...ed eccomi di ritorno dalla data di Torino!
In parte mi avete rovinato la sorpresa con le vostre "rece" (comunque non sono uno che si incavola per le "spoilerate"
), ma d'altra parte mi avete anche predisposto d'animo per una serata eccellente, come in effetti è stata.
Direi sui soliti livelli di qualità a cui ci ha abituati Steve la prima parte del concerto, con tre doverosi estratti dall'ultimo album (comunque di buona resa, ed accolti di buon grado dal pubblico, in particolare la già menzionata These Passing Clouds). Non male la selezione dei pezzi del passato, anche se mi chiedo come mai capolavori che ritengo immortali come Spectral Mornings spesso restino fuori dalla scaletta, tralasciando Riding The Colossus e Sierra Quemada che credo non vengano suonate da decenni... Forse perché Steve vuole cantare qualcosa in prima persona, e Camino Royale si presta bene allo scopo. Comunque apprezzatissima da parte mia l'idea di re-inserire in scaletta The Devil's Cathedral, brano perfetto per la voce e la teatralità di Nad Sylvan.
La vera sorpresa comunque è giunta nella seconda parte del concerto dedicata a The Lamb, perché finalmente sono scomparse le parti vocali pre-incise e ho avuto la nettissima impressione che i cori fossero fatti veramente dal vivo dai musicisti presenti sul palco. Magari un po' semplificate nelle armonie, magari non proprio impeccabili, ma ho avuto la quasi certezza che fossero veramente cantate
live, e l'ho apprezzato moltissimo. Confermo tutto quanto di positivo già scritto da voi riguardo la prestazione vocale di Nad Sylvan: sembrava che il repertorio di The Lamb, dormiente da decenni, non stesse aspettando altro che la sua voce per essere cantato! La sua interpretazione di The Lamia è stata assolutamente indimenticabile. Ma è stato particolarmente bravo anche nell'affrontare Carpet Crawlers; e persino un brano che ho sempre trovato insulso come It, preso con un piglio leggermente diverso dal vivo anche dal resto della
band, mi è risultato per la prima volta apprezzabile.
Deliziosi come sempre gli Hackett nel backstage, sono stati così gentili da accogliere anche un mio cugino che in anni recenti è diventato un sincerissimo cultore di Steve (e che mi ha confessato di aver addirittura sognato di notte il momento dell'incontro!). Ci sono state raccontate piccole novità, che però il tour manager Adrian Holmes mi ha fatto giurare di non far uscire dalle mura della stanza; una però credo si possa dire senza problemi: gli Hackett hanno cambiato casa e ora, dopo alcuni anni in cui aveva registrato in salotto, Steve ha di nuovo uno studio di registrazione domestico ed è già all'opera su alcune nuove canzoni!