Thomas Eiselberg wrote:Allora è probabile che il nostro giudizio sia influenzato da questo.
Sono convinto che lo sia, pero' nel senso che non abbiamo pregiudizi ne' percorsi formativi di gioventu' che aberrino la nostra obiettivita' di valutazione. Quasi sempre viceversa (non dico "sempre", ma "
quasi sempre" si') questa obiettivita' e' del tutto assente nei c.d. talifan gabrieliani, e basta grattare di pochissimo la cromatura splendente dello snobismo di chi ritiene d'aver gusti superiori, per trovarvi subito sotto il marron ruggine dell'ingnoranza piu' crassa ed abissale di qualunque cosa sia venuta dopo. Non parlo solo dei Genesis di Collins ma anche di un'ignoranza assoluta per esempio della New Wave, della musica elettronica, dell'Heavy Metal, del cantautorato americano e canadese, insomma di
tutto quanto non sia Genesis 70-75. E combinazione (difatti secondo me non e' per nulla un caso...) queste persone si collocano tipicamente tutte quante in una ben precisa fascia d'eta'.
Ora, a me sta benissimo che qualcuno mi dica << guarda, quel tipo di musica m'e' piaciuto talmente tanto che non ho mai avuto il desiderio di cercare oltre >>... Questo e' un ragionamento che ha una sua coerenza e come tale e' accettabile. Ma che mi si venga a bollare come "musica di plastica" qualunque cosa sia venuta dopo, e peraltro valutandola - quando va bene - in base al poco/niente sentito passare distrattamente in radio, questo proprio no, non sta bene affatto. Si tolgan pure dalla testa che sia "finezza di gusti": e'
ignoranza pura e semplice.
Del valore di buona parte di quanto fatto dai Genesis a 4 a ed a 3 ho avuto inoltre recente conferma nel concerto unitario degli Anyway e della Dusk e-B@nd, dove i brani dei Genesis delle varie epoche e vari stili venivano alternati dai due complessi o suonati tutti assieme. Posso garantire che i brani del periodo Collins non sfiguravano affatto, anzi. M'e' sembrato peraltro di percepire che il momento di massima esaltazione del pubblico coincidesse coi duetti di batteria (molto bravi i due batteristi nel calarsi nel ruolo di Collins e Thomson), duetti di cui il mondo sarebbe stato privato, qualora Gabriel non se ne fosse andato dai Genesis: sottolineiamolo bene.
Anch'io, come te, nel mio percorso a ritroso acquistai gli album non in sequenza. A dirla tutta, nel primo disco che acquistai, Duke - all'epoca non proprio la loro ultima pubblicazione ma quasi! - c'era un inserto pubblicitario con l'intera discografia dei Genesis, anche come solisti (paradossalmente mancava proprio il mio amato Collins, che incideva per la Wea / Atlantic e non per la Charisma!!!). Per cui ebbi fin dal principio le idee abbastanza chiare su come inquadrare la loro discografia. Ma all'epoca si andava nei negozi di dischi, e quello che c'era c'era. Si facevano viaggi di centinaia di chilometri verso altre citta' per visitare negozi che, a detta di amici e conoscenti, erano piu' forniti di un certo genere musicale. Si trovava quel che si trovava e ci si accontentava: spesso i viaggi si facevano in compagnia di amici e la ricerca era quasi bella e appassionante quanto l'acquisto e l'ascolto.
Ecco forse quello che mi manca piu' di tutto di quell'epoca non e' la musica in se': quella tanto e' eterna e tra duemila anni si potra' ancora ascoltare. E' quel senso della ricerca, la scoperta delle cose a piccoli passi, la sorpresa per ogni novita' conquistata. Oggi basta andare su internet e in cinque minuti ogni minimo risvolto e' chiarito. Che in se' e' un fatto positivo, di cui approfitto a mani basse; ma forse proprio perche' e' troppo semplice ho l'impressione che non interessi i ragazzi che oggi han preso il posto che un tempo fu nostro, i quali si perdono ed impigriscono in stupidaggini che molto poco hanno a che fare con la musica. Ma forse e' solo un mio pregiudizio.