highinfidelity wrote:Purtroppo ne penso tutto il peggio possibile. Per un momento si e' rischiato di avere finalmente alla presidenza degli Stati Uniti un social-democratico come Sanders, fatto che avrebbe cambiato il mondo, e alla fine ci si ritrova invece con una caricatura di Hitler non buona neppure per il peggior avanspettacolo.
Pure per me Sanders sarebbe stato l'ideale
highinfidelity wrote:Ovviamente se fossi stato americano avrei votato per Hillary Clinton, non solo perche' e' donna e perche' tutto sommato mi piaceva e aveva lunga esperienza in politica, ma anche proprio perche' l'alternativa era inesistente. Rubio e Cruz: due integralisti da camicia di forza immediata. Trump: un cialtrone buono a nulla, fascista razzista sessista e omofobo. Tuttavia i miei amici americani (ne ho diversi sia in Arizona che in Nevada che in North Carolina) mi raccontavano gia' molte settimane fa che la campagna della Clinton e' stata al di sotto delle aspettative, e che in numerose occasioni si e' resa antipatica. Non so come sia possibile che questo sia accaduto, con tutti i consulenti coperti d'oro che i candidati alla elezioni presidenziali americane abitualmente hanno, ma evidentemente e' successo.
Guardando un po' (per quanto possibile) i discorsi dei due devo dire che si trattava per lo più di ripicche, di promesse vuote, di frasi e sorrisi plastificati (la Clinton ne ha usati in abbondanza). Io stesso a sentire la Clinton a volte ho avuto la sensazione di "vuoto", di vedere un qualcosa di finto e preconfezionato. Gli americani avranno pensano (come si fa pure qua in Italia
) "meglio un buzzurro omofobo e razzista ma sincero di una donna preparata ma finta"
highinfidelity wrote:Su un altro forum ho partecipato ad una discussione in cui alcuni improvvisati "filosofi" sostenevano in punta di dialettica, con arditi sillogismi, la teoria secondo la quale per noi europei l'elezione di Trump sarebbe in realta' un grande vantaggio, perche' nonostante l'apparenza moderata dei vari Clinton, Obama, eccetera, gran parte del casino in medio oriente e nei paesi mediterranei musulmani, nonche' la tensione con la Russia, sono dovuti proprio a loro. A dire di questi peripatetici della logica aristotelica, Trump fara' una politica isolazionista e daziaria che si immischiera' molto meno in faccende politico-economiche europee. Inoltre, per paradosso, l'isolazionismo americano ed il fatto che l'influenza della NATO verra' a calare, costringerebbe finalmente l'Unione Europea a darsi una politica estera ed una presenza militare internazionale forte, influente e coordinata.
Anche a me è capitato lo stesso, solo che io non ho avuto la fortuna di parlare con persone di questo tipo, ma con semplici "politologi da tastiera", del tipo che "La Clinton è una guerrafondaia", "Trump è amico dei russi, ci conviene", "Trump è nemico delle banche e dei poteri forti" (questa la più esilarante, in un Paese dove governano le lobby, un miliardario mai stato in politica e invischiato in questo sistema sarebbe anti-lobby
)...
Anche se c'è da dire che qualcuno di questi tutti i torti non ce li ha (la Clinton ha impostato tutta la campagna elettorale sulla fobia per i russi, con spesso ventilati boicottaggi alla sua campagna da Mosca e l'alimentare spesso un clima di tensione e di paura che forse la gente ha percepito e ha estremizzato) ne ho lette davvero di belle.
highinfidelity wrote:Io naturalmente spero che abbiano ragione, ma non ci credo. La mia esperienza mi dice che, nella pratica quotidiana, e' di gran lunga piu' facile che si verifichi un fatto banale e facilmente prevedibile che non un paradosso AB ABSURDO, per quanto teoricamente plausibile. Sebbene dunque io mi auguri d'avere torto, temo che ci aspettino quattro anni di fesserie demenziali da parte degli Stati Uniti.
Ne abbiamo letti tanti di presunti presidenti che avrebbero dovuto cambiare il mondo, poi in realtà alla fine della fiera non è mai cambiato nulla. Io credo che Trump essendo del tutto a digiuno di questioni politiche (e non solo) si circonderà di persone preparate che gli diranno cosa fare e come comportarsi, suggerendogli gli moderare le sue pretese e di comportarsi in modo decente. Lo credo e lo spero, altrimenti siamo nella pupù e soprattutto lo sono gli Stati Uniti.
highinfidelity wrote:Aggiungo un'ultima nota: in realta' la Clinton ha preso piu' voti di Trump. L'Italia non e' nessuno per dare lezioni di democrazia agli Stati Uniti, considerato sia che quando loro erano gia' una democrazia da secoli noi avevamo ancora il re e pure il duce, sia il susseguirsi di leggi elettorali tricolori una peggiore dell'altra. Tuttavia non mi sembra che sia un risultato democratico di cui gli Stati Uniti possano vantarsi: la minoranza ha vinto.
Non è la prima volta che succede, d'altronde Al Gore fu votato da un maggior numero di persone rispetto a Bush ma per lo stesso meccanismo vinse quest'ultimo. Io credo che gli Stati Uniti da sempre facciano la morale agli altri ma poi alla prova dei fatti non è che sia tutto sto "Paese libero" dove la democrazia è sovrana.
Altra cosa che si è dimostrata totalmente ridicola e inadeguata sono stati i sondaggi che in questa elezione si sono confermati (qualora ce ne fosse bisogno) semplici barzellette per dare in pasto alle persone qualcosa da commentare: si va dai ventilati 20 punti della Clinton su Sanders (sappiamo come è finita, di strettissima misura), ai 7 sempre della Clinton, diventati 4, poi 2, poi tornati 4, infine sbugiadati totalmente dal volto (con gente fino alle 3 di notte italiane che continuava a dare la Clinton vincente e senza che nessuno si accorgesse che Trump potesse vincere).
Confermo, le peggiori elezioni Usa che io ricordi.