Finalmente e' arrivata la mia copia e l'ho ascoltata parecchie volte, devo dire senza fatica perche' a differenza vostra trovo che l'album sia ottimo e che Mike in un certo senso abbia fatto il "colpaccio" con la nuova (cioe' vecchia) direzione intrapresa.
Sia Andrew Roachford che Tim Howar mi piacciono molto vocalmente, entrambi molto bravi e con personalita', ma c'e' da dire che quel furbacchione di Arno Carstens ha pensato bene di tenersi per se' il pezzo migliore tra quelli da lui scritti: parlo di Background Noise che ovviamente non e' sfuggita anche a Thomas e che personalmente mi spingo a dire sia il miglior pezzo dei Mechanics di tutti i tempi. Veramente stupenda!
Di pezzi brutti, comunque, il disco non ne ha, nel peggiore dei casi sono pezzi allegri che scorrono via tranquilli. Per il resto il materiale e' molto buono. Bella l'idea di riproporre un brano con coro dei bambini (Heaven Doesn’t Care), un classico dei Mechanics; simpatico anche l'organo Hammond "stonato" di Hunt you down.
A mio modo di vedere il punto debole, e fortunatamente si nota solo in alcuni brani, consiste nei "soliti" stucchevoli stacchetti elettronici di sottofondo. Mi chiedo chi sia ad insistere nel metterli, forse il figlio di Rutherford che mi pare curi la post-produzione. Glieli impone la casa discografica? Ad esempio Try To Save Me sarebbe un bel brano rock, interpretato alla grande e senza tanti fronzoli, ma tutti quei suonicini di sottofondo non servono assolutamente a nulla se non a guastarlo. Fortunatamente, a differenza del precedente Rewired, sono tenuti in sottofondo e si puo' far finta di non sentirli. Certo, meglio sarebbe se non ci fossero del tutto.