1)Frequency - parte la title track e subito parte il solito ritmo alla Iq (propinatoci ormai da una ventina d'anni) tatata tatata tatata. Ma che ho fatto? E invece no, parte la chitarra ed il brano comincia a scorrere bello ca**uto, apperò. Partono le tastiere e il brano comincia ad assomigliare come sonorità all'ultimo dei Pendragon (ed è un bene).
No, no, niente da dire proprio un bel pezzo, anche Nicolino si sforza di risultare poco irritante, ed è anche poco prolisso il che per un gruppo come gli Iq è un bene (voto
![Cool 8)](./images/smilies/cool.gif)
2)Life support - Bello l'inizio da ballata che permette a Nicolino di rimanere nei ranghi (per fortuna). Seconda parte più tirata con schitarrate che ancora una volta rimandano agli ultimi Pendragon (Voto 7,5)
3)Stronger than friction - Ecco, lo sapevo, prima o poi doveva arrivare la suite ambiziosa e pomposa, cosa nella quale secondo me gli Iq sono stati sempre negati: non riescono a cambiare troppo l'umore di brani che richiederebbero più dinamica ed un cantante istrionico e trasformista. Insomma proprio i brani più ambiziosi sono quelli che annoiano di più, e questo non fa eccezione.
La cosa migliore è la parte centrale (voto 6)
4)One Fatal mistake - almeno ci alleggeriscono la zuppa: un brano delicato e piacevole, strasaputo, ma godibile. (Voto 7)
5)Riker skies - Altro brano ambizioso, ma almeno qui qualche asprezza e la darkitudine delle tastiere riesce in parte a tamponare la monotonia del tutto. Il solito Nicolino qui a tratti non dispiace del tutto. (voto 6,5)
6)The province - Il brano più lungo ed ovviamente il più noioso. Ci sono delle buone cose (le più lente e delicate nella parte centrale, davvero buone). Quando ricomincia la solita ritmica alla Iq ricomincia la noia. L'impressione però è che la seconda parte sia decisamente più riuscita e che se il brano fosse durato 6/7 minuti in meno... (voto 6)
7)Closer - Solito brano conclusivo delicato e rilassato, che almeno non nuoce. Si lascia ascoltare, però 8 minuti sono troppi per una ballata che ha sempre lo stesso andamento. Fosse durata 3 minuti in meno poteva essere la migliore dell'album Piacevole (voto 7)
Voto medio 7--
Un album che non dice nulla di nuovo, ma che può essere ascoltato anche senza troppo disturbo da chi di solito si tiene lontano dagli Iq, il che non è poco.
La sobrietà dei pezzi, qualche strizzatina d'occhio al nuovo dei Pendragon, meno gridolini di Nicolino, e una sezione ritmica più consona ad un gruppo prog ne fanno una piacevole sorpresa.
The wake è, e rimarrà sempre la pietra di paragone per questo gruppo (guardacaso uno dei loro album più "sobri" e meno ambiziosi) che non è mai più riuscito a conquistarmi con nessun altro disco, se non ad allietarmi con Nomzamo.
Ecco, questo disco lo metto dopo quei due, di certo lo trovo più piacevole dello strombazzato Ever, e delle pomposità vuote che ci hanno propinato da Subterranea in poi.
E' quindi decisamente consigliato a chi già apprezza gli Iq.