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Gazpacho - Night 2007
Al loro quarto album, giungono forse al loro meglio.
Li vidi dal vivo come gruppo-spalla dei Marillion a Roma qualche anno fa, e l'impressione che ne ebbi fu più che positiva, e quasi mi piacquero più loro dei Marillion stessi, in quel concerto; credo fosse il 2003 (2004?), si era al Centrale del Foro Italico.
Un Prog quasi dark, qualcosa che sembra esser sospeso tra i Porcupine Tree e i Radiohead, anche se meno 'pesante' dei primi e meno 'acido' dei secondi.
Presi quella sera i loro primi due CD, con tanto di autografi sulla copertina dedicati alla mia entusiasta compagna, già...entusiasta più della loro freschezza e della loro disponibilità pressoché completa al dialogo di quanto lo furono i Marillion stessi, dopo il concerto, con un Hogarth un po' troppo...alcolico che non riusciva a trovare la strada del pulmann e Cicciobello che sfuggiva come timoroso ai pochi ma acclamanti fans.
Bella serata, grazie ai Gazpacho, insomma...sicuramente amanti anche loro dei Marillion al punto da riecheggiarne alcune atmosfere e addirittura prendere come nome del gruppo quello di un loro brano.
L'album precedente, Firebird del 2005, già lasciava tracce concrete di una crescita non indifferente del gruppo, soprattutto a livello compositivo.
Al tempo questi ragazzi norvegesi erano pressoché degli sconosciuti, ma il loro successo sta piano aumentando; farsi largo tra l'immensa produzione di Prog e related non è certo facile.
Loro credo meritino tutto questo parlare, per ora...underground, ma penso che Night (concept album che gira intorno a un sogno, con solo 5 brani) potrebbe donar loro sicuramente maggior popolarità.