Ulteriori brevi impressioni.
L'album sembra davvero qualcosa di notevole. Pur non presentando novità rivouzionarie (ma chi se le aspettava? ) sembra che in questo concept confluiscono i precedenti sforzi compositivi di Morse per trovare finalmente quel "respiro" che a volte mancava nei suoi lavori precedenti.
Per similitudine (!) di genere i paragoni più immediati che mi vengono alla mente sono con "Snow", ultimo lavoro di Neal Morse con gli Spock's Beard (interamente composto da lui), e il recente concept dei DT "The Astonishing" e a mio avviso in entrambi i casi quest'ultimo lavoro li supera ampiamente.
Alcune parti di "Snow" erano eccezionali, ma il tutto conteneva parti disomogenee o ampiamente superflue, mentre in "The similitude .." il lavoro scorre piacevole e ci si ritrova alla fine dei due CD quasi senza accorgersi del passaggio del tempo .. melodie accattivanti, intermezzi strumentali mai fuori contesto (almeno a mio parere), richiami più o meno evidenti a tutto il gotha del progressive e del progressive metal (in alcune brevi parti anche ai Queen), In parole povere una goduria per le (mie) orecchie.
Se invece consideriamo "The Astonishing" direi che pur trattandosi di lavori simili (entrambi concept, entrambi doppi album) qui siamo all'opposto dello spettro. In The Astonishing ci sono alcuni brani che risaltano mentre altri fanno solo da riempitivo per la storia e l'ascolto consecutivo dell'intera opera è quantomeno "pesantuccio". Se a questo aggiungiamo la presenza dell'orchestra che inchioda i DT ad una partitura stile musical si capisce come mai delle 34 tracce totali ce ne siano solo 8/9 che alla fine ci si ritrova ad ascoltare con gusto.
Qua invece - nonostante la chitarra di GIlette suoni esattamente come suonerebbe Petrucci (e non a caso Gilette usa una splendida Music Man a 7 corde modello John Petrucci
) - è l'insieme che fa la forza. L'ascolto consecutivo di tutti i brani (che scivolano uno dentro l'altro) aumenta la godibilità del lavoro. Nel mio caso personale è pure indicativo il fatto che sono stato talmente preso dalla musica che non non ho ancora sentito il bisogno di studiarmi i testi e la storia ... il che vuol dire che la musica si regge abbondantemente in piedi da sola restando indipendente dal racconto delle parole (che prima o poi ovviamente andrò a leggere/tradurre).
Inoltre la capacità di Neal Morse di costruire finali epici e da brividi si conferma ancora una volta ... se confrontiamo il finale di The astonishing (che termina con il brano omonimo davvero superfluo, mediocre e dozzinale) con quello di "The similitude ..." non c'è storia: qua brividoni e pelle d'oca sono assicurati.