no, no, Marco, non arrendiamoci, cioè non fermiamoci...
se esaminiamo la storia nel suo corso (anche prima della nascita di Cristo) essa ci rivela un susseguirsi costante di imperi che nascono, prosperano e tramontano; tramontano perchè 1) nel frattempo ne è arrivato uno più potente ad insidiarne il predominio oppure 2) per semplice implosione (caso tipico il Sacro Romano Impero tenuto fermo e stabile da CarloMagno finchè vivo e reggente, poi dissoltosi tra le mani dei suoi tre eredi).
Senza prendere in considerazione tutti i condottieri noti da Alessandro Magno ma soffermandoci sui 4 personaggi che abbiamo elencato, possiamo notare un tratto che funge da comune denominatore : a parte H.Truman i primi tre furono affetti da palese megalomania sovrabbondante ed ambizione senza fine; l'arrivare al potere nei rispettivi paesi garantì loro quel prestigio personale che evidentemente bramavano più di ogni altra cosa, a parte qualche differenza significativa tra i tre :
Napoleone Bonaparte possedette una mente lucida e un cervello fino; viene ricordato genericamente assai più per la sua straordinaria capacità strategica sul campo di battaglia, ma formulò delle idee in campo civile talmente valide che sono un eredità fino ai giorni nostri - per es sua è l'idea della schedulazione della popolazione creando le anagrafi distrettuali e dipartimentali; fino a quel tempo il compito di censimento delle nascite era stato lasciato alle chiese. Tuttavia la sua insanabile sete di potere ne offuscò certamente la personalità : l'idea passata alla gente era quella che egli intendesse esportare gli ideali rivoluzionari in tutta europa per demolire le monarchie regnanti e garantire una sorta di "nuovo futuro" ai popoli, ma il vero motivo di fondo era che egli alla fine voleva dominare l'europa intera, lui e lui solo.
Gli altri due furono di livello infimo ed infinitamente inferiore : stalin era fondamentalmente un essere mediocre ma anche un fine calcolatore, astuto, risoluto, cinico e spietato. Potenzialmente fu il condottiero peggiore che il mondo potesse ritrovarsi.
Razionale, non possedeva quel bricciolo di follia che indubbiamente permeava la mente del collega tedesco, che in fatto di risolutezza e testardaggine non era secondo al russo (se fosse entrato in possesso dell'arma nucleare, nella gara che vedeva la Germania in competizione vs gli USA per la sua realizzazione, c'è da essere certi che l'avrebbe usata senza scrupoli disseminata in grappoli per mezza europa, noncurante degli effetti secondari...)
Rimane H.Truman : pur senza la megalomania degli altri tre ma anch'egli senza dubbio freddo e cinico calcolatore; conoscendone il potenziale distruttivo, non ci mise un minuto a decidere l'uso dell'arma atomica contro il Giappone su
obiettivi civili privi di significato strategico, appena venne informato che il team di scienziati al lavoro erano arrivati ad una soluzione sufficientemente efficiente tale da garantire l'effetto sperato in campo pratico. Ma egli e il suo staff sapevano come stavano le cose ed avevano un obiettivo : accelerare la fine del conflitto con ogni mezzo per garantirsi IL PREMIO FINALE; con mezzo mondo in macerie distrutto dai bombardamenti, gli USA erano l'unico paese che non era stato toccato dalla guerra, neppure in minima parte sul proprio territorio; le sue industrie erano tutte in piedi e in piena efficienza; gli USA erano pronti a riversare nel mondo intero tutta la loro capacità produttiva in fatto di esportazione di prodotti -e quant'altro- per assumere quel ruolo di predominio su scala mondiale che la storia ha riservato loro negli ultimi 70anni.
Su queste basi, per me è facile capire quanto sia facile equivocare tra "buoni" e "cattivi".
Anche se a volte alcuni di essi sembrano e passano per "buoni" agli occhi dell'immaginario collettivo, la verità è che sono -siamo- in un qualche modo tutti quanti "cattivi" se ci esaminiamo bene a fondo (parlo dei paesi industrialmente e socialmente più avanzati allo stato attuale o come lo erano un secolo fà, tipicamente il mondo capitalista occidentale ereditato dagli imperialismi europei dell'800)...
Da che mondo è mondo, per ogni comunità pur piccola e per ogni Stato sovrano anche grande, l'obiettivo principale è stato quello di prosperare garantendo al proprio popolo il benessere e per il proprio Stato un ruolo di predominio nello scenario geopolitico. Questa esigenza è diventata via via sempre più stringente da quando il mondo si è rapidamente trasformato arrivando alla "globalizzazione" attuale.
Ma in un mondo organizzato, come lo conosciamo, per Stati sovrani ognuno delimitato da confini noti, il prezzo da pagare per la lotta in corso da secoli è quello di non guardare in faccia nessuno(degli altri Stati) ma perseguire i propri obiettivi con ogni mezzo. Tutt'al più instaurando fini rapporti diplomatici con gli altri per cercare di perseguire comunque e sempre l'obiettivo primario, prima di dare la parola alle armi quando la diplomazia non è più sufficiente. Fino al 1945 è andata così.
Oggi sono solo cambiati i mezzi : fino a 80anni fà si usavano strumenti convenzionali noti (eserciti e apparati militari) per dominare; nel terzo millenio sembrano essere arrivati mezzi anche più sofisticati (ma altrettanto distruttivi) per garantirsi il dominio.
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...