by Betelgeuse » 14 Mar 2013, 18:40
Le ultime, recentissime, consultazioni politiche, hanno delineato un quadro chiarissimo nei numeri, nelle cifre, nei rapporti di forza. Il modo in cui queste cifre andranno ad essere trasformate in proposte e fatti, è chiaramente un altro discorso.
Dunque il nuovo Parlamento è lo specchio di questo Paese.
Sarebbe però oltremodo sbagliato, oltrechè una conclusione che farebbe comodo a molti, affermare che tali risultati non siano il frutto di elementi creati, talora in modo distorto, dall'attuale sistema elettorale.
Si fa dunque pressante, nel dibattito politico, cercare dispositivi di correzione del sistema stesso, anche se l'orientamento prevalente è quello di cambiarlo.
Il mio parere, del tutto personale, parte dal presupposto che bisogna combattere con tutte le forze per evitare un ritorno al sistema proporzionale secco, senza sbarramenti.
E' vero che tale sistema assicura la rappresentanza delle minoranze, ma è anche vero che a forza di triturare, scomporre all'inverosimile il panorama politico in tanti piccoli partitini, non si può fare altro che produrre, oltre alla suddetta scomposizione, anche un gran polverone.
Il sistema proporzionale aumenta all'estremo la localizzazione delle forze politiche, dato che qualsiasi lista locale, dotata di un sufficiente appeal, può sperare, entrando in competizione, di prendere anche meno dell'unità percentuale, e assicurarsi qualche seggio, ma accentuando tanti " regionalismi ", che in uno stato come il nostro, sicuramente non federale, sfavorirebbero la formazione di un governo stabile.
Assieme alla regionalizzazione, tale sistema favorisce, per assurdo, una maggiore " personalizzazione " delle liste: nel senso che potrebbero presentarsi, soprattutto in questi tempi ipermediologici, una miriade di personaggi noti, di vip, che prestano i loro volti ad atrettanti partitini, generando ancora confusione e ingovernabilità.
Insomma, il diritto alla rappresentanza minuta cozzerebbe contro il fondamentale bisogno-diritto di stabilità.
D'altronde però, mettere uno sbarramento, ad esempio, al 4% mi sembra un pò forzato, perchè si verrebbe ad escludere una forza che riceve un milione ( o più ) di voti, per ridistribuirli, magari a favore di chi arriva al 5 %, prendendo quindi soltanto un punto percentuale in più.
Fare poi uno sbarramento al 2 o all'1% è inutile, in quanto si avrebbe quasi la situazione del proporzionale puro.
Pertanto il sistema proporzionale, seppur ispirato da un nobile ideale e permeato da principi tutelanti i deboli, è inadeguato alla nostra realtà sociale.
Il sistema maggioritario puro, a un turno, è anch'esso da evitare.
Ci sarebbero infatti tantissimi collegi che vedrebbero eletti con solo il 30% ottenuto sui voti validi, e addirittura il 20, se non meno, sull'intero corpo elettorale. E questo è poco accettabile.
Nel maggioritario puro viene eletto di solito " il meno perdente ", " il meno inviso ", ma pur sempre un candidato che rappresenta la minoranza della volontà popolare: aspetto ancora più peculiare in quanto, pur legato al territorio, al collegio, risulta essere COMUNQUE in minoranza.
Si verifica l'effetto, tra il curioso e l'irrituale, che chi prende il 30% vince, chi prende il 29% perde, senza se e senza ma, mortificando in misura amplificata ( fin troppo! ) i diritti delle minoranze, siano esse anche qualificate ( il 29 per cento contro il 30, appunto ).
Si avrebbe lo specchio particolarissimo, di un Parlamento formato tutto da candidati di minoranza che governano in nome di tutto il Paese.
A mio avviso, il sistema migliore è quello maggioritario a doppio turno con ballottaggio.
Se un candidato prende il 50% + 1, vince. Altrimenti va al ballottaggio con il secondo classificato.
Con questo sistema:
1) Alla fine ci sarà sempre qualcuno che prenderà la maggioranza assoluta dei consensi, in ogni caso e con qualsiasi affluenza al voto.
2) Verrà assicurata la formazione di un Parlamento composto da persone ESPRESSAMENTE scelte , in modo consapevole, da una maggioranza VERA, in un determinato momento.
3) Verrà favorita la capacità di unione, di sintesi, di comunione d'intenti tra le forze politiche, favorendo la futura stabilità del quadro politico, con i cosiddetti " APPARENTAMENTI ".
4) Si favorirebbe, ulteriormente, la naturale formazione di un " bipolarismo " costruttivo, con anche la formazione dei cosiddetti " governi ombra ", per indurre le opposizioni a comportamenti costruttivi e propositivi.
5) Potrebbero essere più facilmente isolate quelle forze di ispirazione troppo settaria ed estremista.
Questo è il mio pensiero su un tema che dovrà INELUTTABILMENTE essere affrontato nella prossima legislatura.
Sarebbe interessante aprire qui un dibattito sul tema.