aorlansky60 wrote:So già prima che tu mi risponda caro Marco, che certi discorsi come quelli appena fatti potranno apparire risibili a menti razionali laiche -per non parlare degli atei dichiarati- ma io me lo spiego -e li faccio senza alcuna remora e senza timore di apparire ridicolo- con l'appoggio unico della fede che ripongo in DIO.
Niente di tutto ciò, carissimo Alain, non ci trovo affatto del ridicolo, le cose ridicole sono altre... Trovo invece molti passaggi del tutto illogici, e anche irrimediabilmente incoerenti al loro interno, e la cosa è maladettamente seria.
Prendiamo pure per vero il racconto metaforico di Adamo, persona simbolica in realtà mai esistita. Va bene, ha peccato ed è stato punito, fin qui ti seguo. Ergo migliaia di anni dopo un neonato si prende una leucemia??? Scusa, ma questo sarebbe il senso di giustizia di un "Dio di giustizia"??? Ma tu veramente riesci a credere in questa cosa? Un neonato che non ha fatto nulla viene punito al posto di un personaggio che non ha mai neppure potuto conoscere, e questa sarebbe "giustizia"?
Dici anche: "Dio non ha responsibilita in questo". Perdonami, ma come puoi affermare una cosa del genere? Un Dio che tutto sa, che tutto può, che è tutto amore, tutto giustizia, ha creato tutto lui, è eterno, e poi... non fa nulla e non si assume nessuna responsabilità? Scusami, è palesemente assurdo.
Riguardo il darwinesimo, che francamente non è mai stato così radicale come tu lo dipingi, e che in particolare nell'ultimo decennio è stato in ogni caso molto limato dallo studio dell'epigenetica che si trova quasi al confine col lamarckismo, posso anche essere diposto a pensare - come diceva anche Duke - che il tutto si svolga sotto l'influsso di uno spirito-guida, ma certamente non è necessario attribuire a questo spirito qualità inventate di sana pianta, campate per aria e palesemente in contrasto con la realtà, quali l'onnipotenza, l'onniscenza, la bontà, la giustizia, l'amore, l'onnipresenza. Nemmeno l'eternità è veramente necessaria, non c'è alcuna ragione per cui debba esserlo.
Se tu hai letto la Bibbia è ti è sembrata effettivamente dettata da Dio e contenente un messaggio universale, rispetto la tua opinione, ma non potrei essere più in disaccordo. A me sembra del tutto palese che si tratta di uno scritto settario, destinato ad un'unica etnia residente in una limitata regione del pianeta, in una precisa epoca che non ha praticamente più nulla in comune con la nostra. Come europeo gallo-taurino non mi dice assolutametne nulla, anzi me ne sento escluso, e se fossi un cinese o un esquimese suppongo che mi sentirei ancora più escluso. Mi sembra inoltre del tutto palese che è un libro scritto da uomini, sotto un auto-dichiarato "influsso divino" tutto da dimostrare e ovviamente indimostrabile. Ma qui per l'appunto subentra la fede, il credere che sia effettivamente dettato da Dio perché un
uomo (si badi bene!) ha
detto che è stato dettato da Dio. Dico solo una cosa: se fosse veramente la parola di Dio, di un Dio universale, avrebbe fatto sentire coinvolto anche me (fossi anche un cinese o un esquimese) e avrebbe parlato di fatti universali, che riguarderebbero tutti, che suonerebbero veri e sempre attuali in tutti i luoghi e tutte le epoche, non certo delle guerre degli ebrei o del numero di mogli dei profeti e di altri fatti obsoleti il cui riflesso nella società contemporanea è pari a zero.