Ho appena terminato di vedere il documentario su Steve. Ho impiegato due sere perche' complessivamente dura circa due ore e mezza.
C'e' senz'altro molto materiale, ma purtroppo questa lunghezza denuncia anche quella che e' la sua pecca principale: l'assenza di un montaggio vero e proprio. I ricordi di Steve, le interviste e i dialoghi sono riproposti praticamente in "presa diretta" in versione integrale o quasi, e senza sottotitoli, ne' in italiano e neppure in inglese.
Sono del tutto assenti filmati d'archivio, soprattutto del periodo Genesis. Gli unici spezzoni di concerto che vengono passati sono riprese di recenti concerti di Steve (direi a occhio 2011-2014). Certamente un montaggio piu' serrato ed un passaggio continuo da interviste a registrazioni
live avrebbe tolto moltissima pesantezza alla visione del documentario, che e' molto impegnativo. Anche le "lezioni di chitarra" di Steve si sarebbero potute suddividere in piu' capitoli ed inserire in contesti piu' congrui (per esempio accanto a canzoni in cui una determinata tecnica e' stata effettivamente impiegata).
Il modo in cui la carriera di Steve viene ricapitolata e' molto sbilanciato. Moltissimo spazio (direi troppo) e' dedicato alla sua infanzia e adolescenza. Si prosegue poi a tappe piu' o meno regolari fino a Spectral Mornings, ma infine c'e' un marcatissimo effetto "avanti veloce" e ci si ritrova quasi di colpo ai giorni nostri. Al ricordo della relazione di Steve con la prima moglie Ellen Busse e' dedicato piu' tempo che a quella con Kim Poor; le ragioni sono ovvie ma considerato quanto e' durato questo secondo sodalizio (anche artistico) la cosa nel complesso appare assurda.
Insomma: con un poco (ma veramente poco, ed e' questo che dispiace!) di lavoro e di passione in piu', sarebbe potuto essere un gran bel lavoro. Invece il documentario ha l'aspetto di una cosa un po' "tirata giu'" alla veloce ed e' di visione piuttosto pesante. Per carita': non c'e' nient'altro in commercio, per cui ancora grazie!
Non vorrei scoraggiare troppo eventuali acquisti. Certamente pero' resta la sensazione di una possibilita' un po' sprecata e di una visione riservata solo ai fan piu' accaniti e irriducibili (dopo 20 minuti la highinfidelita si era gia' messa a telefonare con un'amica).
Due <<spigolature>> fra le tante: i filmati in super8 in cui un giovanissimo Steve (gia' pero' con barbapizzetto in stile primi Genesis) interpreta degli strani film futuristi-surreali di un suo amico aspirante regista - mai visti - e Chris Squire che rivela come nacque il nome Squackett: inventato da sua moglie una sera in cui doveva prenotare un tavolo al ristorante per le famiglie Hackett e Squire!
Ho infine appreso che
revisited non si pronuncia "revàisited" (come ho pure erroneamente detto in radio
) bensi' "rivìsited". Ignoranza mia.