitiva... anche se la maggioparte dei paesi europei ns vicini vi ha aderito.
Da un certo tempo, si favoleggia circa la "centrale di IV generazione" (attualmente siamo arrivati alla III in fase di realizzo) che in teoria dovrebbero consentire un efficienza massima (assai superiore a quelle di 2da generazione attualmente in esercizio ed ormai arrivate al termine del loro ciclo di vita) unita a pericoli di gestione potenzialmente bassissimi senza la produzione di scorie radioattive, ma credo che allo stato attuale dell'economia mondiale si tratti di autentiche chimere ancora difficilmente immaginabili, prima ancora che realizzabili...